Nei villaggi di montagna della Cina c’e’ chi vive in condizioni di estrema poverta’. L’unica possibilita’ di sposarsi per un povero montanaro che nessuna donna vuole per marito e’ tramite l’acquisto di una moglie. Incredibile quale sono i risvolti di questa situazione, ho scoperto ieri che capita spesso a Pechino che donne vengano rapite, incappucciate, e portate in questi villaggi e vendute al prezzo di 500 euro. Scappare per loro e’ quasi impossibile, niente telefoni, energia elettrica, mezzi di trasporto, vengono chiuse a chiave e col tempo si rassegnano al proprio destino. A volte capita che la polizia riesca a trovarle liberandole. Succede anche di donne che una volta rintracciate dopo tanto tempo, magari sono in cinta o hanno gia’ un figlio, e decidiono di restare al villaggio.
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Casa dolce casa
Mi sono svegliato ieri ed era tutto bianco. Succede poche volte a Pechino, e’ stata una sorpresa. Ma la vera novita’ di questi giorni e’ che ho finalmente trovato casa. E’ capitato tutto per caso, un giorno ero nella sauna dell’hotel ed e’ entrato un signore. Abbiamo fatto due chiacchiere, era simpatico, un businessman coreano. Sapeva anche qualche parola di Italiano, tutti gli anni va in Italia alle terme di Saturnia. Nell’hotel dove alloggio ci sono anche appartamenti privati e lui e’ il proprietario di uno di questi. La fortuna ha voluto anche che a febbrario lui e la moglie torneranno a vivere in Corea e mi ha detto che stava cercando di affittarlo. Ci siamo scambiati i biglietti da visita e qualche giorno fa’ ci siamo sentiti e sono andato a vedere l’appartamento. E’ davvero carino, 135 metri quadrati, due camere da letto, bagno, cucina, tinello, esposizione a sud quindi molto soleggiato, all’ultimo piano del palazzo, il ventunesimo, con una bella vista. E’ completamente arredato, e una particolarita’ e’ il letto riscaldabile elettricamente grazie ad uno strato di pietre di giada sotto il sottile materasso, non li avevo mai visti. Ma soprattutto e’ a 15 minuti a piedi da dove lavoro, e quando nel 2009 la nuova sede Microsoft sara’ pronta abitero’ a 500 metri dal mio ufficio. Ieri sera abbiamo definito gli ultimi dettagli, Lee e’ stato davvero gentile mi ha offerto una sontuosa cena in un ristorante molto caratteristico, notare che questo e’ uno stile molto tipico ed efficace degli orientali di fare business, comunque mi ha fatto piacere, perche’ mi ha dato la possibilita’ di consocere una persona davvero interessante e molto colta. Gli ho detto che in Corea non sono mai stato e forse ad Aprile andro’ a trovarlo a Seul.
E chiamale se vuoi… emozioni
La prima settimana di lavoro e’ andata meglio del previsto. Ho rivisto i vecchi colleghi, ripreso ad andare a pranzo con loro e soprattutto ho conosciuto le persone con cui lavorero’ in futuro, tutti simpaticissimi. La cosa che mi ha colpito di piu’ e’ il meeting mensile del mio team nel quale il manager ha fatto un discorso molto interessante perche’ cosi’ lontano da quelli che ero solito ascoltare quando lavoravo in america. Lance ha parlato di come vengono prese le decisioni, dal metodo militare dove uno decide per tutti, a quello democratico che avviene per votazione, ma si e’ soffermato a lungo sulle decisioni condizionate dalle emozioni. In effetti prendere una decisione sull’onda delle emozioni puo’ essere controproducente, penso solo al mondo delle azioni dove il panico puo’ portare a vendite in massa e quindi a perdite colossali, o a chi si sposa troppo velocemente, insomma troppe emozioni possono portarti a scelte irrazionali. Ma le emozioni posso anche essere un arma importante per chi le sa gestire e usare a proprio vantaggio. Per dimostrarci questo Lance ha usato come esempio suo figlio che a soli 3 anni e’ fissato con le fontane, tutte le volte per farlo felice gli fanno vedere un video sulle fontane o lo portano a vedere una fontana. Ci ha raccontanto che un giorno suo figlio vedendo Lance lavorare sul portatile mentre era in piedi di fronte a un tavolo, gli si e’ avvicinato e gli ha detto “Papa’ qui c’e’ una sedia per te perche’ non ti siedi” e Lance ha pensato “Com’e’ carino mio figlio che si preoccupa per me”. Una volta seduto gli ha chiesto “Papa’ posso venire in braccio?” e Lance non gli ha saputo dire di no ovviamente, e una volta seduto gli ha chiesto se poteva guardare il video delle fontane sul computer. Lance ha spiegato che il bambino ha usato le emozioni per ottenere cio’ che voleva. Prima ha usato la scusa della sedia per addolcirlo e poi pian piano e’ arrivato all’obiettivo che si era prefisso. Se vi ricordate l’ultima volta che siete stati concessionario di auto, probabilmente il venditore ha usato lo stesso metodo per convincervi a comprare l’autovettura che guidate. E proprio in questi giorni Hillary Clinton ha vinto innaspettatamente le primarie nel New Hampshire, forse anche grazie ad un suo recente discorso trasmesso a ripetizione dalle TV americane nella quale si e’ commossa quando ha parlato di quanto fosse importante per lei vincere le elezioni, chissa’ quanti l’hanno votata perche’ hanno visto in lei qualita’ umane che non hanno visto in altri candidati. Insomma e’ vero, le emozioni condizionano molto le nostre decisioni. Mi ha colpito molto lo stile di Lance, e penso che in Cina imparero’ molte cose interessanti.
Chiarimento
Mi e’ arrivato questo commento da parte di un lettore riguardo il mio post precedente Bella la Vita eh??: “Davide non so se è questo lo definirei un aspetto “bello” della Cina. Istintivamente mi son messo nei panni di chi ha fatto la fila per te, magari per un tozzo di pane. :(“. Innanzitutto sono contento che finalmente qualcuno mi abbia scritto, apprezzo molto ricevere opinioni di chi mi legge anche perche’ cio’ si puo’ tramutare in un contributo per questo blog come in questo caso. Riguardo il commento e’ un peccato che cio’ che ho scritto sia stato interpretato in questo modo ma forse mi sono espresso male io. Intanto non penso che chi ha fatto la fila per me lo abbia fatto per un tozzo di pane, quasi si trattasse di qualche poveretto disposto a tutto pur di poter quadagnare due lire per un occidentale insensibile che se ne approfitta. Questo sarebbe brutto e purtoppo succede anche questo da queste parti. Da quello che ho capito, la persona in questione era una ragazza che aveva in mano altre pratiche oltre la mia e che probabilimente era o un’assistente legale o una giovane avvocatessa praticante che e’ stata semplicemente molto cortese e gentile nei miei confronti e che si e’ messa completamente a mia disposizione. Lo ha fatto con molta generosita’ e disponibilita’, ogni tanto andavo da lei a fare due chiacchiere e sorrideva sempre, sono sicuro che se le avessi offerto di mettermi io al suo posto si sarebbe quasi offesa. Ma cio’ che e’ importante sottolineare e’ che lo ha fatto soprattutto con tanta dignita’ e umilta’, e allora perche’ dovrei pensare che e’ una poveretta che lo fa per un pezzo di pane, non sarebbe giusto nei suoi confronti perche’ sottovaluterei la sua generosita’. Il suo gesto fa parte di quell’attegiamento di cordialita’, cortesia e ospitalita’, che hanno i Cinesi verso gli stranieri, e questo e’ secondo me molto bello, purtroppo viene spesso male interpretato ma e’ fondamentale apprezzarlo. Certo gli sciacalli ci sono pure qui come ci sono in tutto il mondo, ma vi immaginate voi un assistente legale italiana o americana, o un aspirante avvocatessa che avrebbe fatto la stessa cosa per me? Non credo proprio…. sarebbe successo esattamente il contrario, io in fila ad aspettare e lei che interviene quando e’ il mio turno. Vi sareste messi voi in fila 3-4 ore per uno sconosciuto? Sareste riusciti a farlo volentieri senza che vi pesasse e a mantenere il sorriso per tutto quel tempo mentre il vostro assistito si rilassava seduto sulla poltrona? Difficile immaginare questo nel mondo occidentale, quindi secondo me il lettore, immedesimandosi nella persona che ha fatto la fila per me, si e’ solo dimenticato che questa parsona non ha la sua stessa cultura, quella ragazza non vive in occidente dove chi fa certe cose e’ solo perche’ e disperato e lavora per un tozzo di pane. E’ un peccato che sia cosi’ dall’altra parte del mondo, e’ per questo che mi piace la Cina dove ti puo’ capitare di incontrare ancora persone molto semplici con una grande generosita’, pronte a insegnarti lezioni come questa. Amo viaggiare perche’ apre la mente, ti porta a guardare certe situazioni sotto un altro punto di vista e a imparare molte cose. Spero che il lettore si ricreda e, anzi, venga a trovarmi in Cina dove potra’ constatare di persona cio’ che intendo
Bella la vita, eh???
Ieri sono stato all’ufficio di immigrazione per ritirare il mio permesso di lavoro. C’era una fila lunghissima, con almeno 3-4 ore di attesa. Ma nessuna preoccupazione, l’avvocato di Shanghai che ha preparato la pratica mi ha messo a disposizione una persona che si e’ messa in fila per me. Nel frattempo io ero libero di andare a prendere un caffe’, leggermi qualcosa oppure semplicemente starmene seduto tranquillo e comodo sulla poltrona da dove ho scattato questa foto. Arrivato il mio turno ho solo dovuto presentarmi allo sportello, firmare e ritirare il mio documento. Il taxi con 3 euro mi ha riportato a casa. Anche questa e’ Cina. Che bello!
Il figlio del re della Mongolia
Ho incontrato Melissa questa sera a cena, mi ha fatto aspettare quasi un’ora al ristorante poi e’ finalmente arrivata. Sorrideva come al solito, si e’ seduta difronte a me sfoggiando un collier con un cindolo a forma di leopardo tempestato di diamanti. Il Park Hyatt non e’ ancora pronto, forse lo sara’ a fine febbraio. A me va bene posso aspettare ammesso e concesso che i prezzi non salgano, e a meno che non trovi un posto carino piu’ conveniente. Ogni tanto il telefonino squillava, era il suo ragazzo che chiamava da Hong Kong. A un certo punto hanno pure litigato perche’ lei gli ha detto che era a cena con un amico e lui si e’ arrabbiato. Piu’ tardi ci siamo seduti sul divanetto uno accanto all’altra. Mentre la tenevo per mano mi diceva: “Sono cosi’ infelice, litigo sempre con il mio ragazzo. Non si fida di me e non si rende conto che quando temi che certe cose succedano, poi accadono veramente”. “Hai proprio ragione…” pensavo tra me e me… Eh si’, e una teoria che ho gia’ sentito tante volte. “Sai, ho conosciuto il figlio del re della Mongolia” ha continuato “vuole comprarsi una pethouse al Park Hyatt, un affare da piu’ di dieci milioni di dollari” e io sopreso “Il figlio del re della Mongolia??????? wow!!!” mi ha raccontato che ha due mogli e una fidanzata che fa la modella (tipico dei re ho pensato) e cha ha un nome lunghissimo di dodici parole. “Io pero’ lo chiamo sempre Aha”…. Che tipa… alla fine la ciliegina sulla torta: “Non hai niente di cui preoccuparti, sara’ pure un re ma e’ un contadino!!!”…. E’ andata via e ci siamo abbracciati. “Ci vediamo presto” mi ha detto dinuovo sorridendo salutandomi sul marciapiede. Sono andato a documentarmi sulla Mongolia, e pare essere una repubblica. Sara’ stato il figlio del primo ministro o lo scarso inglese di Melissa. Sara’….. ma stasera sono tornato a casa e continuavo a ridermela tra me e me. Anche questo e’ viaggiare.
La partita di pallone
L’altra sera ho deciso di accettare l’invito per una partita di calcio serale tra colleghi di lavoro. Purtroppo il mio abbigliamento sportivo e’ ancora in viaggio dagli Stati Uniti cosi’ mi sono presentato con quello che avevo: scarpette da tennis e una busta di plastica (quella per la spesa) contenente una maglietta maniche corte e un paio di pantaloncini comprati al supermercato con 5 euro. Siamo arrivati all’Universita’ di Pechino, dove qualcuno aveva prenotato una campo per la partita, pensando che avremmo giocato in una qualche palestra al chiuso. Invece no, si trattatava di un campo all’aperto e a me battavano gia’ i denti pensando a quello che avevo portato nella busta di plastica…. La temperatura era terribilmente rigida, per darvi un’idea della situazione il lago dell’universita’ poco distante dal campo era completamente ghiaccato, la temperatura sara’ stata di almeno 3-4 gradi sotto lo zero. Mi sono fatto coraggio e ho pensato che non potevo perdere quest’occasione di giocare la mia prima partita a Pechino. E’ stata dura, poi i miei colleghi Cinesi correvano come delle spie driblando in continuazione come delle trottole, sono piccoli e velocissimi e hanno tanti anni in meno, sara’ meglio che lavori un po’ per rimettermi in forma e soprattutto che impari a dire “passa la palla” in cinese. E’ stato divertente pero’, anche se sono arrivato a casa alle 10 di sera semicongelato, facevo fatica a muovere le mani e la bocca. Ci e’ voluta una doccia bollente per riportami alla normalita’. E poi forse adesso ho capito perche’ a Pechino mangiano sempre piccante. Il pollo che mi sono preparato per cena pur essendo ricoperto di peperoncini questa volta non mi ha mandato in sudorazione, in compenso il freddo che avevo mi e’ finalmente passato. Quando ci ripenso a quei momenti sul campo pero’, con quel vento gelido che mi soffiava sul viso, mi viene ancora freddo solo al pensiero.
Pechino la citta’ cantiere
Ho scattato questa foto col telefonino mentre camminavo lungo un viale vicino al Worker Stadium, la zona a est di Pechino forse piu’ frequentata da occidentali, con un sacco di ristoranti, bar e discoteche. Mi pare un immagine emblematica, la parete di un vecchio palazzo, ancora in piedi per poco sotto l’incalzare delle ruspe, e la pubblicita’ del nuovo centro residenziale che verra’ costruito al suo posto di nome SOHO. Come sfondo il cielo di Pechino con la coltre grigia tipica quando non tira vento e la foschia si mescola all’inquinamento. Tutti simboli di una citta’ che sta cambiando velocemente.
Il treno presurizzato che collega la Cina al Tibet
E’ da tanto che ne voglio parlare visto che e’ uno dei sogni nel cassetto che spero di avverare, poi ho visto un documentario alla televisione che ne parlava e mi sono deciso a scrivere questo articolo. E’ davvero una capolavoro ingegneristico questo treno che collega la Cina al Tibet, dalla provicia di Qinghai direttamente a Lhasa. Questa linea di 1100 chilometri e’ stata costruita in soli 6 anni e utilizzando un esercito di 270 mila operai. Guardando il documentario e’ impressionante la tenacia di questi uomini che hanno dovuto lavorare in condizioni al limite del possibile rischiando ogni giorno la vita. Infatti per la maggior parte la linea ferroviaria scorre a piu’ di 4000 mila metri sopra il livello del mare, con picchi anche a 5000 mila. Con l’aerea rarefatta e col freddo di quelle altitudini, potete immaginare lo sforzo che hanno dovuto compiere per costruire questa linea. Gli operai erano costretti a turni di soli 4 ore al giorno e lavoravano con l’ausilio dalla bombola di ossigeno. Il documentario ha anche mostrato l’ospedale supertecnologico a seguito del cantiere grazie al quale non si sono stati decessi sul lavoro dovuti all’altitudine. Ma ha anche mostrato la bravura degli ingegneri che l’anno progettata che hanno dovuto affrontare difficolta’ non facili da risolvere in quanto la linea attraversa zone di permafrost che sono gelate d’inverno e melmose d’estate, rendendo la superficie totalmente instabile. Il treno che oggi percorre questa linea, innaugurata nel 2006, e’ pressurizzato ed e’ considerato il treno piu’ alto al mondo. La stazione di Tanggula a 5068 metri e’ la stazione piu’ alta al mondo. Vi lascio con alcune foto che ho trovato su internet. Cliccate qui per vederle. Spero un giorno di avere la fortuna di farci un giro.
Stessa citta’, stessa stanza, stesse sensazioni
Mi trovo nello stesso hotel dove ho allogiato circa un anno fa quando ho iniziato la mia prima esperienza in Cina. Provo una bella sensazione ad essere dinuovo qui in questa stessa stanza, in questa zona di Pechino cosi’ piena di bei ricordi. Lo staff dell’hotel mi ha riconosciuto immediatamente, erano cosi’ contenti di rivedermi e la cosa mi ha messo subito di buon umore. Bastava leggere i loro sorrisi: “Bentornato!!”. Eh si’… sono dinuovo qui… ho pensato. Ero felice anche io di rivederli. Cosi’ oggi sono uscito per comprare un po’ di cose da mettere nel frigo e nel tragitto per arrivare al supermercato sono rimasto letteralmente esterefatto. Nei dieci minuti che ho percorso a piedi ho contanto almeno sei palazzi nuovi. La zona non pare nemmeno piu’ quella di prima. Sono tornato a casa per prendere la macchina fotografica e ho scattato la foto che vedete nel riquadro. Non ci potevo davvero credere. L’ultima volta che sono stato qui era giugno, circa sei mesi fa’, e quei palazzi non c’erano. C’erano dei cantieri, si’, ma chi l’avvrebbe detto che in cosi’ poco tempo sarebbero spuntati come dei funghi quei colossi di cemento….. La velocita’ di crescita di questo paese ha davvero dell’incredibile.
Buon anno a tutti da Pechino
Sono arrivato a Pechino poche ore prima che il 2007 finisse. Il tempo di farmi una doccia, passare a Bodhi per un massaggio, poi a cena con Selina al ristorante Thailandese/Vietnamita e dulcis in fundus, nottata in discoteca. Devo dire che questi Cinesi sanno davvero divertirsi. E’ stato un capodanno fantastico, uno dei piu’ belli dopo quello di Madrid del 2000. E’ iniziato nei migliore dei modi e sento che sara’ un anno pieno di avventure Buon 2008 a tutti!!
Bei ricordi
Stamattina ero ancora nel letto quando ho sentito suonare le campane del duomo, per chi vive all’estero momenti come questi hanno un significato particolare, almeno per me. Quelle note mi hanno ricordato quando abitavamo in campagna e la domenica mattina dalla mia camera da letto sentivo echeggiare in lontananza le campane di una chiesa di qualche paese vicino, bei ricordi. Quante cose sono cambiate da allora. Il momento della partenza per Pechino si avvicina e mi viene in mente una frase del film Polar Express che ho visto con mi madre l’altra sera: “Non importa dove ti portera’ il treno che dovrai prendere, l’importante e’ prenderlo”
Kevin Collins
Da piu’ di tre giorni ho mal di gola, raffreddore e dolori allo stomaco. Oggi va un po’ meglio. E’ la quarta volta che mi prendo l’influenza in Cina quest’anno. Non so se e’ il clima, l’inquinamento o il mio sistema immunitario che in questo momento non regge. E’ stato qui Kevin Collins, era a Shanghai per una conferenza di Microsoft. Lui gira sempre il mondo per conferenze, a Seattle non c’e’ quasi mai. Lavora a Miscosoft dal 1993 e ora si occupa di un prodotto per lettori DVD ad alta definizione (HD). E’ stato lui ad assumermi a Microsoft nel lontanto settembre 1994. E’ stato il mio manager per 5 anni nel mitico team di JET, il query engine di Microsoft Access. E’ stato anche il mio maestro di snowboard. Non dimentichero’ mai quando, dopo il mio terzo giorno sulla tavola, mi ha portato in cima a Crystal Mountain su una pista nera. Come se la rideva!!! Credeva di avermela fatta, ma io ce l’ho messa tutta e alla fine in qualche modo sono riuscito a scendere. In quegli anni poi mi sono molto appassionato di snowboard, andavo sempre, ero diventato un esperto. Soprattutto, Kevin e’ stato un grande amico, uno dei pochi amici americani che ho. Ci siamo divertiti nei giorni che e’ stato qui ricordando i vecchi tempi. Microsoft e’ molto cambiata da allora. Ricordo ancora quando ho fatto il colloquio con lui, ero tranquillo perche’ ero convinto che non mi avebbero assunto. Pensavo: “che se ne faranno di un tipo giovane e con poca esperienza come me?”. Avevo 25 anni, avevo finito i corsi al college da poco. Durante il colloqui dissi: “Per Microsoft lavorerei anche gratis” e poi “Visual Basic? Lo conosco meglio di mia moglie”. Sfrontatissimo, quando tornai a casa e ricevetti una telefonata sulla segreteria telefonica che mi avevano assunto ho toccato il cielo con un dito.
Sognando il Park Hyatt
Finalmente ho rivisto Melissa, era a Hong Kong per lavoro. Mi ha fatto subito l’elenco delle conoscenze importanti che ha racimolato negli ultimi mesi tra cui una star del cinema Cinese fidanzata con un attore americano. Di recente si e’ pure divertita posando per una pubblicita’ di borse uscita sulla rivista Cosmopolitan cinese che mi ha mostrato orgogliosamente. Sono risalito sul suo Porche Chayenne, come al solito guida come se non ci fossero regole, volando i rossi o andando letteralmente a passo d’uomo in mezzo alla strada per mostrarmi comodamente il depliant del concessionario Ferrari, mentre dietro di noi due corsie di macchine in coda vanno giu’ di clacson quantomeno …. indispettite. Mi sembra di essere finito su Marte… Alcuni riescono a sorpassarci guardanoci sbigottiti come se venissimo da quel pianeta… Non hanno tutti i torti, lei… come se niente fosse. Mi racconta che il suo ragazzo le ha promesso la Ferrari, lei preferisce la 599. Poi dal depliant delle Ferrari passiamo a quello delle Maserati e io “Ma le Maserati non e’ che mi piacciano un granche’ preferisco la Ferrari”. Dentro di me mi scappa da ridere perche’ non credo a cio’ che sto vivendo. Le ho detto che sto cercando casa e mi dice: “Perche’ non vieni a stare al Park Hyatt?” lei e’ direttore delle vendite, “Ho alcuni clienti che potrebbero affittarti un appartamento a un buon prezzo, 4000 dollari al mese, ahh sarebbe proprio bello saremmo cosi’ vicini di casa e ti verrei a trovare spesso…”. Le rispondo cercando di azzardare un mezzo sorriso: “Eh… non e’ una brutta idea, dai ci pensero’…”. Il Park Hyatt verra’ innaugurato a Gennaio, sara’ uno dei grattacieli piu’ alti e lussuosi di Pechino, guardatevi il sito. Poi le racconto che sono stato a Macao e mi parla di un suo amico che nelle ultime settimane si e’ giocato a un casino’ di Hong Kong quasi un milione di dollari e mi dice: “Ho detto alla sua ragazza di fermarlo, capisco se avesso perso cento mila dollari ma un milione….” guardo fuori dal finestrino e cerco di far mente locale pensando alla poverta’ che c’e’ in questo paese. Lei continua: “Sai prima che chiamassi tu ero al telefono con la moglie del fondatore di Alibaba.com” Avevo parlato di Alibaba.com in un post precedente, clicca qui per leggerlo, e guarda caso Alibaba.com proprio ieri ha debuttato in borsa a Hong Kong triplicando di valore in un giorno, ha fatto meglio solo Google. Intanto il telefono di Melissa continua a squillare e arriviamo in banca perche’ deve incontrare un cliente che vuole cambiare del contante in dollari di Hong Kong. Quando lo incontriamo il tipo apre la borsa, piena zeppa di dollari, non ho mai visto tante banconote in una sola borsa in vita mia, Melissa dice che c’erano solo 200 mila dollari e aggiunge mentre prendiamo un caffe’ a Starbuck: “Sono pochi per quello che dobbiamo fare, il profitto non sara’ un granche’…”
Concertino
A Pechino si e’ alzato un vento gelido che ha spazzato via la nebbia e lo smog. Le giornate sono limpide e soleggiate. l’aria e’ diventata finalmente respirabile, ma fa molto freddo. Avevo lasciato qui una valigia a Sandro con le cose invernali sono andato a riprendermela. Poco distante dall’hotel dove alloggio ho scoperto un piccolo negozietto, si chiama Concertino come vedete dalla foto. Anche se in vetrina ci sono solo libri nel retro vende un po’ di tutto, dai dvd alla pasta. Ci sono anche delle poltrone e dei tavoli dove puoi passare qualche ora a leggere o prendere un caffe’. Sono entrato e ho comprato un notebook, cioe’ diario dove prendere appunti, e un dizionario di cinese-inglese. Dovro’ pur ricominciare da qualcosa. Ho deciso che cerchero’ un appartamento anche per rendermi conto dei prezzi. Mi sono reso conto che non c’e’ altro posto in cui vorrei essere adesso. Sto meglio, i forti dolori alla schiena che avevo prima di partire sono passati grazie ai massaggi di Yin Xiu. Mi sono accorto che devo stare attento a quando cammino per strada e attaverso gli incroci, anche se e’ verde e sono sulle strisce pedonali qui non si fermano, anzi, ti suonano perche’ tu li faccia passare. Qualcuno mi ha detto: “Qui non siamo mica in America o in Giappone, qui non si fermano, tanto siamo in tanti e anche se ne muore uno non gliene frega niente a nessuno”. Mi sono accorto che e’ un concetto che qui in Cina puo’ essere applicato a diverse situazioni.
In partenza per Macao
Sabato pomeriggio, sono dinuovo all’aereoporto questa volta in partenza per Macao, considerata la Las Vegas cinese. E’ ormai passata piu’ di una settimana da quando sono arrivato, saro’ in Cina fino al 18 di Novembre. In questi giorni dovro’ prendere una decisione importante, se traferirmi a Pechino a gennaio oppure no. Non e’ una decisione facile da prendere. Diciamo che in linea di massima sono favorevole all’idea, anche perche’ ho venduto tutto a Seattle in previsione di questo trasferimento. Non sono pero’ ancora convinto al 100% e spero di chiarirmi le idee durante questa vacanza. E’ per questo che ho deciso di raccontare delle persone che conosco a Pechino, perche’ ho sempre pensato che il posto lo fanno le persone. Poi penso che un paese non lo si conosce solo visitando musei, opere artistiche e templi, o guardando delle foto, e’ importante anche conoscere e osservare le persone del posto. Penso sia utile.
Monika
Quando l’ho conosciuta voleva imparare l’Italiano. Monika e’ ungherese studiava all’universita’ Economia e Commercio Internazionale. Si e’ laureata da poco, voleva traferirsi in Italia ma poi ci ha ripensato, dopo aver sondato le acque con una vacanza quest’estate a Milano e Roma ha pensato bene di stabilirsi a Pechino. Avevo previsto giusto… Monika e’ una ragazza molto intelligente, non solo parla ma legge il Cinese (cosa non da poco), parla bene anche l’inglese, il tedesco, non male l’italiano, e sta studiando il coreano, oltre chiaramente all’ungherese la sua madre lingua. Le conversazioni con lei sono sempre molto interessanti e estremamente profonde. E’ incredibile quando la guardo e penso che ha solo 24 anni. Mi viene in mente la canzone La Sera dei Miracoli di Lucio Dalla quando dice “perché ho scritto una canzone per ogni pentimento e debbo stare attento a non cadere nel vino o finir dentro ai tuoi occhi se mi vieni più vicino“. L’ho gia avvisata: sei troppo giovane per me. Poi se c’e’ una cosa che ho imparato all’estero e’ che con una donna e’ possibile anche avere solo una bella amicizia. La cosa che mi ha colpito di piu’ rivedendola ieri sera a cena e’ che ha cambiato opinione sulla Cina. Prima ne era innamorata, mi ha confessato di aver idealizzato molto i Cinesi in passato perche’ li conosceva solo superficialmente. Dopo essersi inserita nel mondo del lavoro, col tempo e la conoscenza del mandarino ha imparato a consoscerli meglio e mi ha raccontato che ora della Cina non e’ piu’ cosi’ entusiasta. Abbiamo parlato della mancanza di creativita’ dei Cinesi, che li affligge e condiziona non solo per quanto riguarda il lavoro ma anche le relazioni. Certo sono dei gran lavoratori, ma spesso il lavoro per loro e’ come un ossessione. Pur di accumulare denaro sono disposti a qualunque sacrificio, per rendersene conto basta mettere il naso fuori dalla finestra e prendere una boccata d’aria. Queste sono cose che ho ben presente dentro di me, anche se comunque rimango dell’idea che fermarmi qui di un anno o due, come sto pensando di fare, sarebbe comunque un’esperienza di grande valore. L’indecisione comunque dentro di me permane. E’ davvero il livello di inquinamento che piu’ mi preoccupa.
Contrasti
Gli immobili a Pechino possono arrivare fino a un milione di euro, gli affitti possono arrivare anche a diecimila euro al mese in certi casi, tutto fatto apposta perche’ qualche straniero o riccone cinese apra bene il portafoglio. Nel villaggio da dove viene Yin Xiu invece le case costano 2000 euro, se la vuoi proprio carina la pagherai 2500. Oggi mi ha confidato che presto vorrebbe comprarsene una. Abbiamo fatto arrivare sera anche oggi. Fuori dal ristorante lussuoso lo steward vestito elegantemente in un completo grigio fischietta “Jingle Bells”. Mi guarda e sorride. Probabilemente si stara’ chiedendo cosa ci faccio li’ impalato ad aspettare. Selina e’ in ritado. Poi un taxi arriva si apre la porta e scende. Lo stewart ci fa entrare.
La quinta linea metropolitana
La cosa che si nota subito quando si ritorna a Pechino dopo essersi allontanati per qualche mese e’ quanto velocemente si muove questo paese. Difianco a Bodhi, dove vado per i massagi, prima c’era un pacheggio che ospitava un piccolo centro sportivo con un campo da calcio sintetico. Pensavo che un giorno se avessi vissuto qui mi sarei iscritto. Ora al loro posto, dopo aver fatto spazio demolendo pure alcune case che sorgevano ai lati, c’e’ una voragine enorme con dei muratori e gru che preparano le fondamenta di un edificio. Poi e’ spuntata come un fungo la quinta linea metropolitana. Per me e’ una manna visto che c’e’ una fermata vicino all’hotel che non pensavo esistesse. La quinta linea pero’ ha complicato le cose, con una linea in piu’ ci sono piu’ persone che affuiscono nelle stazioni di collegamento tra una linea metropolitana e l’altra, e inoltre i passeggeri sono aumentati perche’ il governo ha dimuito il costo del biglietto. Questo ha portato un sovraffollamento dei treni terrrificante durante le ore di punta. Mi sembra un esempio nitido di qual’e’ il rovescio della medaglia di un paese cosi’ in forte sviluppo e cosi’ velocemente. Da qui al 2010 le linee saranno portate a 10, e l’obiettivo e’ di portarle a 19 entro il 2020. Con 560 km la metropolitana di Pechino sara’ la piu’ grande al mondo. La Cina non finisce mai di stupirmi.
A cena con Vincenzo e Gabriella
Ieri sera mi sono incontrato con un amico, Vincenzo e’ italiano e l’ho conosciuto a Seattle. E’ qui con la sua futura moglie Gabriella per partecipare con la sua ditta, Platform3000, ad un workshop offerto agli studenti cinesi che sono interessati ad andare a studiare all’estero. La sera siamo andati a cena in un ristorante quasi fuori citta’ a nord di Pechino con altre persone che hanno partecipato al workshop. Al tavolo un americano, due vietnamiti, due di taiwan, una ungherese (la moglie di Vincenzo) e noi due italiani. E’ stata una serata interessante come interessante e’ stato uno dei commenti del taiwanese, il quale spiegava che a volte i Cinesi hanno quasi la sensazione che i soldi che possiedono non appartengano realmente a loro. Parlava per esempio dei soldi che hanno depositato in banca, quando li ritirano dal conto se si tratta di una piccola cifra non ci sono problemi ma se invece sono cifre grosse devono chiedere l’autorizzazione al governo…