Sono a 37 mila piedi che ascolto “Mercy Street” di Peter Gabriel. Non mi sembra vero. Siamo decollati stamattina alle 11 su questo Airbus 340-300 nuovo di pacca e subito ho capito che qualcosa non andava. L’aereo sembrava non prendere quota. Piu’ il tempo passava e anche se molti gia’ stavano dormendo, ero sempre piu’ convinto che qualcosa non stesse funzionando perche’ dopo 25 minuti eravamo ancora a 8 mila piedi invece che 20 o 30 mila. Poi ho capito che l’aereo stava tornando indietro ma ancora nessun annuncio. Ho vissuto attimi di trepidazione, non tanto per quanto stesse succedendo ma perche’ nessuno ci diceva niente. Finalmente si fa vivo il capitano: “Abbiamo un problema alla strumentazione di volo, stiamo tornando a Dubai”. Ci ha spiegato che questo aereo ha 5 sistemi di navigazione computerizzati, due dei quali erano andati in tilt. Lui, appena decollato, per un bel po’ ha cercato di far ripartire il computer di quei due sistemi ma non ci e’ riuscito. Con i tre che erano invece funzionanti avremmo potuto benissimo arrivare a Pechino ma lui non se la sentiva di averne due fuori uso perche’ avremmo attraversato le montagne dell’Himalaya. Cosi’ siamo tornati indietro. Anche se ci ha detto di stare tranquilli ha poi ritardato di molto l’atterraggio girando e rigirando sopra Dubai. Insomma ci ha fatto penare. C’e’ stato un momento, durante l’ultima virata, che eravamo talmente bassi che sembrava di poter toccare il deserto con una mano. In quel momento ci siamo spaventati in molti. Mi e’ tornato in mente quella brutta esperienza. Poi fortunamente siamo atterrati. Dopo un’ora e mezza di pitstop siamo ripartiti. Adesso tutti e cinque i sistemi di navigazione funzionano. Ripensando a quanto e’ successo devo ammettere che, nonostante lo spavento e l’inconvenienza, tanto di cappello al pilota che al limite della pignoleria ha deciso che non avremmo volato se non fossimo stati al massimo della sicurezza. Per fare un parallelo e’ come se fossimo partiti da Alessandria in macchina con 5 navigatori satellitari e due fossero andati in tilt dopo 20 chilometri. Chi di voi avrebbe deciso di tornare indietro quando ce n’erano ancora 3 funzionanti? Poi nel caso di un aereo tornare indietro significa anche aggiungere costi, perche’ un doppio decollo vuol dire aggiungere un maggior uso di carburante e non stiamo certo parlando di qualche litro. Sono sicuro che una compagnia low cost o poco seria avrebbe tirato diritto. Invece il nostro pilota, Inglese, tra le altre cose, ha fatto marcia indietro. Arriveremo con piu’ di tre ore di ritardo ma almeno dovremmo viaggiare sicuri. Almeno cosi’ pare e se sarete in grado di leggere cio’ che sto scrivendo ora a 37 mila piedi, anzi pardon 39 mila, vuol dire che tutto e’ andato bene e saro’ arrivato a Pechino. Lo devo ammettere, non vedo l’ora. Mi manca parecchio in questo momento.
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Ciao Dubai
L’anno e’ iniziato da una manciata d’ore. Sono gia’ in aereoporto, destinazione Pechino. Sono riuscito a passare la security con una lattina d’acqua, volevo vedere se erano attenti. Altrove me l’avrebbero sequestrata. Buonanotte…. Sul taxi venendo qui ho scattato l’ultimo set di foto. Pensavo al fatto che l’altro giorno ho comprato 3 mele, 6 mandarini e 6 lattine. Totale 50 AED, circa 10 Euro. In Cina avrei speso 25 Yuan, due euro e mezzo. Dire che questa citta’ e’ cara e’ poco…
Buon Anno da Dubai
Intanto auguri a tutti quelli che mi seguono, che il nuovo anno vi porti un sereno 2010 pieno di felicita’ e tanta salute. E poi voglio parlarvi un po’ di questa Dubai che e’ davvero una citta’ incredibile. Sara’ che arrivare in questo posto direttamente dalla piccola Alessandria ha accentuato le mie percezioni, ma ne sono rimasto subito colpito gia’ dal mio arrivo in aereoporto. Il terminale era nuovo, modernissimo, costruito solo da un anno, di un eleganza impressionante. E pensare che ce n’e’ un altro in costruzione che diventera’ il piu’ grande del mondo, ne avevo parlato in questo post. Gli Emirati Arabi sono una nazione giovane, piu’ giovane di me. Sono nati nel 1971, grazie allo sceicco Al Nahyan dopo essere diventati indipendenti dalla Gran Bretagna. E’ incredibile lo sviluppo economico di questa nazione. Proprio pochi mesi fa e’ stata innaugurata una linea metropolitana completamente automatizzata. E’ a Dubai il centro commerciale piu’ grande del mondo, Dubai Mall ospita ogni settimana 750 mila visitatori. E il 4 di gennaio, tra pochi giorni verra’ innaugurato Burj, il piu’ alto edificio al mondo, 880 metri e 160 piani. E’ costato 4 miliardi di dollari. All’interno ci sara’ il primo Armani Hotel. Non so cosa possa costare una camera, ho cercato di scoprirlo senza successo, ma non penso saranno certo prezzi accessibili… E’ il lusso il tema dominante di questa citta’, un lusso senza freni. Ferrari, Rolls Royce, Hummer, basta attraversare la strada. Insomma per quanto spettacolare, impressionante e affascinante che sia, ti mette quasi a disagio, un peccato… Fortunatamente sono riuscito a trovare una camera all’Hotel Al Manzil a poco (si fa per dire), 150 euro, ancora grazie a TripAdvisor.com. Era vicinissimo a tutto, a pochi passi dal Dubai Mall e il mitico Burj. Siamo intorno ai 25 gradi, si sta bene ma ho deciso che anticipero’ il rientro a Pechino. Intanto questa mi sembra piu’ una citta’ turistica per famiglie o gente che dei soldi non sa cosa farsene. Poi con la superficialita’ in cui si naviga in questo posto non posso certo pensare di entrare in un locale e di impressionare qualcuno, anzi qualcuna….. E dulcis in fundus, quello che dovevo vedere l’ho visto, non sarebbe male l’idea di tornarci in dolce compagnia un giorno…. Vedremo. Questo e’ un posto unico al mondo e ne varrebbe la pena condividere l’esperienza con qualcuno piu’ che avventurarsi da soli.
Vie di fuga
Sono a Malpensa in attesa di imbarcarmi sul volo per Dubai. E’ stata una vacanza di Natale direi molto particolare. Intanto in Italia devo dire che ha fatto davvero il “bello e il cattivo tempo”. Caldo al mio arrivo, poi improvvisamente freddo polare, per poi passare alle nevicate, e poi dinuovo temperature miti e per finire piogge a dirotto, insomma disastri. Poi perche’ ho rivisto tante persone che non rivedevo da tanto tempo. Infatti proprio ieri sera sono stato a cena coi alcuni dei miei compagni di classe delle scuole medie. Alcuni non rivedevo da tantissimi anni. E’ stata una serata molto piacevole, nella quale sono tornati in mente tanti bei ricordi di quei tempi quando eravamo cosi’ giovani e spensierati. E’ stato bello farsi quattro risate, ripescare nel passato dettagli di cui ci eravamo ormai dimenticati, raccontarci poi che cosa e’ successo dopo ripercorrendo i passi importanti della nostra vita, scoprire come eravamo cambiati col tempo e anche notare quegli aspetti di noi che invece sono rimasti gli stessi. Insomma davvero interessante e divertente. Come e’ stato davvero piacevole incontrare anche altri vecchi amici che invece facevano parte del mio passato da musicista per hobby e per passione. La musica ha davvero lasciato un impronta particolare nella mia vita. Si parlava con Paolo Tonato di come sono le “vie di fuga” un tema ricorrente delle sue foto. La musica, insieme anche ai viaggi, sono state le mie “vie di fuga”. E’ stato interessante notare come la maggior parte degli amici con cui sono rimasto in contatto ad Alessandria sono persone con cui ho suonato o che ho conosciuto nell’ambito delle band Alessandrine di quel tempo. Tristemente solo pochi di loro coltivano ancora quella passione, gli altri hanno abbandonato presi dalla famiglia e dal lavoro. E’ triste notare che col tempo le passioni vengano meno e lasciando il posto ai problemi e alla quotidianita’ della vita. Non devo lasciare che questo accada anche per me. E’ stata un bella serata con Paolo, Daniele e Stefano che e’ passato dal bar per caso dopo la mezzanotte. L’incontro amarcord si e’ trasformato in una mezza festa di capodanno con brindisi e auguri. Alessandria e’ proprio piccola, ho anche incontrato Alessandro Ferraris dopo tanto tempo, stavamo entrambi facendo la spesa alla Coop. Erano anni che non lo rivedevo, come non rivedevo Joe di Milano, anche lui musicista, compagno di avventure in Finlandia. Poi in quello stesso giorno ho finalmente potuto conoscere Silvia in una Milano freddissima e imbiancata dalla neve, come erano buone quelle crepe alla nutella!! Ma la cosa che caratterizzato forse ancora di piu’ questo viaggio e’ il fatto che la sera della vigilia di Natale non ho piu’ cucinato la cena insieme mia sorella, come solitamente avveniva per tradizione nella mia famiglia. Mi e’ venuta in mente l’idea di suggerire che fosse piu’ un lavoro d’equipe questa volta, invitando mia madre e mia zia a collaborare. E’ stato un successo perche’ mia madre mi ha confidato che non faceva gli agnolotti da 13-14 anni. All fine mi ha ringraziato per averla spronata. Insomma tante belle cose sono successe in questi giorni anche se forse l’unica nota triste e’ l’accorgersi che il tempo passa sempre piu’ veloce, inesorabile, e se e’ bello ricordare e rivivere i tempi andati devo cercare di non perdere gli stimoli e vivere solo di ricordi… altrimenti finirei di invecchiare piu’ velocemente… E’ tempo di scrivere altre pagine di questo viaggio, chissa’ forse cercare altre vie di fuga… E’ l’obiettivo di questo anno 2010 alle porte, di questa vacanza a Dubai, da dove vi sto scrivendo in questo momento e ho completato di scrivere questo post. Spero siano un punto di partenza e di buon auspicio per il futuro. Buona Anno a tutti!
The Unforgettable Fire
Patty e Lussy
Signore e Signori, ecco a voi l’Italia
Ieri sono andato a Milano in treno per incontrare due vecchi amici. Al ritorno ho preso il treno diretto da Milano Porta Genova delle 18:02. Mi sono presentato in stazione verso le 17:45. La biglietteria era chiusa, non potevo credere a miei occhi. Controllo e ricontrollo che non ci fossero altre biglietterie, mi accorgo che quella automatica e’ fuori servizio. Allore chiedo a un passante: “Scusi ma la biglietteria e’ questa?” e il tipo mi risponde “Si’ ma chiude alle 5, fai cosi’, sali ugualmente e cerchi subito il controllore e gli spieghi la situazione e ti fa il biglietto lui. Ma diglielo appena sali altrimenti ti fa la multa”. Ridendo mi sono avviato verso il binario chiedendomi come fosse possibile una cosa del genere. In lontananza vedo il capotreno che controlla con una pila i vagoni del treno. “Scusi e’ lei il capotreno? Non sono riuscito a fare il biglietto. Me lo fa lei?”. Non si e’ nemmeno fermato, se ne e’ andato barbottando che sarebbe poi venuto lui una volta partiti. Cosi’ sono salito sul treno. Era in uno stato pietoso, vecchissimo, sporco, pieno zeppo di pendolari che sono quasi tutti scesi ad Abbiategrasso. Il controllore e’ passato piu’ di una volta ma non ha controllato i biglietti a nessuno. Ed io ho viaggiato gratis. Dentro di me che si’ vabbe’ ho risparmiato 10 euro, ma il biglietto avrei preferito pagarlo, e magari viaggiare su un treno pulito, comodo. Alla fine mi sarei sentito almeno fiero di essere Italiano, invece….
Tutti contro Tutti
La notizia dell’attacco a Berlusconi da parte di uno psicolabile ha ormai fatto il giro del mondo. La sera che e’ avvenuto ero davanti al televisore, stavo guardando un telegiornale quando improvvisamente sono passate le immagini. Ho visto quella faccia sanguinante e ricordo di aver provato anche io una certa tristezza inizialmente. Non e’ tanto il sangue che mi ha colpito ma l’espressione degli occhi di un uomo umiliato e ferito, incredulo di cosa gli fosse appena successo. La violenza e’ una brutta cosa. Mi e’ tornato in mente quando ero alle elementari e un bulletto mi rifilo’ uno schiaffo, poi mi aspetto’ fuori per darmene un’altro. In entrambe le situazioni non reagii, le botte, non lo nascondo, le ho sempre e solo prese. La violenza non mi piace, la considero la piu’ terribile forma di umiliazione della dignita’ umana. Mi stupisce pero’ che Berlusconi in quell’ospedale di Milano sia incapace di darsi un perche’ di quanto e’ successo, e nei talk-show che vedo sulle televisioni ognuno sia piu’ preoccupato di accusare la fazione opposta invece che andare a fondo del problema e capire la vere ragioni di quest’odio cosi’ sfrenato. Ieri sono riuscito a guardare Ballaro’ solo per un quarto d’ora poi ho cambiato canale. E’ un continuo gridare, attaccare, scuotere la testa senza ascoltare. Nessuno che sa essere sopra le parti, nessuno che ha il coraggio di ammettere i propri di errori, non quelli degli altri, non me ne vogliate ma questo e’ tipico dell’essere Italiano. Il quadro che ne esce e’ un paese profondamente diviso, in cui le differenze, le emozioni, i contrasti e le linee di partito prevalgono sul buon senso. L’analisi secondo me e’ semplice. Chi e’ Berlusconi? Chi lo odia cosi’ tanto e perche’? Se ci fate caso tra quelli che odiano Berlusconi, a parte quelli che lo fanno per ragioni ideologiche, ci sono tante persone umili, semplici, di basso profilo, operai o impiegati che portano a casa magari 1000 euro al mese, o forse disoccupati, giovani studenti, i diversi, i meno fortunato insomma. Almeno questo e’ quello che ho potuto osservare. Mettetevi un attimo nei loro panni, mentre guardano l’uomo piu’ ricco d’Italia, padrone di telegiornali, TV, di mezza Italia, che li chiama dei “coglioni” perche’ questi poveretti non votano per lui o dei “farabutti” perche’ lo criticano. Provate per un attimo a pensare cosa possono provare quando vengono a sapere che quest’uomo, che e’ anche il capo del nostro governo e l’uomo piu’ rappresentativo del nostro paese, organizza festini con dozzine di belle donne a Palazzo Grazioli, che lo chiamano Papi. Il premier dal canto suo si ostina a scrollarsi le spalle, accusando questi poveretti di voler solo guardare dal buco della serratura. Devono solo stare zitti e farsi i cavoli loro. Avranno pure il diritto questi disperati da 1000 euro al mese che sono anni che non fanno una vacanza, che tirano costantemente la cinghia, potranno mai in qualche modo queste persone umili, semplici, operai o disoccupati, di basso profilo, sti poveri psicolabili, depressi, insomma diversi e meno fortunati, provare un briciolo di odio per una persona come Silvio Berlusconi? L’odio e’ un brutto sentimento, ma e’ ancor piu’ terribile ed e’ un errore macroscopico non cercar di capire le vere ragioni che generano dell’odio, come nel caso di Berlusconi. Nell’analisi che ho fatto Repubblica, la magistratura, Travaglio li lascio fuori perche’ non centrano assolutamente niente, sono solo il veicolo di quell’odio, non la ragione per cui e’ nato. E poi cosa dovrebbe fare adesso il governo Italiano? Censurare pure Fecebook e Internet come fanno in Cina? Caro Berlusconi quella statuetta che ti e’ arrivata sui denti e’ una lezione di vita, e’ un segno. Riuscirai a capire dove hai sbagliato, ammettere i tuoi errori, raddrizzare le sorti di questo paese una volta per tutte? E’ quello che mi aspetto da te se sei una persona di buon senso. Le persone di cui parlo sopra non si identificano in una persona come te e continueranno a odiarti sempre piu’. Sta solo a te fare il primo passo, ascoltare, comprendere, cambiare, altrimenti per l’Italia, se continua cosi’, la vedo davvero brutta perche’ all’odio non ci sara’ mai fine. Non e’ certo con la repressione o altre leggi ad personam che le cose cambieranno, di questo ne sono sicuro.
Where the Streets have no Name
Dubai
5:30 del mattino, aereoporto di Dubai. Dallo speaker si sentono i canti religiosi dell’Iman. E’ la prima volta che viaggio in un paese arabo ed e’ una sensazione strana, nuova sicuramente. Il viaggio e’ andato bene. Sull’aereo c’erano un gruppo di operai Cinesi, saranno stati una trentina, probabilmente muratori specializzati. Non era certo il solito gruppo vacanze classico con le macchine fotografiche, erano tutti uomini, vestiti molto semplicemente. La Cina esporta pure la manod’opera “qualificata” (si fa per dire). Li abbiamo passati anche noi quei tempi, quando i nostri operai Italiani migravano in Svizzera o Germania. La storia si ripete, con la differenza che oggi si usa l’aereo. Avrei voluto davvero chiedergli cosa ci andavano a fare Dubai ma mi sono intimidito. Siamo atterrati tra le gru, probabilmente erano quelle del mega areoporto che stanno costruendo di cui ho parlato qui. Ma le luci erano tutte spente e niente si muoveva. Hanno finito i soldi anche per l’aereoporto?
Si riparte!!
Mi trovo all’aeroporto di Pechino e sto per imbarcarmi sul volo per Dubai, arrivero’ in Italia entro 24 ore (toccando ferro). Viaggio piu’ lungo questa volta, nove ore il primo volo poi, cinque di attesa e infine sei ore per arrivare Milano. La strategia e’ quello di passare il capodanno a Dubai prima del rientro a Pechino come avevo accennato in questo post e di provare una compagnia diversa, Fly Emirates. Sara’ interessante visitare Dubai durante la crisi che sta attraversando. Ma prima godiamoci l’Italia. Sono pieno di acciacchi fisici, tra cui problemi alla schiena per colpa del PC portatile, e’ anche per questo che sto scrivendo poco. Ragazzi state attenti se ne possedete uno, sto scoprendo quanto siano fastidiosi i problemi portati da una postura incorretta. E sto anche cercando di curarli con metodi naturali, yoga, massaggi, nuoto, ma e’ dura. Poi stasera sono anche scivolato per terra mentre facevo rientro a casa, che dolori…. Pero’ ho riscoperto il massaggio thailandese, che avevo gia’ provato ai suoi tempi. Molto meglio di quello Cinese devo dire. Insistero’ con le cure. Beh, e’ ora di partire. Se trovo una connessione mi faccio sentire anche dall’aereoporto di Dubai.
Mango e Papaya
Sono rientrato al freddo e al gelo di Pechino dopo una settimana in paradiso. Ci voleva questa vacanza. Sole, mare, dolce far niente, frutta tropicale e tanti bagni. Erano anni che non facevo una vera vacanza. Mi sono accorto di quanto mi ero arrugginito e quanto stress ho accumulato, ma pian piano sto tornando in forma. Questa volta a Sanya ero nella zona giusta, si chiama Yalong Bay. In gran parte occupata da hotel Americani come Hilton, Sheraton, Marriott, Ritz-Carlton, dove alloggiare qui costa minimo 200 euro ma si arriva fino a 20 mila a notte, non sembra certo di essere in un paese comunista. In questa zona ci sono finito quasi per caso, inizialmente era nei piani di passare la vacanza a casa di una amica di Selina. Quando siamo arrivati e abbiamo aperto la porta dell’appartamento si e’ presentato uno spettacolo allucinante. Era rimasto chiuso da due anni, sporcizia a dismisura, muri pieni di umidita’ e ammuffiti, scarafaggi morti per terra, aria malsana, mai vista una cosa del genere. Cosi’ sono andato nel primo internet caffe’ e grazie a TripAdvisor.com sono riuscito a trovare una camera in un hotel a Yalong bay all’Hotel Pullman per soli 120 euro (solitamente costava piu’di trecento euro a notte). Ce la siamo cavata, anzi e’ andata di lusso tutto sommato. L’hotel era davvero bello, poca gente, spiaggia privata, mega piscina.
On the road again…
Rieccomi qui a scrivere dopo un lungo silenzio dalla citta’ di Sanya, nell’isola di Hainan a circa 3000km a sud di Pechino. C’ero gia’ stato qui nel 2007 ma ero scappato dopo solo due giorni, ero venuto nella stagione sbagliata. Ora il tempo e’ piu’ secco grazie al vento costante. La temperatura e’ piacevole di giorno, 27 gradi, la notte ci vuole fa un gran freddo e ci vuole il maglione, ma il mare e’ caldissimo e fare il bagno e’ una pacchia. Dal 30 di Novembre non ho piu’ una fissa dimora, nel senso che ho lasciato l’hotel, impacchettato tutte le mie cose e le ho stivate in uno sgabuzzino a chiave che ho affittato nei parcheggi sotterranei di un palazzo a Pechino. La mossa mi permettera’ di essere piu’ leggero e risparmiare qualche lira durante i prossimi mesi nei quali rimarro’ in viaggio. Presto saro’ in Italia, poi Dubai, per ritornare dinuovo qualche giorno a Pechino. A inizio gennaio faro’ una settimana a Seoul in Korea, dove portero’ con me la tavola da snowboard, non vedo l’ora. Sono in cantiere altre destinazioni ma devo sincronizzarmi con alcuni amici in giro per il mondo prima di finalizzare i piani. Per il momento so solo che staro’ in viaggio almeno fino a febbraio o marzo, o fin quando mi stanchero’. Vedremo…. Sto cercando di recuperare il morale che non e’ che sia un granche’, ma conto molto su questi viaggi per rimettermi come si dice ‘in carreggiata’…..
Niente di nuovo sul fronte occidentale
Sono giorni tranquilli. Ieri sono riuscito a tuffarmi nella piscina dell’hotel per la prima volta. Esco di rado, fuori siamo costantemente sotto zero, la notte anche di 5 o 6 gradi. Ho poco di cui raccontarvi. Obama e’ stato a Pechino quattro giorni, ma sono notizie che il mondo gia’ conosce. La novita’ per me e’ che ha un fratellastro che vive in Cina. Per il resto sto aspettando che arrivi la fine del mese per scappare al mare. Non vedo l’ora.
L’ultimo giorno
E’ stato un giorno che non dimentichero’ facilmente. Sono arrivato appena in tempo per l’ultimo meeting di lavoro. Quando sono entrato nell’ala est dell’edificio c’era un silenzio tombale. Solo alcuni sono rimasti per prendere le ultime cose personali dalla propria postazione. Io lo avevo gia’ fatto venerdi’. Dopo il meeting, ho restituito le utlime cose che dovevo restituire e firmato tutti i papiri. Il cuore ribolliva di emozioni e non riuscivo a spiegarmi il perche’. Eppure era gia’ nei piani che avrei lasciato, quindi per me tanto di guadagnato. Ma non e’ facile andarsene in questo modo, dopo tanti anni. Il mio primo giorno lo ricordo ancora, Settembre 1994. Ma non penso fosse quello. Ero affezionato a questo team, in cui ho creduto ciecamente fin da quando sono arrivato qui il primo giorno. Mi ero affezionato e so che lo spirito e il calore che ho trovato lavorando in mezzo a loro mi mancheranno. Ho avuto offerte di lavoro da diversi team, qui a Pechino, da Shengzen, vicino a Hong Kong, dove Microsoft ha un’altra sede, e da Seattle. Ma ho rifiutato. Dopo una delusione simile preferisco una pausa. Prima di andarmene ho mandato un’email a tutti, ringraziandoli. Ho stretto la mano a YaNan e Quan, ho preso il portatile e me ne sono andato. Me la sono fatta a piedi, percorrendo quella che io chiamo Bradley’s Lane. Prendere un po’ d’aria mi ha aiutato a contenere un po’ l’emozione. Anche se ero triste ero consapelove di aver fatto la scelta giusta. Una volta arrivato in hotel ho visto le risposte a quell’email, alcune delle quali mi hanno commosso. Ho perso molti colleghi ma ho guadagnato tanti amici. Oggi va meglio, mi sono goduto questa giornata di liberta’ e di tranquillita’. L’incertezza che durava ormai da mesi e’ finalmente finita. Ora posso solo stare meglio e godermi questo meritato anno di vacanza che mi aspetta.
Foto Ricordo
Manca poco alla fine. Oggi e’ stato un giorno particolare. Quan mi ha fatto un regalo molto bello, una borsa da viaggio. “Ti servira’ sicuramente per tutti i tuoi viaggi”. E’ stato gentilissimo, ha organizzato il pranzo di addio. Eravamo solo in tre, Quan, Yanan ed io. Pochi ma buoni, come dicono in Italia. Nel pomeriggio abbiamo scattato questa foto ricordo nel laboratorio. Mi mancheranno. Alle 4:30 meeting inaspettato con il CTO per tutti quelli come me che hanno deciso di lasciare. Eravamo una ventina. Solo due domande per lui. Una era la mia: “Riguardo WMC, per il management di Pechino quali lezioni avete imparato dalla situazione che si e’ venuta a creare. In pratica, guardandovi indietro oggi, cosa cambiereste della vostra strategia, avreste fatto qualcosa di diverso per prevenire che tutto cio’ accadesse?”. Il tipo, che fino ad allora aveva parlato in Cinese (mi aveva chiesto il permesso di farlo e io gliel’ho acconsentito) mi risposto subito con: “E’ una bella domanda!” poi mi ha detto che hanno discusso proprio di quello tra di loro e che secondo lui tutto il possibile era stato fatto ma che bisognava tagliare e non si poteva fare altrimenti. In pratica non ha voluto rispondere alla mia domanda. Va bene cosi’, l’importante e’ che anche per un secondo io lo abbia fatto riflettere. Il resto sta a lui. Ci siamo incontrati dinuovo nell’ascensore e mi ha chiesto: “Da quanto tempo sei qui?” – “Da circa due anni e mezzo” – “E cosa farai?” – “Andro’ a scuola di Cinese, se tornero’ a fare il manager mi aiutera’ ad essere piu’ vicino alle persone con cui lavoro”.
Pechino-Neve 0-3
Pechino – Terza nevicata importante da parte dei bianco-stellati che espugnano il difficile campo di Pechino con un perentorio 3-0. Il mister Bianchi ha commentato cosi’: “Devo complimentarmi con i ragazzi per la vittoria. Siamo venuti qui sicuri di poter far bene, e siamo riusciti a portare a casa un risultato importante, sicuramente ci fa ben sperare per il futuro. Ma non dobbiamo montarci la testa, la stagione e’ lunga e dobbiamo rimanere concentrati.”
Scusate l’euforia ma non capita di vedere cosi’ spesso la neve a primi di Novembre, anzi a dire il vero e’ la prima volta in vita mia…. Approposito di neve oggi ho comprato un biglietto per Sanya, un’isola a sud della Cina. A Dicembre me ne staro’ due settimane al sole, in costume a farmi il bagno nel mare blu.
La mossa vincente
E’ stata una giornata positiva. La strategia l’avevo gia’ mente prima di entrare in ufficio, prendere un appuntamento con il direttore di un team e fargli una proposta ellettante. Howard lo conosco da tempo, e’ una brava persona, un manager che stimo molto, era lui ad avermi proposto di andare nel suo team a gennaio. Quando gli ho chiesto se aveva 5 minuti di tempo perche’ volevo parlargli mi ha risposto immediatamente che non c’erano problemi. Cosi’ nel pomeriggio ci siamo incontrati. Abbiamo parlato di come sono andate le cose. Scommetto che lui sapeva tutto gia’ da tempo. Poi ho messo il tavolo la mia proposta, fare in modo che tutto l’hardware del mio laboratorio fosse assegnato al suo team (un regalo di almeno 200 mila dollari), in cambio di una assunzione di uno dei miei dipendenti. “YaNan e’ davvero in gamba, e non sarei qui a parlarti di lei se non credessi ciecamente nelle capacita’ di far bene nel tuo team”. Mi ha detto che non c’erano problemi, che l’avrebbe assunta. Ero felice, potevo finalmente concentrarmi sulla mia ultima missione, sistemare Quan. Poi in serata e’ arrivata l’offerta anche per lui dallo stesso team. Howard si e’ preso entrambi i miei dipendenti. La stategia che ho avuto si e’ rivelata vincente. Sono tornato a casa felicissimo questa sera, ora sono molto piu’ tranquillo. Howard mi ha anche detto che se un giorno ci ripenso e voglio ritornare non ci sono problemi, basta uno squillo.
Nevica
Questo tempo e’ davvero matto. Dopo la nevicata di Halloween il tempo si era rimesso in sesto, la neve si era sciolta in poco tempo ed eravamo tornati quasi a 20 gradi. Poi di nuovo un peggioramento. E’ quasi mezzanotte, e guardando fuori si nota quella leggera nebbiolina di colore rossastro quando fuori nevica molto fitto. Questa volta il terreno e’ freddo, penso che stanotte ci fara’ davvero divertire….
Sono stati giorni intensi, non ci sono stati solo cambiamenti improvvisi nel tempo e sul lavoro, ho fatto un trasloco e venduto la macchina. Sono tornato all’Hotel Somerset, lo stesso posto dove allogiavo la prima volta che sono venuto in Cina. Il contratto dell’appartemento scadeva proprio il 7 di Novembre, e adesso della macchina posso anche farne a meno. E’ bello essere dinuovo qui, mi sono tornati in mente un sacco di bei ricordi….
Un lampo ha di improvvisamente squarciato il cielo, che spavento. Ora la nevicata e’ diventata piu’ intensa.
Mi sento meglio ora, sto cercando di dare una mano a chi sta ancora cercando lavoro. Sono preoccupato per Quan e YaNan, spero davvero di trovare qualcosa per loro, e’ l’ultimo obiettivo che mi e’ rimasto. Anche loro si sono sposati solo qualche mese fa. Nutro ancora qualche speranza ma so anche che sara’ dura…. Altri bene o male un posto lo hanno trovato, c’e’ chi avuto anche piu’ di un’offerta, quindi tutto sommato la situazione si sta pian piano aggiustando, incrociando le dita….
Anche io mi sto adattando al fatto che presto saro’ in vacanza e soprattutto alll’idea che non e mica poi cosi’ male…. Odio la routine, le cose ripetitive. Amo situazioni come queste dove la vita diventa quasi un’avventura, posso viaggiare, essere libero da ogni responsabilita’ e soprattutto posso godermi la vita. Ve lo dicevo io che sono un ragazzo fortunato…. hehe! 😉
Questa si’ che e’ una nevicata!!
Evvia verso nuove avventure!
E’ stata una giornata terribile, la piu’ triste di tutta la mia carriera in Microsoft. Sono arrivato di buon’ora. All’ingresso ho incontrato Lifeng, era’ giu’, preoccupato, un bravo ragazzo, onesto, loquace, che ho visto crescere e formarsi da quando, due anni e mezzo fa’, sono approdato a Microsoft China – “Hey Lifeng, finalmente oggi conosceremo il nostro destino”. Mi ha dato una pacca sulla spalla come fa di solito, e mi ha sorriso annuendo. Siamo entrati in ascenscore assieme. Il tempo di prendere un caffe’ poi tutti e 120, insieme a una decina di assitenti, siamo entrati in una grande sala. Sul video il faccione del capo in teleconferenza da Seattle, per annunciare ufficialmente quello che ormai tutti ci aspettavamo. Tanti complimenti, tante parole, ma putroppo e’ necessario tagliare i costi. Il nostro team ha due settimane di vita, e per noi dipendenti ci sono due opzioni, cercare una posizione in un altro team oppure prendere la liquidazione e ciao a tutti. Non c’erano emozioni in quelle parole, quella faccia, stanca, sbadigliante, distaccata. Lifeng era seduto accanto a me, sconsolato, in mano il telefonino. A un certo punto mi mostra le foto della moglie, non so perche’ le guardasse in quel momento. “Le abbiamo scattatte nella provincia di Yunan” – mi ha detto. Alla fine siamo usciti tutti, una ragazza non ha retto, piangeva a dirotto. Vedendola mi sono commosso anche io. Qualche ora prima era uscita una nota di agenzia, Microsoft tagliera’ altre 800 persone. Ma i giornali hanno dato poco risalto alla notizia. Anzi le azioni sono salite di prezzo. E’ questa la realta’ del mondo corporativo – tagliare costi significa piu’ profitti, quindi per gli investitori buone notizie. Che tristezza. Il pomeriggio l’ho passato a consolare, aiutare, consigliare ragazzi che si sentivano traditi, illusi, ed erano preoccupati per il loro futuro e quello della loro famiglia, e che ripeto non meritavano tutto questo. Nei prossimi giorni cerchero’ di dare loro una mano, per quello che posso, a trovare un altro posizione in ditta. Hanno 6 settimane di tempo, poi se niente si materializza saranno licenziati. Io e Lifeng invece la nostra decisione l’abbiamo gia’ presa, abbiamo accettato di andarcene, come tanti altri, e’ troppa la delusione per rimanere, anche se entrambi abbiamo ricevuto delle offerte. Non sono preoccupato. Viaggero’, studiero’ Cinese, avro’ piu’ tempo per me stesso. Scrivero’ (toccando ferro) altre pagine di questo blog, di questo viaggio, di questa vita. Sara’ una nuova avventura, emozionante come sempre.