Category Archives: Personali

46 – Il Denaro

aIMG20150306182515Secondo i significati dei numeri della tombola il numero 46 rappresenta “il denaro”. Chissà che sia di buon auspicio per questo anno che e’ sembrato cominciare bene e sta andando a gonfie vele. Ma il denaro poco importa. Festeggiare insieme a vecchi  amici e’ stato bellissimo, non ha prezzo. Quante risate, era tantissimo tempo che non mi divertivo così. Ma ancora più bello e’ stato ricevere quelle foto e quei messaggi dall’Italia. Sentire l’affetto delle persone che ti vogliono bene scalda il cuore specialmente nei momenti speciali. Non sono mai stato per i festeggiamenti in grande. Quest’anno l’unico regalo e’ stata quella torta che Maria ha preparato per me e va benissimo così. Desiderio esaudito:  e’ stato un compleanno semplice, con pochi amici ma buoni, con tanto calore intorno a me, che ho sentito anche da parte di chi era lontano. Cosa volere di più dalla vita?

L’America e’ sempre più avanti

18mhy5f121svzjpgDi tutti i paesi in cui ho viaggiato l’America rimane uno dei posti più all’avanguardia nel campo della tecnologia e sempre di molti anni avanti rispetto all’Italia. Qui ormai carte di credito e contante stanno sparendo lasciando il posto ai pagamenti elettronici tramite le App del telefonino. Anche se si tratta di un semplice caffe’, basta presentare al cassiere il telefonino col codice a barre et voila’…. il lettore scannerizza il codice e il pagamento e’ fatto in un secondo.  L’altro giorno sono andato da Starbucks e ho pagato con contante e mi sono sentito così antiquato. Ormai quasi tutti i clienti utilizzano il sistema elettronico di pagamento. Ho letto che proprio Starbucks e’ un pioniere in questo tipo di tecnologia. Gli incassi da Mobile e da Gift Card infatti rappresentano ormai oltre il 30% del fatturato di questa famosa catena negli Stati Uniti. Incredibile, più di 10 milioni di clienti ormai pagano attraverso la Mobile App di Starbucks, con circa 5 milioni di pagamenti via telefonino alla settimana. L’App è stata lanciata nel 2009 e poi successivamente migliorata e arricchita in più riprese. Anche Apple lo scorso ottobre ha lanciato il servizio di Apple Pay tramite il quale negli Stati Uniti i clienti possono effettuare pagamenti online con un semplice tocco. Non sara’ più necessario compilare lunghi moduli o digitare più e più volte le informazioni di spedizione e fatturazione. Il numero della carta di credito resta privato e non viene condiviso con il negozio online. Lo shopping online dalle app permette agli utenti di pagare beni e servizi, inclusi abbigliamento, elettronica, prodotti per salute e benessere e molto altro. Anche i biglietti dei treni qui negli Stati Uniti sono completamente in forma elettronica. Quando sono andato in treno a Salem in Oregon a trovare il mio amico Carlo il biglietto che ho comprato online me lo sono stampato tramite stampante su carta, anche qui sono rimasto indietro…. Non e’ più necessario, tutti sul treno avevano il biglietto col codice a barre sul telefonino e macchinettabergamo_us-kQlG--1280x960@Produzionemostravano quello al controllore che grazie al suo lettore agli infrarossi poteva confermare la validità in una frazione di secondo. Mi e’ venuta in mente l’Italia dove invece siamo ancora ai biglietti che devono essere timbrati con le obliteratrici, diventate ormai una ‘croce’ per gli italiani che viaggiano in treno. Ho letto che da Nord a Sud rimbalzano denunce di macchinette fuori servizio. Secondo quanto emerge da un’inchiesta la metà di quelle distribuite sulla rete, molte nelle stazioni più piccole, sarebbero inutilizzabili. E il biglietto non timbrato comporta in molti casi la multa. Insomma l’Italia rimane sempre più indietro. Per non parlare dei pagamenti elettronici, in Italia c’e’ addirittura qualcuno che vorrebbe tornare alla lira, il che vorrebbe dire tornare indietro di 20 anni. Lascio a voi le conclusioni…

Grazie Obama sei il mio eroe

IMG_20150223_102827Appena arrivato a Seattle ho fatto domanda per ricevere l’assistenza sanitaria pubblica che negli Stati Uniti, grazie alla riforma del Presidente Obama e’ disponibile ormai a tutti e a basso costo. E’ stato facile, sono andato sul sito https://www.healthcare.gov/ e ho compilato il modulo online. Siccome non ho ancora un lavoro la copertura per me e’ gratis. Una settimana dopo mi e’ arrivata a casa la Services Card nella foto. Velocissimi! Date un’occhiata al video che Obama ha usato per incentivare gli americani ad iscriversi a questa assicurazione

Visita a Microsoft

Ho fatto visita al campus di Microsoft, non certo perché ho intenzione di tornare a lavorare in questa ditta ma per salutare alcuni vecchi amici e colleghi. Microsoft e’ cambiata molto da quando ho iniziato a lavorare qui nel lontano 1994 e anche se Microsoft mi ha dato tanto, oggi non mi stimola più, come non mi stimolano più i suoi prodotti. Sono ormai fedele ad Apple da molto tempo e non tornerei indietro per niente al mondo. L’unica cosa stimolante che ho trovato in questa visita e’ questa Lotus da Formula Uno parcheggiata in una delle tante mense del campus. Che bolide! Questo si’ che e’ il mio sogno

Sorpresa a casa di Edmondo

In Indonesia ricordo che un giorno stavo prendendo il caffe’ in giardino, ho alzato gli occhi e ho visto un pitone. Qui e’ successo qualcosa di simile, stavo pranzando a casa di Edmondo a Woodinville, alzo gli occhi e questa volta vedo questi bellissimi cervi. La natura riesce sempre a colpirti. E’ abbastanza frequente avvistare dei cervi da queste parti, sono bellissimi.

Seattle 2015

(null)E’ incredibile quanti ricordi ho in questa città. Mi sono ritrovato a camminare tra i vicoli di Pike Place Market durante una serata nella quale Seattle mi ha regalato un tramonto spettacolare e pensavo e ripensavo. È una coincidenza? Quanti momenti ho vissuto in questa città, alcuni molto belli ed altri molto brutti, ma tanti, tantissimi, tutti indimenticabili. Ogni angolo di Seattle mi riporta in mente qualche vecchia storia che come un flashback passa veloce nella mia mente , ed è subito nostalgia di un tempo. La prima volta è stata nel 1990 in una vacanza d’estate con l’amico e compagno di scuola Marco Genovese. Poi nel 1992 sono venuto qui a studiare in un college e poi ho deciso di fermarmi, mi sono sposato e nell’anno 2000 sono diventato cittadino americano. Che avventura, sembrava che le mie radici fossero piantate qui ma poi nel 2007 ho scoperto l’Asia. Quindici anni di ricordi sono davvero tanti e pesano come un macigno dentro di me. Come pesano tutte le storie che ho vissuto insieme a tanti amici che ritrovo ogni volta che ritorno qui. Stare insieme a loro è un po’ come quando si torna a casa e tutto diventa più familiare. Questo è un paese così diverso dall’Indonesia, da Singapore, e siamo distanti anni luce rispetto alla Cina. I paesi asiatici in cui ho vissuto in questi ultimi anni, che ancora amo e ricordo sempre dentro di me, sono anche posti nei quali mi sono spesso sentito solo, senza amici veri, quasi mi fossi perso in un’avventura senza fine. Ora mi ritrovo qui in visita nel punto da cui sono partito 7 anni fa. E adesso che fare, tornare nella solitudine, tornare all’avventura o rimanere qui? Difficile decidere. Sarà solo il tempo a dirlo. Ho trovato un’America cambiata, diversa, direi quasi Obamizzata, in un certo senso migliore. Questo è positivo ma non sono ancora del tutto convinto. D’altronde le avventure mi sono sempre piaciute e anche questo non posso dimenticarlo.

Due mesi di Italia

E’ stato bello stare con la mia famiglia per piu’ di due mesi. In questo periodo pero’ ho visto e vissuto molte cose che vale la pena ricordare:

L’Euro ha toccato i valori minimi dagli ultimi 15 anni
La disoccupazione ha toccato il 13.4%, un record storico mai raggiunto dal 1977 a oggi
Una donna di 82 anni ha fatto saltare in aria il suo appartamento dopo essere stata sfratttata, causando un morto e 21 feriti, senza pentirsi
Abbiamo assistito a Mafia capitale, l’ennesima replica di soldi pubblici rubati in un paese in cui si dice di soldi non ce ne sono più
Il presidente della repubblica Giorno Napolitano si e’ dimesso e il parlamento ha eletto un democristiano della prima repubblica che la maggior parte degli Italiani non conoscevano
Il parlamento, sempre pressoche’ vuoto, si e’ riempito solo quando si trattava di votare sulla nuova legge elettorale o per le elezioni del presidente della repubblica
Dopo l’attentato di Parigi, si scopre che i poliziotti Italiani usano dei manichini in Piazza San Pietro per scoraggiare possibili attentatori
Un paese si e’ diviso sulla liberazione di due donne coraggiose che facevano del volontariato in zone dove l’Italiano medio non avrebbe nemmeno il coraggio di metterci un piede
Renzi ha detto che al parlamento europeo gli Italiani negli ultimi tempi si sono arrichiti
Renzi ha ammesso di aver messo la manina per una legge pro Berlusconi e poi lo ha liquidato senza pieta’
Degli extracominitari senza diritto di voto hanno votato in alle primarie di un partito Italiano
Il Papa ha detto che si puo’ anche non porgere l’altra guancia
Gli Italiani credono all’efficenza del bazooka del QE di Mario Draghi
Mazzara del Vallo ha un museo con 25 dipendenti di cui 18 custodi per una sola opera il “Satiro Danzante”
Alcuni vandali hanno devastato il treno Milano-Laverno gridando “Stato di merda” e hanno postato su youtube il video della loro impresa
A Pavia una donna e’ morta segregata in casa dal marito
La sinistra ha passato leggi con voti della destra
Ci sono stati piu’ di 160 arresti in Emlia per infriltrazioni mafiose
Ho visto mozziconi di sigaretta buttati un po’ ovunque, in ogni angolo della mia citta’
Qualcuno mi ha chiesto di essere orgoglioso di essere Italiano perche’ altrimenti un giorno saremo invasi dai cinesi
Dei piloti cassintegrati hanno evaso il fisco per milioni di euro mentre in realtà lavoravano all’estero percependo stipendi d’oro
E dulcis in fundus mentre sto per mettere piede sull’aereo alla Malpensa leggo di sessantuno arresti, beni confiscati per 10 milioni di euro, decine di locali posti sotto sequestro a Roma perche’ in collegamento con la camorra.

Insomma e’ bello da una parte vivere in Italia e stare in famiglia ma quante brutte cose succedono in questo paese… Che tristezza…

Frabosa, un salto nel passato

IMG-20150207-WA0027Sono arrivato a Frabosa alle 8:30 del mattino dopo una fitta nevicata che in 2 giorni ha portato quasi un metro di neve. Non c’era quasi nessuno, le piste erano chiuse. Ero emozionato nel rivedere quel piccolo paese dopo così tanto tempo. Quanti ricordi mi sono tornati in mente… Avevo 15 anni e l’ultima discesa su quelle piste la feci sul gatto delle nevi con il ginocchio spezzato. Ricordo ancora il dolore, non potevo camminare, mi trasportarono a spalle fino all’hotel e poi sul pullman per fare ritorno a casa. Era l’ultimo giorno della settimana bianca con la scuola media Cavour. Ho sciato tutta la settimana senza farmi un graffio e proprio all’ultimo, a un’ora dalla partenza, feci un salto azzardato con gli sci e quando atterrai le gambe, forse per la stanchezza accumulata, non ressero. Mi accasciai a terra dopo aver sentito un rumore simile a quando si spezza il ramo di un albero. Quel crack mi costo’ parecchio perché dovetti smettere di giocare a calcio per quasi due anni e i segni di quell’infortunio li porto ancora oggi sulle spalle. Sono passati trent’anni e tornare su quelle piste per me ha un significato particolare, una rivincita, un segno che nonostante tutto non mi sento uno sconfitto e sono ancora qui per dire la mia. La neve era perfetta e sono stato il primo a comprare il biglietto e il primo a salire sulla seggiovia. Giu’ da quella discesa ho spinto al massimo anche se per via della nebbia e della fitta neve che cadeva copiosa, non vedevo quasi niente. La pista era perfetta, piatta, tirata come un bigliardo con un leggero strato di neve fresca che la rendeva vellutata. Quando le condizioni sono quelle so che la mia tavola vola e mi da sensazioni che sono difficili da descrivere. Ero così contento che non mi sono quasi accorto che ad essere su quelle piste eravamo solo in due: io e l’addetto a mettere i paletti, che mi ha pure guardato storto a un certo punto perché andavo come un forsennato. Ed e’ stato così per un po’ finche’ sono arrivati i primi turisti della domenica. Erano comunque pochi, la crisi si vede e si sente. Quel salto l’ho fatto e rifatto, volevo dimostrare a me stesso che nonostante tutto il vincitore sono io, che non bisogna avere paura di niente se si vuole vivere e questa volta mi e’ andata bene. Sono anche caduto una volta su quel salto, ma niente di grave, mi sono rialzato sorridendo.

Ma Frabosa e’ anche un altro ricordo, quello del primo amore e del OLYMPUS DIGITAL CAMERAprimo bacio. L’anno prima, stessa settimana bianca, stessa scuola l’obiettivo era quello di conquistare Barbara di cui ero innamorato  da più di un anno. Come dimenticare quella serata in discoteca a 14 anni nel quale finalmente ci siamo avvicinati e abbiamo ballato insieme. Non mi pareva vero. Poi, una volta rientrati all’hotel Excelsior, la fortuna ha voluto che la sua camera da letto fosse quella accanto alla mia e che i balconi fossero comunicanti. Di notte ci siamo trovati li, fuori a parlare, e poi quel bacio su quel balcone sotto le stelle. Mi risvegliai il giorno dopo e avevo una felicita’ addosso che riuscivo a contenere a stento.

Ma eravamo giovani e la nostra relazione duro’ solo qualche mese e l’anno dopo io ero al primo anno delle superiori, all’Istituto Volta. Per riconquistare Barbara ero disposto a tutto, chiesi a Gandino, mitico professore di ginnastica della scuola Cavour, a cui ero molto legato, di potermi aggregare ancora una volta a quella stessa settimana bianca di Frabosa, anche se avevo cambiato scuola. Lui non disse di no. Avevo i postumi di una leggera distorsione al ginocchio, rimediata durante un incontro di calcio contro la squadra del Derthona ma dopo controlli vari i medici mi diedero l’OK per sciare: “Ti farà bene” mi dissero. In realtà qualcuno avrebbe dovuto fermarmi ma conoscendomi so che comunque non sarebbe servito a niente. Il sogno di riavere Barbara era troppo grande e non mi importava altro. Il resto ve l’ho già raccontato, il salto, il crack e poi una serie interminabili di operazioni al ginocchio che sembra non finire mai…

E’ passato tanto tempo da allora. Ieri ho lasciato Frabosa con un po’ di tristezza nel cuore, specialmente dopo aver fatto un giro in paese per scattare qualche foto. Forse quello era il mio destino, e forse e’ meglio così perché comunque, anche se tante cose sono cambiate da quel giorno, non mi pento certo adesso di essere arrivato dove sono arrivato oggi. Certo e’ che Frabosa ha avuto un impatto fondamentale nella mia vita e questo non posso dimenticarlo….

Che regalo!

E’ da quando sono arrivato in Italia due mesi fa che sognavo di rivedere la neve. Per ragioni di lavoro ho dovuto posticipare la mia partenza due volte e ogni volta speravo fosse l’occasione buona: “Dai che stavolta ci siamo” – pensavo. Poi una sera come per incanto la pioggia si e’ girata in neve ed e’ stato come ricevere un bellissimo regalo. La cosa che ha reso tutto davvero speciale e’ che a Milano e Torino non ha nevicato. Sembra quasi sia voluto nevicare solo qui….

Zio Gino

IMG_20150112_174954Sono stato ieri a Milano  per far visita al mio prozio Gino e sua moglie Costanza. Non li vedevo da anni ed e’ stato un piacevole incontro. Mio zio e’ ancora in forma nonostante l’eta’, 84 anni. Gino e’ l’unico di 4 fratelli e 3 sorelle ad essere ancora in vita. Dopo il pranzo abbiamo ripercorso assieme i ricordi che ci legano e abbiamo parlato anche di mio nonno Gelsomino, fratello di Gino, che ai tempi della guerra aveva poco piu’ di vent’anni. Mi ha raccontato che mio nonno durante la guerra lavorava a Treviso alla mensa ufficiali e si salvo’ per miracolo nascondendendosi dentro una fogna durante i bombandarementi. E’ una storia che mi ha colpito molto. Tornando a casa mi sono documentato su internet e ho letto poi che Treviso venne bombardata 32 volte dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale. In uno di questi bombardamenti, il 4 aprile del 44, Treviso venne quasi rasa a suolo. L’attacco provocò circa 1.000 vittime fra i civili e la distruzione di oltre l’80% del patrimonio edilizio, compresi i principali monumenti storici e artistici. A dire il vero mio nonno fu fortunato a lavorare in quella mensa perché avrebbe dovuto partire per la Russia, ma gli ufficiali lo vollero tenere alla mensa e non lo lasciarono partire. Adesso che mi ricordo, penso che anche mia nonna mi racconto’ questa storia ma col tempo era finita nel dimenticatoio. Mia zia Costanza era quasi indispettita, chissà quante volte avrà sentito Gino raccontare della guerra e forse aveva paura che mi annoiassi, invece ero incuriosito. Penso sia importante scrivere questa memoria perché non vada persa.  Anche perché  pochi mesi dopo quel bombardamento,  il 19 Gennaio del 1944 nacque mio padre. Quindi forse e’ davvero un miracolo se esisto e faccio parte di questo mondo. Penso sia anche importante ricordare quanta differenza ci sia tra la generazione di quei tempi e la mia. Io a 23 anni a differenza di mio nonno sono partito per gli Stati Uniti con un grande futuro davanti a me. Mi ritengo quindi una persona molto fortunata e questo lo devo tenere sempre ben presente dentro la mia mente.

Ravioli di Gorgonzola e Noci

Vale proprio la pena ricordare questi ravioli di Gorgonzola e Noci. Il ripieno e’ stato fatto con 200 gr di gorgonzola, 100 gr di noci, 50 gr di parmiggiano e un cucchiaio di latte.  La chiusura esterna con la forchetta ha fatto si’ che non si aprissero durante la cottura. Serviti con burro e salvia. Semplici ma buonissimi. Mio padre mangiandoli si e’ pure commosso…

Gelindo

Docb5cec80868a4631aadaef8a9d4619f5_347po tantissimi anni sono tornato al Teatro dei frati cappucini di San Francesco per assistere alla “divota cumedia”. Gelindo e’ ormai diventata una tradizione simbolo di Alessandria tanto che quest’anno ha ricevuto dal comune il marchio De.Co. (denominazione comunale). E’ uno spettacolo divertente recitato interamente in dialetto alessandrino. Da 90 anni il copione e’ sempre lo stesso, quello che cambia, di anno in anno, è la “businà”, ovvero la satira che Gelindo propone all’inizio dello spettacolo. Una panoramica ironica sugli eventi dell’anno, sia a livello nazionale che locale.

Per me e’ stato molto toccante riassistere a questo spettacolo, per tanti motivi. Ho un ricordo molto lontano di quando ero bambino, la prima volta per me da spettatore fu davvero emozionante. Non ho ben presente chi mi ci porto’, ma penso fosse mia nonna Tecla. Ma il ricordo piu’ presente e’ di quando facevo parte dell’associazione cattolica San Francesco e contribuivo anche io allo svolgimento di questo spettacolo stando al controllo delle luci. Sono passati ormai quasi trent’anni da quei tempi. L’altra sera sul palco e in sala ho 1383025642_gelindo_locandinarivisto molte persone che frequentavo in quegli anni, alcuni allora erano ragazzini che ormai sono cresciuti come me. Siamo tutti invecchiati e chissa’ se mi hanno riconosciuto. Mi sono venuti in mente tanti ricordi di quegli anni, l’oratorio, le partite a calcio, le sfide a bigliardino, le feste di carnevale, Padre Alessandro, le domeniche a messa. Ero un cattolico professante quando ero un adolescente, poi improvvisamente smisi di frequentare l’associazione anche se non ricordo esattamente il perche’. Ma penso che in parte fosse dovuto al fatto che mi ero lasciato con la mia ragazza, visto che anche lei frequentava la stessa associazione.

Lo spettacolo poi ha un sapore molto nostalgico per me. Ascoltare nuovamente certe espressioni e inflessioni dialettali mi ha riportato per una sera indietro nel tempo quando sentivo spesso parlare il dialetto in casa dai miei nonni e bis nonni, o tra gli anziani al bar di mia madre o per la strada. Ormai vivendo all’estero questo non mi capita quasi piu’.  Molti anziani se ne sono andati e il dialetto sta sempre piu’ sparendo. Se da un lato e’ un bene perche’ vuol dire che la societa’ sta progredendo e si sta evolvendo, da un lato questo mette certamente tristezza e nostalgia. Per questo e ammiro molto chi al contrario di me e’ rimasto qui e, dopo cosi’ tanto tempo, tiene ancora in vita questo spettacolo, una tradizione che ormai e’ entrata a far parte della storia di questa citta’, la mia citta’.

Disastro Italia

Non so come fate in Italia. In un mese non so quante bollette ho visto arrivare a casa di mia mamma. Ultima quella di oggi, quella della Gestione dell’Illuminazione Votiva, 45 euro. In pratica mia mamma deve pagare per tenere accessa una lampadina nel cimitero per due cari che si sono spenti piu’ di 30 anni fa. Pace all’anima loro, in Italia anche se sei morto devi pagare la bolletta della luce, ma e’ mai possibile….? Per non parlare della tassa per l’assicurazione delle casalinghe, un’imposta obligatoria per gli infortuni in casa che non esiste in nessun paese al mondo. Che vergogna…  Qualche giorno fa ho letto che nel 2014  le aziende Alessandrine che hanno cessato l’attività sono state 142. E te credo con tutte ste tasse…. Pare sia un record perche’ nel raffronto con il 2013 le imprese fallite erano state 122,  e nel 2012 il numero era 99. Sempre peggio… Insomma l’Italia e’ un disastro dal punto di vista economico e cio’ non puo’ che rattristarmi. Come fanno gli Italiani ad avere fiducia ancora nella politica?

Panda Story

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Era freddissimo questa sera, quasi mezzanotte. Dopo aver guardato il film con mia madre a casa di mia sorella saluto ed esco di casa. Ho con me una bottiglia di acqua calda per scongelare velocemente i vetri della macchina. Butto l’acqua sui vetri ma poi mi accorgo di aver dimenticato qualcosa. Lascio la macchina accesa e rientro in casa per un attimo. Mi saro’ allontanato un paio di minuti, e quando ritorno trovo ancora una volta i vetri della macchina complemente ghiacciati. E’ un freddo terribile. Decido di aspettare che la macchina si scaldi. Cosi’ dopo aluni interminabili minuti al freddo e al gelo, finalmente incomincio a intravvedere qualcosa tra gli strati di ghiaccio che lentamente si sciolgono e che il tergicristallo cerca ostinatamente di rimuovere dal vetro. Lentamente mi avvio su questa piccola vecchia Fiat Panda di colore scuro, stretta, inguidabile, scassata, una scatola con le ruote, non se la comprerebbe nessuno. Quando finalmente riesco a intravvedere qualcosa fuori dal vetro mi accorgo che e’ completamente ghiacciata. Ma cammina lo stesso e pigio sull’acceleratore perche’ si scaldi e mi porti a casa in fretta. Dopo breve arrivo ad un incrocio e mentre guido ad alta velocita’, girando attorno alla rotonda, canto la canzone di Razzi: “e gira gira gira….”. Ero felice

Il crocevia

Sono davanti a un bivio. Anzi direi quasi un crocevia… Tornare in Indonesia? O a Singapore? Magari Seattle, o un amarcord in Cina? E perche’ no, ricominciare tutto daccapo in Europa? E’ difficile fare una scelta.. Ma non e’ come ha detto quell’amico prima di Natale:  “Davide, pure quando sara’ in procinto di morire e qualcuno gli chiedera’ che cosa vuole fare, la sua risposta sara': non lo so”. In realta’ ho sempre avuto le idee chiare su cosa volessi fare e ho sempre ottenuto gli obiettivi che mi ero prefissato. Il fatto che e’ che a questo punto della mia vita, dopo aver visto e vissuto tutto o quasi cio’ che desideravo, non so davvero che strada prendere. Anche perche’ non ho piu’ la stessa motivazione di un tempo. Sento che qualcosa e’ cambiato in me e mi trovo in una situazione non facile. Ma so anche che col tempo trovero’ una soluzione, arrivero’ a una decisione. Devo solo avere pazienza. Il traguardo e’ li’ dietro l’angolo. Basta continuare a crederci, come sempre, basta avere fiducia