E’ stato un giorno che non mi dimenticherò mai. Il mio terzo addio a Microsoft a 18 anni di distanza dal mio primo impiego era iniziato in preda alla tristezza ma i messaggi di auguri e le testimonianze di affetto non hanno tardato ad arrivare e sono continuate fino a tarda sera. E poi quando siamo andati sul prato per le foto di addio non mi sarei mai aspettato che mi avrebbero festeggiato portandomi in trionfo come se fossi l’allenatore di una squadra di calcio che ha vinto un campionato o una coppa. Quando mi hanno buttato per aria i sono sentito un po’ come Guardiola o Mourinho. E’ stata un’ esperienza fantastica che mi ha toccato profondamente. Sono tutti ragazzi fantastici e sono orgoglioso di aver lavorato con loro per due anni. Lunedì inizia una nuova avventura. Aspettarsi che finisca meglio di questa sembra quasi un sogno. Ma sognare non è vietato.
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Live from Beijing
Ufficialmente e’ la prima esibizione dal vivo a Pechino. Ebbene si’ ho ripreso in mano il basso. Non avrei mai creduto che un giorno avrei suonato e cantato dal vivo. Di solito sul palco suonavo e basta. Anche questa e’ stata una prima volta ed e’ stato bello, ma l’ho fatto solo per fare contento il mio team.
Capodanno 2012
La festa per il Capodanno 2012 e’ stata triste per certi versi. Questo e’ il mio team, un team che ho costruito con le mie mani, un team di cui sono orgoglioso.
Moon Cake Party
Festa di Natale
Pubblico di seguito due video del party di Natale che ho organizzato per il mio team prima di lasciare Pechino. E’ stata una bellissima festa. Si sono esibiti in tanti, alcuni singolarmente, altri in gruppi. Il secondo e’ proprio il video proprio di uno di questi spettacoli che mi ha particolarmente toccato e che ha vinto il premio come migliore esibizione di gruppo. Si tratta di un balletto con una coreografia molto originale e accompagnato da foto sullo schermo gigante che ricordavano gli 8 mesi che abbiamo passato assieme. Mi sono esibito anche io a sorpresa quando mi hanno chiesto di cantare Jingle Bell accompagnato da Xuan alla chitarra. Poi dopo alcuni giochi di squadra e’ stava la volta della lotteria a premi. E’ stata una serata davvero divertente e indimenticabile. Sono molto orgoglioso di questo team, sono un gruppo di persone davvero speciali, tutti quanti.
Motegi Ship Party
Oggi con il mio team festeggiamo un traguardo importante. Sono fiero di annunciare che Microsoft ha finalmente completato e lanciato sul mercato il prodotto Windows Automotive 4.1, conosciuto anche come Motegi, basato su Windows Embedded CE 6.0. Sono veramente felice perché il mio team ha dato un grande contributo alla riuscita di questo prodotto. Grandi brindisi oggi.
Tutti alle giostre
C’e’ un parco dei divertimenti a Pechino che si chiama Happy Valley, ovvero la Valle della Felicita’. E’ stato innaugurato nel Luglio del 2006 ed e’ un po’ come essere a Disneyland. Ci sono piu’ di 40 attrazioni, un parco immenso. Cosi’ questa settimana ho deciso di affitare un pullman e portarci tutto il mio team. E’ stata occassione per staccare un po’ dal lavoro e salutare Amy che dopo quasi quattro mesi di permanenza qui, e’ reientrata a Seattle. Siamo andati di Lunedi’, perche’ nei fine settimana le code sono interminabili e bisogna stare in fila per piu’ di due ore. Ne e’ valsa veramente la pena, erano tutti contentissimi. Io non c’ero mai stato e penso che ci ritornero’ presto, tornare indietro nel tempo e sentirsi dinuovo ragazzini e’ proprio bello.
BBQ with the team
Scampagnata con il mio team oggi con tanto di grigliata. Non sapevo che a Pechino si potesse affittare tutta l’attrezzatura necessaria e finire in mezzo al verde in un posto tranquillo a farsi un bel BBQ. La gita era gia’ mezza in programma ma quando i miei colleghi hanno saputo che ero davevero interessato alla cosa hanno pure affitato il pulmino con l’autista. E’ stata davvero una giornata allegra e divertente, con mangiata colossale. Ci voleva.
Si riparte
Tornare sui propri passi non e’ sempre facile. Inevitabilmente i ricordi mi hanno portato indietro a quasi 5 mesi fa quando ho percorso Bradley’s Lane. Mi sentivo quasi arruginito e un po’ triste che la vacanza volgeva ormai al termine. Quando sono entrato in quel salone gremito di persone per la presentazione ufficiale un po’ di emozione c’era. Pero’ avevo preparato il mio discorso in Cinese nei minimi dettagli e sapevo che non avrei fallito. Mi sono allenato a casa la sera prima, con Selina che mi correggeva la dizione. Sapevo che se avessi parlato la loro stessa lingua saremmo diventati subito amici. E difatti quando in Cinese ho detto che volevo che mi considerassero non solo il loro capo ma soprattutto un loro amico e’ scattato l’applauso. Selina diceva che non mi avrebbero creduto, fa lo stesso, avro’ modo di dimostrarglielo. Poi la sera party con pizza. Ma la sorpresa piu’ grossa e’ che per l’occasione si erano organizzati e hanno preparato delle esibizioni e giochi di squadra. Un ragazzo ha suonato un pezzo con la chitarra: “Yesterday” dei Beattles. Non poteva scegliere un testo piu’ azzeccato. Poi mi ha chiesto di esibirmi e di suonare qualcosa. Era tanto che non prendevo in mano la chitarra e ho declinato l’invito piu’ volte, poi alla fine ho desistito, ma ho chiesto a Renato che fosse lui a cantare e molto simpaticamente ha accettato. Un’accoglienza davvero calorosa con tanto di torta. Un gran bel gruppo, tanti ragazzi simpatici che in questi giorni sto conoscendo uno ad uno. La ruggine e la tristezza e’ ormai quasi andata via tutta. Penso sara’ davvero una bella avventura.
Amy Farewell Party
L’ultimo giorno
E’ stato un giorno che non dimentichero’ facilmente. Sono arrivato appena in tempo per l’ultimo meeting di lavoro. Quando sono entrato nell’ala est dell’edificio c’era un silenzio tombale. Solo alcuni sono rimasti per prendere le ultime cose personali dalla propria postazione. Io lo avevo gia’ fatto venerdi’. Dopo il meeting, ho restituito le utlime cose che dovevo restituire e firmato tutti i papiri. Il cuore ribolliva di emozioni e non riuscivo a spiegarmi il perche’. Eppure era gia’ nei piani che avrei lasciato, quindi per me tanto di guadagnato. Ma non e’ facile andarsene in questo modo, dopo tanti anni. Il mio primo giorno lo ricordo ancora, Settembre 1994. Ma non penso fosse quello. Ero affezionato a questo team, in cui ho creduto ciecamente fin da quando sono arrivato qui il primo giorno. Mi ero affezionato e so che lo spirito e il calore che ho trovato lavorando in mezzo a loro mi mancheranno. Ho avuto offerte di lavoro da diversi team, qui a Pechino, da Shengzen, vicino a Hong Kong, dove Microsoft ha un’altra sede, e da Seattle. Ma ho rifiutato. Dopo una delusione simile preferisco una pausa. Prima di andarmene ho mandato un’email a tutti, ringraziandoli. Ho stretto la mano a YaNan e Quan, ho preso il portatile e me ne sono andato. Me la sono fatta a piedi, percorrendo quella che io chiamo Bradley’s Lane. Prendere un po’ d’aria mi ha aiutato a contenere un po’ l’emozione. Anche se ero triste ero consapelove di aver fatto la scelta giusta. Una volta arrivato in hotel ho visto le risposte a quell’email, alcune delle quali mi hanno commosso. Ho perso molti colleghi ma ho guadagnato tanti amici. Oggi va meglio, mi sono goduto questa giornata di liberta’ e di tranquillita’. L’incertezza che durava ormai da mesi e’ finalmente finita. Ora posso solo stare meglio e godermi questo meritato anno di vacanza che mi aspetta.
Foto Ricordo
Manca poco alla fine. Oggi e’ stato un giorno particolare. Quan mi ha fatto un regalo molto bello, una borsa da viaggio. “Ti servira’ sicuramente per tutti i tuoi viaggi”. E’ stato gentilissimo, ha organizzato il pranzo di addio. Eravamo solo in tre, Quan, Yanan ed io. Pochi ma buoni, come dicono in Italia. Nel pomeriggio abbiamo scattato questa foto ricordo nel laboratorio. Mi mancheranno. Alle 4:30 meeting inaspettato con il CTO per tutti quelli come me che hanno deciso di lasciare. Eravamo una ventina. Solo due domande per lui. Una era la mia: “Riguardo WMC, per il management di Pechino quali lezioni avete imparato dalla situazione che si e’ venuta a creare. In pratica, guardandovi indietro oggi, cosa cambiereste della vostra strategia, avreste fatto qualcosa di diverso per prevenire che tutto cio’ accadesse?”. Il tipo, che fino ad allora aveva parlato in Cinese (mi aveva chiesto il permesso di farlo e io gliel’ho acconsentito) mi risposto subito con: “E’ una bella domanda!” poi mi ha detto che hanno discusso proprio di quello tra di loro e che secondo lui tutto il possibile era stato fatto ma che bisognava tagliare e non si poteva fare altrimenti. In pratica non ha voluto rispondere alla mia domanda. Va bene cosi’, l’importante e’ che anche per un secondo io lo abbia fatto riflettere. Il resto sta a lui. Ci siamo incontrati dinuovo nell’ascensore e mi ha chiesto: “Da quanto tempo sei qui?” – “Da circa due anni e mezzo” – “E cosa farai?” – “Andro’ a scuola di Cinese, se tornero’ a fare il manager mi aiutera’ ad essere piu’ vicino alle persone con cui lavoro”.
La mossa vincente
E’ stata una giornata positiva. La strategia l’avevo gia’ mente prima di entrare in ufficio, prendere un appuntamento con il direttore di un team e fargli una proposta ellettante. Howard lo conosco da tempo, e’ una brava persona, un manager che stimo molto, era lui ad avermi proposto di andare nel suo team a gennaio. Quando gli ho chiesto se aveva 5 minuti di tempo perche’ volevo parlargli mi ha risposto immediatamente che non c’erano problemi. Cosi’ nel pomeriggio ci siamo incontrati. Abbiamo parlato di come sono andate le cose. Scommetto che lui sapeva tutto gia’ da tempo. Poi ho messo il tavolo la mia proposta, fare in modo che tutto l’hardware del mio laboratorio fosse assegnato al suo team (un regalo di almeno 200 mila dollari), in cambio di una assunzione di uno dei miei dipendenti. “YaNan e’ davvero in gamba, e non sarei qui a parlarti di lei se non credessi ciecamente nelle capacita’ di far bene nel tuo team”. Mi ha detto che non c’erano problemi, che l’avrebbe assunta. Ero felice, potevo finalmente concentrarmi sulla mia ultima missione, sistemare Quan. Poi in serata e’ arrivata l’offerta anche per lui dallo stesso team. Howard si e’ preso entrambi i miei dipendenti. La stategia che ho avuto si e’ rivelata vincente. Sono tornato a casa felicissimo questa sera, ora sono molto piu’ tranquillo. Howard mi ha anche detto che se un giorno ci ripenso e voglio ritornare non ci sono problemi, basta uno squillo.
Evvia verso nuove avventure!
E’ stata una giornata terribile, la piu’ triste di tutta la mia carriera in Microsoft. Sono arrivato di buon’ora. All’ingresso ho incontrato Lifeng, era’ giu’, preoccupato, un bravo ragazzo, onesto, loquace, che ho visto crescere e formarsi da quando, due anni e mezzo fa’, sono approdato a Microsoft China – “Hey Lifeng, finalmente oggi conosceremo il nostro destino”. Mi ha dato una pacca sulla spalla come fa di solito, e mi ha sorriso annuendo. Siamo entrati in ascenscore assieme. Il tempo di prendere un caffe’ poi tutti e 120, insieme a una decina di assitenti, siamo entrati in una grande sala. Sul video il faccione del capo in teleconferenza da Seattle, per annunciare ufficialmente quello che ormai tutti ci aspettavamo. Tanti complimenti, tante parole, ma putroppo e’ necessario tagliare i costi. Il nostro team ha due settimane di vita, e per noi dipendenti ci sono due opzioni, cercare una posizione in un altro team oppure prendere la liquidazione e ciao a tutti. Non c’erano emozioni in quelle parole, quella faccia, stanca, sbadigliante, distaccata. Lifeng era seduto accanto a me, sconsolato, in mano il telefonino. A un certo punto mi mostra le foto della moglie, non so perche’ le guardasse in quel momento. “Le abbiamo scattatte nella provincia di Yunan” – mi ha detto. Alla fine siamo usciti tutti, una ragazza non ha retto, piangeva a dirotto. Vedendola mi sono commosso anche io. Qualche ora prima era uscita una nota di agenzia, Microsoft tagliera’ altre 800 persone. Ma i giornali hanno dato poco risalto alla notizia. Anzi le azioni sono salite di prezzo. E’ questa la realta’ del mondo corporativo – tagliare costi significa piu’ profitti, quindi per gli investitori buone notizie. Che tristezza. Il pomeriggio l’ho passato a consolare, aiutare, consigliare ragazzi che si sentivano traditi, illusi, ed erano preoccupati per il loro futuro e quello della loro famiglia, e che ripeto non meritavano tutto questo. Nei prossimi giorni cerchero’ di dare loro una mano, per quello che posso, a trovare un altro posizione in ditta. Hanno 6 settimane di tempo, poi se niente si materializza saranno licenziati. Io e Lifeng invece la nostra decisione l’abbiamo gia’ presa, abbiamo accettato di andarcene, come tanti altri, e’ troppa la delusione per rimanere, anche se entrambi abbiamo ricevuto delle offerte. Non sono preoccupato. Viaggero’, studiero’ Cinese, avro’ piu’ tempo per me stesso. Scrivero’ (toccando ferro) altre pagine di questo blog, di questo viaggio, di questa vita. Sara’ una nuova avventura, emozionante come sempre.
Siamo agli sgoccioli
Parlo poco di lavoro in questo blog, ma in questo caso e’ difficile non farlo. Ricordo ancora quando mi sono trasferito qui due anni fa e quanto era l’entusiasmo tra i colleghi, una delle ragioni che mi ha spinto a venire qui e a credere in questo progetto. Il morale di tutti noi invece, di questi tempi, ha davvero raggiunto livelli bassi mai visti prima. Allora eravamo 150, oggi siamo rimasti in un centinaio, forse meno. Durante gli ultimi 6 mesi molte cose sono cambiate, ci sono stati degli avvicendamenti ai vertici del management di Redmond e di conseguenza tutta la strategia del prodotto su cui lavoriamo e’ stata completamente sovvertita. E’ da allora che i tagli per noi sono cominciati, c’e’ chi e’ stato trasferito ad altri progetti, chi ha lasciato il team o addirittura la compagnia, e ai meno fortunati non e’ stato rinnovato il contratto temporaneo ed e’ rimasto a casa. E’ stato un susseguirsi di eventi che ha portato a dei cambiamenti drastici e un lungo interminabile periodo di incertezza che sembrava non risolversi mai. Ultimamente pero’ le cose sono precipitate, e anche per quel centinaio di persone che sono rimaste, incluso me, nella speranza che qualcosa si mettesse per il verso giusto, la situazione sembrai ormai compromessa. Ci e’ stato chiesto di prepararci al peggio e di pensare a cosa vogliamo fare se il peggio si presentasse. Certo, la situazione non e’ cosi’ disperata, probabilmente qualche altro reparto all’interno della ditta ci offrira’ un posto di lavoro, e si ricomincera’ da capo. Pero’ la tristezza rimane ugualmente per tutti noi perche’ eravamo un bel gruppo, perche’ abbiamo lavorato duro, con ottimi risultati direi, su un progetto per 3 anni senza poterlo finire, senza poter festeggiare al traguardo finale, senza nemmeno un grazie, almeno per il momento… Quindi e’ sicuramente piu’ l’atteggiamento da parte di alcuni signori a Redmond, e il modo nel quale questa capitolazione si sta consumando, che ferisce. Siamo stati trattati come dei numeri, e la delusione e’ forte. Personalmente non sono preoccupato, trovero’ altre strade, anzi forse meglio cosi’. Ma non penso che questo gruppo di ragazzi meritasse una delusione del genere. E penso che questo cambiamento sia frutto di una strategia politica che parte da ben piu’ in alto. Per chi non lo sa o non se lo ricorda infatti (leggetevi questo articolo del Los Angeles Time di allora), nel 2004 Bush aveva detto che “esportare posti di lavoro all’estero faceva bene all’America”, incentivando con onerosi sgravi fiscali le grosse compagnie che seguissero questo suo invito. E cosi’ in molti si sono buttati sulla Cina. Ora pero’ la strategia a Washington e’ cambiata, quei tagli sulle tasse che Bush aveva offerto alla compagnie per esportare posti di lavoro all’estero potrebbero essere revocati, e con la disoccupazione al 10% negli States, era ovvio aspettarsi questa inversione di tendenza. E probabilmente e’ giusto che sia cosi’, Obama protegge gli interessi del suo paese, e fa bene. E’ tempo di guardare avanti, rimanere ottimisti e rimettersi in gioco. Almeno adesso, dopo tanti mesi, l’incertezza e’ finita e sappiamo quale sara’ il nostro destino.
Il mio giorno da volontario
Ero molto felice ed emozionato Venerdi’ perche’ era finalmente arrivato il giorno in cui anche io avrei potuto far parte, in qualita’ di volontario, di queste olimpiadi. Quando ho indossato la maglia da volontario e ho preso la metropolitana per incontrare il mio gruppo ho capito subito che la gente era sorpresa e avrrebbe apprezzato il mio gesto perche’ mi sorridevano in tanti. In effetti sono 450 mila i volontari delle Olimpiadi, un numero impressionante, e’ facile incontrarli per strada perche’ sono sparsi per tutta la citta’, ma non avevo ancora visto nessun straniero. Presto, ho raggiunto gli altri colleghi di Microsoft che facevano parte del mio gruppo, ci siamo trovati verso le 4 del pomeriggio per conoscerci e mangiare qualcosa assieme. Verso le 6 di sera, mentre stavamo per arrivare allo stadio di Beach Volleyball a Chao Yang Park e’ arrivata una telefonata che alcuni media ci avrebbero raggiunti piu’ tardi: “Davide te la senti di farti intervistare?”. “Certo”, ho risposto anche se ovviamante provavo un po’ di tensione. Non me l’aspettavo e ho incominciato a pensare come avrei risposto alla domande. Siamo arrivati al chiosco informazioni e abbiamo incominciato il nostro lavoro di volontari. La domanda piu’ frequente? “Sapete se e’ possibile comprare ancora dei biglietti?”. Risposta di rito: “Ci dispiace, e’ tutto esaurito”. Poco dopo e’ arrivata una troupe di “Beijing TV” e senza sprecare tempo mi hanno subito microfonato e mi hanno chiesto di buttarmi tra la folla per qualche ripresa: “Salve, mi chiamo Davide, sono un volontario delle Olimpiadi, posso aiutarla?”. Telecamere accese, un nugolo di curiosi attorno, atmosfera surreale, non ci potevo credere. Ho parlato con parecchie persone. “Di dove siete? Vi piace Pechino? Cosa ne pensate di queste Olimpiadi? Vi piace la cucina cinese?”. Volevano che facessi l’intervista in inglese, italiano e spagnolo. Fortunatamente ho trovato una ragazza di Barcellona ma di Italiani manco l’ombra… Non mi piace essere al centro dell’attenzione, ma col tempo mi sono sempre piu’ immedesimato nel ruolo e ho incominciato ad essere meno teso, anzi cominciavo a prenderci gusto. Poi la giornalista mi ha fatto qualche domanda, volevano sapere perche’ ho deciso di fare il volontario: “Questo e’ un momento storico per la Cina e fin da quando sono arrivato qui, speravo di poter fare il volontario. Sono molto orgoglioso di essere qui oggi. La Cina ha fatto molto per me e volevo contraccambiare in qualche modo….” Poi mia madre mi ha chiamato sul telefonino e cosi’ hanno pensato bene di riprendermi mentre parlavo con lei: “Ciao mamma, siamo in televisione!! Come stai?”. Insomma non mi sembrava vero cio’ che stavo vivendo… Piu’ tardi a sorpresa sono arrivate 4 persone responsabili delle pubbliche ralazioni di Microsoft. Una di loro mi ha preso da parte e mi ha detto che sarebbe arrivata un altra giornalista del China People’s Daily una delle testate giornalistiche piu’ importanti della Cina gestita dal governo, cosi’ mi sono stati dati “alcuni consigli utili”…. Incredibile, facevo ancora fatica a realizzare cosa stesse accadendo, pero’ ero felice. L’intervista e’ durata per circa un’ora e abbiamo dovuto usare il traduttore perche’ la giornalista non parlava il Cinese. E’ stato un colloquio molto interessante, mi ha fatto un sacco di domande, era molto curiosa. Abbiamo parlato della mia esperienza in Cina da quando sono arrivato, di aspetti culturali, della cerimonia di apertura, della mia esperienza di volontario… Sono stato molto sincero e ho finalmente potuto esternare il mio amore per la Cina, hehe…. Spero’ che pubblicheranno tutto cio’ che ho detto. Per ora, che dirvi, e’ stata un’esperienza davvero memorabile e che non dimentichero mai.
La lettera di Bill
I want to share some thoughts on my last day as a full-time Microsoft employee.
For the last 33 years, I’ve had the ideal job. It’s been incredibly exciting to come here every day to work with the smartest people in the world to develop breakthrough software. Together, we have built a great company that has profoundly changed the world for the better.
After today, I will be shifting my full-time focus to the work of the Bill and Melinda Gates Foundation while keeping a strong connection to Microsoft.
The fact that I am making a career change does not mean that our work at Microsoft is done. In fact, the most exciting impact of our software is still ahead of us. Everything we have done up to now is just the foundation for the more dramatic breakthroughs to come. As you apply the magic of software to delivering a new generation of innovations, this company will continue to transform the way people communicate, create, and share experiences.
Microsoft is in an incredible position because we have momentum and a great pipeline of products and technologies. Even more important, we have great people at every level. In research and development we have great engineers focused on solving the most pressing challenges in computer science and turning new ideas into innovative products. In marketing, sales, and customer service, our world-class organizations keep getting better.
We also have strong leadership. As Microsoft has grown, one of the most exciting and fulfilling things for me has been to watch new leaders develop.
It starts at the very top. For the last 28 years, I have loved working side by side with Steve. Even now after all these years I am regularly impressed with his energy and insight. I think he and I have enjoyed one of the great business partnerships of all time. Steve has done a great job leading the company since he became CEO in 2000. Steve’s passion for democratizing the power of technology and inspiring customers, partners, and employees will keep us driving ahead.
I am thrilled to have Ray and Craig playing key roles in guiding the company’s strategy. For over a decade I had hoped that we could convince Ray to join Microsoft—and in the three years he has been here, he has made a huge difference in helping us focus on the challenge and opportunity of software plus services. I have worked with Craig for more than 15 years. His ability to anticipate the future direction of technology is a key asset, as is his deep interest in and understanding of emerging markets.
Of course, I’ll continue to be involved in the work of the company as part-time Chairman. As part of this I will help with a handful of projects that Steve, Ray, and Craig select.
As I reflect on the last three decades, the thing I’m proudest of is the role that this company has played in making the power of digital technology accessible and affordable. Software running on personal computers and other devices is the best tool for empowerment in human history. Microsoft founded the personal computer software business and we built the platforms that enabled the software industry to develop. Without your contributions, we would not have succeeded in making our dream of a computer on every desk and in every home a reality for more than 1 billion people worldwide—a dream we will extend to everyone in the future.
As I make the transition to focus more of my time and energy on the Gates Foundation, I am looking forward to applying the lessons I’ve learned—and, in some cases, the technologies that we have developed—to help address some of the critical issues that people around the world face in education, economic development, and health.
I want to thank all of you for your hard work and your dedication. It has been a privilege and an inspiration to come to Microsoft every day. I look forward to the amazing, world-changing innovations you will deliver in the years ahead as you continue the great work this company has always done.
Bill
L’ultimo giorno di Bill
Venerdi’ scorso e’ stato l’ultimo giorno di Bill Gates a Microsoft. Ho scritto questo messaggio sul libro di addio che Bill ha offerto di firmare a tutti gli impiegati di Microsoft (ovviamente in formato digitale)
Caro Bill
Nel 1987 avevo 18 anni e vivevo ad Alessandria, un piccola citta’ Italiana. Alle superiori studiavo gia’ programmazione e un giorno il mio professore mi consiglio’ di leggere “Il libro dei programmatori”. Era un libro con le interviste ai 15 migliori programmatori del mondo, uno dei quali eri tu. Conservo ancora quel libro di cui ti mando una foto. Ricordo che lo lessi con grande entusiasmo e passione, ricordo ancora quando sottolineai un’unica tua frase che condividevo totalmente: “Un bravo programmatore deve essere brillantissimo: deve pensare continuamente al programma che sta sviluppando, sia quando mangia, sia quando guida, e farlo richiede una concentrazione incredile”. Allora Microsoft aveva solo 160 sviluppatori e se qualcuno mi avesse detto allora che 7 anni dopo sarei stato assunto da Microsoft gli avrei detto che era impazzito. Oggi che lavoro per Microsoft China a Pechino e mi rendo conto di cosa Microsoft e’ diventata in questi anni (oggi siamo piu’ di sessantamila impiegati, nota di redazione), a volte mi chiedo ancora se e’ tutto vero oppure sto ancora sognando. Per me sei stato un insipirazione e non nascondo di essere triste sapendo che oggi e’ il tuo giorno qui tra noi. E’ stato un grande onore e un privilegio aver avuto l’opportunita’ di lavorare qui, guidati dalla tua mente incredibile e dalla tua visione. Grazie per avermi dato la possibilita’ di coronare un sogno. Continuerai ad essere un ispirazione per me nella tua prossima avventura e spero un giorno di potere contribuire anche io alla tua causa seguendo il tuo nobile esempio”.
Infatti devo ammettere, non mi dispiacerebbe in futuro lavorare anche gratis nella fondazione di Bill o forse semplicemente donando cio’ che ho avuto e il mio tempo agli altri. Sarebbe bellissimo pero’ se Bill riuscisse a inspirare tante altre persone a seguire il suo esempio. Purtroppo so bene che di gente ricca al mondo con la sua intelligenza ce n’e’ poca. Guardate cosa fanno gli umini piu’ ricchi d’Italia, gente come Moratti e Berlusconi, e a come spendono i loro soldi. Io forse continuo a sognare, ma se Bill sara’ in grado di eguagliare gli stessi successi che ha ottenuto nella tecnologia, anche nella filantropia, cosa del tutto possibilie, Bill Gates ha la possibilita’ di diventare una vera e propria leggenda, un vero esempio per le nostre generazioni future. Oggi forse non ci rendiamo ancora conto di cosa Bill sara’ in grado di fare nei prossimi anni, ma io sono sicuro che continuera’ a stupirci.
Assunto
Dove eravamo rimasti? E’ stata una settimana ricca di eventi. Questa volta parliamo di lavoro pero’ perche’ e’ un argomento che non tocco da un po’ di tempo. Sono passati 6 mesi da quando sono arrivato qui e tante cose sono cambiate. All’inizio ero solo, oggi nel mio team siamo in 4, e sto per assumere altre due persone. Pian piano il mio ruolo e’ cambiato, non scrivo piu’ codice e oggi mi occupo solo di gestione, non solo di personale ma anche di un laboratorio di 250 computer. Devo dire che mi diverto molto in questo nuovo ruolo, lavorare con le persone e’ piu’ bello che con i computer. E’ stimolante aiutarli a crescere. Il nostro rapporto e’ molto positivo perche’ cerco sempre di mantenere un clima molto cordiale nel team. Non mi arrabbio mai con loro, la mia filosofia e’ di non dire mai di no a meno che sia proprio costretto a farlo, sono molto possibilista e preferisco non deludere le loro aspirazioni. Lascio molta liberta’ di azione in modo che possano crescere anche da soli, cerco solo di guidarli nella giusta direzione. Insomma un esperienza bella fin qui perche’ li vedo tutti molto contenti. Certo meglio che lavorare con i computer, macchine infernali, totalmente ignoranti e cui devi dire tutto cio’ che devono fare fino all’ultimo punto e virgola altrimenti si piantano. Beh, perche’ non dirvi anche i loro nomi: Quan, Annie e Emily. Oggi pero’ e’ un giorno particolare. Quan e’ un precario con un contratto a termine, e da tempo che insistivo con il management per farlo assumere fisso. E’ un talento, molto intelligente e davvero una persona per bene, educata e semplice. Dopo mesi ci sono riuscito ad avere il benestare per dargli un’opportunita’ e oggi ha dovuto affrontare i colloqui di rito che a Microsoft sono tour de force, un intera giornata nel quale vieni intervistato da almeno sei persone. Ma Quan e’ andato brillantemente, strabilliando tutti. Ero felice anche io per lui, so quanto quei colloqui sono duri e Quan mi ha ricordato quando li ho affronati io tanti tanti anni fa. Oggi invece sono io ad essere dall’altra parte del tavolo e a prendere la decisione finale. Sara’ davvero una soddisfazione unica, stringergli la mano e comunicargli il risulato finale: "Complimenti Quan, sei stato assunto"
Il nuovo campus di Microsoft
Si e’ tenuta ieri a Pechino la cerimonia di apertura del cantiere del nuovo campus che Microsoft costruira’ a ZhungGuanChun, la Silicon Valley di Pechino. Un investimento di 280 milioni di dollari, quando sara’ completato nel 2010 sara’ il piu’ grande centro di ricerca di Microsoft al di fuori degli Stati Uniti. Il cantiere e’ a un centinaio di metri da casa mia, sara’ interessante vederlo costruire in questi anni. Chissa’, se faro’ ancora parte di Microsoft quando sara’ pronto, sarebbe veramente una fortuna poter avere un ufficio cosi’ vicino a casa, specialmente in una citta’ grande come Pechino. Soprattutto sara’ per me un onore fare parte di questo progetto. Clicca qui per vedere le foto della cerimonia.