Category Archives: Cina

Io sono Li

20140104-191328.jpgl film “Io sono Li” e’ la storia di Shun Li un’immigrata cinese che lavora a Roma in una fabbrica tessile facendo molto più del necessario per pagare il suo debito e far venire suo figlio, rimasto in Cina, in Italia. Per questo viene trasferita a Chioggia per fare la barista in un’osteria frequentata soprattutto da vecchi pescatori. Qui sorgono alcuni problemi, primo fra tutti la lingua, fortunatamente Li farà amicizia con un vecchio pescatore chiamato il Poeta (per la sua versatilità a comporre versi al momento), jugoslavo immigrato in Italia da ormai 30 anni. Tra Shun Li e il pescatore nasce piano una relazione che però sebbene solo agli inizi è malvista da tutti, sia italiani che cinesi. Per evitare anzi che influisca negativamente sulla possibilità che arrivi il figlio, Shun Li decide di interrompere la relazione e va a lavorare in una fabbrica import-export. Un giorno però molto prima del previsto arriva suo figlio dalla Cina con grande gioia per la madre, che però si chiede chi abbia pagato il suo debito. Il pensiero di Shun Li va subito al suo amico di Chioggia e cerca di informarsi, ma una amara sorpresa la aspetta. Il film e’ molto bello e da molto l’idea delle differenze di cultura tra Cina e Italia.

Odio gli Indifferenti

20131122-112431.jpgScritto da Antonio Gramsci nel 1917, citato nel libro di Don Gallo e segnalato da mamma:

“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. E’ la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perchè la massa degli uomini abdica alla sua volontà, LASCIA PROMULGARE LE LEGGI che solo la rivolta potrà abrogare, LASCIA SALIRE AL POTERE uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perchè non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?

Odio gli indifferenti anche per questo:perchè mi da fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dovere sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò ODIO CHI NON PARTEGGIA, ODIO GLI INDIFFERENTI”

Poor Italy

The Italian bank where I have an account in Italy has changed name twice on the last 2 years which is suspicious enough. I had 80 dollars to change into Euros and this morning I went into one of their agencies. They said that I couldn’t change the money there. “I have an account in this bank, don’t I?” – I asked, while the clerk’s colleague was commenting “My God so many people are changing dollars to euro this month…” – I felt like I was a poor man desperate for cash, not in a bank… And the clerk added: “You need to deposit your money in your account and you need to go to the same agency where you open your account” – they told me. “Wow… Why do I have to do all that?” – I asked and this is what they told me: “Because we don’t have a machine to check if your dollars are fake. These machines are expensive for banks, you know…, to purchase one is one thousand euro. So you need to deposit the money in your account. That way we can trace you in case you gave us fake notes”. I was laughing at the clerk : “You know, I live in China and I don’t have this problem. I can change money in every bank I want” and the final answer was “But this is Italy and things aren’t going too well…”. I guess so. It took me a while to get thing done, including writing a check to myself to cash out a mear 50 euros…. Terrible… Poor Italy… Poor Eurozone…

Italia, la fine e’ vicina

Seguo più da vicino la politica italiana da qualche mese e, guardando le cose da fuori, si fa più consistente in me la mia convinzione che in Italia state bene, anzi benissimo. Sto parlando rispetto alle condizioni ci saranno nel paese tra qualche anno, ovviamente, quando vi riguarderete indietro e questi sembreranno anni di lusso. Ormai il baratro e’ inevitabile. Ho sentito qualcuno dire che con il fiscal compact l’Italia si è messa il cappio al collo. Ma e’ ovvio. Per stare dentro al fiscal compact dovranno ogni hanno venire fuori con manovrine e tagli vari. Ma i tagli li faranno sempre all’italiana e cioè ne posti sbagliati. Ovviamente soldi per rilanciare seriamente l’economia non ce ne sono, e se qualche soldo salterà fuori state tranquilli che se lo mangieranno in fretta i pesci più grossi. In questa situazione le aziende italiane continueranno a chiudere, quindi più disoccupazione e meno gettito fiscale. Risultato: l’economia sara’ sempre più in discesa. Alla fine le banche e lo stato si arrenderanno, ci sarà il default e arrivera’ il vero collasso totale del paese perché addio pensioni e servizi sociali. Seguiranno anni molto duri ma e’ quella l’unica soluzione, purtroppo, perché le cose in Italia cambino veramente. Non ho piu’ dubbi su questo e mi dispiace anche dirvelo. Quindi godetevi questi bei momenti perché un giorno finiranno.

Delusione

Sono successe un sacco di cose negli ultimi mesi e non ho avuto tempo e voglia di scrivere. Un sacco di delusioni si sono susseguite che mi hanno portato ad sentirmi sempre piu’ solo e stanco di vivere in Cina.  Ho perso molte amicizie che pensavo fossero vere.  Sunny che conoscevo da anni e’ sparita quando ho avuto bisogno di aiuto, ma forse meglio così’, era una lamentela continua e si e’ rivelata un idiota. Poi e’ stata la volta di Michelle che nonostante sia sposata da quasi due anni si comporta ancora da ragazzina. Winny poi non la perdonero’ mai per aver tentato di derubarmi. Ci si e’ messa anche Lin Lin, un persona che credevo davvero la mia migliore amica qui a Pechino e invece non l’ho più sentita, ma non mi stupisce visto la sua indole altamente ipocondriaca. Ma che sparisse anche Vivi anche lei per futili motivi, così senza nemmeno salutare, non me lo apettavo davvero. Emma l’ho cancellata io dai miei contatti perche’ era una bambina e mi ero rotto di aspettare che crescesse. Meng Meng ha pure minacciato di aggredirmi col coltello, e’ davvero una donna senza scrupoli. Tina poi lasciamo stare, l’ammazzerei…. Vedo ancora Sarah e Sophie ogni tanto ma sostanzialmente mi hanno deluso pure loro.  Tutta gente falsa che mi ha sfruttato fin che ha potuto e poi mi ha girato la schiena ed e’ sparita nel nulla dal giorno alla notte. Tirando le somme di questi anni a Pechino non posso che constatare le poche amicizie che mi sono rimaste, e siccome esco ormai di rado e non frequento piu’ locali come una volta, e’ difficile costruirne delle nuove. Questo mi ha portato a isolarmi ulteriormente e a distaccarmi e odiare sempre piu’ questa citta’. E pian piano mi sono reso conto che la vita che avevo stava sempre di piu’ diventando insignificante. Sentivo il bisogno di dare una sterzata e dentro di me si faceva sempre piu’ largo l’idea di andarmene. Sembrava davvero che tutto quello che mi stava succedendo fosse un piano che qualcuno aveva architettato per comvincermi ad andarmene da qui, una sorta di destino che volente o nolente dovevo accettare. Poi sono arrivate le vacanze estive e da li’ ho finalmente dato una svolta a tutto.

Italia, ormai l’unica speranza e’ la fuga

Il problema e’ culturale, in Italia ci sono troppe divisioni. E in piu’ gli italiani non sono in grado di valorizzare queste differenze, imparando gli uni dagli altri, ma le usano invece per ostacolarsi. Quello che siamo molto bravi a fare e’ litigare, urlare per aver ragione, e andare in conflitto gli uni con gli altri, e questo non solo nella politica. Oggi stavo guardando un programma editoriale su Rai.tv, ed e’ esattamente cio’ che vedo. Per me la politica e’ ormai diventata una forma di intrattenimento, uno spettacolo sul quale farmi qualche risata come un film di Toto’. Ma la conflittualuta’ i litigi sono deleteri in qualsiasi tipo di relazione. Nel caso della politica questi conflitti stanno portando il paese a uno stallo totale, dove ormai non si decide e non si fa piu’ niente in prospettiva futuro, ma si mettono solo pezze per tirare avanti. Ho vissuto 6 anni in un paese con un partito unico e ho apprezzato l’efficienza che questo comporta e ammirato cosa sono riusciti a coatruire in questi anni. Non fraintendetemi, non sono comunista e dopo aver vissuto qui mai lo saro’, pero’ almeno posso dire che vivere qui mi ha fatto comprendere come la politica italiana degli ultimi 30-40 anni ha saputo davvero buttare al vento tutto quello che la generazione dei nostri genitori aveva costruito. E quando sprechi cosi’ tanto tempo poi diventa troppo tardi ed e’ normale che a scappare siano ormai tanti. E’ un peccato…

Mamma mia ma dove sono finito?

image4Era da tempo che volevo venire a Qingdao, una metropoli di dieci milioni di abitanti nella provincia dello Shandong. Ogni anno, come a Monaco di Baviera, si tiene il festival della birra, prodotto locale che ha reso famosa questa città turistica vicino al mare. Ma non illudetevi, con le nostre città balneari Qingdao ha poco in comune. I Cinesi poi non sono certo dei patiti del mare, odiano abbronzarsi come si può vedere dalle foto qui a fianco. Ero insieme a Michael, un collega Americano, e poi ci ha raggiunto un ragazzo di Taiwan. L’idea era solo quella di staccare due giorni da Pechino ed è stato utile. La conferma che ho avuto è che la mia misura è sempre più colma. E non sono il solo, il ragazzo di Taiwan penso sia messo peggio di me: “Più tempo stai in Cina e più il livello di tolleranza per tutto ciò che vivi e vedi, tende a diminuire.” – mi diceva oggi a pranzo – “Arrivi a un punto che è meglio prendersi una pausa, altrimenti esplodi”. Quello che più lo disturba del vivere in Cina è la mentalità retrograda della gente e soprattutto la sporcizia, nelle città più rurali o meno civilizzate è decisamente più diffusa. Non so come abbia fatto a resistere qui per un anno intero.

Anche io ieri mi sentivo un po’ un pesce fuor d’acqua. Facevo fatica a mandar giù quel boccale di birra calda, perché fredda ai Cinesi non piace. Non riuscivo a mangiare niente, tutta roba di bassa qualità, con cibi conservati senza refrigerizzazione da cui è meglio star lontano. Sul palco esibizioni di artisti sconosciuti e canzoni inascoltabili, un disastro dell’intrattenimento. Sembrava di essere ad un festival dell’Unità mal riuscito, insieme a gente che deve ancora passare l’esame di civilizzazione. “Mamma mia… ma dove sono finito?” – pensavo. L’unico momento decente e’ stato quando qualche ragazza mi ha fermato mentre camminavo tra la gente: “Come sei bello, posso fare una foto insieme a te?”. Fortunatamente succede ancora. Ma mi chiedo se uno straniero lo avevano mai incontrato.

Basta Berlusconi

E’ semplice. Se Berlusconi avesse un minimo di decoro e di rispetto per gli Italiani, soprattutto per quelli come me che vivono all’estero e vediamo l’immagine dell’Italia infangata dalle sue fottute beghe personali, dovrebbe annunciare immediatamente le dimissioni. Poi da cittadino semplice potrebbe, inghiottendo il suo orgoglio, chiedere la grazia a Napolitano – per non finire in galera, ovviamente, non certo per ritornare a fare l’assenteista di lusso in parlamento. Una volta fuori potrebbe continuare ad essere il leader del suo partito e del suo popolo, senza piu’ candidarsi, come per altro fanno Casaleggio e Grillo. Manterrebbe cosi’ la sua benedetta agibilita’ politica. E all’eta’ di 76 anni potrebbe finalmente mettere una pietra sul passato, riposarsi, fare il nonno e lasciare il posto ai giovani. Ma per Berlusconi questo significherebbe accettare i propri limiti, riconoscere i propri errori e comportarsi da persona normale. Puttroppo la sua smania di protagonismo e il suo egocentrismo affogano la sua coscienza, come il vino affoga gli ubriachi. Tutto questo portera’ l’Italia lentamente e letteralmente allo sfascio. E poi mi chiedono perche’ non torno piu’ in Italia…

Casaleggio per Bruce Sterling

Bruce Sterling, un autore di fantascienza statunitense, ha scritto di Casaleggio: “Non è un hacker di software e ritiene internet preziosa essenzialmente per i suoi valori etici di trasparenza. Per essere ancora più precisi, ama i blog come medium. Legge blog, gestisce blog, adora i blog come piattaforme fondamentali per l’opinione pubblica. Vede i blog come meccanismi liberatori per l’espressione diretta, non mediata da capi, della pubblica volontà. Nell’universo morale di Gianroberto Casaleggio la gente dovrebbe esprimere sui blog in rete la volontà e il bisogno di cambiamento” – Leggi l’intero articolo qui. Checché ne dicano i media e quelli cha ancor difendono il decandente mondo politico per come lo conosciamo ora, il Movimento a 5 Stelle e’ l’unica speranza che ha l’Italia di salvarsi, e non solo. Non e’ ancora un movimento perfetto, alcune cose vanno ancora registrate, ma in futuro il modello di democrazia partecipativa che propone potra’ diventare di esempio e ispirare le poliche di altre nazioni. Sarebbe bello vedere l’Italia come un paese pionere, senon’altro protagonista, in questo processo di innovazione e cambiamento globale. Forza Italia!

Fine dei sogni

Siamo quasi a meta’ ottobre a Pechino. Sole stamattina, cielo sereno, un caffè veloce e vado come di consueto a prendere l’autobus respirando puro smog cittadino. Tra le siepi qualche grillo ha ancora il coraggio di cantare. Anche oggi saremo sopra i venti gradi ma questo sarà davvero l’ultimo weekend prima che sia tempo per tutti di andare in letargo. Sono deluso, sto seguendo assiduamente le presidenziali Americane. Obama mi sembra un pugile arrivato all’ultimo round, con Romney che lo ha chiuso in un angolo del ring e lo sta facendo barcollare a forza di pugni. Sembrava tutto facile per Obama, la vittoria era ormai a portata di mano. E’ bastato dare un’immagine di un presidente Americano impreparato e poco sicuro di se davanti a 80 milioni di americani incollati al televisore per compromettere tutto. In effetti, con tutte le scuse del caso, nonostante tutti i proclami e i venti di cambiamento annunciati quattro anni fa poco e’ davvero cambiato. Personalmente sono deluso che e’ stato fatto poco o niente rispetto a quanto era stato promesso in tema di energie rinnovabili. “Ci sono nuove energie da imbrigliare e nuovi posti di lavoro da creare”. Queste le parole di Obama ai suoi elettori, che nel 2008 lo hanno scelto come Presidente degli Stati Uniti d’America. Il piano prevedeva da un lato l’investimento di 150 miliardi di dollari in 10 anni sulle energie verdi e la contestuale creazione di 5 milioni di nuovi posti di lavoro, dall’altro massicce misure di risparmio energetico che consentissero da sole di eliminare la dipendenza statunitense dal petrolio mediorientale. Ma così non e’ stato e il prezzo della benzina in America e’ alle stelle. Obama rischia adesso di uscire di scena e quelli come me, grillo compreso, che sognavano un futuro più verde rimarranno ancora una volta delusi.

Comune di Alessandria in fallimento

Il comune di Alessandria e’ fallito come si puo leggere da questo articolo, e con la nuova legge e’ il primo comune in Italia ad essere dichiarato in dissesto. Mi spiace vedere la mia citta’ in questa situazione in quanto saranno come al solito i cittadini a doverne pagare le conseguenze. Si’ perche’ per pagare i debiti, tariffe e tasse verranno alzate al massimo consentito dalla legge. Poveri Alessandrini. Il sindaco che ha combinato tutto questo lo conosco bene. Quando nel 2003 sono tornato per un breve periodo di tempo a vivere in Italia lo incontravo spesso a Radio Voce Spazio, l’emittente diocesana finanziata dal vescovo. Io ero li’ perche’ lavoravo sul software della Radio. Lui partecipava spesso alle trasmissione politica del mattino condotta da Don Ivo e Bodrati. E’ da li’ che e’ iniziato tutto, il caro buon Piercarlo sapeva benissimo che per poter essere eletti ci voleva l’appoggio della Chiesa. E quando ci sono state le elezioni nel 2007 venne pure Berlusconi personalmente ad Alessandria a sostenerlo, come si puo vedere dale foto e dal video. Ora putroppo il danno e’ fatto e speriamo che Berlusconi e Fabbio rimangano solo un brutto ricordo.