Buon anno a tutti da Pechino

IMAG0012 Sono arrivato a Pechino poche ore prima che il 2007 finisse. Il tempo di farmi una doccia, passare a Bodhi per un massaggio, poi a cena con Selina al ristorante Thailandese/Vietnamita e dulcis in fundus, nottata in discoteca. Devo dire che questi Cinesi sanno davvero divertirsi. E’ stato un capodanno fantastico, uno dei piu’ belli dopo quello di Madrid del 2000. E’ iniziato nei migliore dei modi e sento che sara’ un anno pieno di avventure  Buon 2008 a tutti!!

Bei ricordi

Stamattina ero ancora nel letto quando ho sentito suonare le campane del duomo, per chi vive all’estero momenti come questi hanno un significato particolare, almeno per me. Quelle note mi hanno ricordato quando abitavamo in campagna e la domenica mattina dalla mia camera da letto sentivo echeggiare in lontananza le campane di una chiesa di qualche paese vicino, bei ricordi. Quante cose sono cambiate da allora. Il momento della partenza per Pechino si avvicina e mi viene in mente una frase del film Polar Express che ho visto con mi madre l’altra sera: “Non importa dove ti portera’ il treno che dovrai prendere, l’importante e’ prenderlo”

I tre pastison…

DSC_2291 E’ stato un bel Natale. Come la tradizione vuole, per la vigilia ogni anno siamo io e mia sorella a cucinare, un’idea che e’ nata venti anni fa’ quando eravamo in tre. C’era anche mia nonna Tecla a quei tempi e ci piaceva chiamarci i tre pastison (i tre pasticcioni in dialetto alessandrino). Erano piu’ le risate che ci facevamo a sbagliare gli ricette che altro. Da quando mia nonna ci ha lasciati sei anni fa i Natali non hanno piu’ avuto lo stesso sapore, ci manca molto. Le ho fatto visita al cimitero, ero triste e per tutta la giornata ho cercato di immaginarla ancora accanto a noi. Poi l’allegria ha pian piano preso il posto della nostalgia e la serata si e’ trasformanta. Quest’anno ci ha dato una mano anche mia madre, gli agnolotti li ha praticamente preparati lei. Erano anni che non li faceva, addirittura mi ha detto che non si ricorda piu’ quando e’ stata l’ultima volta: “Preparare gli agnolotti mi riporta indietro coi i ricordi ” mi ha confidato. Di solito cuciniamo sempre qualcosa di nuovo, ma stasera e’ stato un ritorno alle tradizioni con un menu’ simile a quello che abbiamo preparato una delle prima volte che abbiamo cucinato:

Pansotti della Nonna a forma di cuore

Agnolotti di stufato alla Piemontese

Anitra all’arancia

Panettone con nutella

Buone Feste a tutti, un saluto particolare a tutti quelli che seguono questo blog.

Patty

DSC_1926  Sono stato a trovare mia sorella nel laboratorio dove lavora a Valenza Po, la famosa citta’ dell’oro. Patty taglia e sfaccetta le pietre semipreziose come il turchese, crisoprasio, ametiste, topazio, acqua marina, giada, quarzo, citrino, granato, agate e altri ancora. Lo fa da quando aveva 15 anni, ora ne ha 31, sono tanti anni di lavoro per una ragazza ancora cosi’ giovane. Si vede che lo fa con grande passione, mi ha confidato che il suo lavoro le piace molto. Le pietre vengono usate poi da gioiellieri illustri, come Pomellato e Miluna. Anni fa’ quando lavorava per un’altra ditta furono le sue pietre di topazio blu ad essere usate per la corona, lo scettro e il ciondolo di Miss Italia. E’ stato bello entrare nel suo mondo, che per molti anni ho solo immaginato. Patrizia e’ davvero in gamba, molto generosa e sempre disponibile ad aiutare tutti. Sono molto orgoglioso di lei e le voglio molto bene.

Arrivederci Seattle

DSCN0151 Mi trovo all’aereporto di Seattle e tra meno di un’ora l’aereo parte per Copenaghen. Saro’ presto ad Alessandria per passare il Natale con la mia famiglia, non vedo l’ora, poi il 30 di dicembre volero’ verso Pechino. Questo ultimo post da Seattle lo voglio dedicare a tutti gli amici che ho conosciuto qui in questi anni, e per farlo ho raccolto un po’ di foto, vecchie e nuove. Quante feste, quanti party, cene, grigliate, carnevali, compleanni e “rimpatriate” come le chiama Elio, riguardando le foto mi viene un po’ di nostalgia. Tutti lontani dalle persone care in Italia, ci siamo ritrovati qui a Seattle assieme, ci siamo fatti forza l’un l’altro nei momenti difficili e abbiamo vissuto tantissimi momenti belli nei quali abbiamo trascorso serate indimenticabili divertendoci e ridendo spensieratamente. Peccato avere cosi’ poche foto, ma i ricordi rimangono indelebili nella mente. Quei bei momenti passati assieme li portero’ con me in questo mio viaggio, sperando di incontrarvi tutti presto, chissa’ magari in quel di Pechino. Arrivederci!!!

Dottor Brocchetto

frattini Ci sono tanti ricordi, riguardanti la mia esperienza nel COM.IT.ES., che portero’ sempre con me. Quello che vi sto per raccontare e’ sicuramente il piu’ interessante. Nell’estate del 2004 l’allora Ministro degli Esteri Franco Frattini passo’ da Seattle. Era in vacanza, non in visita ufficiale, tornava da una crociera in Alaska con degli amici. Sapevo che il Console Generale di San Francisco avrebbe fatto gli onori di casa e che il Ministro a Seattle era solo di passaggio, da qui avrebbe preso l’aereo per tornare in Italia. Quella mattina ero in ufficio e il Console Generale mi chiama al telefono: “Il Ministro vuole visitare Microsoft”. Ero emozionattissimo e gli dissi: “Come facciamo? Non c’e’ tempo per organizzare un ricevimento anche con i miei colleghi Italiani e poi io sono in pantaloncini corti….”. “Non ti preoccupare” mi disse “anche lui e’ vestito normalmente, e’ qui in vacanza”. Ovviamente corsi subito a casa per mettermi qualcosa di piu’ decente, ma ricordo che vissi quei momenti con grande trepidazione. Visto che non si trattava di un visita ufficiale non dissi niente a nessuno, chiesi solo a Enzo, un mio collega di cui sono molto amico, di accompagnarmi. Lo aspettammo sulla piazzola antistante all’edificio numero 35. Arrivo’ con una lunga limusine nera, lui e gli amici, anche loro impiegati del Ministero. La prima cosa che mi colpi’ e’ che, diciamolo…, era accompagnato da una bellissima donna giovane, pare fosse la sua compagna. Scesero e io mi avvicinai per presentarmi: “Piacere, Davide Brocchetto”. Il Console Generale mi corresse subito: “Ingegner Brocchetto”, esclamo’. Non sono abituato ai titoli, anche se in quegli ambienti c’era chi mi si rivolgeva chiamandomi Dottor Brocchetto. La cosa, devo ammettere, mi divertiva molto perche’ prima di tutto non sono ne’ ingegnere ne’ dottore, poi i titoli secondo me non contanto niente, specialmente dopo aver vissuto in America dove il titolo non viene quasi mai usato e non ha tutta questa importanza che gli si viene data in Italia. Comunque ritorniamo al Ministro, andammo in giro per gli uffici e poi all Briefing Center di Microsoft. Chiesi se si poteva entrare per una visita ma la segretaria all’entrata mi disse che avremmo dovuto chiedere un’autorizzazione in anticipo.  Le dissi: “La visita non era stata programmata e questo e’ un Ministro, una persona importante…”. Niente da fare, non ci lascio’ entrare. Gli Americani sono cosi’, per loro il grigio non esiste, c’e’ solo il bianco o il nero. Decisi allora di portare tutti al Museo di Microsoft. Il Ministro e suoi colleghi ci fecero molto domande su come si lavora a Microsoft, ma una mi colpi’ in particolare perche’ era di carattere tecnico e svelo’ la scarsa conoscenza in materia di computer del Ministro. Rimasi subito sopreso, e gli risposi  sorridendo cercando di non imbarrazzarlo, ma lui taglio’ corto: “Ah… tanto io i computer non li uso…”. In quei giorni l’Italia era preoccupata per il rapimento in Iraq del giornalista Enzo Baldoni, che poi venne decapitato. Nei giorni successivi lessi un comunicato stampa in cui Frattini affermava che la Farnesina stava facendo il possibile per liberarlo.

Siamo agli sgoccioli

Sono qui che guardo le foto che arrivano dall’Italia degli scaffali vuoti e dei Tir incolonnati. E’ incredibile come cose del genere possano succedere nel nostro paese. In America, in quindici anni che vivo qui, non ho mai avuto occasione di assistere a cose del genere a meno che ci si trovi in situazioni di emergenza dovute a calamita’ naturali. Incredibile poi che questo succeda a due settimane da natale.

I preparativi vanno avanti, ormai manca solo una settimana alla mia partenza per l’Italia. Ho finito di impacchettare, a fine settimana arrivera’ la ditta che si occupa di spedire tutto quello che ho in Cina. Solo qualche scatola di libri, vestiti e cose personali, due valigie, una snowboard, un basso e una chitarra. Alcuni cose a cui sono molto legato le riportero’ con me in Italia. Qui rimarranno solo dei quadri che ho collezionato durante i miei viaggi.

Oggi ho annunciato la mia partenza ai miei colleghi, e’ ovvio che dentro di me un po’ di commozione e di tristezza ci fosse, ma continuo ad essere molto entusiasta della scelta che ho fatto. La scorsa settimana quando ha nevicato ho fatto un po’ di foto delle case addobbate per il Natale. Se riesco ne faro’ ancora durante il weekend. Se guardate queste foto dall’Italia speriamo vi tirino su un po’ il morale.

Addio al COM.IT.ES….

Una delle cose che mi dispiace molto dover lasciare, a causa di questo mio imminente trasferimento a Pechino, e’ il COM.IT.ES., il Comitato degli Italiani all’estero. Era stato eletto nel Marzo del 2004, ricordo ancora l’emozione che ho provato quando Romana mi ha chiamato al telefono per comunicarmi la notizia, non ci potevo credere. Purtroppo ho dovuto dare le dimissioni di recente, ho preferito cosi’ visto che trasferendomi a Pechino non ritenevo di poter piu’ rappresentare adeguatamente la comunita’ italiana di Seattle. Era una scelta dovuta che pero’ mi ha lasciato un po’ di tristezza dentro, ci tenevo molto a questo incarico. Fortunatamente lascio con un Consolato di San Fransciso che finalmente, dopo tantissimi anni, sembra che inizi a funzionare, a dimostrazione che il lavoro che abbiamo svolto come comitato era nella giusta direzione. Mi dispiace solo per tutte le critiche che Romana, la presidente, si e’ dovuta subire in questi ultimi tempi. Non sopporto quando una persona viene attaccata ingiustamente in quel modo, diventando il capro espiatorio di una situazione che ha ben altre responsabilita’. E’ stata una battaglia dura quella che abbiamo condotto, e Romana in primis ha pagato il prezzo piu’ alto soffrendo parecchio per questi ripetuti attacchi anche a livello personale. Ma lei ha resistito… e con lei tutto il COM.IT.ES. e alla fine la giustizia ha prevalso…., come sempre. Quindi grazie Romana! Ora a San Francisco sono arrivati quattro impiegati nuovi e ti rinnovano il passaporto in due giorni. Qualche mese fa pareva un sogno…. Romana, che stimo e ammiro molto, ieri mi ha scritto questa lettera che mi ha davvero commosso:

Caro Davide,

Ho preso atto delle tue recenti dimissioni da membro del Comites con estrema tristezza e profondo rammarico, sentimenti che sono condivisi anche dagli altri consiglieri che hanno avuto modo in questi tre anni di constatare da vicino quanto sia stata proficua la tua corretta tenacia nel voler raggiungere obiettivi estremamente importanti e benefici per la comunita’ italiana all’estero. Il tuo prezioso operato nell’ambito del Comites  e’ stato sempre un elemento di vitale importanza per lo svolgimento delle attivita’ per cui siamo stati eletti. Ti sono grata per la realizzazione del nostro sito web, per la tua creativa e instancabile divulgazione a Seattle della cultura italiana ma ti sono soprattutto estremamente riconoscente per l’importante contributo del tuo sondaggio. Questo tuo intervento e’ stato l’inizio di una lunga catena di altri interventi che hanno portato a far si’ che il Consolato Italiano di San Francisco ora possa operare con efficienza nel servire la comunita’ italiana. Sono certa che i nostri connazionali, mentre si uniscono nel dimostrarti la propria riconoscenza, si rammaricano profondamente nel aver perso un giovane, energico, onesto consigliere, cosi’ preparato, volenteroso e pieno di iniziative

Sentiamo la tua mancanza nell’ambito del Comites, non mi resta altro che formularti i miei piu’ sentiti auguri per un futuro che ti sia foriero di successo e felicita’.

Con stima, riconoscenza ed affetto

Romana Bracco
     Presidente,
     Comites di San Francisco

Diamond Dave is back!

DSCN3063 Ieri ho coronato un sogno, vedere il concerto dei Van Halen con il ritorno del mitico cantante David Lee Roth. Li avevo gia’ visti a Milano e tre volte a Seattle, ma alla voce c’era sempre Sammy Hagar. Finalmente il gruppo s’e’ riunito, di questi tempi va molto di moda. Al basso pero’ non c’e’ piu’ Michael Anthony ma Wolfgang Van Halen, il figlio giovanissimo di Eddie il chitarrista. Non so quanti di voi conoscono questo gruppo ma Eddie Van Halen e’ veramente un pilastro del rock Americano. Con il suo stile unico di suonare la chitarra elettrica, con il suo famoso tapping che potete vedere nella foto, ha influenzato e ispirato i chitarristi rockettari di un’intera generazione. Davvero una bella serata.

Storia di una nevicata

Nevicata Ieri sono uscito per far spesa e veniva giu’ qualche fiocco di neve. Ho fatto sosta a Westlake Center dove ho comprato un libro per imparare a investire sul mercato azionario delle opzioni, un mondo che mi affascina molto in questi ultimi tempi, poi mi sono diretto verso Pacific Food Import per comprarmi un pandoro. Improvvisamente mi sono trovato in una vera e propria bufera di neve con vento forte e poca visibilita’. Era tempo che non mi succedeva. Non capita spesso a Seattle, qui di solito piove, in media 200 giorni l’anno. Di solito i venti sono da sud o da ovest, grazie a questi la temperatura si mantiene sopra lo zero per la maggior parte dell’inverno.  Sono poche le volte in cui le correnti fredde da nord, dall’Alaska, penetrano nel Puget Sound. Quando succede la temperatura scende e il gioco e’ fatto. Ieri gli ingredienti c’erano tutti. E cosi’ e’ arrivato un altro regalo…