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Zhongguancun la Silicon Valley della Cina

dscn0953.JPGL’area di Pechino dove vivo e lavoro si chiama Zhongguancun e si trova nell’Haidian District di Pechino. E’ considerata la Silicon Valley della Cina, e qui si tovano ben 39 universita’ e piu’ di diecimila ditte che operano nel settore dell’High Tech. Microsoft ha fondato uno dei suoi centri di ricerca qui dopo che Bill Gates venne in visita e rimase colpito dalla qualita’ e il talento degli studenti, e soprattutto dal loro entusiasmo e dalla loro passione. Non si era sbagliato. I ragazzi che seguo sono davvero in gamba, quando gli insegno le cose si documentano e dopo qualche giorno ne sanno piu’ di me. Rimango spesso colpito dalla loro voglia di imparare.

La pizza l’hanno inventata i Cinesi

E’ la terza volta che lo sento dire, questa volta dalla mia insegnante di Cinese.  Quindi cio’ che pensavo fosse uno scherzo da queste parti pare che sia invece una vera e propria convinzione. Non ci potevo credere: da queste parti si crede che la pizza l’hanno invetata i Cinesi! Non dimentichero’ mai quando a Seattle ero davanti al televisore e un giornalista della ABC, uno dei canali televisivi piu’ seguiti in America, mi lascio’ a bocca aperta affermando che la pizza l’avevano inventata gli Americani…. Ora mi tocca a sentire anche questa… Un fanatico della pizza come me… Secondo i Cinesi fu Marco Polo a importarla in Italia.  Durante il suo viaggio in Cina vide questi involtini ripiendi che a lui piacevano tanto e quando torno’ in Italia cerco’ di imitarli.  Siccome non aveva il ripieno decise di prendere della pasta, stenderla col mattarello e di metterci gli ingredienti sopra…. Maddai…. :-) Ma voi ve lo immaginate Marco Polo che tornando dal suo viaggio in oriente tenta di farsi una pizza alla Cinese?  Vi giuro, non sto raccontando una barzelletta… Ho provato spiegare alla mia insegnante la storia della pizza, ma non mi ha voluto credere: rideva divertita…. Non ci posso credere… :-)

Inquinamento

Secondo questo articolo uscito sul Corriere della Sera segnalatomi da un amico pare che a Pechino il livello di polveri sottili in questi giorni sia otto volte superiore al livello sopportabile e che Pechino sia la citta’ piu’ inquinata d’Asia. Pare anche che le autorita’ avessero invitato la gente di restarsene a casa di recente in uno dei bollettini. Oggi a pranzo ho fatto notare la cosa riportanto cio’ che avevo letto e mi sembravano tutti un po’ increduli. Sembrava che non lo sapessero. Ho cercato di appofondire sull’argomento ma a un certo punto mi sono accorto di aver toccato forse un argomento tabu’. Mi hanno detto che la Cina e’ un a paese in via di sviluppo e che dovra’ risolvere altri problemi piu’ importanti prima di occuparsi dell’inquinamento. Silenzio generale poi un collega prende la parola: “Davide allora cos’hai deciso di fare questo weekend?”. La conversazione si e’ poi spostata sulle mie lezioni di Cinese, un collega mi spiegava che ancora oggi un modo comune di salutarsi tra due persone non e’ con l’espressione “Come va?” ma con l’espressione “Hai mangiato?”. Stasera cammindando verso casa dal supermercato l’aria era dinuovo tersa e gli occhi mi bruciavano leggermente.

La fine del Capodanno cinese

Il capodanno Cinese o festa di primavera dura 15 giorni, sino alla Luna Piena dell’8° mese lunare, nella cui notte è perticolarmente luminosa. Ieri era in 15esimo giorno e lo spettacolo pirotecnico e’ iniziato presto verso le 6 e mezza di sera, ed e’ continuato in crescendo fino almeno le 9, per poi protrarsi oltre la mezzanotte. Addormentarsi e’ stata dura, appena pensavi che fosse tutto finito ne partiva improvvisamente un’altra scarica sotto casa. Non ho mai assistito a tanti fuochi d’artificio e scoppi di petardi in vita mia. Diciamolo, in Cina la polvere da sparo non manca… :-)  Ho ancora in testa la serata di sabato sera. Sono qui da piu’ di un mese e non ho mai avuto il coraggio di uscire, mi sono accorto di cosa mi sono perso. Questo mi ha fatto pensare a quante volte nella vita puo’ capitare di perdere occasioni importanti quando non si ha il coraggio di mettersi in discussione e uscire da cio’ che appartentemente rende la nostra vita confortevole, cio’ che gli americani definiscono il “comfort zone”.

Primo caso di influenza aviaria nel 2007

Sabato mattina, il tempo e’ nebbioso e grigio, fuori piovigina e c’e’ solo qualche grado sopra lo zero. Sono passate due settimane dal capodanno cinese ma qui ogni sera sparano ancora fuochi artificiali. Ieri notte alcuni botti erano talmente forti che mi hanno svegliato. Sul giornale China Daily ho letto che e’ stato scoperto il primo caso di influenza aviaria del 2007. Si tratta di una donna che vive nelle campagne della provincia di Fujian, e’ in grave condizioni all’ospedale e pare che abbia contratto il virus dai polli che allevava. Dal 2003 sono 22 i casi in Cina di influenza aviaria e hanno causato 14 decessi. Secondo l’articolo esiste gia’ un vaccino, la ditta che lo ha brevettato e’ in attesa dell’autorizzazione da parte dello stato Cinese per passare alla seconda fase di sperimentazione.  

La Cina verso il futuro

E’ uscito sul Corriere della Sera un articolo molto interessante di Fabio Cavalera (clicca qui per leggerlo) mi viene in mente un amico che mi ha scritto:  “quando mi capita di seguire in TV la realtà di quello sterminato paese, penso alla sua plurimillenaria cultura, alla sua saggezza e mi chiedo…e ti chiedo… l’impatto occidentale, la ricchezza enorme di alcuni (tanti ma pur sempre la minoranza..) lo sviluppo impetuoso dell’economia che cosa produrrà in un paese con una storia così ricca?”

E’ difficile esprimere un’opinione dopo essere stati qui per solo un mese. Senza dubbio ci sono stati dei cambiamenti importanti negli ultimi anni che, come scrive nel suo libro Rampini, hanno “liberato gli spiriti animali del capitalismo della societa’ cinese”. Questo ha favorito l’accumulo di ricchezze da parte di pochi, e creato un divario enorme tra ricchi e poveri. Il contrasto e’ netto, tra gli edifici moderni in costruzione puo’ capitarti di incontrare persone che girano col carretto o che frugano nella spazzatura.  I vecchi vicoli di Pechino, i famosi hutong sono ormai in estinzione e vengono abbattuti per lasciare posto a costruzioni moderne di stile occidentale. Questa crescita vertiginosa dell’economica favorira’ anche i meno fortunati dei ceti bassi? Potranno questi mai aspirare a condizioni migliori? Sara’ la Cina in grado di soddisfare il fabbisogno di risorse che questo sviluppo portera’? Sara’ in grado di gestire il conseguente impatto ambientale? Occorrera’ sicuramente molta saggezza da parte della Cina per affrontare queste grosse problematiche. Probabilmete ora tutti stanno concentrando i loro sforzi per far crescere economicamente il paese, anche a dispetto delle regole, senza badare troppo alle conseguenze. Speriamo che, nonostante la modenizzazione che sta avvenendo ispirata al modello occidentale, la Cina non smarrisca il valore della sua cultura e del suo passato.

Yin Xiu Miao

Dopo il primo giorno in ufficio non ho resistito, avevo bisogno di un massaggio. Sono tornato da Yin Xiu, ormai siamo diventati amici. Ha vent’anni, fa quel lavoro da quando ne aveva 16. Per tre ore di massaggi ho pagato $25 dollari, a lei ne vanno solo $6. Due dollari all’ora. Eppure sorride sempre. Oggi Aramco (Arabia Saudita), Exxon Mobil (Stati Uniti), e Sinopec (Cina) hanno firmato un accordo per triplicare la capacita’ di produzione della raffineria di petrolio di Fujian nel sud della Cina. 

Si ricomincia

Sono arrivato, l’impatto e’ stato brusco. Come si sono aperte le porte automatizzate dell’aereoporto l’aria sembrava irrespirabile, come mai prima d’ora. C’era una fitta nebbia, e non si capiva se era dovuta al forte inquinamento o se era la cappa grigia di nuvole nel cielo che non permettesse il riciclo dell’aria riducendo la visibilita’. Mi e’ venuto in mente il nord d’Italia a piedi e le tonnellate di pulviscono che per un giorno non sono finite nell’aria. Qui ne avrebbero davvero bisogno di andare a piedi per un po’ ma tutto va avanti come se niente fosse… Ho aspettato l’arrivo del taxi in coda. Nel tragitto verso l’hotel il tassista continuava a tossire e guidava col finestrino aperto. Fuori tre gradi. Menomale che avevo la sciarpa. Sono arrivato in hotel senza bagagli, la gola che bruciava e un leggero mal di testa. A causa della coincidenza troppo breve le valigie sono rimaste a San Francisco. Domani mattina si ricomincia 

Il nuovo stadio olimpico

stadio.jpgSono all’areoporto, in questo locale dal nome simpatico “sala di rilassamento digitale” – un posticino dall’aspetto molto tecnologico dove pagando 6 dollari ti puoi sedere col tuo portatile (altrimenti te ne prestano uno), e collegarti a internet via cavo. C’e’ anche la presa per la corrente cosi’ la batteria rimane in carica. Ti portano pure il te o il caffe’ e puoi stare qui finche’ vuoi. Nel tragitto verso l’aereoporto ho visto lo stadio delle Olimpiadi del 2008. Hanno completato i lavori da poco ed e’ dotato di 91 mila posti a sedere. E’ davvero imponente, disegnato dagli architetti svizzeri Herzog e de Meuron e’ ispirato ad un nido. Si tratta di una struttura di elementi che si intrecciano e si sorreggono tra di loro proprio come in un nido che tiene sospeso l’immenso tetto, interamente chiudibile.  Proprio come gli uccelli colmano gli spazi vuoti tra i diversi ramoscelli con leggeri riempitivi, gli spazi all’interno della maglia di calcestruzzo sono riempiti con materiale leggero: “cuscini gonfiabili” che fanno apparire la struttura come un enorme salvagente. Ormai manca poco piu’ di un’ora alla partenza…

San Valentino a Pechino

Mercoledi’ sera, nella stanza di questo hotel piu’ che a Pechino mi sento a Baghdad. :-) In lontananza si sentono esplosioni anche forti, a volte sembrano dei bombardamenti a tappeto, sorrido, ormai il capodanno Cinese si avvicina e qui non perdono una sera per divertirsi. Se queste sono le premesse chissa’ che botti sabato per il capodanno. Oggi e’ San Valentino, mi viene in mente la massima di Confucio: “L’amore eterno dura tre mesi”… Non credo alle massime, le poesie, definizioni, i regali, i fiori, le feste che durano un solo giorno. Non ci voglio pensare. Sono triste ma non per quello. Stasera mi sono fermato qui a Microsoft fino alle 7 perche’ avevo da fare, poi sono andato al ristorante giapponese per cena, era quasi vuoto. A un tavolo c’era un gruppo di Americani, alcuni li conosco, sono nel mio stesso team e sono qui in visita da Seattle per solo qualche giorno. Fanno finta di non vedermi, solo uno di loro mi ha salutato timidamente. Mi siedo da solo e non hanno nemmeno il coraggio o la gentilezza di chiedermi come sto. Gli Americani a volte non li capisco, da quando sono qui i miei colleghi Cinesi non mi lasciano mai da solo a pranzo. Forse mi hanno abituato male, a Seattle magari non ci avrei fatto caso, ma qui che sono da solo la cosa mi ha davvero rattristato. Domani sera e’ gia’ ora di fare le valigie. Venerdi’ torno negli Stati Uniti perche’ la prossima settimana qui gli uffici di Microsoft sono chiusi per i festeggiamenti del capodanno. Saro’ a Las Vegas un paio di giorni e poi a San Diego a casa di amici, ma preferirei starmene qui. Sono curioso di vedere come sara’ il rientro nel mondo occidentale.

Un antico segreto Cinese, il Gua Sha

dscn0909.jpgTra le terapie della medicina tradizionale Cinese forse e’ l’agopuntura quella piu’ conosciuta. Lo scorso weekend ero alle prese per la seconda volta con un fastidioso mal di gola e dopo aver tentato varie medicine, sia a base di erbe cinesi che quelle classiche di tipo occidentale, e poi il te’, latte e miele,…. alla fine ho deciso di seguire il consiglio della mia massaggiatrice a provare il Gua Sha. In effetti non ne avevo mai sentito nemmeno lontanamente parlare ma a me piace provare cose nuove e mi sono buttato. Lei parla poco inglese quindi facevo fatica a capire di cosa si trattasse ma mi sono fidato come quando ti fidi dell’oste per ordinare un buon vino. Mi sono disteso sul lettino e sulla pelle mi ha versato dell’olio e poi con uno strumento sottile e quadrato, fatto di giada, ha incomciato a raschiare. La sensazione non e’ che fosse piacevolissima ma non e’ durata a lungo. Poi mi sono alzato e lei mi ha indicato un foglio di carta con una scritta di colore rosso per farmi capire qual’era il colore della mia schiena. “Ah… bellissimo!” ho cercato di sorridere a denti stretti… In effetti mi sono girato e non si era sbagliata di molto in quanto al colore…. Poi similmente ha ripetuto il procedimento sulla mia gola, questa volta usando solo le dita, il risultato e’ quello della foto. Subito non me ne sono accorto perche’ non avevo uno specchio davanti a me. Arrivato a casa quasi mi sono spaventato da solo. In effetti pero’ devo ammettere che la promessa e’ stata mantenuta. Il giorno dopo il mal di gola era sparito.  Non so se e’ una combinazione ma mi sono documentato e pare che questa tecnica è un sistema altamente efficace che puo’ portare a risultati immediati per varie condizioni. Consiste in un raschiamento di zone specifiche della pelle con l’aiuto di uno strumento piatto tipo un raschietto o anche piu’ semplicemente una moneta o un cucchiaio. Il raschiamento provoca un arrossamento della pelle ma non reca alcun male, e il colore rosso varia di intensita’ a seconda di quanto la zona e’ malata.  In pratica, il rachiare favorisce il flusso di sangue e allevia la congestione sottostante dei tessuti, favorendo quindi la circolazione e diminuendo il dolore. E’ una terapia che ha origine nelle usanze contadine, e veniva praticata per ridurre la febbre e curare il colera. Oggi mi sento molto Marco Polo :-)

Il concetto di Ying e Yang

yin-yang1.jpgSpesso viene confuso come il simbolo del bene e del male ma non lo e’. Il bene e il male sono due forze in cui una e’ moralmente superiore all’altra. In realta’ si tratta di un simbolo in cui due forze si compensano armoniosamente l’un l’altra e sono indiscindibili.  Secondo la filosofia e la metafisica Cinese il simbolo Ying Yang illustra come nell’universo esistono sempre due forze opposte che pero’ insieme si equilibrano come il sole e la luna, l’uomo e la donna, il freddo e il caldo, il nero e il bianco, e cosi’ via.  Lo yin, la parte nera rappresenta la parte debole come il freddo, la debolezza, la femminilità e lo yang la parte bianca rappresenta la forza, la virilità, il calore. Come si nota dove finisce lo yin, inizia lo yang, le due forze quindi si generano reciprocamente in un movimento circolare che diventa infinito. E’ un concetto applicabile a molte situazioni quotidiane, per esempio chi riesce a raggiungere in sé una condizione di equilibrio conquista uno stato di benessere, quando invece fattori interni o esterni gli impediscono di avere questo equilibrio sopravviene il disagio e la malattia.

Pigliati ‘na… tazza di Tè

chinatea.gifLa Cina e’ tra i maggiori produttori e consumatori di tè. Ce ne sono di tutti i tipi, verdi, neri, semifermentati, postfermentati (o tè rosso), profumati, pressati e bianchi. I tè verdi sono tra i piu’ usati, non solo qui anche in Giappone, Europa e Stati Uniti perché sono state di recente messe in evidenza le loro notevoli proprietà antiossidanti che prevenengono l’invecchiamento. I tè verdi sono detti anche tè non fermentati poiché le foglioline vengono sottoposte, dopo l’essiccazione, ad un trattamento termico che ne blocca il processo di fermentazione. Le foglie cosi’ mantengono il loro colore verde e le loro proprietà terapeutiche.  I tè profumati sono i tè neri o bianchi aromatizzati con altre piante aromatiche, come i fiori di gelsomino, i petali di rose, le orchidee, i fiori di magnolia, menta, ma anche la cannella, la vaniglia, e molti altri aromi. Il tè pressato è una delle più antiche specialità cinesi e viene ottenuto pressando le foglioline a forma di piccolo nido, e può essere ottenuto dai vari tipi di tè. Ci sono poi i tè postfermentati, o Pu-erh, specialità che viene chiamata anche tè rosso, per il colore del suo infuso. Il tè postfermentato viene prima essiccato, poi messo a maturare in luoghi molto umidi, spesso in cave, cosa che gli conferisce un aroma particolare, dove possono restare anche venti anni. Il Pu-erh ha un gusto corposo e un aroma leggermente profumato, adatto alla prima colazione. I tè semifermentati vengono chiamati così perché subiscono solo parzialmente la fermentazione, in quanto il processo di ossidazione non viene portato a termine; essi si bevono senza aggiunta di latte e, per il loro basso contenuto di teina, possono essere bevuti anche la sera. Il prezzo del tè Cinese varia molto, alcuni sono parecchio cari, a seconda della lavorazione, di chi lo produce, del gusto, della rarita’, e tanti altri fattori… un po’ come per il vino da noi.

Il futuro dell’economia mondiale passa da Pechino

dollars_yuan.jpgLa Cina sta cercando di mantenere debole la valuta dello yuan (la moneta cinese) in modo che gli americani e il resto del mondo continuino a poter acquistare e importate prodotti cinesi pagandoli poco. E’ chiaro che grazie a questo le ditte occidentali possono offrire i prodotti Cinesi sul loro mercato a prezzi convenienti aumentandone il consumo e la loro produzione. Sono sicuro che e’ facile accorgeresene, basta andare in qualsiasi supermercato o negozio occidentale e rendersi conto che ormai molto di cio’ che compriamo ha da qualche parte scritto la fatidica scritta Made in China. Ma se tutto questo in pratica manda avanti l’economia dei paesi occidentali, allo stesso tempo principalmente arricchisce i Cinesi che prodocono questi prodotti facendone crescere la loro economia e il loro reddito pro capite. Non solo, con i soldi che genera la Cina continua ad acquistare buoni del tesoro di paesi come gli Stati Uniti. In pratica e’ come se la Cina prestasse soldi agli Stati Uniti comperandone il loro debito. Questo mantiene i tassi d’interesse bassi, e i business americani possono avere soldi abbastanza per continuare a pagare ciò che loro gli vendono. E’ un sistema geniale, che sta generarando un grosso credito non solo monetario ma anche “politico” verso gli Stati Uniti.  Il giorno che la Cina dovesse cambiare la sua strategia finanziaria i tassi di interesse negli Usa e anche in Europa potrebbero di colpo impennarsi con chissa’ quali conseguenze. Diciamolo, il futuro dell’economia mondiale passa da Pechino.

L’areoporto di Pechino

aereoporto.jpgIl moderno aeroporto di Pechino, inaugurato nel 1999, è uno dei più grandi del mondo: programmato per ospitare 40 milioni di passeggeri all’anno dal 2008, anno delle Olimpiadi, raddoppierà il suo traffico aereo. I lavori per l’ampliamento ammonteranno a 3,2 miliardi di dollari. La Cina intende diventare il più grande mercato per l’aviazione a livello mondiale entro il 2020. Ho fatto un giro su internet per vedere quali collegamenti ci sono con l’Europa. Lufthansa ha collegamenti aerei con 12 citta’ Cinesi, Scandinavian Airlines con 8 e ha appena innaugurato un volo diretto Stoccolma-Pechino, Air France si collega con 4 aereporti. Alitalia ha un volo solo, Roma-Shanghai. L’unico volo diretto con Pechino e’ stato tolto di recente perche’ secondo i dirigenti Alitalia quello con Shanghai era piu’ corto.

Il tassista

new_beijing_taxi1.jpgI tassisti qui non parlano inglese. Per comunicare con loro mi porto dietro sempre un bigliettino con gli indirizzi scritti in cinese. Pero’ a volte neanche quelli bastano allora chiamo l’hotel e chiedo di aiutarmi a farmi arrivare a destinazione. Di solito gli autisti sono anche molto silenziosi o ascoltano attenti alla radio un programma parlato che sembra il racconto di una storia. Guidano sempre a basso regime senza mai superare i 2000 giri per risparmiare benzina e quando si fermano agli stop tirano il freno a mano. Questa sera sul taxi su cui sono salito l’atmosfera era diversa. Siamo partiti, poco dopo il taxista ha cominciato timidamente a cantare una canzone. Poi il suo tono e’ salito e finalmente si e’ lasciato andare. Fermi ad uno stop ha sorseggiato da un contenitore del tè e poi, dinuovo timidamente, da un lato ha tirato fuori un libro, il suo corso per imparare l’inglese. E da li’ ha incominciato a ripetere ad alta voce delle parole e frasi in inglese. Facevo fatica a capire ma ho sentito la parola “Aereoport”. Ho sorriso, ci siamo guardati nello specchietto retrovisore. “Parli inglese?”. “Un pochino” ha risposto. Abbiamo cercato di comunicare ma era dura. Questi cinesi continuano a soprendermi…

Lo scontrino ‘gratta e vinci’

dscn0630.JPGOggi abbiamo pranzato in un ristorante cantonese, devo ammettere non era male. Canton e’ una regione nel sud della Cina. I miei colleghi mi hanno detto che a Pechino ci sono piu’ di diecimila ristoranti, sono rimasto sbalordito. Non ci credevo, poi in effetti non e’ nemmeno tanto, ho calcolato che c’e’ un ristorante ogni 1500-2000 persone. Mi dicevano che i ristoranti sono uno degli investimenti piu’ sicuri e redditizzi a Pechino. Anche la Lenovo, il colosso cinese che ha comprato la divisione dei computer della IBM, sta investendo soldi nel settore ristorazione. Al tavolo eravamo in 12, come e’ nelle tradizione cinese tutti ordinano ma il cibo viene messo su di una piattaforma girevole al centro del tavolo. E mentre si mangia il tavolo gira, e tutti i piatti vengono in pratica condivisi con gli altri. Devi fare veloce con i bastoncini pero’… la competizione e’ dura. Alvin mi ha detto che mangiare tutti assieme e’ una tradizione importante per i Cinesi. Ho risposto che lo e’ anche per noi Italiani. E lui ha aggiunto: “Fa parte di tutte le culture e civilta’ con un grande storia.”  “Certo!” ho risposto. Ma la cosa che mi ha stupido di piu’ e’ che  uscendo dal ristorante al collega che ha pagato il conto hanno datto dei biglietti con sopra dei ‘gratta e vinci’. Incuriosito ho chiesto e mi ha spiegato che si trattava degli scontrini. Il governo cinese per incentivare i clienti dei ristoranti a farsi rilasciare lo scontrino fiscale ha escogitato il metodo di mettere dei ‘gratta e vinci’ sullo scontrino. Ma questi Cinesi sono dei veri e propro geni! Per una volta dovremmeo essere noi a copiare da loro!