Vi ricordate di SOHO? Ne avevo parlato in questo post. Prima di partire per l’Italia ho girato il seguente video per questo centro che e’ ormai stato completato e si sta pian piano popolando.
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Snowboarding in Gressoney
Relax
Da quando vivo a Pechino e’ diventato ormai per me quasi un abitudine ogni weekend. Un bel massaggio Cinese ai piedi e’ una cosa a cui non posso piu’ fare a meno. L’ho scritto spesso e finalmente grazie al mio iPhone sono riuscito a documentare meglio questa esperienza. Il video che ho girato e’ sono di tre minuti, in realta’ si tratta di un’ora e mezza ogni seduta.
Festa di Natale
Pubblico di seguito due video del party di Natale che ho organizzato per il mio team prima di lasciare Pechino. E’ stata una bellissima festa. Si sono esibiti in tanti, alcuni singolarmente, altri in gruppi. Il secondo e’ proprio il video proprio di uno di questi spettacoli che mi ha particolarmente toccato e che ha vinto il premio come migliore esibizione di gruppo. Si tratta di un balletto con una coreografia molto originale e accompagnato da foto sullo schermo gigante che ricordavano gli 8 mesi che abbiamo passato assieme. Mi sono esibito anche io a sorpresa quando mi hanno chiesto di cantare Jingle Bell accompagnato da Xuan alla chitarra. Poi dopo alcuni giochi di squadra e’ stava la volta della lotteria a premi. E’ stata una serata davvero divertente e indimenticabile. Sono molto orgoglioso di questo team, sono un gruppo di persone davvero speciali, tutti quanti.
Shopping
Sono in giro per Pechino a fare shopping con i colleghi di Seattle. Mi trovo all’interno del nuovo centro commerciale nella foto, l’ennesimo. Non c’è molta gente che compra qui, i prezzi sono alle stelle. Non riesco a comprendere come sia sostenibile una societa’ del genere basata sul consumismo e sulla superficialità più assoluta. E non vi sto parlando solo della Cina. Ormai non importa più in che paese sei ormai, i negozi sembrano essere sempre gli stessi. Comprate fratelli e che la borsa piena sia con voi.
Crisi
"Tra le responsabilità della classe dirigente c’è anche quello di aver smarrito quel senso della dignità, della responsabilità e del dovere che dovrebbero essere proprie di chi è chiamato a ricoprire cariche pubbliche. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore, come prevede un articolo della Costituzione che è tra i meno citati e conosciuti". Lo ha sottolineato il presidente della Camera Gianfranco Fini, intervenendo alla presentazione del rapporto "L’Italia che c’è"
Gabriele’s message
Povera Italia
E’ proprio il caso di dirlo, in Italia non ci sono piu’ soldi. Sulle cronache alessandrine di oggi due notizie emblematiche su come vanno le cose malgrado i telegiornali nazionali cerchino di mettere in testa alla gente finte illusioni.
Il Politecnico di Alessandria non ha accettato iscrizioni al primo anno perchè la didattica non è stata confermata per carenza di fondi. L’anno accademico è iniziato regolarmente solo per gli studenti iscritti dal secondo anno in poi e per quelli che frequentano i master di specializzazione. Perdere l’Universita’ per Alessandria sarebbe un colpo terribile. E se per i giovani le cose non sono messe bene figurarsi per gli anziani. Leggo di seguito che l’Uspidalì, la struttura per anziani di Valenza e’ senza soldi. Nell’articolo si legge: “Nell’ultimo riequilibrio di bilancio la maggioranza ha tagliato i fondi. Un taglio, necessario, ha sostenuto la maggioranza, ma che rappresenta una perdita considerevole che ora si spera possa essere ammorbidita dalla generosità valenzana”. Se volete contrubuire il codice Iban è 64D607548680000000034151 con causale “Offerta a favore dell’Uspidalì.
Decadenza
Durante il mio ultimo viaggio ho trovato un’Italia sempre piu’ giu’. Il fatto che Marchionne abbia potuto tenere in scacco in sindacati minacciando di portare la Fiat in Serbia ha spaventato parecchie persone. L’Italia e’ il paese del posto fisso e sono rimasto colpito quando qualcuno mi ha detto: "Se uno ha avvitato bulloni per 30 anni cosa fa?". Sta proprio qui il problema, la globalizzazione ha cambiato le regole del gioco. Un operaio in Italia costa a un imprenditore 3000 euro al mese, con la stessa cifra in Cina di operai se ne assumono dieci, senza sindacati. Quindi l’Italia non e’ piu’ competitiva l’operaio Italiano puo’ salire su tutti i tetti che vuole a protestare, il risultato non cambia. Poi tra i paesi emergenti non c’e’ solo la Cina. Quindi per chi ha un impiego oggi in Italia non la vedo bene, e mi dispiace molto perche’ tra loro ci sono tanti giovani e padri/madri di famiglia. Ma la Fiat di Marchionne e’ come un tuono in lontananza, il temporale, la grandine devono ancora arrivare. E arriveranno, anche perche’ non esiste politicamente un progetto a lungo termine che possa attirare investimenti dall’estero, non esiste ricerca. In aggiunta nessuno in politica oggi pianifica a dieci anni perche’ in Italia non si sa nemmeno se un governo sta in piedi 6 mesi, perche’ sia a destra che a sinistra sanno solo litigare su come spartirsi il potere. Secondo me gli errori di oggi li pagheremo, anzi li pagherete, tra dieci anni. Il periodo di decadenza che l’Italia si appresta ad affrontare e’ solo all’inizio soprattutto perche’ e’ in mano a dei politici criminali che fanno solo i loro interessi, e mi riferisco a tutti sia di destra che di sinistra. Non la vedo bene per il mio bel paese, almeno questa e’ la previsione che mi sento di azzardare oggi, 12 Agosto 2010. Vedremo come staranno le cose nel 2020.
Compro oro
Una cosa che mi ha lasciato incuriosito durante il mio ultimo viaggio in Italia e’ la nascita di piccoli punti vendita, completamente dediti all’acquisto dell’oro. Pare che sia un business che rende bene da quanto ho potuto capire su Internet, ma mi sono chiesto ugualmente se questa nuova tendenza abbia invece radici ben piu’ profonde. Non mi stupirebbe infatti se, almeno alcuni di questi centri, fossero un modo come tanti per riciclare grosse quantità di denaro sporco di provenienza illecita. Un’altra cosa triste e’ che l’Italia era un popolo di risparmiatori e la gente comprava l’oro per mettere da parte qualche lira. Ora a quanto pare invece l’Italia sta andando in senso opposto e dell’oro pare si voglia liberare. Chissa’ in futuro ci saranno sempre più persone che non possiederanno piu’ nulla. Sara’ anche questo l’effetto della crisi. Negli anni trenta, ai tempi delle depressione in America, la fed, tramite lo stato, si impossesso’ di tutto l’oro in circolazione. Pare lo presero anche con la forza ai poveri cittadini. Il metodo Italiano mi sembra molto piu’ soft, comunque e’ davvero tutto molto strano. Se avete altre notizie a riguardo fatemelo sapere.
Questione di stile
Un’ulteriore precisazione riguardo Berlusconi dopo quello che ho scritto ieri la voglio decisamente fare. Lo ammetto, non mi e’ simpatico e lo critico sempre, non lo nascondo. Lo stimo per le sue capacita’ imprenditoriali e per essere arrivato cosi’ in alto partendo praticamente dal nulla, su questo non c’e’ dubbio. Non posso negare poi che abbia fatto delle buone cose anche in politica. Ma e’ il suo atteggiamento, il suo stile, che non riesco a mandare giu’.
Non importa se si e’ a capo di un piccolo team di cinquanta ingegneri come il mio o di un’intera nazione, quello che secondo me fa la differenza tra due persone che si occupano di gestione a qualsiasi livello, e’ lo stile.
Mi sono chiesto cosa mi succederebbe se io adattassi lo stile dei Berlusconi per la gestione del mio team. Vi ricordate quando ha detto chi vota a sinistra e’ un coglione? E poi che in politica, stampa e TV ci sono troppi farabutti, ieri parlando della P3 ha detto che sono degli sfigati in pensione. Immaginate se mi comportassi come lui sul lavoro, dando del coglione ai dipendenti che non seguono le mie direttive tecniche. Immaginate se dicessi in giro che i colleghi che mi criticano per il mio comportamanto non capiscono niente e sono dei farabutti. Immaginate poi se decidessi di censurare le loro email ai miei diretti superiori trammite regole "bavaglio". Insomma mi avete capito no? Se adottassi lo stile Berlusconi magari in Italia riuscirei a sopravvivere ma siccome lavoro per una ditta Americana vi posso garantire che verrei licenziato in tronco se avessi un atteggiamento del genere, anche se solo ci provassi minimamente. Questo a me e’ chiaro e evidente. Non capisco come mai non sia cosi’ chiaro e evidente a un Primo Ministro di una nazione che un comportamento del genere non e’ appropriato e che una persona come lui dovrebbe, a maggior ragione, dare il buon esempio.
Proviamo invece a invertire i ruoli. Proviamo ad immaginare invece cosa succederebbe se Silvio adattasse il mio stile. Io innanzittutto non preoccuperai affatto di chi mi critica, anzi inviterei tutti i comunisti e giornalisti a Palazzo Grazioli per un confronto molto chiaro ed aperto. Non solo, mi presenterei a tutte le tramissioni televisive dove si parla male di me, risponderei a domande educatamente, spiegherei quali sono le mie differenze di vedute senza alzare la voce, anzi con un bel sorriso sulle labbra. Inviterei la stampa ai miei festini in Sardegna, perche’ no’. Non avrei paura a girare per Roma con a mano una giovane donna. Non avrei problemi ad essere d’accordo con chi mi critica, ci puo’ stare tutto, anzi le critiche a volte mi rendono piu’ forte. Parlerei apertamente con la stampa dei miei difetti e debolezze. E se qualcuno volesse votarmi contro direi che e’ libero di farlo. Mica male no come stile? Ci arrivo io che sono una persona semplice…. come puo’ non arrivarci una persona importante e colta come Berlusconi?
La risposta al mio quesito e’ semplice: io a Berlusconi siamo diversi, abbiamo uno stile diverso. E in Italia ci sono milioni di persone che amano o si riconoscono nello stile di Berlusconi, questo lui lo ha capito e tanto di cappello. Siccome io sono tollerante e’ ovvio che io a quegli Italiani non gliene voglio, siamo diversi, sono liberi di pensare e agire come meglio credono. Fortunatamente io posso scegliere di vivere dove voglio e ho scelto altre strade perche’ in Italia e’ ovvio che mi sentirei un "pesce fuor d’acqua" visto che "la maggioranza" la pensa in modo completamente diverso dal mio. A me dispiace solo per quelli che sono rimasti li’ e devono subire quello stile. Con loro sono solidale, mi dispiace. Come mi dispiace per quelli che sono di destra e mi leggono, mi dispiace perche’ so che per loro Silvio e’ un beniamino e ai propri beniamini si perdona tutto. E’ normale. Vi capisco.
L’importante e’ essere orgogliosi del proprio stile, come del resto lo stesso Berlusconi ci insegna. Ai posteri l’ardua sentenza….
Storto o Diritto?
Ringrazio l’amico Enrico per il suo commento al mio ultimo post. Finalmente qualcuno che mi scrive le suo opinioni! Sono d’accordo con lui, quando si parla di politica in Italia i buoni non esistono. Volevo in realta’ scrivere e precisare, a dire il vero, che se tratto certi argomenti non e’ perche’ sono di sinistra o voglio difendere i mezzi che la sinistra usa in alcuni casi per condurre certe sue battaglie. Poi non nego che di questi tempi ho una simpatia irrefrenabile per Fini e penso che voterei per lui se domani si andasse alle urne e vivessi in Italia. Pero’ sono davvero preoccupato. Durante la giornata di sciopero ho letto questo comunicato di Roberto Gilardengo sul sito dell’unico giornale che leggo da quando ero un bambino. Si chiama "Il Piccolo" ed e’ il giornale di una piccola citta’, la mia citta’, Alessandria. Mi sembra davvero un messaggio equilibrato policamente e spero riesca a far riflettere tutti, persone di destra e sinistra:
"Per cominciare, vorrei però ribadire un concetto già espresso ai lettori. La nostra categoria è chiamata a una doverosa autocritica per l’insopportabile invasione della privacy, a volte spacciata per esercizio dell’articolo 21 della Costituzione. Il quadro che la cosiddetta legge bavaglio sta prefigurando assume tuttavia contorni che gli operatori dell’informazione non possono non guardare con grande preoccupazione. Perché il discorso va oltre la pubblicazione – integrale o meno – delle intercettazioni stesse, ma riguarda per intero la giudiziaria. Per capirci, se la norma dovesse passare così com’è, verrebbe quasi del tutto vanificato il diritto di cronaca, visto che si impedirebbe ai giornali di dare notizie delle inchieste fino all’udienza preliminare, cioè per un periodo che, in Italia, va dai 3 ai 6 anni. La violazione di questo disposto riguarda sia chi scrive, passibile di arresto o sanzione, che gli editori, i quali rischiano multe salate e, secondo una logica perversa, si vedrebbero costretti – almeno qualcuno così teme – a pressioni sui direttori perché questi, in sostanza, non facciano il mestiere per cui sono pagati. Il ‘Piccolo’ ha la cronaca nel suo dna e si occupa di giudiziaria dal 1925. Vorrebbe occuparsene ancora, in termini ragionevoli e seguendo il percorso da sempre adottato: scrivere con l’equilibrio che i lettori ci riconoscono e dopo le necessarie verifiche che comprendono, molto spesso, il contraddittorio tra le parti. E farlo, anche quando le indagini riguardano i pubblici amministratori.
Questo deve far riflettere. Se vivessi in Italia e scoppiasse un caso che vedesse coinvolto un amministratore pubblico della mia citta’ candidato alle elezioni e queste si svolgessero nei sei mesi successivi, probabilmente a causa della nuova legge non potrei essere informato sulle inchieste in corso perche’ bisognerebbe aspettare fino all’udienza preliminare. Mi sembra preoccupante questo perche’ come cittadino in procinto di andare a votare da li’ a sei mesi, vorrei avere il diritto di saperne di piu’ riguardo i tutti candidati all’elezioni. E’ chiaro che certe accuse o pubblicazioni sul giornale potrebbero risultare false o manipolate, e quindi danneggiare ingiustamente quel candidato vittima di una grossolana ingiustizia. Ma quel candidato avrebbe comunque e sempre la possibilita’ di dare delle spiegazioni in un luogo pubblico che di ingiustizia in realta’ si tratta, e per noi elettori rimarrebbe intatta la possibilita’ e il diritto di poter scegliere se credergli. Nel caso di un bavaglio, e vero’ si potrebbe proteggere gli innocenti, ma tutte le ingiustizie verrerro’ aime’ coperte da un triste velo di segreto.
E’ difficile stabilire quale sia "in assoluto" la soluzione migliore. Io ovviamente sono per la trasparenza e al tempo stesso sono d’accordissimo con Enrico che "certa gente meriterebbe pene severe per ogni tipo di disinformazione/mistificazione". In conclusione, mettete pure in galera chi sgarra, ma ribadisco il mio no alla censura, e no all’intervento da parte del governo su cosa sia legittimo scrivere o non scrivere su un giornale. Mi sembra un passo indietro e mi sembra ipotrica (come al solito) da parte un paese occidentale che critica la Cina.
Diritto Assoluto
Non posso non toccare l’argomento visto che mi piace scrivere. Berlusconi oggi ha detto che la liberta’ di stampa non e’ un diritto assoluto. Probabilmente Silvio legge troppi discorsi del Duce e non sa che esiste una Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, un documento sui diritti individuali firmato a Parigi il 10 dicembre 1948, la cui redazione fu promossa dalle Nazioni Unite perché avesse applicazione in tutti gli stati membri.
L’articolo 19 della dichiarazione dice: “Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.”
Posso scrivere cio che voglio? Certo, poi se scrivo cose che denigrano e offendono ne paghero’ le conseguenze in tribunale, ma la liberta’ di espressione e’ un diritto che non puo’ essere negato in un paese che si ritiene democratico. Ed e’ pauroso sentire certe dichiarazioni venir fuori da una figura istituzionale come un Primo Ministro che dovrebbe fare invece tutto il contrario, cioe’ dovrebbe aprire le sue orecchie grandi grandi a chi lo critica e non fare il bambinone arrabbiato che pesta i piedi perche’ non gli fanno solo complimenti.
Berlusca e’ incazzato per la violazione della sua privacy e quella dei suoi amici. Ma Berlusconi si dimentica anche che è propriatario di almeno 10 settimanali che vivono di gossip e privacy violate. Solo la sua è intoccabile?
Ricordatevi cosa ha detto Napoleone:
“Ho piu’ paura dei giornali che di 100 mila baionette”
Berlusconi fara’ la stessa identica fine. Ho sempre meno dubbi.
Patty e Roby in visita a Pechino
Sono state due settimane intense nelle quali non sono riuscito a trovare un attimo di tempo per scrivere. Dopo l’arrivo di Patty e Roby in pratica ho deciso di dedicarmi interamente a loro, e quando tornavo a casa la sera tardi non avevo le forze per scrivere. Poi all’indomani della loro partenza e’ stata la volta del primo giorno di lavoro, e siccome Renato era qui per la mia presentazione ufficiale al nuovo team ho dovuto concentrare tutte le mie energie sul lavoro. Poi venerdi Renato e’ tornato a Seattle, e cosi’, dopo un sabato intero di meritato e assoluto riposo rieccomi a scrivere. Voglio partire dalle foto ricordo della visita di Patty e Roby. Ho voluto produrre un video con gli scatti piu’ belli, e con sottofondo musicale la canzone che a loro piaceva molto e che e’ stata un po’ la colonna sonora di questa loro vacanza. Ve lo propongo qui sotto e li saluto affettuosamente ringraziandoli per essere stati qui con me. E’ stato veramente bello averli qui!
Da non credere
Definire la destra americana come "bestiale" e’ poco. Senza battere d’occhio, durante l’era Bush, hanno votato a favore della guerra in Iraq spendendo piu’ di 3 mila miliardi di dollari indebitando l’America fino al collo. Quando si tratta invece di votare a favore di una legge sulla riforma sanitaria che costa un terzo della guerra in Iraq, e che garantisca a 32 milioni di Americani che magari sono anche senza lavoro, di poter avere una minima assistenza medica senza finire sul lastrico, niente da fare… secondo loro "verrebbe a costare troppo". Obama ha assicurato gli americani che la riforma della sanita’ approvata ieri portera’ negli anni ad una riduzione del deficit Americano. Poniamo per ipotesi che non sia vero – e’ meglio spendere 3 mila miliardi per fare una guerra o un terzo di quella somma per assistere chi non si puo’ permettere di pagare un dottore se si ammala? E’ bestiale. Ma quello che e’ al limite dell’ipocrisia e che l’America critica la Cina per non rispettare i diritti umani quando gli Stati Uniti non sono in grado di fornire assistenza medica gratis a un cittadino malato che e’ senza lavoro e non puo’ permettersi di comprare una assicurazione. Ricevere le cure di un medico e’ o non e’ un diritto umano? Davvero incredibile, vergognoso e ipocrita. Non si tratta di essere di destra o di sinistra per votare a favore di una legge del genere, si tratta di essere "umani". E’ una delle ragioni per cui negli Stati Uniti non tornero’ mai a vivere. Certi americani non hanno cuore, sono egoisti e pensano solo a se stessi e ai propri interessi, e non ve lo dico solo io. Chiedetelo a qualsiasi donna Cinese vi risponderebbe esattamente la stessa cosa. Motivo in piu’ per rimanere qui, hehe. Qualche speranza in piu’ dopo la grande vittoria di Obama di oggi forse ce l’ho, ma piu’ il tempo passa e piu’ dell’America voglio rimanere lontano.
History in the making – Obama speech
Tonight, as an American citizen, I cannot help feeling proud for the Health Care overhaul happening in United States. I am particularly proud of the words used by Barak Obama in his remarks addressing the bill that was just passed into law by congress. Obama is in my opinion a true politician, a true leader, an amazing president. Here’s an excerpt from his inspiring speech:
“Tonight, after nearly 100 years of talk and frustration, after decades of trying, and a year of sustained effort and debate, the United States Congress finally declared that America’s workers and America’s families and America’s small businesses deserve the security of knowing that here, in this country, neither illness nor accident should endanger the dreams they’ve worked a lifetime to achieve.
Tonight, at a time when the pundits said it was no longer possible, we rose above the weight of our politics. We pushed back on the undue influence of special interests. We didn’t give in to mistrust or to cynicism or to fear. Instead, we proved that we are still a people capable of doing big things and tackling our biggest challenges. We proved that this government — a government of the people and by the people — still works for the people.
Today’s vote answers the dreams of so many who have fought for this reform. To every unsung American who took the time to sit down and write a letter or type out an e-mail hoping your voice would be heard — it has been heard tonight. To the untold numbers who knocked on doors and made phone calls, who organized and mobilized out of a firm conviction that change in this country comes not from the top down, but from the bottom up — let me reaffirm that conviction: This moment is possible because of you.
Most importantly, today’s vote answers the prayers of every American who has hoped deeply for something to be done about a health care system that works for insurance companies, but not for ordinary people
Tonight’s vote is not a victory for any one party — it’s a victory for them. It’s a victory for the American people. And it’s a victory for common sense.
In the end, what this day represents is another stone firmly laid in the foundation of the American Dream. Tonight, we answered the call of history as so many generations of Americans have before us. When faced with crisis, we did not shrink from our challenge — we overcame it. We did not avoid our responsibility — we embraced it. We did not fear our future — we shaped it.”
Tristezza mediatica
Che tristezza. In questi giorni e’ entrato in vigore il nuovo regolamento della Par Codicio e purtroppo per un mese non potro’ piu’ seguire le mie trasmissioni preferite come Porta a Porta, Ballaro’ e Annozero. Peccato, perche’ queste trasmissioni mi tenevano compagnia. Otto e Mezzo su La7 fortunatamente si e’ salvata, ma Lilli Gruber non potra’ piu’ trattare l’argomento politica. Onestamente mi sembra un passo indietro per il nostro paese. Ho gia’ a che fare quotidianamente con la censura su internet del governo Cinese, adesso ci si mette anche l’Italia. Mi sembra in qualche modo di essere rimasto isolato, anche se rimangono i quotidiani online. Posso capire che questi programmi politicamente siano chiaramente schierati da una parte, ma non penso che possano avere un’influenza cosi’ diretta sul voto. Chi e’ di destra o di sinistra continuera’ ad esserlo. Poi pensare che gli Italiani formino la loro opinione in base a dei programmi televisivi piuttosto che alla reale situazione politica del paese equivale a dire che chi ha preso questa decisione reputa gli Italiani come degli stupidi. Ma ve lo immaginate voi uno di destra che guarda Annozero e l’indomani dice: “Eh si’ Santoro aveva ragione, la prossima volta votero’ a sinistra.” A me sembra una barzelletta. Mi auguro davvero che gli Italiani votino usando metodi di valutazione ben diversi. Io da qui considero queste trasmissioni come dei programmi di approfondimento, anzi direi quasi di intrattenimento, perche’ spesso mi faccio delle gran risate. Si’, perche’ tanto questi parlano, parlano, parlano, e mai una volta che siano d’accordo su qualcosa. Basta un niente per innescare una polemica, poi si mettenono tutti a gridare senza che uno abbia il rispetto di lasciar parlare l’altro. Caos totale e alla fine della fiera? Per gli Italiani non cambia assolutamente niente. Non c’e’ lavoro, non ci sono soldi. L’Italia va indietro, basta poco per accorgersene. Quando ci torno mi basta fare un giro per le vie, prendere un treno, parlare con la gente. A parte che in quasi 18 anni, tutte le volte che sono tornato in Italia non mai sentito una persona che mi avesse detto: “Finalmente le cose vanno meglio”. Mai, quindi i casi sono due: gli Italiani sono solo bravi a lamentarsi oppure effettivamente le cose vanno sempre peggio. In ogni caso tappare la bocca a chi si lamenta e’ pericoloso, e’ come togliere la valvola a una pentola a pressione. Prima o poi rischia di scoppiare.
Filippine
Mi trovo all’Hotel Shangri La Spa and Resort a Cebu nelle Filippine. Volevo fare un weekend al caldo e le possibilita’ erano 3: Thailandia, Indonesia o Filippine. La Thailandia l’avevo gia’ vista, ci sono stato nel 2001, poi era forse troppo lontana da Seoul. Ho fatto un pensierino a Bali in Indonesia ma forse ci vado in futuro con degli amici e poi li’ c’e’ rischio attentati quindi meglio di no. Cosi’ ho optato per le Filippine che sono solo a circa 4 ore di volo da Seoul e sono piu’ abboardabili in quanto a costi. Stranamente poi verso le Filippine non ci sono voli diretti da Pechino, quindi ho voluto approfittare dell’occasione trovandomi a Seoul. L’hotel dove mi trovo e’ il piu’ bello su quest’isola, Shangri La e’ un hotel a cinque stelle molto rinomato in Asia, quasi un impero, con sedi un po’ in tutto il mondo. Valeva la pena venirci, e’ davvero un ottimo hotel e il servizio e’ eccellente. Certo e’ stata una bella sensazione passare da –15 a +30, togliermi tutti quei vestiti e spaparazzarmi all’aria aperta: ohhhhhhh! La neve e’ bella, ma al caldo si sta cosi’ bene…. hehe. Dai non vi arrabbiate, mi godro’ anche io qualche raggio di sole per voi. Ho fatto qualche foto stavolta, eccole qui. Staro’ poco in questo posto anche perche’ uscire fuori dall’hotel e’ un po’ un rischio, non e’ uno dei paesi piu’ sicuri al mondo, diciamolo. C’e’ molta poverta’, lo stipendio medio qui e’ 100 euro al mese. Ma ieri sera pero’ mi sono buttato e ho voluto farmi un giro, ho affittato un taxi e sono stato nel centro dove ci sono alcuni locali. Era ancora presto ma la zona non mi attirava proprio. Ho visto molti 50enni americani in giro a caccia di prostitute o di una moglie. Qui il turismo del sesso pullula. Un po’ squallida la cosa a dire il vero, non e’ certo il mio ambiente e sono tornato dopo un’oretta in hotel senza mai scendere dal taxi, guardare mi e’ bastato. Meglio starsene qui in spiaggia, godersi sole e mare in questo magnifico hotel, farsi fare qualche bel massaggio, riscaldarsi un po’ e soprattutto rilassarsi con in mano un bel cocktail e nessuno che rompe le p….. prima di fare ritorno nel frigorifero.
Tutti contro Tutti
La notizia dell’attacco a Berlusconi da parte di uno psicolabile ha ormai fatto il giro del mondo. La sera che e’ avvenuto ero davanti al televisore, stavo guardando un telegiornale quando improvvisamente sono passate le immagini. Ho visto quella faccia sanguinante e ricordo di aver provato anche io una certa tristezza inizialmente. Non e’ tanto il sangue che mi ha colpito ma l’espressione degli occhi di un uomo umiliato e ferito, incredulo di cosa gli fosse appena successo. La violenza e’ una brutta cosa. Mi e’ tornato in mente quando ero alle elementari e un bulletto mi rifilo’ uno schiaffo, poi mi aspetto’ fuori per darmene un’altro. In entrambe le situazioni non reagii, le botte, non lo nascondo, le ho sempre e solo prese. La violenza non mi piace, la considero la piu’ terribile forma di umiliazione della dignita’ umana. Mi stupisce pero’ che Berlusconi in quell’ospedale di Milano sia incapace di darsi un perche’ di quanto e’ successo, e nei talk-show che vedo sulle televisioni ognuno sia piu’ preoccupato di accusare la fazione opposta invece che andare a fondo del problema e capire la vere ragioni di quest’odio cosi’ sfrenato. Ieri sono riuscito a guardare Ballaro’ solo per un quarto d’ora poi ho cambiato canale. E’ un continuo gridare, attaccare, scuotere la testa senza ascoltare. Nessuno che sa essere sopra le parti, nessuno che ha il coraggio di ammettere i propri di errori, non quelli degli altri, non me ne vogliate ma questo e’ tipico dell’essere Italiano. Il quadro che ne esce e’ un paese profondamente diviso, in cui le differenze, le emozioni, i contrasti e le linee di partito prevalgono sul buon senso. L’analisi secondo me e’ semplice. Chi e’ Berlusconi? Chi lo odia cosi’ tanto e perche’? Se ci fate caso tra quelli che odiano Berlusconi, a parte quelli che lo fanno per ragioni ideologiche, ci sono tante persone umili, semplici, di basso profilo, operai o impiegati che portano a casa magari 1000 euro al mese, o forse disoccupati, giovani studenti, i diversi, i meno fortunato insomma. Almeno questo e’ quello che ho potuto osservare. Mettetevi un attimo nei loro panni, mentre guardano l’uomo piu’ ricco d’Italia, padrone di telegiornali, TV, di mezza Italia, che li chiama dei “coglioni” perche’ questi poveretti non votano per lui o dei “farabutti” perche’ lo criticano. Provate per un attimo a pensare cosa possono provare quando vengono a sapere che quest’uomo, che e’ anche il capo del nostro governo e l’uomo piu’ rappresentativo del nostro paese, organizza festini con dozzine di belle donne a Palazzo Grazioli, che lo chiamano Papi. Il premier dal canto suo si ostina a scrollarsi le spalle, accusando questi poveretti di voler solo guardare dal buco della serratura. Devono solo stare zitti e farsi i cavoli loro. Avranno pure il diritto questi disperati da 1000 euro al mese che sono anni che non fanno una vacanza, che tirano costantemente la cinghia, potranno mai in qualche modo queste persone umili, semplici, operai o disoccupati, di basso profilo, sti poveri psicolabili, depressi, insomma diversi e meno fortunati, provare un briciolo di odio per una persona come Silvio Berlusconi? L’odio e’ un brutto sentimento, ma e’ ancor piu’ terribile ed e’ un errore macroscopico non cercar di capire le vere ragioni che generano dell’odio, come nel caso di Berlusconi. Nell’analisi che ho fatto Repubblica, la magistratura, Travaglio li lascio fuori perche’ non centrano assolutamente niente, sono solo il veicolo di quell’odio, non la ragione per cui e’ nato. E poi cosa dovrebbe fare adesso il governo Italiano? Censurare pure Fecebook e Internet come fanno in Cina? Caro Berlusconi quella statuetta che ti e’ arrivata sui denti e’ una lezione di vita, e’ un segno. Riuscirai a capire dove hai sbagliato, ammettere i tuoi errori, raddrizzare le sorti di questo paese una volta per tutte? E’ quello che mi aspetto da te se sei una persona di buon senso. Le persone di cui parlo sopra non si identificano in una persona come te e continueranno a odiarti sempre piu’. Sta solo a te fare il primo passo, ascoltare, comprendere, cambiare, altrimenti per l’Italia, se continua cosi’, la vedo davvero brutta perche’ all’odio non ci sara’ mai fine. Non e’ certo con la repressione o altre leggi ad personam che le cose cambieranno, di questo ne sono sicuro.
Imprenditore Italiano cercasi
La piccola-media impresa costituisce la “spina dorsale” dell’economia italiana. Ma qual’e’ quel giovane in Italia, che oggi decide di buttarsi e di mettere in piedi un impresa? Ne conoscete qualcuno? Sono pochi, molto pochi….. Riflettete molto su questo….
E quelli che hanno un’impresa oggi, e quest’anno fattureranno in totale il 50% in meno rispetto all’anno scorso? Se il prossimo anno dovessero, per puro caso, non farcela tanto da dover essere costretti a chiudere? Pensate che un giorno ci riproveranno a fare gli imprenditori in Italia?
Meditate gente, meditate….