Category Archives: Tokyo

La banca Giapponese

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Oggi e’ stata la prima volta in una banca Giapponese. Sono andato per cambiare dei soldi. Ho preso il mio numerino e mi sono accomodato su dei bellissimi divani di velluto di fronte agli sportelli. Nonostante vedessi molti impiegati dietro il vetro, tutti i clienti rimanevano seduti su quei divani. Chissà perché ho pensato subito: “Ma come mai qui non ci servono e non fa niente nessuno?”. Era la mia mente inquinata da come vanno le cose in Italia. In realtà in Giappone le cose funzionano così: quando ti chiamano col numero allo sportello tu vai li’ e gli dici cosa hai bisogno. Ci mettono poco tempo e ti fanno subito ri-accomodare in poltrona, così tu puoi aspettare tranquillo e farti le tue cose seduto comodo. Quando l’operazione e’ finita ti richiamo allo sportello – firmi, prendi le tue cose e vai. Geniale… Ho visto una vecchietta che avrà avuto novant’anni ritirare dei soldi. Assistita dalle persone in sala d’attesa, rideva felice. Ci ha messo un attimo. Un’altro mondo….

Il velo rosso

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E’ stata una giornata indimenticabile. Le emozioni sono iniziate quando, dopo un’introduzione tutta in Giapponese di cui non ci ho capito niente, hanno fatto partire il video di presentazione della Ferrari 488 GTB, girato mentre sgommava tra le colline e poi in pista a Maranello. Poi improvvisamente, sotto il velo rosso, si sono accessi i fanali anteriori e il motore e’ stato fatto partire col telecomando. E’ sembrato come sentire il ruggito di una tigre selvaggia. Wrouummm e il battito del cuore si e’ subito alzato. 670 cavalli, da zero a 200 km’h in 8.3 secondi. Ci si sono buttati tutti a capofitto per vederla da vicino e questo mia ha fatto sentire orgoglioso di essere Italiano. Che emozione essere in mezzo a un gruppo di una trentina di persone, molte delle quali una Ferrari già la possiedono. Io invece sono ancora li a sognarla. Chissà chi, tra me e loro, e’ davvero il più fortunato….

Il futuro e’ nella realtà virtuale

E’ stato bello partecipare a questa piccola fiera di Tokyo, chiamata Indie Fest, dove c’erano più di cento giochi da provare. Piccole ditte imprenditrici, sconosciute, fatte di massimo 2-3 persone, erano qui per promuovere il loro gioco 3D fatto in casa. C’era anche un Italiano. Ho avuto la possibilità di parlare con loro, non solo del prodotto che stavano promuovendo, ma anche della loro esperienza e di questioni tecniche. L’evento era organizzato da Unity 3D, una delle technolgie che vogliamo usare anche noi. Ho avuto anche l’opportunità di provare un gioco 3D in realtà virtuale, indossando il set di occhiali della Oculus. Wow… Sono partito su una navicella nello spazio e subito mi sono sentito mancare le gambe. La mia mente era come entrata in un altro mondo, un mondo virtuale. I giochi del futuro ci strabilieranno e ci porteranno a vivere sensazioni che ancora non ci immaginiamo. Sara’ incredible quando penso che riusciremo a vivere, per esempio, cosa si prova a giocare a pallone nel mezzo di uno stadio gremito. Oppure a guidare una Ferrari in un gran premio, lottando ruota a ruota con l’acerrimo rivale. Le sensazioni saranno molto simili a quelle della realtà. Mi chiedo se sara’ una vita più bella o più noiosa, perché riusciremo a vivere tutto quello che sognavamo. Ma poi? E dopo? Niente più sogni?

I collezionisti Giapponesi

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L’altro giorno camminavo per la strada e improvvisamente incontro un piccolo bar. In vetrina ho visto un vecchio motorino Ciao della Piaggio. Erano anni che non ne vedevo uno. Quelli della mia generazione lo hanno sognato un po’ tutti, eppure oggi in giro in Italia non se ne vedono più’. A Tokyo invece la cosa non mi ha stupito, i Giapponesi sono degli appassionati collezionisti. Collezionano un po’ di tutto ma le passioni più in voga sono le macchine e le spade giapponesi. Tengono tutto con molta cura, la Porsche 90 nella foto sotto e’ una macchina degli anni 60 eppure sembrava come nuova. E’ una cosa che mi piace molto questa della cultura giapponese, sono sempre cortesi, attenti ai piccoli dettagli, mantengono una pulizia e un ordine quasi rigoroso eppure tutto succede in modo semplice, delicatamente.

Il Santuario di Meiji

Meiji  è un santuario shintoista dedicato alle anime dell’Imperatore Mutsuhito e di sua moglie, l’imperatrice Shōken. L’imperatore Meiji morì nel 1912 e la moglie nel 1914. In loro onore fu costruito il santuario, che fu definitivamente inaugurato e consacrato nel 1920. Dopo che l’edificio originale venne distrutto durante la Seconda guerra mondiale, il santuario attuale fu completato nell’ottobre 1958.

Cena di benvenuto

Ci sono due perone Giapponesi che lavorano nel nostro team e questa sera insieme ad Aaron hanno organizzato questa cena in un costosissimo ristorante di Tokyo. E’ stato un gesto davvero carino e una sorpresa. Mi ero scordato di quanto amo la cucina Giapponese, così soffisticata e allo stesso genuina e delicata. Le scorse volte che sono stato in questo paese me ne ero subito reso conto. In verità era un po’ un sogno nel cassetto fare un’esperienza qui a Tokyo. Adesso che anche questo sogno e’ realtà, stento quasi a credere che sia tutto vero.

Il mio amico Happy

Il primo giorno a Tokyo ho conosciuto questo batuffolino di un chilo e mezzo. Si chiama Happy ed e’ il cane di Aaron. Razza PuChi, ovvero un incrocio tra Barboncino e Chiwawa, mette molta tenerezza vista quanto e’ piccolo.  Penso diventeremo grandi amici. Aaron ci ha portato a fare un giro alla spiaggia a Kamakura Yuigahama, che dista a circa un’ora e mezzo di macchina da Tokyo. Un buon inizio.

Welcome to Japan

regentQuesta sera posso finalmente dirlo. Ha un significato particolare per me questa espressione: “Welcome to Japan David!” e un sapore che solo io conosco. hehe… Ha una magnifica lobby – nella foto – l’ Hyatt Regency Hotel di Tokyo dove sto trascorrendo questa mini vacanza. Non gli daresti due lire da fuori. Giappone, la terra del Sol Levante, dei Samurai e delle Geishe… Un paese ricco di storia e di sofferenze. Sono passati piu’ di quattro anni dall’ultima volta che sono stato qui. Non e’ cambiato quasi nulla a parte il Cocoon Tower. Mi ha fatto effetto camminare per le strade la notte con i grattacieli e i neon colorati delle vie tutti a luci spente dopo una cert’ora. Qui si cerca di risparmiare energia dopo quello che e’ successo a Fukushima e dopo la chiusura temporanea di parecchie centrali nucleari per misure preventive. E’ notizia di oggi che il Ministro dell’Economia si e’ dimesso.  Sara’ dura riprendersi per questo paese con i tempi che corrono. Rileggendo i miei vecchi post su Tokyo una cosa e’ certa, sono cambiato, scrivo meglio. E sono migliorate le mie avventure. Mi e’ andata bene stavolta ma domani e’ già tempo di rientrare alla base. Sento che ci tornerò presto qui… Non chiedetemi perché’….

Salassato

20110908-204011 Vabbe’ che non bado quasi mai a spese. Ma questa volta ho fatto fatica a mandare giu’ il conto l’altra sera al Park Hyatt. La mente mi ha portato indietro di qualche anno. Ero al Teatro Bolshoi di Mosca a vedere lo Schiaccianoci, primo Gennaio 2006. Durante l’intervallo tra il secondo e terzo atto vado al bar e ordino un bicchiere di Champagne. Ho pagato senza controllare quale fosse il cambio del rublo. Quando l’ho fatto ero gia’ seduto, e menomale, perche’ solo allora mi sono accorto di aver pagato 40 euro. E cosi’ e’ andata piu’ o meno al Park Hyatt. Siamo entrati e ci si siamo seduti. Costo di due drink striminziti 40 euro. Va bene cosi’, la vista era mozzafiato (vedi foto). C’era una band con musicisti americani che suonava Jazz. Ci saremo fermati mezz’ora. Quando ho chiesto il conto e’ arrivato il salasso: 80 euro. Si’ perché’ la band mica suonava gratis, c’era la cover charge. Ho fatto finta di niente e ho pagato, ma cazzo, potevano almeno dirmelo all’entrata!! Sembravo il ragionier Fantozzi: “ma come e’ umano lei…si si si, si va bene, va bene adesso pago….”. Ma non credete che sia un eccezione. Mosca e Tokyo sono le due citta’ piu’ care al mondo. Nell’hotel dove mi trovo adesso la colazione costa tra i 30 e i 40 euro. Il BBQ giapponese di cui sotto, ristorante normale senza grosse pretese, cena per due 130 euro. Una bottiglia di Chianti Classico Castellare, che in Italia costa 10 euro, qui ne costa 80. Il problema qui in Giappone non e’ che sono tutto pazzi, e’ che ancora pagano gli errori della crisi che c’e’ stata tra il 1990 e 1997. Allora la Banca centrale del Giappone per calmare l’economia che si stava riscaldando troppo alzava i tassi di interesse. Nello stesso periodo iniziava la crisi delle monete asiatiche partita in Thailandia con il crollo del sistema finanziario locale.  Questi due fatti hanno provocato degli effetti a catena che hanno fatto crollare il sistema finanziario giapponese che da allora non si è più ripreso. Fu una lezione tosta ma di questi tempi in Europa e altrove se ne sono scordati. In Giappone allora, cittadini e imprese che si erano indebitati pesantemente per approfittare del boom economico e non sono stati in grado di restituire i prestiti lasciando le banche spiazzate. Fu una catastrofe. Oggi lo Yen è considerato dagli investitori come una moneta meno rischiosa di altre, quindi quando c’e’ una crisi tutti a comprare lo Yen. Ma tutto questo vuol dire che lo Yen e’ costosissimo e fare una vacanza qui c’e’ da spennarsi. Peccato perche’ questo e’ un bel paese e come ho detto in precedenza, adoro la cucina Giapponese, che secondo me rimane una delle migliori al mondo per qualità e leggerezza. Quale sarà la valuta rifugio del futuro? Jim Rogers, che seguo da tempo dice che sara’ lo Yuan Cinese. Ma temo che primo o poi la Cina fara’ la stessa fine del Giappone. Ripeto siamo sull’orlo di una crisi mondiale esagerata, che manco immaginiamo. Intanto l’Euro in una settimana e’ passato da 1.44 a 1.36.