Horoscope

 

My horoscope of the day, said it right…

When was the last time you felt so alive? Put that energy to good use! Your options are limitless, so whether you want to treat yourself to something nice or be generous to those around you, there’s no time like the present to just do anything. Better yet, whatever you do likely sheds a little more light on who you really are — and there’s nothing like a little personal discovery in the midst of having so much fun!

Tre pere

Questa sera provo a fare il Vittorio Zucconi della situazione a 15 minuti dalla fine della partita dell’Italia, siamo ancora sul 2-0. Innanzitutto vorrei citare che, da buon Italiano, io l’uscita al primo turno l’avevo prevista. Felice, Nello, Nicola ed Edmondo a Seattle sono testimoni. L’avevo detto io…. Poi sono contento per tutta la Slovacchia, ma soprattutto per le Slovacche che penso stasera festeggeranno in grande stile. E’ un calcio svogliato il nostro, di calciatori miliardari che fanno fatica a stare in piedi, con la crema da sole gia’ sul viso. E’ un Italia che aspetta quasi un’ora per correre un po’ piu’ velocemente del solito – che per un buffetto sul viso cade per terra e si rotola facendo la vittima stile Quagliarella – che manda affanculo il guardalinee per un gol annullato. E’ un’ Italia senz’anima, che torna a casa meritatamente. E soprattutto e’ un calcio che non riesce ad entusiasmarmi, in cui non mi identifico piu’. Io ho avuto altri modelli, Pulici, Benetti, Furino, Virdis, Causio, Patrizio e Claudio Sala…. che miti! Ancora il tempo per vedere Quagliarella far goal e sintonizzarsi con la radiolina, e’ fuori secondo me…. ma ormai e’ troppo tardi. C’e’ solo il tempo per recriminare per questa Italia in ginocchio di oggi – figlia di una nazione che ha ormai perso se stessa.

Molte ragazze Cinesi saranno tristi questa notte…. non vi preoccupate, le consolero’ io…. hehe

Storie di tutti i giorni

Sono dinuovo sull’aereo, questa volta in direzione opposta. Mi sono svegliato da poco dopo aver sognato di comporre una canzone. Nel sogno ero seduto ad un tavolo insieme ad un vecchio amico con cui suonavo in una band tantissimi anni fa, Cristiano Mussi. Gli stavo canticchiando una mia idea per un brano perche’ pensavo fosse adatta alla sua voce. Quando poi mi sono svegliato da quel sogno la melodia mi e’ rimasta in testa. Cosi’ ho dovuto accendere il portatile e registrare la mia voce mentre la canticchiavo altrimenti poi come al solito me la sarei dimenticata. Fortunatamente il passeggero accanto a me dormiva. Sul pezzo ci starebbe bene un bell’inizio di violino e un tocco di fisarmonica, quindi non so se riusciro’ mai a registrarlo. Pero’ e’ carino, anche se non ho ancora le parole. Che peccato, mi ero ripromesso che a Seattle avrei comprato le corde nuove per la mia chitarra classica e invece mi sono scordato. Bah, troppe cose da fare e troppo poca memoria. Mi sono chiesto se la musica che ho sognato e’ simile a una canzone che ho sentito in passato. In effetti a pensarci bene la struttura armonica e’ simile a un vecchio pezzo di Riccardo Fogli che ascoltavo spesso quando sono arrivato a Seattle nel 92: Storie di Tutti i Giorni. Ma la melodia della mia canzone e’ diversa. Interpretare un sogno e’ facile, desideri, ricordi, suoni e volti che si mescolano e affiorano dall’inconscio. In genere e’ per comunicarci qualcosa di importante come le parole di un testo di una canzone

Verso Seattle

Manca poco piu’ di un’ora all’atterraggio, a Seattle sono le 4 e mezza del mattino. Guardando attraverso il finestrino dell’aereo l’alba ha dei colori bellissimi. Dicono che il bel giorno si vede dal mattino. Solo una settimana di soggirono questa volta e nemmeno il tempo di farmi una partita a calcio. Ma in futuro dovro’ tornare qui spesso per lavoro, quindi ci sara’ modo di rifarsi. Sono state due settimane di fuoco, ho avuto parecchi ospiti da Redmond. Quando rientravo a casa avevo solo il tempo per cambiarmi, dormire qualche ora e ripartire. Sto scrivendo poco e mi dispiace molto, troppe cose da fare, troppi meeting, cene e poche energie la sera. Ma le cose dovrebbero normalizzarsi, almeno spero, alla fine di questa visita a Seattle.