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Seattle Sounders

E’ incredibile entrare allo stadio di calcio dei Seattle Sounders e vedere 40 mila spettatori. Quando sono arrivato in questa città più di 20 anni fa questo sport era amato solo da pochi. Ora invece sono qui sugli spalti e sento pure gli ultras cantare. Molti dei cori sono copiati da quelli europei e qui il capo degli ultras non e’ un malavitoso o rissoso ribelle, ma probabilmente un semplice stipendiato da parte della società di calcio, come gli animatori che organizzano le attività di gruppo nelle vacanze organizzate. Non c’e’ violenza e non imponenti spiegamenti di polizia, solo tante famiglie che assistono a una sana partita di calcio, passata mangiando popcorn e bevendo una birra. Non mi sembra vero. Il livello non e’ certo quello delle nostre partite di serie A, ma visti gli investimenti fatti e l’imponente crescita di popolarità di questo sport, c’e’ da aspettarsi che un giorno ci sorpasseranno anche in quello. Dicevo a Nello durante la partita: “Hai visto Seattle… Una volta non c’era quasi niente di Italiano qui, poi e’ arrivato il vino, il caffe’, la pasta, la pizza, il gelato e la città e’ piena di ristoranti Italiani. A adesso pure il calcio. Seattle e’ proprio cambiata…”.  Lui rideva e annuiva. Roba da non credere.

L’arsenale

Certo che Dan non ha badato a spese per armarsi fin sopra i capelli. Quando mi ha fatto vedere il suo arsenale di armi non ci potevo credere. La sua paura non e’ tanto quella di difendere la sua casa da qualche ladro ma quella di poter rispondere ad un eventuale attacco  del governo Americano. Le teorie cospirazioniste spopolano in questo paese e a volte hanno veramente del ridicolo. A me le armi non piacciono ma ho voluto documentare questo fissazione degli Americani di armarsi, che e’ un diritto sancito dal secondo emendamento della Costituzione americana, che recita: «A well regulated Militia, being necessary to the security of a free State, the right of the people to keep and bear Arms, shall not be infringed», «Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una milizia regolamentata, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto». Quindi, parlando in termini di libertà, non si può vietare a nessuno il diritto di difendersi anche sparando. È un dilemma non nuovo, per gli Stati Uniti d’America, quello dell’indecisione tra la tutela della sicurezza personale da un lato e di quella generale dall’altro. La risposta va oltre il potere delle lobby delle armi e si può spiegare solo nella tradizione storica degli americani di avere a che fare con le armi, pronipoti – quali sono – delle avventure del Far West.

L’America non e’ solo Apple, Google, Facebook… ed e’ bene non dimenticarlo.

A caccia di steelhead (teste di acciaio)

steelheadNo, non sono io quello nella foto anche se avrei voluto esserlo. Il sogno era quello – lo steelhead una trota iridea anandroma nativa della costa pacifica del Nord America, dalla California all’Alaska. La steelhead nasce e cresce in fiume per poi, dopo qualche anno, migrare nell’Oceano Pacifico dove resta a lungo. Qui le steelhead trovano abbondante cibo come le aringhe e varie specie di crostacei che le permettono di crescere rapidamente prima di tornare a riprodursi nei corsi d’ acqua di origine come i cugini salmoni. Appena entrate in acqua dolce (mediamente 3-5 Kg di peso), le steelhead cambiano livrea. Passano infatti da un colore acciaio a una livrea piu’ grigia e verde fondo di bottiglia puntinata di nero, mentre il ventre e’ di color alabastro. A differenza dei salmoni, le steelhead non sempre muoiono dopo essersi riprodotte. Infatti, una parte rilevante delle steelhead ritorna in Oceano alla fine della stagione riproduttiva per poi ritornare nuovamente a riprodursi in fiume l’ anno successivo. Siamo  arrivati al fiume quando era ancora buio e speravamo di sfruttare le prime ore del mattino. Purtroppo e’ andata a buca, come e’ stato penso per molti altri pescatori. Il fiume era affollatissimo, soprattutto c’erano un sacco di barche. Quando si e’ in tanti così e’ davvero difficile prenderne uno. Adesso capisco perché da queste parti ci sia bisogno di un negozio di caccia e pesca di 13 mila metri quadrati. Qui e’ uno degli sport preferiti. Poi comunque oggi forse non era giornata perché non ho visto nessuno tornare a casa con un pesce e di steelhead nel fiume non c’era manco l’ombra. Alla fine una trota e un barbo sono fortunosamente finiti nel cestino del mio amico Dan che mi ha portato sul posto – il famoso fiume Cowlitz. Ma il sogno di catturare uno steelhead per me rimane. Dicono che sia uno dei pesci più combattivi, più del salmone e della trota. Dicono anche che sia un emozione indimenticabile riuscire a prenderne uno. Ma per ora dovro’ ancora attendere…

Outdoor World

E’ il neIMG20150307152657gozio di caccia e pesca più grande al mondo. Lo hanno aperto lo scorso ottobre a Tacoma, un’ora di macchina a sud di Seattle. Si tratta di una struttura di 13 mila metri quadrati, e’ imenso, grande cinque volte il famoso centro commerciale alessandrino Panorama che e’ intorno a 2 mila e 500. C’e’ letteralmente da perdersi dentro e vendono qualsiasi tipo di attrezzatura per caccia e pesca. All’entrata si e’ accolti da un piccolo museo e non puo’ passare inosservato il mega acquario  con i salmoni. Vendono pure le barche, alcune costosissime e per chi come me e’ cittadino Americano, qui comprare un fucile o una pistola Beretta  e’ facile come comprare un pezzo di parmigiano alla COOP in Italia. C’e’ anche la pista da bowling e per la prima volta qui ho assaggiato la carne di alligatore. Non male, molto simile alla carne di rana direi… Ma ero ancora scioccato di quanto e’ grande il posto. Wow da non credere….

L’America e’ sempre più avanti

18mhy5f121svzjpgDi tutti i paesi in cui ho viaggiato l’America rimane uno dei posti più all’avanguardia nel campo della tecnologia e sempre di molti anni avanti rispetto all’Italia. Qui ormai carte di credito e contante stanno sparendo lasciando il posto ai pagamenti elettronici tramite le App del telefonino. Anche se si tratta di un semplice caffe’, basta presentare al cassiere il telefonino col codice a barre et voila’…. il lettore scannerizza il codice e il pagamento e’ fatto in un secondo.  L’altro giorno sono andato da Starbucks e ho pagato con contante e mi sono sentito così antiquato. Ormai quasi tutti i clienti utilizzano il sistema elettronico di pagamento. Ho letto che proprio Starbucks e’ un pioniere in questo tipo di tecnologia. Gli incassi da Mobile e da Gift Card infatti rappresentano ormai oltre il 30% del fatturato di questa famosa catena negli Stati Uniti. Incredibile, più di 10 milioni di clienti ormai pagano attraverso la Mobile App di Starbucks, con circa 5 milioni di pagamenti via telefonino alla settimana. L’App è stata lanciata nel 2009 e poi successivamente migliorata e arricchita in più riprese. Anche Apple lo scorso ottobre ha lanciato il servizio di Apple Pay tramite il quale negli Stati Uniti i clienti possono effettuare pagamenti online con un semplice tocco. Non sara’ più necessario compilare lunghi moduli o digitare più e più volte le informazioni di spedizione e fatturazione. Il numero della carta di credito resta privato e non viene condiviso con il negozio online. Lo shopping online dalle app permette agli utenti di pagare beni e servizi, inclusi abbigliamento, elettronica, prodotti per salute e benessere e molto altro. Anche i biglietti dei treni qui negli Stati Uniti sono completamente in forma elettronica. Quando sono andato in treno a Salem in Oregon a trovare il mio amico Carlo il biglietto che ho comprato online me lo sono stampato tramite stampante su carta, anche qui sono rimasto indietro…. Non e’ più necessario, tutti sul treno avevano il biglietto col codice a barre sul telefonino e macchinettabergamo_us-kQlG--1280x960@Produzionemostravano quello al controllore che grazie al suo lettore agli infrarossi poteva confermare la validità in una frazione di secondo. Mi e’ venuta in mente l’Italia dove invece siamo ancora ai biglietti che devono essere timbrati con le obliteratrici, diventate ormai una ‘croce’ per gli italiani che viaggiano in treno. Ho letto che da Nord a Sud rimbalzano denunce di macchinette fuori servizio. Secondo quanto emerge da un’inchiesta la metà di quelle distribuite sulla rete, molte nelle stazioni più piccole, sarebbero inutilizzabili. E il biglietto non timbrato comporta in molti casi la multa. Insomma l’Italia rimane sempre più indietro. Per non parlare dei pagamenti elettronici, in Italia c’e’ addirittura qualcuno che vorrebbe tornare alla lira, il che vorrebbe dire tornare indietro di 20 anni. Lascio a voi le conclusioni…

Grazie Obama sei il mio eroe

IMG_20150223_102827Appena arrivato a Seattle ho fatto domanda per ricevere l’assistenza sanitaria pubblica che negli Stati Uniti, grazie alla riforma del Presidente Obama e’ disponibile ormai a tutti e a basso costo. E’ stato facile, sono andato sul sito https://www.healthcare.gov/ e ho compilato il modulo online. Siccome non ho ancora un lavoro la copertura per me e’ gratis. Una settimana dopo mi e’ arrivata a casa la Services Card nella foto. Velocissimi! Date un’occhiata al video che Obama ha usato per incentivare gli americani ad iscriversi a questa assicurazione

Tramonti a Seattle

Il tempo e’ davvero cambiato. A Seattle tramonti come questi si vedevano solo in estate. Quest’anno gli impianti sciistici di Snoqualmie Pass hanno chiuso a meta’ febbraio per mancanza di neve e i peschi sono già in fiore da una settimana.  Sembra incredibile, una volta Seattle era fredda e piovosa, ora pare che ci sia addirittura qualcuno che ha deciso di trasferirsi qui proprio perché il clima sta diventando più mite e quindi più confortevole rispetto ad alcune città del sud degli Stati Uniti.

Sorpresa a casa di Edmondo

In Indonesia ricordo che un giorno stavo prendendo il caffe’ in giardino, ho alzato gli occhi e ho visto un pitone. Qui e’ successo qualcosa di simile, stavo pranzando a casa di Edmondo a Woodinville, alzo gli occhi e questa volta vedo questi bellissimi cervi. La natura riesce sempre a colpirti. E’ abbastanza frequente avvistare dei cervi da queste parti, sono bellissimi.

Seattle 2015

(null)E’ incredibile quanti ricordi ho in questa città. Mi sono ritrovato a camminare tra i vicoli di Pike Place Market durante una serata nella quale Seattle mi ha regalato un tramonto spettacolare e pensavo e ripensavo. È una coincidenza? Quanti momenti ho vissuto in questa città, alcuni molto belli ed altri molto brutti, ma tanti, tantissimi, tutti indimenticabili. Ogni angolo di Seattle mi riporta in mente qualche vecchia storia che come un flashback passa veloce nella mia mente , ed è subito nostalgia di un tempo. La prima volta è stata nel 1990 in una vacanza d’estate con l’amico e compagno di scuola Marco Genovese. Poi nel 1992 sono venuto qui a studiare in un college e poi ho deciso di fermarmi, mi sono sposato e nell’anno 2000 sono diventato cittadino americano. Che avventura, sembrava che le mie radici fossero piantate qui ma poi nel 2007 ho scoperto l’Asia. Quindici anni di ricordi sono davvero tanti e pesano come un macigno dentro di me. Come pesano tutte le storie che ho vissuto insieme a tanti amici che ritrovo ogni volta che ritorno qui. Stare insieme a loro è un po’ come quando si torna a casa e tutto diventa più familiare. Questo è un paese così diverso dall’Indonesia, da Singapore, e siamo distanti anni luce rispetto alla Cina. I paesi asiatici in cui ho vissuto in questi ultimi anni, che ancora amo e ricordo sempre dentro di me, sono anche posti nei quali mi sono spesso sentito solo, senza amici veri, quasi mi fossi perso in un’avventura senza fine. Ora mi ritrovo qui in visita nel punto da cui sono partito 7 anni fa. E adesso che fare, tornare nella solitudine, tornare all’avventura o rimanere qui? Difficile decidere. Sarà solo il tempo a dirlo. Ho trovato un’America cambiata, diversa, direi quasi Obamizzata, in un certo senso migliore. Questo è positivo ma non sono ancora del tutto convinto. D’altronde le avventure mi sono sempre piaciute e anche questo non posso dimenticarlo.

Steven Sinofsky quits Microsoft

Even Steven Sinofsky is gone. I had talked about my concerns with Microsoft just few weeks ago but this announcement comes to me as a surprise. There is a lot of speculation on the reasons why Steven quit, and forget about his official goodbye note which is obviously forged so shareholders don’t take his move as a destabilizing sign for the company. For sure I can say that Steven was highly respected in Redmond, I think that in some cases he was way more respected than Ballmer. Indeed many MSFT’s employees thought that Sinofsky was the number one candidate for replacing Ballmer as the company CEO. Don’t get me wrong, Ballmer remains an icon for some Microsoft old timers like me, how can people forget his drive and enthusiasm at the company meetings? But at that time he was the VP of Sales, totally different role. As a CEO Ballmer has failed to deliver and many are tired of his leadership. For sure Ballmer is a guy that will not let anything or anybody stand in his way, that could be why I saw so many top executives quietly and surprisingly leaving the company in the last few years. Steve Sinofsky’s announcement that he is going to seek for other opportunities says it all and quite honestly having done exactly the same thing I totally can understand how he feels: it’s only politics that rule Microsoft these days. Last but not least, I wonder if this had anything to do with it…

Salmonazzo

E’ il pesce piu’ grosso che abbia mai pescato. Ero fermo a 5-6 chili ma questo era almeno il doppio. Putroppo ho dovuto lasciarlo andare, il salmone dopo aver depositato le uova si deteriora e non e’ piu’ buono da mangiare. Il video e’ corto e non da molto l’idea della battaglia che ho dovuto fare per catturarlo. C’e’ stato un momento che non avevo quasi piu’ filo nel mulinello, poi finalmente si e’ stancato e sono riuscito a recuperare. E’ stato davvero emozionante.

Destinazione LA

Amanda Knox, i nostri destini si incrociano a Seattle. Ero all’aeroporto al solito posto. Niente ostriche questa volta per via della marea rossa, solo cozze e un bicchiere di champagne. Chissa’ forse io e Amanda ci eravamo già incontrati perché a Seattle abitavamo nello stesso isolato a cinquanta metri l’uno dall’altra, non ricordo di averla mai vista ma ha un volto familiare. Lei abitava all’Arbour Heights e io all’Arbor Place.  Quando il 747 della British Airlines e’ atterrato in pista a 100-200 metri davanti a miei occhi ho pensato a cosa avrà provato Amanda in quel momento tornando a casa. Qualche istante dopo Breaking News sulla CNN che ha annunciato l’evento. In questa storia non ci sono ne vincitori ne vinti e Amanda potrà godersi ancora qualche mese di gloria poi sparirà. Probabilmente ingrasserà, come tutti gli americani, si innamorerà e metterà su famiglia, insomma tornerà a una vita normale. Invece la mia vita continua ad essere un’avventura. Sono in partenza per Los Angeles dove incontrerò Mei Mei e la sua amica. Giovedì andremo insieme a Las Vegas. Non vedo l’ora. A qualcuno di mia conoscenza questa mossa non piacerà e prevedo che un giorno salirò anch’io sul banco degli imputati come Amanda, chissà… Però, come dice la legge, siamo tutti innocenti fino prova contraria.

Good Morning Seattle

Buongiorno Seattle, cielo azzurro e sole ma ancora per poco. Sara’ contenta Selina che e’ venuta con me questa volta. Per i Cinesi la pioggia possiede un qualcosa di romantico, mentre i sole meglio evitarlo e munirsi di ombrello. E’ interessante osservare una Cinese per la prima volta in America. E’ quasi tutto Made in China da queste parti, sara’ pure orgogliosa del suo paese, ma la dice lunga sull’economia americana.  Una sera e’ uscita per andare a comprare due mele al supermercato e parlava sottovoce. "Non c’e’ nessuno in questa citta’, non vorrei disturbare qualcuno parlando ad alta voce". In effetti Pechino e’ una citta’ piu’ movimentata e piu’ viva. Domani torna la pioggia e’ rimarra’ per almeno un’altra settimana. Che romantico!