A Pechino si e’ alzato un vento gelido che ha spazzato via la nebbia e lo smog. Le giornate sono limpide e soleggiate. l’aria e’ diventata finalmente respirabile, ma fa molto freddo. Avevo lasciato qui una valigia a Sandro con le cose invernali sono andato a riprendermela. Poco distante dall’hotel dove alloggio ho scoperto un piccolo negozietto, si chiama Concertino come vedete dalla foto. Anche se in vetrina ci sono solo libri nel retro vende un po’ di tutto, dai dvd alla pasta. Ci sono anche delle poltrone e dei tavoli dove puoi passare qualche ora a leggere o prendere un caffe’. Sono entrato e ho comprato un notebook, cioe’ diario dove prendere appunti, e un dizionario di cinese-inglese. Dovro’ pur ricominciare da qualcosa. Ho deciso che cerchero’ un appartamento anche per rendermi conto dei prezzi. Mi sono reso conto che non c’e’ altro posto in cui vorrei essere adesso. Sto meglio, i forti dolori alla schiena che avevo prima di partire sono passati grazie ai massaggi di Yin Xiu. Mi sono accorto che devo stare attento a quando cammino per strada e attaverso gli incroci, anche se e’ verde e sono sulle strisce pedonali qui non si fermano, anzi, ti suonano perche’ tu li faccia passare. Qualcuno mi ha detto: “Qui non siamo mica in America o in Giappone, qui non si fermano, tanto siamo in tanti e anche se ne muore uno non gliene frega niente a nessuno”. Mi sono accorto che e’ un concetto che qui in Cina puo’ essere applicato a diverse situazioni.