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Messaggio per i piu’ deboli

cancro Circa un mese fa la madre di Selina ha fatto delle analisi di controllo, quelle che normalmente si fanno ogni anno per tenere d’occhio la salute. Le hanno trovato una piccola macchia nera di 2 cm di diametro in un polmone. Inizialmente pensavano si trattasse di un’infezione cosi’ il dottoere le ha somministrato una bella cura di antibiotici, ma la cura di qualche settimana non e’ servita. L’ipotesi successiva e’ stata quella di un intervento chirurgico, per estrarre il tumore, e rimuovere una fetta di polmone nell’eventualita’ che il tumore non fosse benigno. Il fratello di Selina pero’ non si fidava dei dottori e ha voluto insistere con un’altra cura di antibiotici finche’ dopo un mese quella piccola macchia nera e’ diventata di 3 cm. A quel punto non c’era piu’ scelta e qualche giorno fa la madre di Selina era sotto i ferri. Al suo risveglio la brutta notizia, si trattava infatti di cancro, ma lei ancora non lo sa. Oggi sono stato a trovarla, e’ la prima volta che mi capita di andare a trovare un paziente di cancro in ospedale. Sembrava tranquilla e abbastanza in forma, andra’ a casa tra qualche giorno. Per sapere se si salvera’ dovremo aspettare. Di certo e’ stata fortunata a scoprirlo cosi’ presto, anche se quell’attesa di un mese potrebbe esserle stata fatale, una conferma che la paura a volte ti puo’ uccidere. Ma la cosa che mi ha disturbato di piu’ e’ vedere il fratello di Selina appena uscito dall’ospedale accendersi una sigaretta. Mi e’ sembrata davvero una mancanza di rispetto, ma e’ un ulteriore dimostrazione di quanto il fumo rende schiave le persone. Incredibile come e’ veloce questa malattia, da 2 a 3 cm in un mese. Tutto accade silenziosamente,  il paziente nei primi mesi non si accorge di niente, nessun sintomo. E spesso quando la malattia si manifesta e’ ormai gia’ troppo tardi, solo i piu’ fortunati la scampano. Ho provato ad immaginare come ci si puo’ sentire, essere preda di questa bestia senza pieta’ che molto lentamente ti divora tutto il corpo. Dev’essere terribile perche’ molto spesso non e’ una battaglia condotta ad armi pari. Ma ancora piu’ terribile deve essere il rimorso per quelli che come la madre di Selina sono fumatori, perche’ in quel caso erano stati avvertiti, sapevano, e non possono piu’ tornare indietro…. Pensateci se siete fumatori, anche solo per un momento cosa potrebbe significare per voi essere nella stessa situazione. Pensateci perche’ ogni anno muoiono circa 3 milioni di persone per colpa del cancro ai polmoni. Guardando la madre di Selina in quel letto mentre cercava di tossire molto debolmente, mentre la figlia le reggeva la schiena, con due tubi di drenaggio che sputavano sangue dal fianco sinistro, ho pensato che avrei dovuto scrivere qualcosa. E quello che ho da dirvi e’ che se fumate, e continuerete a farlo dopo aver letto questo post, e’ perche’ avete scelto di vivere da deboli, e’ perche’ non ve ne importa niente di morire cosi’ con un tubo di plastica al posto del polmone, e’ perche’ non importa niente della vita, e di chi vi e’ stato sempre accanto, e sara’ costretto a vedervi morire cosi’, senza poter ormai fare piu’ niente… Io ho il coraggio di dirvelo questo anche se vi fara’ incazzare, ma e’ la verita’, e se fumate sono sicuro che sotto sotto lo riconoscerete anche voi. Quindi la prossima volta che deciderete di accendere una sigaretta fermatevi per un momento e riflettete su quanto ho scritto, anche solo per un attimo.

L’amore

L’amore a volte e’ come fumarsi una sigaretta. L’accendi, fai qualche tiro veloce perche’ magari era troppo tempo che non fumavi. Poi un tiro dopo l’altro arrivi al mozzicone, che sistematicamente dovrai buttare da qualche parte. Altre volte invece penso che l’amore sia come camminare a piedi nudi su una lunga spiaggia, una spiaggia senza fine. Pero’ cammina, cammina arrivo sempre al punto in cui mi sento stanco. Cosi’ mi fermo e accendo un’altra sigaretta….

Sognando Seattle

seattle_b Ho fatto un sogno strano stanotte. Ho sognato che mia zia Lucia mi ha chiesto quale fosse la strada piu’ bella a Seattle. Non sono riuscito a risponderle, mi sono commosso pensando a Seattle e sono scoppiato a piangere. Mi sono svegliato di soprassalto e avevo le lacrime agli occhi. Non riuscivo a capire perche’. Poi piu’ tardi nel letto ho pensato che fosse la Highway 99 il mio percorso preferito. Mi piaceva soprattutto un tratto che da sud va verso nord, tra il West Seattle bridge fino al tunnel che porta poi al Seattle Center. In quel tratto la Highway diventa una sopraelevata e nei giorni di sole si ha un panorama fantastico. A destra lo skyline di Seattle (foto in alto), e a sinistra il mare con le montagne sullo sfondo, a volte con le cime innevate (foto in basso). Quante volte ho percorso quel tratto la domenica, mentre andavo a giocare a calcio con gli amici pensando: che bella che e’ Seattle. E’ strano perche’ di solito Seattle e gli Americani non mi mancano, mi mancano gli amici Italiani di Seattle questo si’, perche’ a diversita’ di Pechino li’ ne avevo tanti e alcuni erano amici del cuore. E  forse e’ un po’ anche la voglia di farmi una partita a calcio, che e’ un sogno riccorrente per me. Chissa’ cosa ha cercato di comunicarmi quel sogno e cosa si e’ mosso dentro di me. Forse e’ stato Alexis che mi ha scritto un email da Miami cercando di convincermi di mollare tutto e tornare a suonare. Sarebbe bello. Ma tornando ai sogni, so benissimo che spesso si tende a desiderare cio’ che non si puo’ avere.  E’ quando si ottiene cio’ che si desidera spesso si tende poi a non apprezzarlo e si desiderano altre cose. E’ nomale e non e’ facile mantenere un equilibrio e accettare che nella vita non si puo’ avere tutto e bisogna fare delle scelte. Pero’ tutto sommato non devo rattristarmi. In questo momento sono felice perche’ il nuovo lavoro mi piace e poi a giugno dovro’ andare probabilmente a Seattle per lavoro e potro’ finalmente rivedere i miei vecchi amici e perche’ no, mettere anche le scarpe da calcio nella valigia.

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Si riparte

tortaTornare sui propri passi non e’ sempre facile. Inevitabilmente i ricordi mi hanno portato indietro a quasi 5 mesi fa quando ho percorso Bradley’s Lane. Mi sentivo quasi arruginito e un po’ triste che la vacanza volgeva ormai al termine. Quando sono entrato in quel salone gremito di persone per la presentazione ufficiale un po’ di emozione c’era. Pero’ avevo preparato il mio discorso in Cinese nei minimi dettagli e sapevo che non avrei fallito. Mi sono allenato a casa la sera prima, con Selina che mi correggeva la dizione. Sapevo che se avessi parlato la loro stessa lingua saremmo diventati subito amici. E difatti quando in Cinese ho detto che volevo che mi considerassero non solo il loro capo ma soprattutto un loro amico e’ scattato l’applauso. Selina diceva che non mi avrebbero creduto, fa lo stesso, avro’ modo di dimostrarglielo. Poi la sera party con pizza. Ma la sorpresa piu’ grossa e’ che per l’occasione si erano organizzati e hanno preparato delle esibizioni e giochi di squadra. Un ragazzo ha suonato un pezzo con la chitarra: “Yesterday” dei Beattles. Non poteva scegliere un testo piu’ azzeccato. Poi mi ha chiesto di esibirmi e di suonare qualcosa. Era tanto che non prendevo in mano la chitarra e ho declinato l’invito piu’ volte, poi alla fine ho desistito, ma ho chiesto a Renato che fosse lui a cantare e molto simpaticamente ha accettato. Un’accoglienza davvero calorosa con tanto di torta. Un gran bel gruppo, tanti ragazzi simpatici che in questi giorni sto conoscendo uno ad uno. La ruggine e la tristezza e’ ormai quasi andata via tutta. Penso sara’ davvero una bella avventura.

Viaggiare

Come dicevo e’ stato bello avere qui Patty e Roby. Ero preoccupato prima del loro arrivo, pensavo che non si sarebbero adattati facilmente conoscendoli bene, soprattutto perche’ so che a tavola non e’ facile accontentarli… :-) Come al solito pero’ quando le aspettative sono basse spesso vieni colto di sorpresa. La Cina e’ piaciuta molto, anzi ho forse creato altri due fans di questo paese che dall’esterno viene sempre criticato e messo in cattiva luce dai media. Un peccato. E’ piaciuta soprattutto la gente, semplice, cordiale, i parchi immensi, ma anche il cibo cosi’ diverso, soprattutto l’anatra laccata alla Pechinese. E dire che mia sorella l’anatra si e’ sempre rifiutata di mangiarla. Mi sembrava un miracolo, tanto che ho voluto fare il bis la sera prima che partissero. Ricordo una sera mentre accompagnavo Patty verso l’Hotel, parlavamo di quanto sia difficile trasmettere le emozioni che si provano durante un bel viaggio. Anche se racconti o fai vedere delle belle foto serve a poco, le persone che ci ascoltano o guardano delle immagini ferme non potranno mai capire o provare le tue stesse sensazioni. Ricordo quando tornavo dai miei viaggi in Finlandia, ricordo che i miei amici si stancavano di sentirmi parlare di quei posti, di quelle esperienze e mi soprannominarono il "Finlandese". Chissa’ forse oggi mi chiamerebbero "il Cinese". Il fatto e’ che mi piace viaggiare e per una volta finalmente penso di essere riuscito a trasmettere, anche se in magari solo in forma ridotta, quello che ho provato nello scoprire questo paese e questa bella gente che mi ha dato tanto. Cosi’ come mi ha fatto piacere sentire mio padre dire che prima di venire in Cina non riusciva a capire come mai ero finito qui, e invece adesso dopo esserci stato, si e’ finalmente reso conto. Anzi penso che la Cina gli manchera’.

Patty e Roby in visita a Pechino

Sono state due settimane intense nelle quali non sono riuscito a trovare un attimo di tempo per scrivere. Dopo l’arrivo di Patty e Roby in pratica ho deciso di dedicarmi interamente a loro, e quando tornavo a casa la sera tardi non avevo le forze per scrivere. Poi all’indomani della loro partenza e’ stata la volta del primo giorno di lavoro, e siccome Renato era qui per la mia presentazione ufficiale al nuovo team ho dovuto concentrare tutte le mie energie sul lavoro. Poi venerdi Renato e’ tornato a Seattle, e cosi’, dopo un sabato intero di meritato e assoluto riposo rieccomi a scrivere. Voglio partire dalle foto ricordo della visita di Patty e Roby. Ho voluto produrre un video con gli scatti piu’ belli, e con sottofondo musicale la canzone che a loro piaceva molto e che e’ stata un po’ la colonna sonora di questa loro vacanza. Ve lo propongo qui sotto e li saluto affettuosamente ringraziandoli per essere stati qui con me. E’ stato veramente bello averli qui!

E’ ufficiale

L’altro ieri ho firmato il contratto e tornero’ a lavorare il 13 di Aprile, ormai e’ ufficiale. Sono felice di questa mia scelta per tanti motivi. Sara’ una bella avventura, un team grande da gestire, 54 persone, quindi ci sara’ sicuramente tanto da imparare. Poi sono felice anche perche’ il mio manager, Renato, e’ un tipo in gamba, si e’ davvero fatto in quattro per venire incontro alle mie richieste. Avere un manager a Seattle, quindi di scuola americana, mi fa ben sperare per il futuro e penso che lavoreremo bene insieme. L’altra novita’ e’ che tra circa 24 ore arriveranno qui mia sorella e mio padre, sara’ l’ultimo periodo di relax prima del grande giorno.

Punto della situazione

Qualcuno mi ha detto facendomi gli auguri di compleanno che se la vita incomincia a quarant’anni io ho soffiato sulla prima candelina. Sara’ pur vero? Di sicuro, tornato da Changsha, mi sentivo molto meglio. Ora sono qui a Pechino in attesa che la situazione si sblocchi, devo continuare su questa strada e non demordere. Per quanto riguarda la mia situazione lavoro e’ ancora tutto in alto mare, ma da Seattle mi dicono di stare tranquillo che presto sistemeranno tutto e arrivera’ una nuova offerta. Rimarro’ in vacanza fino al 10 di Aprile anche perche’ tra il 2 e il 10 verranno in visita mio padre e mia sorella. Quindi ci sara’ da divertirsi. Intanto sono lieto di annunciarvi che la mia pizza ha fatto un ulteriore salto di qualita’. Dopo anni e anni di esperimenti sono riuscito finalmente a sfornare una pizza che assomiglia molto a quella di mia nonna Egidia. La sua pizza era davvero la migliore che io abbia mai mangiato, anzi la migliore al mondo. Non avendo la ricetta ho dovuto cercare di mettere assieme i pochi ricordi che avevo di quando la faceva e sperimentare con gli ingredienti. Ho commesso anche qualche flop clamoroso ma ieri finalmente ci sono riuscito. Ero felicissimo, ero quasi commosso!! Non vi dico che e’ uguale ma siamo ormai molto vicini. Per il resto che dirvi, non ho piu’ avuto notizie di Silvia. E’ una cosa che in parte mi aspettavo anche se ho sempre sperato di sbagliarmi. Dispiace sempre perdere un’amicizia e preferisco non emettere giudizi perche’ le ragioni potrebbero essere tante. E non sapere il perche’ rimane comunque una delusione. Putroppo o per fortuna pero’, qualcuno mi ha detto che il tempo cancella tutto, e le delusioni sono incluse, quindi basta solo attendere un altro po’. D’altronde non ho nulla da temere, qui in Cina sono in buone mani.

Un anno in piu’

daniel Il 6 Marzo e’ arrivato anche quest’anno ed e’ ora di far festa anche se piu’ gli anni passano e piu’ c’e’ poco da festeggiare… Pero’ dai, cerchero’ di farlo. Questa sera andro’ a cena in un ristorante francese molto elegante. Si chiama Maison Boulud del famoso cuoco Daniel Boulud che ha un famosissimo ristorante a New York a cui la guida Michelin ha assegnato 3 stelle.  Negli Stati Uniti appare spesso in televisione, insomma e’ un po’ un icona nel suo campo. Il ristorante (nella foto) qui a Pechino si trova nei locali della vecchia Ambasciata Americana, vicino a piazza Tiananmen, potete visitare qui il suo sito. Domani poi vado a Changsha nel sud della Cina a trovare Vivi di cui non vi ho piu’ parlato, anche se siamo riamasti in contatto. Sara’ quello il mio vero regalo di compleanno.

Rilancio

Il giorno dopo non mi sono fatto trovare. Il telefono squillava in continuazione, sapevo che la chiamata era da Seattle e non ho risposto nemmeno alle email. Qualcuno un giorno mi ha detto: "In amore vince sempre chi fugge". Funziona con le donne, funzionera’ anche con le offerte di lavoro – ho pensato. Poi dopo quasi un giorno ho mandato un email stringata al mio futuro capo: "Chiamo io domani sera". Ci siamo poi sentiti l’indomani e dopo una lunga chiacchierata ho capito tutte le ragioni. Lo conosco da molto tempo Renato, aveva l’ufficio accanto al mio a Seattle. Dal nome pensavo fosse di origini Italiane, invece no, e’ nato in Brasile. Un tipo simpatico, schietto, mi piacciono quelli che ti dicono sempre quello che pensano senza timore. Mi ha spiegato che in pratica non dipende da lui se l’offerta e’ bassa, e’ a Pechino che qualcuno storge il naso, il che non mi sorprende affatto. In Cina e’ un po’ come in Italia, se non hai amicizie che ti proteggono e’ dura. Io a Pechino sul lavoro ho sempre e solo badando al sodo, senza cercare di crearmi delle amicizie o raccomandazioni "leccando" – si dice cosi’ no?. Quello che ho raggiunto nella vita lo devo solo a me stesso e ho sempre dovuto strapparlo con i denti andando anche contro corrente. Non e’ facile a volte, ma mi sta bene cosi’, non mi piacciono le cose facili. Anzi spesso sono io che mi complico la vita da solo dicendo sempre – poco diplomaticamente – quello che penso, senza peli sulla lingua, anche se alla fine mi si ritorce contro. E’ normale che poi nella vita incontri chi ti apprezza e chi no, ma anche questo fa parte del gioco. L’importante alla fine e’ solo essere in pace con se stessi.

L’offerta

Finalmente l’offerta di lavoro e’ arrivata e sebbene non posso, per ragioni legali, darvi i dettagli completi alcune considerazioni le posso fare per poi dirvi quale e’ stata la mia risposta. Intanto la data di partenza sarebbe stata il primo di Aprile e gia’ quello potrebbe portarmi a pensare a uno scherzo. In aggiunta sembra che sia siano sbagliati a calcolare quanto guadagnavo prima, il che ha fatto si’ che lo stipendio offerto ammontasse a meno, anche se di poco, rispetto al passato. Il che non ha senso perche’ e’ una posizione con resposabilita’ molto maggiori in un team 5 volte piu’ grande da gestire. In piu’ ci ho pensato bene e mi sono detto questo: se questi vanno in giro a Redmond a chiedere a qualcuno con 11 anni di onorata carriera a Microsoft se si trasferirebbe a lavorare in Cina per meta’ stipendio sono sicuro che non troverebbero nessuno. Quindi la mia risposta e’ stata netta. No grazie, se volete rinegoziare rimango a disposizione. Altrimenti statte ‘bbuono… preferisco fare il pizzaiolo…. hehe… :-)

L’anno della Tigre

tiger-210x170 Il nuovo anno lunare arrivera’ tra poche ore. Sono qui a Pechino, una citta’ semivuota, circa 6 milioni di persone hanno lasciato la citta’ e sono tornate in questi giorni al paese di origine, mentre altri saranno invece in vacanza in qualche parte del mondo. I fuochi d’artificio hanno ormai preso vigore, sono le 10:30 e non si fermeranno fino alle luci dell’alba, anzi per tutta la settimana. Ve l’avevo detto che Pechino assomiglia a Napoli… e come a Napoli ci scappera’ sicuramente qualche morto per colpa dei botti. Questo sara’ l’anno della tigre, quindi se siete nati negli anni ‘86, ‘74, ‘62, ‘50 o ‘38 appartenete a questo segno che simboleggia il coraggio. Secondo l’oroscopo Cinese “i nati della Tigre sono provvisti di grande carisma, che li aiuta ad ottenere e rivestire con facilità posizioni di potere; grazie a questa spiccata qualità, sono inoltre agevolati nelle relazioni umane.” Marilyn Monroe era della tigre, come lo sono tutte le donne pilota dell’aviazione Cinese che hanno tutte 24 anni e sono apparse questa sera in TV nello spettacolo di gala che la televisione nazionale cinese trasmette ogni anno. Anche mia madre e’ della tigre. Se siete del segno della tigre questa notte, secondo le tradizioni, dovrete indossare biancheria intima di colore rosso, un usanza che abbiamo anche in Italia se non sbaglio.  Un’ altra tradizione che hanno i Cinesi per il capodanno e’ quella di mangiare lo stinco di maiale che un po’ mi ricorda il nostro cotechino. Insomma siamo due popoli superstiziosi e spesso noto tradizioni e usanze che in qualche modo ci accomunano.

Anno nuovo vita nuova

Dopo la pausa il colloquio e’ continuato per altre 4 ore, faccia a faccia con persone che gia’ conoscevo. Sono tornato a casa esausto ma soddisfatto. E non era finita li’ perche’ il giorno dopo alle nove del mattino ho avuto un altro colloquio, nuovamente per telefono con un alto dirigente di Seattle. Da quel punto ho capito che ormai ce l’avevo fatta e nel pomeriggio e’ arrivata la conferma. Infatti oggi ho fatto il mio primo pranzo con due ragazzi del nuovo team anche se ufficialmente non sono ancora stato assunto. Sembrano davvero in gamba e penso che lavoreremo bene insieme. Non ho ancora visto l’offerta, quindi finche’ non firmero’ il contratto e’ meglio non dichiarare concluso l’affare. Ma ormai e’ solo una questione di dettagli, quindi a meno di grosse soprese penso che tra una settimana o due si ricomincia. Nel frattempo godiamoci questi ultimi giorni di vacanza e i festeggiamenti per il capodanno Cinese che quest’anno cade esattamente nel giorno di San Valentino.

Buona Fortuna

Sono arrivato negli uffici di Microsoft di buon ora, verso le 8:30. Non c’era quasi nessuno, la segretaria non era ancora arrivata cosi’ mi sono accomodato sul divano. Essere dinuovo li’ mi ha fatto rivivere molti ricordi, che come flashback passavano velocemente nella mia mente. Ho subito realizzato pero’ che dentro di me prevale ancora l’amarezza e la delusione per quanto e’ successo al mio team a Novembre, nelle ultime settimane prima di lasciare il lavoro, non sara’ facile dimenticare. Poi improvvisamente le porte dell’ascensore si sono aperte, e indovinate chi apparso come un fantasma del passato? Il mio ex capo, Tuan. Era felice di vedermi: “Che sopresa, ma come mai da queste parti?”. Gli ho spiegato le ragione e lui mi mi fissa per una attimo e mi dice: “Sono sopreso Davide che non hai contattato prima me quando hai deciso di tornare”. La verita’ e’ che il piu’ sorpreso ero io: “ma che discorsi sono?”, ho pensato. Cosa dovevo fare? Chiamarlo e chiedergli il permesso? Mi sembrava di avere di fronte un bambino… non sapevo cosa dirgli poi mi sono inventato una scusa e se n’e’ andato. Meglio cosi’. Alle 9 sono iniziati i colloqui. Le prima due ore e mezza le ho passate al telefono con Seattle, ero solo, dentro a una saletta riunioni. Poi ho fatto mezz’ora di pausa e mentre ero li’ seduto che bevevo un bicchier d’acqua mi e’ arrivato un messaggino. “Good Luck!”. Era Vivi, che tipa, non molla mai. Mi ha scritto nonostante l’avessi ignorata per quasi una settimana senza rispondere ai suoi messaggi. Si era ricordata che il 9 era il giorno del mio colloquio cosi’ non ho potuto non risponderle. E’ bello quando una persona si ricorda di te e sa essere presente, anche solo con due parole, nei momenti che contano. E’ dai certi piccoli particolari che si capiscono molte cose.

9 Febbraio

Il 9 di Febbraio avro’ un colloquio di lavoro per tornare a lavorare a Microsoft. Anche se non ne ho parlato molto su questo blog di quanto stava maturando, e’ un’idea che avevo gia’ preso in considerazione da piu’ di un mese ormai. Infatti appena dopo Natale mi avevano contattato da Seattle perche’ cercavano personale per coprire una posizione vacante in un team di Pechino. Subito ho risposto picche, ero ancora incazzato. Poi ci ho pensato su e dopo aver riflettuto molto ho deciso di sondare meglio il terreno. Devo ammettere che l’opportunita’ e’ interessante e se le condizioni sul tavolo saranno quelle giuste non mi dispiacerebbe ritornare. Si tratta di un team di 54 persone da gestire quindi e’ anche una bella sfida. Il prodotto questa volta e’ il sistema operativo di una piattaforma di Microsoft che viene installata sulle automobili per gestire l’infotelematica di bordo, tipo la classica navigazione satellitare, ma anche l’applicazioni come EcoDrive disponibili sulle FIAT 500. Interessante insomma. Cosi’ ho deciso non lasciarmi scappare questa occasione, di provarci, perche’ no.

Cosi’, anche se ho lavorato per Microsoft per molti anni, dovro’ rifare il colloquio d’assunzione.  Questa e’ la prassi non fanno sconti a nessuno. Poi da li’ si vedra’, se passero’ il colloquio valutero’ poi l’offerta. Ho gia’ ben messo in chiaro che non ritorno a meno di certe condizioni. Ma questo almeno sembra lo abbiano recepito.

So che alcuni di voi, incluso forse anche parte di me, avrebbero voluto che continuassi a viaggiare. Pero’ dopo aver riflettuto molto devo a dire che non e’ solo viaggiando che si puo’ vivere una vita o delle avventure emozionanti. Lo si puo’ fare tutti i giorni anche rimanendo in pianta stabile nello stesso posto. Anzi a volte e’ nei posti che si conoscono meglio dove si creano le condizioni giuste perche’ succeda qualcosa di grosso. Quello che conta e’ la propria predisposizione. Dipende soprattutto da quanta curiosita’ si possiede, e dal coraggio e dalla carica che c’e’ dentro ognuno di noi, dalla voglia di vivere che ci e’ rimasta. La storia che mi e’ successa con Vivi e’ un classico esempio.

Ho riflettuto a lungo e ho pensato che qui a Pechino esistono per me le condizioni migliori per vivere ancora una vita piena di emozioni. E continuero’ a farlo, senza dubbio, anche se durante il giorno dovro’ lavorerare. Anzi il lavoro non potra’ che contribuire a stimolarmi ancora di piu’ a vivere situazioni nuove. Anche perche’ ci si abitua e ci si annoia anche a far niente, credetemi.

Ricomincio da Quattro

fpt3017ex.76077_mdEccomi qui nella mia nuova dimora al Four Point Sheraton di Pechino. Ero stanco di girare o di essere ospite a casa di qualcuno, volevo sentirmi dinuovo a casa mia. Devo ammettere che erano mesi che cercavo un appartamento che mi piacesse veramente e finalmente l’ho trovato. Cosi’ non ci ho pensato sopra due volte, ho firmato il contratto e ho preso possesso della mia nuova abitazione. La posizione e’ ideale, sono vicino alla zona universitaria e quindi per andare a scuola di Cinese sono solo un paio di fermate della metropolitana, ed e’ anche vicino a Microsoft se un giorno dovessi decidere di ritornare all’ovile. Mi sembra pefetto, e’ un po’ lontano dal centro, ma va bene cosi’. Non sapevo che esistesse questo Four Point Sheraton, mi ci sono imbattuto quasi per caso su Google e l’ho fatto presente al Direttore delle vendite consigliandogli di pubblicizzarlo meglio su Internet. Se l’avessi saputo di sto posto sarei venuto a vivere qui molto prima. Il tipo mi ha fatto il 10% di sconto sul prezzo perche’ gli ho detto che in futuro possibilmente cerchero’ di portargli qualche cliente.

Il centro residenziale e’ composto da due edifici. Nel primo si trova l’Hotel Sheraton, molto bello con tre ristoranti (di cui uno Italiano), palestra con piscina, SPA, e una bellissima Lounge all’ultimo piano. Nell’altro ci sono degli appartementi residenziali completamente arredati che vengono affitati con contratto mensile. Il bello e’ che questi appartamenti godono degli stessi servizi offerti dall’hotel. Quindi nel prezzo sono incluse anche le pulizie (quattro volte la settimana), e tutte le spese di luce, riscaldamento, tv satellitare, internet, in piu’ posso anche ordinare la cena o il pranzo in camera da uno dei tre ristoranti dell’Hotel con il 20% di sconto.  Questi appartamenti in Inglese si chiamano “Serviced Apartments” e a Pechino molti stranieri optano per questo tipo di sistemezione anche perche’ spesso e’ la ditta per cui lavorano che se ne assorbe i costi. Proprio per questo, nelle zone piu’ centrali un affitto per un appartamento del genere puo’ costare dai 2 ai 4 euro al mese (sto parlando di una camera sola). I Cinesi sono bravissimi a salassare quando sanno di poterlo fare, e con gli stranieri a volte sparano cifre senza ritegno. Invece questo Hotel, forse perche’ e’ nuovo, lontano dal centro e poco conosciuto, il prezzo che sono riuscito a concordare e’ di 1000 euro al mese tutto incluso. Mi sembra davvero un furto, perche’ per un monolocale in centro semi decente e soprattutto escluso tutte le spese che ti devi assorbire, mi costerebbe comunque non meno di 6-700 euro. Il rapporto prezzo/qualita’/servizi offerti di questo posto invece mi sembra davvero ineguagliabile qui a Pechino. Lo staff e’ gentile, e tutto cio’ che mi serve e’ a portata di mano.

My first English post

I’ve been thinking for a while now that I should write my first post in English. I sometime publish song lyrics in English but I never write something of my own. I am sure I will be making some of my non-English speaking readers mad for that. But today I need it. It’s funny, it’s like going to a retreat, or write something privately after 3 years of posts in Italian… It will certainly add a new dimension to this blog. And I think I should try, after all, I use English for living everyday and sometime even I dream or think in English. Not to mention that most of my friends speak English, so maybe it’ll be a good idea, a new territory to explore…

It’s been a crazy beginning of the year, a crazy month, a crazy adventure… Can’t get my mind off of what happened to me last week. But today I was also thinking about my good old friend Toni “Il Palazzinaro”, who lives in Seattle and was born in Rome. He spent a life chasing women, a typical Italian womanizer. I’d say he probably slept with hundreds of women in his life, at least so he claims…. He said to me one day with his strong Roman accent: “Davide, remember this. When you realize you are falling in love with a girl that’s it, that’s your warning signal… it’s when you have to step back and stop from getting yourself involved. Otherwise if you let it happen, then… it’s too late. That’s how you stay in the game and protect yourself.”

It seems that as the years go by I am getting good at that. However the sad part is that I feel like it’s more the feelings I give that the ones that I receive back. And it’s not that the girls aren’t reciprocating, they actually try hard but I don’t let it get to me. The wall I built is too high… But when you were hurt inside, that’s what ends up happening. And my hurt starts from when I was little, at least that’s what I have been told…

Wow, that wasn’t too bad… But it felt like I was talking to myself and no one’s listening…

Ragazzi che “zagno”….

moikano2  Siamo atterrati a Pechino intorno alle due di notte. Eravamo l’ultimo volo e ormai in areoporto non c’era piu’ nessuno. Il tempo di prendere i bagagli e uscire e si mette a nevicare. Pechino non poteva riservarmi accoglienza migliore. Il viaggio in taxi sulle strade della tangenziale ormai gia’ bianche, con quei fiocchi che correvano veloci sull’asfalto come se fosse polvere alzata dal vento, e’ stato quasi surreale. Un miraggio, dopo quel volo dove sembrava che non saremmo mai arrivati. Il mattino dopo la prima cosa che ho fatto e’ stato andare da Tony&Guy. Max, ormai siamo diventati amici, mi ha fatto una pettinatura molto moderna… vedesi foto. Ero quasi imbarazzato poi mi sono detto: “Massi’ dai… spariamoci sti capelli all’insu’. Nuovo anno, nuova decade, nuova vita”. Mi sono appena svegliato, fuori nevica forte, ce ne sono gia’ dieci centimentri. Con la temperatura a –8 gradi e’ un tempo da lupi. Ma domani fara’ ancora piu’ freddo. Previsioni: Sole, –10 di massima, –20 di minima. Prepariamoci.

Un altro spavento

airplane Sono a 37 mila piedi che ascolto “Mercy Street” di Peter Gabriel. Non mi sembra vero. Siamo decollati stamattina alle 11 su questo Airbus 340-300 nuovo di pacca e subito ho capito che qualcosa non andava. L’aereo sembrava non prendere quota. Piu’ il tempo passava e anche se molti gia’ stavano dormendo, ero sempre piu’ convinto che qualcosa non stesse funzionando perche’ dopo 25 minuti eravamo ancora a 8 mila piedi invece che 20 o 30 mila. Poi ho capito che l’aereo stava tornando indietro ma ancora nessun annuncio. Ho vissuto attimi di trepidazione, non tanto per quanto stesse succedendo ma perche’ nessuno ci diceva niente. Finalmente si fa vivo il capitano: “Abbiamo un problema alla strumentazione di volo, stiamo tornando a Dubai”. Ci ha spiegato che questo aereo ha 5 sistemi di navigazione computerizzati, due dei quali erano andati in tilt. Lui, appena decollato, per un bel po’ ha cercato di far ripartire il computer di quei due sistemi ma non ci e’ riuscito. Con i tre che erano invece funzionanti avremmo potuto benissimo arrivare a Pechino ma lui non se la sentiva di averne due fuori uso perche’ avremmo attraversato le montagne dell’Himalaya.  Cosi’ siamo tornati indietro. Anche se ci ha detto di stare tranquilli ha poi ritardato di molto l’atterraggio girando e rigirando sopra Dubai. Insomma ci ha fatto penare. C’e’ stato un momento, durante l’ultima virata, che eravamo talmente bassi che sembrava di poter toccare il deserto con una mano. In quel momento ci siamo spaventati in molti. Mi e’ tornato in mente quella brutta esperienza. Poi fortunamente siamo atterrati. Dopo un’ora e mezza di pitstop siamo ripartiti. Adesso tutti e cinque i sistemi di navigazione funzionano. Ripensando a quanto e’ successo devo ammettere che, nonostante lo spavento e l’inconvenienza, tanto di cappello al pilota che al limite della pignoleria ha deciso che non avremmo volato se non fossimo stati al massimo della sicurezza. Per fare un parallelo e’ come se fossimo partiti da Alessandria in macchina con 5 navigatori satellitari e due fossero andati in tilt dopo 20 chilometri. Chi di voi avrebbe deciso di tornare indietro quando ce n’erano ancora 3 funzionanti? Poi nel caso di un aereo tornare indietro significa anche aggiungere costi, perche’ un doppio decollo vuol dire aggiungere un maggior uso di carburante e non stiamo certo parlando di qualche litro. Sono sicuro che una compagnia low cost o poco seria avrebbe tirato diritto. Invece il nostro pilota, Inglese, tra le altre cose, ha fatto marcia indietro. Arriveremo con piu’ di tre ore di ritardo ma almeno dovremmo viaggiare sicuri. Almeno cosi’ pare e se sarete in grado di leggere cio’ che sto scrivendo ora a 37 mila piedi, anzi pardon 39 mila, vuol dire che tutto e’ andato bene e saro’ arrivato a Pechino. Lo devo ammettere, non vedo l’ora. Mi manca parecchio in questo momento.

Vie di fuga

agnolotti Sono a Malpensa in attesa di imbarcarmi sul volo per Dubai. E’ stata una vacanza di Natale direi molto particolare. Intanto in Italia devo dire che ha fatto davvero il “bello e il cattivo tempo”. Caldo al mio arrivo, poi improvvisamente freddo polare, per poi passare alle nevicate, e poi dinuovo temperature miti e per finire  piogge a dirotto, insomma disastri. Poi perche’ ho rivisto tante persone che non rivedevo da tanto tempo. Infatti proprio ieri sera sono stato a cena coi alcuni dei miei compagni di classe delle scuole medie. Alcuni non rivedevo da tantissimi anni. E’ stata una serata molto piacevole, nella quale sono tornati in mente tanti bei ricordi di quei tempi quando eravamo cosi’ giovani e spensierati. E’ stato bello farsi quattro risate, ripescare nel passato dettagli di cui ci eravamo ormai dimenticati, raccontarci poi che cosa e’ successo dopo ripercorrendo i passi importanti della nostra vita, scoprire come eravamo cambiati col tempo e anche notare quegli aspetti di noi che invece sono rimasti gli stessi. Insomma davvero interessante e divertente. Come e’ stato davvero piacevole incontrare anche altri vecchi amici che invece facevano parte del mio passato da musicista per hobby e per passione. La musica ha davvero lasciato un impronta particolare nella mia vita. Si parlava con Paolo Tonato di come sono le “vie di fuga” un tema ricorrente delle sue foto. La musica, insieme anche ai viaggi, sono state le mie “vie di fuga”. E’ stato interessante notare come la maggior parte degli amici con cui sono rimasto in contatto ad Alessandria sono persone con cui ho suonato o che ho conosciuto nell’ambito delle band Alessandrine di quel tempo. Tristemente solo pochi di loro coltivano ancora quella passione, gli altri hanno abbandonato presi dalla famiglia e dal lavoro. E’ triste notare che col tempo le passioni vengano meno e lasciando il posto ai problemi e alla quotidianita’ della vita. Non devo lasciare che questo accada anche per me. E’ stata un bella serata con Paolo, Daniele e Stefano che e’ passato dal bar per caso dopo la mezzanotte. L’incontro amarcord si e’ trasformato in una mezza festa di capodanno con brindisi e auguri. Alessandria e’ proprio piccola, ho anche incontrato Alessandro Ferraris dopo tanto tempo, stavamo entrambi facendo la spesa alla Coop. Erano anni che non lo rivedevo, come non rivedevo Joe di Milano, anche lui musicista, compagno di avventure in Finlandia. Poi in quello stesso giorno ho finalmente potuto conoscere Silvia in una Milano freddissima e imbiancata dalla neve, come erano buone quelle crepe alla nutella!! Ma la cosa che caratterizzato forse ancora di piu’ questo viaggio e’ il fatto che la sera della vigilia di Natale non ho piu’ cucinato la cena insieme mia sorella, come solitamente avveniva per tradizione nella mia famiglia. Mi e’ venuta in mente l’idea di suggerire che fosse piu’ un lavoro d’equipe questa volta, invitando mia madre e mia zia a collaborare. E’ stato un successo perche’ mia madre mi ha confidato che non faceva gli agnolotti da 13-14 anni. All fine mi ha ringraziato per averla spronata.   Insomma tante belle cose sono successe in questi giorni anche se forse l’unica nota triste e’ l’accorgersi che il tempo passa sempre piu’ veloce, inesorabile, e se e’ bello ricordare e rivivere i tempi andati devo cercare di non perdere gli stimoli e vivere solo di ricordi… altrimenti finirei di invecchiare piu’ velocemente… E’ tempo di scrivere altre pagine di questo viaggio, chissa’ forse cercare altre vie di fuga… E’ l’obiettivo di questo anno 2010 alle porte, di questa vacanza a Dubai, da dove vi sto scrivendo in questo momento e ho completato di scrivere questo post. Spero siano un punto di partenza e di buon auspicio per il futuro. Buona Anno a tutti!