Questione di stile

Un’ulteriore precisazione riguardo Berlusconi dopo quello che ho scritto ieri la voglio decisamente fare. Lo ammetto, non mi e’ simpatico e lo critico sempre, non lo nascondo. Lo stimo per le sue capacita’ imprenditoriali e per essere arrivato cosi’ in alto partendo praticamente dal nulla, su questo non c’e’ dubbio. Non posso negare poi che abbia fatto delle buone cose anche in politica. Ma e’ il suo atteggiamento, il suo stile, che non riesco a mandare giu’.

Non importa se si e’ a capo di un piccolo team di cinquanta ingegneri come il mio o di un’intera nazione, quello che secondo me fa la differenza tra due persone che si occupano di gestione a qualsiasi livello, e’ lo stile.

Mi sono chiesto cosa mi succederebbe se io adattassi lo stile dei Berlusconi per la gestione del mio team. Vi ricordate quando ha detto chi vota a sinistra e’ un coglione? E poi che in politica, stampa e TV ci sono troppi farabutti, ieri parlando della P3 ha detto che sono degli sfigati in pensione. Immaginate se mi comportassi come lui sul lavoro, dando del coglione ai dipendenti che non seguono le mie direttive tecniche. Immaginate se dicessi in giro che i colleghi che mi criticano per il mio comportamanto non capiscono niente e sono dei farabutti. Immaginate poi se decidessi di censurare le loro email ai miei diretti superiori trammite regole "bavaglio". Insomma mi avete capito no? Se adottassi lo stile Berlusconi magari in Italia riuscirei a sopravvivere ma siccome lavoro per una ditta Americana vi posso garantire che verrei licenziato in tronco se avessi un atteggiamento del genere, anche se solo ci provassi minimamente. Questo a me e’ chiaro e evidente. Non capisco come mai non sia cosi’ chiaro e evidente a un Primo Ministro di una nazione che un comportamento del genere non e’ appropriato e che una persona come lui dovrebbe, a maggior ragione, dare il buon esempio.

Proviamo invece a invertire i ruoli. Proviamo ad immaginare invece cosa succederebbe se Silvio adattasse il mio stile. Io innanzittutto non preoccuperai affatto di chi mi critica, anzi inviterei tutti  i comunisti e giornalisti a Palazzo Grazioli per un confronto molto chiaro ed aperto. Non solo, mi presenterei a tutte le tramissioni televisive dove si parla male di me, risponderei a domande educatamente, spiegherei quali sono le mie differenze di vedute senza alzare la voce, anzi con un bel sorriso sulle labbra. Inviterei la stampa ai miei festini in Sardegna, perche’ no’. Non avrei paura a girare per Roma con a mano una giovane donna. Non avrei problemi ad essere d’accordo con chi mi critica, ci puo’ stare tutto, anzi le critiche a volte mi rendono piu’ forte. Parlerei apertamente con la stampa dei miei difetti e debolezze. E se qualcuno volesse votarmi contro direi che e’ libero di farlo. Mica male no come stile? Ci arrivo io che sono una persona semplice…. come puo’ non arrivarci una persona importante e colta come Berlusconi?

La risposta al mio quesito e’ semplice: io a Berlusconi siamo diversi, abbiamo uno stile diverso. E in Italia ci sono milioni di persone che amano o si riconoscono nello stile di Berlusconi, questo lui lo ha capito e tanto di cappello. Siccome io sono tollerante e’ ovvio che io a quegli Italiani non gliene voglio, siamo diversi, sono liberi di pensare e agire come meglio credono. Fortunatamente io posso scegliere di vivere dove voglio e ho scelto altre strade perche’ in Italia e’ ovvio che mi sentirei un "pesce fuor d’acqua" visto che "la maggioranza" la pensa in modo completamente diverso dal mio.  A me dispiace solo per quelli che sono rimasti li’ e devono subire quello stile. Con loro sono solidale, mi dispiace. Come mi dispiace per quelli che sono di destra e mi leggono, mi dispiace perche’ so che per loro Silvio e’ un beniamino e ai propri beniamini si perdona tutto. E’ normale. Vi capisco.

L’importante e’ essere orgogliosi del proprio stile, come del resto lo stesso Berlusconi ci insegna. Ai posteri l’ardua sentenza….

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