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Apriti cielo

Piove. Capita spesso ormai da qualche settimana a questa parte, che quando esco dall’ufficio verso le 6-7 di sera trovo un cielo plumbeo e la pioggia. Un giorno c’erano 30 centimentri d’acqua per strada e non si trovava un taxi libero. Per evitare pozze d’acqua gigantesche e tornare a casa ho dovuto scavalcare anche cancelli, muri e passare attraverso siepi. Putroppo il sistema fognario e’ antiquato e durante gli acquazzoni la citta’ si allaga. Sembrava di essere in una giungla… E sono in arrivo temporali per tutto il weekend, almeno staremo al fresco…. Un tempo anomalo, di solito a Pechino non piove quasi mai. C’e’ chi pensa che a far piovere sia stato il governo Cinese. Puo’ darsi, di sicuro so che hanno messo a punto una tecnologia per bombardare il cielo con aerei, cannoni e razzi per provocare delle precipitazioni. Secondo Apcom nel 2006 la capitale ha accumulato 30 milioni di metri cubi di acqua provenienti dalla pioggie artificiali. In un anno gli aerei dell’Ufficio per la Modifica del clima hanno prodotto 11 giorni di pioggia, mentre i cannoni e i razzi piazzati a terra hanno fatto piovere per 51 giorni. La sostanza usata per seminare nubi e’ lo ioduro d’argento. Ma la pioggia artificiale, non si limita soltanto a combattere la siccita’, da anni e’ anche un alleato delle forze forestali cinesi per combattere gli incendi specialmente nelle regioni settentrionali dove le precipitazioni sono molto scarse. E’ stata usata anche per lavare la citta’ dalle tempeste di sabbia che la colpiscono tra aprile e maggio. Ma in Cina la pioggia non sono solo in grado di produrla artificialmente ma anche di fermarla. Secondo il l’equipe che ha lavorato per indurre la dispersione delle nuvole, sembra che si tratti una tecnica più difficile rispetto a quella per provocare la pioggia. ”I nostri esperimenti nella mitigazione della pioggia leggera sono stati ottimi – ha spiegato Zhang Quian – mentre con quella piu’ forte ci sono ancora problemi”. Staremo a vedere, sarebbe proprio bello se venisse un acquazzone il giorno dell’apertura dei giochi olimpici a Pechino e la Cina riuscisse a dimostrare al mondo di riuscire a controllare anche la pioggia…. mi immagino gia’ i giornali occidentali…… apriti cielo….

Gli animali in galera…

DSC_0481 Sono stato allo Zoo di Pechino, volevo vedere i Panda arrivati dalle zone terremotate del Sichuan. Lo Zoo e’ vicinissimo a casa mia, solo dieci minuti di macchina, ideale per passare qualche ora al fresco in una giornata con un caldo torrido e umido.  Certo, e’ stato bello vedere un po’ di verde, i pellicani, le anatre i cigni che qui nel parco hanno vivono liberamente, probabilmente felici di aver trovato un oasi in questa citta’, un paradiso in mezzo a tutto questo cemento. Meno bello invece vedere altri animali, rinchiusi in cattivita’ dietro le sbarre. Ho raccolto alcuni dei loro sguardi in alcune foto e che si commentano da sole. I Panda mi sono sembrati dei gran dormiglioni, pero’ cosi’ teneri con quegl’occhi cosi’ espressivi. Sono specie protetta, pare che ne siano rimasti solo 2 o 3 mila. La cosa divertente e’ che una volta in cattivita’ diventano cosi’ pigri che smettono di riprodursi. Per stimolarli pare che ci abbiano provato in tutti modi, persino facendogli vedere dei video “a luci rosse” di altri Panda o somministrandogli del Viagra…. :-)

Quasi come su gli ‘autoscontri’ delle giostre….

Ma parliamo delle autostrade Cinesi. Una volta passato il casello, ho dovuto presto abituarmi al fatto che chi occupa la corsia di sinistra, per la maggior parte camion, non si sposta di un centimetro e che l’unico modo per sorpassare e’ sulla corsia di destra. Dopo aver preso coraggio pensavo di essere ormai diventato un veterano quando a un certo punto mi e’ successo qualcosa di davvero incredibile. Stavo sorpassando sulla corsia di destra (su una strada a due corsie), quando improvvisamente ho sentito un colpo di clacson e non ho capito da dove arrivasse… Poi improvvisamente mi accorgo che sulla mia destra c’era un pulmino che mi stava sorpassando, ebbene si’, mi stava sorpassando sulla corsia di emergenza dell’autostrada…. Non ci potevo credere, mi e’ venuto quasi un colpo, perche’ sinceramente non me l’aspettavo per non dire altro… Letteralmente stupito trafficoho poi constatato che anche questa fosse una routine per i guidatori Cinesi…Cosi’ ho voluto scattare la foto qui a lato, anche per convincere gli increduli: un camion che sorpassa sulla destra un altro camion e che viene a sua volta sorpassato sulla destra da una macchina sulla corsia di emergenza…!!! Incredibile… Notare, sempre nella foto, il segnale verde di avviso della piazzola di sosta, era distante meno di cento metri…  Non vi dico cosa e’ stato il viaggio di rientro, i camion li lasciano entrare a Pechino solo di notte, potete immaginare che casino c’era per strada…. E’ stato uno zig zag continuo, una sfida all’ultimo centimetro, si’ perche’ ai Cinesi non puoi lasciare il minimo spazio anche quando sei alla guida di una macchina, ti passano davanti senza rispetto e si infilano di prepotenza dove vogliono loro… Impossibile fermarli….

Viaggio a Tianjin

tianjin Per la prima volta da quando sono arrivato in Cina ho fatto un giro al volante di una macchina per visitare una citta’ fuori Pechino. Per il momento preferisco non commentare sullo stile di guida dei Cinesi, argomento tuttavia alquanto interessante, ci tornero’ sicuramente in uno dei miei prossimi post. Parliamo invece di Tianjin, un citta’ di piu’ 10 milioni di abitanti a circa 100 chilometri a sud-est di Pechino. Situata sul fiume Hai, navigabile fino al mare, si tratta della quarta piu’ grande citta’ Cinese e uno dei porti piu’ importanti del paese. Qui vengono smistati container da e per Pechino. Il suo fascino sta nell’architettura delle concessioni occidentali. Le vecchie potenze coloniali Gran Bretagna, Francia e poi Germania ma anche Russia e Italia, che nel 1902 ottenne mezzo chilometro quadrato, costruirono scuole, banche e chiese. E’ stato interessante notare come in questa citta’ siano rimaste tracce di questa presenza occidentale che si mescolano oggi con palazzi molto moderni in costruzione, e vecchie case di stile Cinese. Un mix di architetture anche se non e’ certo di mix culturale che si puo’ parlare da queste parti. Di occidentali ne ho visti pochi, la gente mi osservava cosi’ incuriosita quasi arrivassi da Marte. Tante biciclette pero’ rispetto alla vicina capitale, quindi una citta’ ancora in crescita. E’ stata un’esperienza interessante, ne e’ valsa la pena , mi e’ venuto una gran voglia di fare altre escursioni di questa Cina di cui conosco solo le grandi citta’. Nelle foto potete vedere la zona nord della citta’ e i piccoli negozi che ho visitato nella Via dell’Antica Cultura. Poi la sosta al ristorante per assaggiare la specialita’ locale: i famosi Gou Bu Li Baozi .

Comprare casa a Pechino

Ci sono un sacco di cantieri e palazzi in costruzione a Pechino, alcuni di questi molto moderni e lussuosi. Una mia amica e’ in procinto di comprarne uno cosi’ ho fatto un giro insieme a lei, chissa’ che magari un giorno anche io… I prezzi per qualcosa di decente variano tra i 1500 e 4000 euro al metro quadrato, dipende ovviamente dalla zona. Carucci, per i piu’ lussuosi, i prezzi possono toccare un milione di euro per un quattro camere da letto nella zona di Chaoyang. Per gli stranieri esiste pero’ una limitazione, bisogna avere soggiornato per un periodo di almeno un anno in Cina. La regolamentazione impone inoltre che la casa non possa essere utilizzata per scopi diversi da quelli di uso personale. Non potrà essere dunque affittata, né tantomeno utilizzata per fini commerciali.

Shopping a Xi Dan

Questo weekend sono andato a fare shopping a Xi Dan. Ero gia’ stato a Silk Street e San Li Tun, dove tutti i turisti stranieri vengono portati a fare shopping, ma non mi erano piaciuti, qualita’ e design scadenti, vieni assalito dalle commesse che cercano di convincerti a comprare nel loro negozio e poi devi contrattare i prezzi che sono spesso 3-4 superiore al valore reale. Finalmente ho capito dove vanno invece a fare shopping quelli del posto, Xi Dan. Qui i prezzi sono gia’ bassi la qualita’ dei vestiti e’ decisamente migliore e soprattutto e’ c’e’ molta piu’ scelta, ci sono almeno 6-7 centri commerciali, tutti nella stessa zona. Anche l’atmosfera e’ molto piu’ tranquilla, nessuno che ti assale costringendoti a comprare. Sembrava di essere a Hong Kong per certi versi, insomma se venite a Pechino, e volete fare shopping evitate Silk Street e San Lin Tun e provate invece Xi Dan.

Cena a casa di un eunuco

L’imperatore Cinese poteva avere 3 mogli, 6 favorite e 72 concubine, la poligamia era legale per i re, gli imperatori e le classi dominanti cinesi di un tempo. A corte c’erano anche gli eunuchi, servitori di sesso maschile che erano sottoposti, in età prepuberale o puberale, a interventi più o meno estesi di mutilazione dell’apparato genitale. Pare che la castrazione fose inflitta la "prudenzialmente" in quanto gli enuchi erano destinati a svolgere il proprio servizio attorniati da tutte queste donne, o forse per evitare che concepissero figli a cui povessero trasmettere un giorno posti di potere….  Sopravvissuta alle ruspe della speculazione edilizia, a pochi passi da casa mia, c’e’ una antica residenza di un eunuco. Inizialmente questa residenza venne fatta costruire da un’imperatrice per riposarsi durante il lungo (si fa per dire…) viaggio verso il Palazzo d’Estate. In seguito la residenza venne donata all’eunuco favorito dell’imperatrice. Ora e’ stato trasformato in un ristorante. Ci sono stato sabato sera e l’atmosfera e’ davvero suggestiva. La residenza comprende 3 cortili, attorniati da varie stanze ognuna delle quali e’ ancora arredata con mobili, oggetti e dipinti antichi. Il servizio e’ davvero esclusivo, perche’ ognuna di queste stanze ha un tavolo solo, e i piatti che ci hanno servito erano davvero favolosi.

L’unione fa la forza

Oggi ho pensato se mai mi era capitato di vivere una situazione come quella di ieri. Mi sono tornati in mente i giorni dell’undici settembre, quando vivevo negli Stati Uniti. Ricordo ancora la reazione del popolo americano dopo l’attacco alle torri gemelle, fu anche quella un’esperienza indimenticabile. Prima lo stupore e l’incredulita’, poi il risveglio dello spirito nazionalista, la gente che sventolava bandiere americane sui ponti dell’autostrada, bandiere americane pure sui passeggini per bambini, ricordo una nazione che si e’ unita e ha regaito in preda alla rabbia e alla paura. Ma niente e’ paragonabile alla reazione a cui ho assistito ieri. Poi ho pensato all’Italia, l’unico giorno in cui l’ho vista cosi’ unita e’ dopo la vittoria al mondiale dell’82. La scena si dev’essere ripetuta per il mondiale vinto due anni fa, in Italia pero’ questa volta non c’ero. Mi e’ venuto un po’ da ridere pensare che solo il calcio riesce a farci sentire un paese unito anche se l’effetto dura pochi giorni. Dopo tre mesi la gente riprende a menarsi allo stadio, anche tra paese limitrofi. Ho visitato tanti paesi, poi in America e’ facile entrare a contatto con gruppi etnici di ogni parte del mondo, ma le divisioni che ci sono nel nostro paese e, credetemi, anche nelle all’interno dell comunita’ italiane all’estero non esistono in nessun’altra nazione al mondo. Ma preferisco chiudere il sipario su questo argomento.

Ore 2:28 – tre minuti indimenticabili

Sapevo che oggi alle 2:28 la Cina si sarebbe fermata per 3 minuti per commemorare le vittime del terremoto. Sono corso a casa mezz’ora prima, volevo partecipare anch’io in qualche modo. Ho atteso quel momento un po’ incredulo, dicevano che i clacson delle macchine avrebbero suonato ma non mi aspettavo niente di eccezionale. Poi sono scoccate le 2:28 e il fragore di una sirena, che ricordava quelle dei tempi di guerra, ha interrotto il rumore del traffico. Sono uscito sul balcone e i clacson sono partiti, il tutto si e’ trasformato in un tripudio di suoni inarrestabile. Tutte la macchine ferme, tutti in piedi stringendosi le mani, in silenzio ricordando tutte quelle persone innocenti che sono morte. Un’energia incredibile si e’ sprigionata nell’aria, una sensazione indescrivibile. E’ stato uno dei momenti piu’ commoventi che abbia mai provato. Non sono riuscito a contenere l’emozione, sentivo la loro sofferenza, la forza di quel’urlo che si levava al cielo, terribile, straziante. Sentivo un popolo, una citta’, una nazione solennemente unita nel dolore, ma che ha reagito con fermezza e con una forza ineguagliabili. Quel momento non lo dimentichero’ mai. Ho pensato a quella povera gente, dev’essere stato terribile. E’ stata una lezione per me, dopo tutto quello che mi e’ successo, avevo bisogno anche io di reagire in qualche modo. Provare quelle emozioni forti mi ha aiutato. Fortunatamente avevo la telecamera a portata di mano e ho catturato quei momenti in questo video che spero riuscirete soprattatto ad ‘ascoltare’ …… Bello, finalmente, il commento di Rampini.

Dal paese dei pirati…

Ho letto questo articolo di Rampini intitolato “Microsoft, a Pechino ricerca contro la pirateria”. Mi dispiace tornare alla carica nei confronti di un giornalista professionista quale e’ Federico Rampini di Repubblica, pero’ questa volta tocca un argomento che mi riguarda molto da vicino visto che lavoro per Microsoft. Intanto offre al lettore un quadro sbagliato dicendo che il centro e’ destinato a “ospitare 5.000 ricercatori entro il 2010″. In realta’ solo una parte di quei cinquemila dipendenti saranno ricercatori, molti saranno programmatori, ingegneri, sviluppatori, tester, manager che lavoreranno su prodotti che Microsoft mette sul mercato, sara’ un vero centro di sviluppo per niente diverso da quello che Microsoft ha in funzione a Redmond negli Stati Uniti. Poi, dal tono dell’articolo, sembra quasi che Microsoft abbia messo 5.000 persone a combattere la pirateria Cinese, che provoca ingenti danni… un’enfasi ancora una volta negativa su questo paese da parte di Rampini che non capisco. A parte che conosco alcuni dei progetti su cui i nostri ricercatori stanno lavorando e non ho mai sentito parlare di pirateria, poi comunque non e’ l’obiettivo principale per la quale Microsoft sta investendo da queste parti. Rampini parla del basso costo della manodopera, su questo non posso negare la sua tesi ma non e’ certamente l’unico motivo. In Cina ogni anno si laureano 250 mila studenti in scienze dell’informazione, 6 volte tanto quello offre in bacino statunitense e quindi molte piu’ opportunita’ di trovare dei talenti. Quindi assumere ingegneri in gamba negli Stati Uniti non e’ solamente diventato costoso ma anche difficoltoso visto i ritmi di crescita di questa azienda. Poi, dopo avere lavorato un anno a fianco dei Cinesi posso affermare senza dubbi che questa e’ gente scaltra, lavora sodo, non si fa problemi e impara velocemente, molto velocemente. Per me e’ un onore lavorare con gente del genere. Qui faccio parte del gruppo di Windows Mobile che sviluppa il software che viene installato sui telefonini e non bisogna scordarsi che la Cina produce il 40% dei telefonini che vengono venduti nel mondo, per non parlare del numero di utenti, in Cina ci sono 400 milioni di telefonini (primi al mondo). Quindi aldila’ di cio’ che Rampini scrive l’investimento di Microsoft mi sembra azzeccato Infine non dimentichiamoci che, per tanto sia dannosa la pirateria, Microsoft ha minacce ben piu’ grandi da cui guardarsi. Avete sentito parlare per caso di Apple o Google? Di sicuro il caro Federico Rampini, ce l’ha a morte con la Cina, dopo aver letto questo articolo non ho piu’ dubbi. Che dire… peccato. Quando ero arrivato in Cina un anno fa, mi misi in contatto con lui e parlammo di incontrarci, poi pero’ non successe nulla. Ora se leggesse cio’ che ho scritto di lui forse cambierebbe idea, chissa’… A me non dispiacerebbe incontrarlo e cercare di fargli cambiare idea sulla Cina ma a quanto pare sarebbe un’impresa davvero difficile. Mi sorprende che lui o qualche altro giornalista americano non abbia ancora scritto che il terremoto dell’altro giorno e’ stato organizzato dal governo Cinese per togliere l’attenzione dalle proteste in Tibet…

La terra ha tremato

Erano le passate le due del pomeriggio, ho sentito un leggero dondolio. Ho pensato solo per un secondo al terremoto, poi pero’ non ci ho creduto e mi sono quasi scordato cosa fosse successo. Ma dopo non molto ho aperto il sito della Repubblica e ho appreso la brutta notizia. L’epicentro e’ in una zona molto povera della Cina, sono sicuro che quando arriveranno le immagini saranno catastrofiche. Che peccato, chissa’ quanti saranno i morti. Una terribile tragedia per questa gente, per non parlare di cosa e’ successo in Birmania. Insomma giornate tristi queste. Speriamo in un po’ di tregua per tutti… Ho cambiato il sottofondo musicale del sito, il pezzo si intitola Spectral Morning. La mia amica Sandra di Seattle avrebbe detto: “Un segno……….” 

Il nuovo campus di Microsoft

image008 Si e’ tenuta ieri a Pechino la cerimonia di apertura del cantiere del nuovo campus che Microsoft costruira’ a ZhungGuanChun, la Silicon Valley di Pechino. Un investimento di 280 milioni di dollari, quando sara’ completato nel 2010 sara’ il piu’ grande centro di ricerca di Microsoft al di fuori degli Stati Uniti. Il cantiere e’ a un centinaio di metri da casa mia, sara’ interessante vederlo costruire in questi anni. Chissa’, se faro’ ancora parte di Microsoft quando sara’ pronto, sarebbe veramente una fortuna poter avere un ufficio cosi’ vicino a casa, specialmente in una citta’ grande come Pechino. Soprattutto sara’ per me un onore fare parte di questo progetto. Clicca qui per vedere le foto della cerimonia.

Il flop di Rampini

secolo_cin Mi sono sempre chiesto leggendo il libro “il secolo cinese” perche’ Federico Rampini avesse scelto come copertina del suo libro l’immagine nella foto qui a fianco, un mostro terribile che quasi sembra aggredirti, con sopra la stella del partito comunista e la scritta Made in China. Che paura!! Mi ricordo che quando viaggiavo in aereo in mezzo ai Cinesi cercavo sempre di tenerla nascosta quella copertina perche’ mi sembrava poco rispettosa nei loro confronti. Leggo spesso il blog di Rampini che ho avuto occasione di conoscere quando facevamo entrambi parte del COM.IT.ES. di San Francisco. Ho sempre avuto grande rispetto per lui, ma il suo post di ieri mi e’ sembrato davvero infelice. Il giornalista di Repubblica scrive delle difficolta’ recenti incontrate da alcuni per ottenere i visti per la Cina, del fatto che per ottenere quello di sua moglie ha dovuto esibire un certificato matrimoniale, il contratto di affitto della sua casa e una lettera di invito. Incredibile come alcuni occidentali abituati ad avere tutto e subito si sentano subito privati dei loro diritti quando le cose si fanno piu’ complicate. Capisco come possa essere inconveniente per la famiglia Rampini dover presentare tutti questi documenti tradotti in Mandarino ma perche’ non mettersi nei panni dei Cinesi che per venire in Italia gli chiediamo gli stessi documenti, se non di piu’  tradotti nella nostra lingua (vedi questo sito segnalato da un lettore). Per non parlare poi del fatto che per loro e’ quasi impossibile andare negli Stati Uniti, devono dimostrare tra le altre cose di avere un lavoro stabile ed essere in possesso di una casa. Ho deciso di esternare il mio disappunto lasciando un commento su quanto ho letto, potete leggerlo anche voi mi sono firmato davibroc. E’ stato bello accorgersi che non ero il solo a ritenere quel post fosse infelice, anche perche’ Rampini scrive “Lo scopo delle autorità cinesi è impedire che arrivi qui un’ondata di militanti pro-Tibet, Amnesty International, Reporter Senza Frontiere e via dicendo” e aggiunge “Un caos scoppiato solo dalla fine di marzo, guarda caso dopo la rivolta del Tibet”. In realta’ Rampini viene di fatto smentito da un studentessa Italiana che vive in Cina e scrive “già da dicembre, quando io chiesi un prolungamento di sei mesi del mio visto, le autorità mi avvertirono che qualche mese prima dell’inizio delle olimpiadi, più o meno da marzo aprile, sarebbe stata cosa ardua ottenere un visto valido fino alla fine dei giochi olimpici”. Credo Federico si sia accorto del flop perche’ oggi ha pubblicato questa bellissima lettera di una cinese che parla Italiano e che voglio pubblicare anche io sul mio sito nel suo intero perche’ e’ il cornamento ideale a questo mio post che dimostra come il giornalismo mainstream possa essere dannoso e disinformativo. “Caro Federico, di tanto in tanto vado a leggere il tuo blog, perché con il passare del tempo ho imparato a vedere la realtà da tutti i punti di vista. Io non credo tutte le notizie che ci danno nelle news cinesi, soprattutto quelle della CCTV. Dall’inizio della faccenda del Tibet vedo e ascolto con riserva le notizie che si pubblicano e si vedono in TV. Forse quello che vediamo non è tutta la verità, ma di una cosa sono d’accordissimo con la tua collaboratrice che hai citato: non sopportiamo che le potenze straniere diano una immagine brutta della Cina ai vostri popoli che non conoscono nulla o sanno pochissimo di noi. Una giornalista ha il dovere di diffondere la verità, non pregiudizi. Per la figura del Dalai Lama , ho un ricordo di tanti anni fa. Ero appena arrivata in Italia e vidi su una rivista una foto del Dalai Lama in visita alla Casa Bianca, ai suoi piedi lui aveva un paio di scarpe di cocodrillo di Gucci! Per i suoi monaci, tu sai bene che in Italia esiste una base di Tibetani nella provincia di Grosseto in Toscana. Ho vissuto un po’ di tempo lì vicino e  ho avuto una o due volte contatti con alcuni di loro, non posso dirti cosa hanno fatto, ma certo non è roba da monaci! Perché tutto questo scatenarsi contro la Cina? Penso che dall’epoca di Tienanmen, il mondo occidentale oggi finalmente ha trovato un’altra occasione per attaccare la Cina. L’episodio del Tibet è solo all’inizio, se continua su questa strada, forse un giorno si finirà con attentati terroristici tibetani. Allora spero vi chiederete di chi è la colpa. Sempre e soltanto di noi cinesi Han? Riguardo al tuo articolo del 9 aprile “Chi sono gli sportivi che scortano la fiamma”: su Internet da tempo è stato pubblicato chi sono e cosa fanno, e sono amati da molti (puoi leggere i commenti che lasciano i lettori), ma mai nessuno ha mai detto o scritto che loro sono degli atleti sportivi. Da Pechino: Wu Wenci”.

Iris Chang

nankino Alla fine del film Nanking che ho visto l’altra sera e’ apparsa la scritta: in memoria di Iris Chang. Si tratta di un documentario sulla strage di Nanchino, a quel tempo la capitale Cinese. Ted Leonsis l’autore del film si e’ ispirato a il libro di Iris Chang pubblicato nel 1997 (diventato best-seller mondiale) intitolato Lo stupro di Nanchino. La storia risale al 1937, dopo aver invaso e distrutto gran parte della citta’, in sole otto settimane l’esercito giapponese massacra 260.000 civili su una popolazione di un milione di abitanti. In proporzione è una tragedia che supera il bilancio di Dresda o di Hiroshima nella seconda guerra mondiale. Ma non solo, dopo l’invasione 20.000 donne vengono stuprate dai soldati giapponesi. Iris Chang aveva sfidato 60 anni di silenzi pubblicando un libro con i risultati delle ricerche dai lei condotte che hanno riportato alla luce quei terribili crimini. Ma come spesso accade la verita’ ha un prezzo alto, e le polemiche non sono tardate ad arrivare soprattutto da parte del Giappone che ancora oggi rifiuta le accuse pubblicate su quel libro malgrado le prove inconfutabili raccolte da Iris Chang. Ma il prezzo piu’ alto Iris lo ha pagato con la sua vita, perche’ la sua mente non ha retto alla pressione di forze esterne che lei giudicava piu’ potenti di lei (riferndosi forse alla CIA…). Come ci ha lasciato scritto in una nota, “quelle forze non hanno mai smesso di tormentarla”. Poi il suo animo sensibile l’ha portata ad assimilare le sofferenze patite da quella gente, cosi’ dopo tante notti senza sonno e’ arrivata la depressione e poi la fine… Nel 2004 e’ stata trovata morta nella sua automobile, Iris si’ e’ suicidata con un colpo alla testa vicino a San Jose’ in California dove viveva da alcuni anni.

Il popolo Cinese non ha ancora dimenticato quanto successo in quegli anni, mi e’ capitato spesso di notarlo parlando con le persone, c’e’ ancora molto rancore da parte dei Cinesi nei confronti del popolo giapponese. Il documentario chiarisce le ragioni di quest’odio anche se le reali intenzioni dell’autore del film penso siano quelle di ricordarci la reale stupidita’ di tutte le guerre.

Carrefour vuoto

carrefourCerto mi ha fatto impressione fare la spesa ieri sera e vedere cosi’ poca gente al supermercato Carrefour. Ora non c’e’ piu’ nessuno, davvero un’esperienza impressionante. I cinesi sono determinati e non scherzano a quanto pare…  Oltre al boicottaggio dei prodotti si sono organizzati in cortei e hanno sfilato di fronte ai supermercati e all’ambasciata francese protestandocarre_prima per gli episodi di Parigi. L’ambasciatore, Herve Ladsous, si e’ detto “dispiaciuto” per quanto accaduto all’atleta Jin Jing e disponibile a incontrarla. Ho scattato queste due foto dallo stesso punto, una bella differenza tra Febbraio e Aprile… le code alla cassa sono ormai sparite.

La reazione che non ti aspetti…

Finalmente e’ venerdi’ sera, ancora una settimana e sono in Italia. Mi sono un po’ pentito di quello che avevo scritto ieri cosi’ ho modificato l’articolo precedente togliendo le emozioni colorite nei confronti degli Americani e del signor Jack Cafferty. Scusatemi ma mi avevano fatto arrabbiare…  Cosi’ ho pensato che non fosse saggio cadere nel loro stesso errore, lasciare che la rabbia acciechi il mio giudizio. D’altronde qualche americano che si salva c’e’, non devo fare di tutta l’erba un fascio. Poi diciamolo all’America devo molto e se lavoro in Cina e’ grazie a una ditta Americana.

La cosa singolare che sta succedendo qui, e questo e’ un commento che ho sentito fare anche da un giornalista della CNN, e’ che il mondo intero pensava che i Cinesi avrebbero fatto la rivoluzione dopo che milioni di loro avrebbero scoperto su Internet verita’ che gli sono sempre state nascoste dalla censura. Invece paradossalmente sta accadendo l’esatto contrario, grazie a quello che i Cinesi stanno leggendo su Internet, stanno scoprendo come quel mondo che non conoscevano e’ cosi’ distante dalla loro cultura, carico di odio e disprezzo nei loro confronti per una ragione o per l’altra. Questa situazione non puo’ che rafforzare la posizione di chi li governa che di tutto per difenderli.

La gaffe della CNN

f (Feb 20) 015 (1) Oggi ho acceso il televisore sulla CNN e un giornalista ha letto un comunicato nel quale il famoso network americano risponde a questo appello del Ministero degli Esteri Cinese: “Siamo scioccati e indignati, e condanniamo con forza il commenti di mister Cafferty contro il popolo Cinese. Chiediamo solennemente alla CNN e a mister Cafferty di ritirare i suoi commenti e di scusarsi con tutto il popolo Cinese”. Un segnale forte che dimostra la determinazione di questo popolo e dei loro governanti. Sono andato a leggermi cosa ha detto mister Cafferty e ve lo traduco “Siamo incastrati con la Cina fino al collo per colpa della guerra in Iraq. Hanno nelle mani centinaia di miliardi dei nostri di dollari. Continuiamo ad accumulare centinaia di miliardi di dollari di deficit con la Cina, continuiamo ad importante le loro porcate al piombo, e i loro cibo per cani avvelenato, ed assumere gente che lavora per noi a un dollaro al mese per produrre cose che poi compriamo da Wal-Mart.  Penso che la Cina continui ad essere lo stesso gruppo di disgraziati e teppisti che sono stati negli ultimi cinquant’anni.” Sono frasi pesanti, che hanno offeso e indignato molti Cinesi. Questo e’ stato il triste comunicato di scuse della CNN: “Non era intenzione della CNN o di mister Cafferty di offendere il popolo cinese. I commenti erano diretti al governo Cinese”. Oggi, non soddisfatti delle scuse, il governo ha oscurato il sito dell CNN. Davvero una triste storia ma questa volta secondo me la censura se la sono meritata.

L’angelo sulla sedia a rotelle

JinJing Ieri ero al supermercato Carrefour e c’era stranamente poca gente. Poi ho capito perche’, ho saputo che i Cinesi si sono organizzati per boicottare la famosa catena di supermercati francese dopo quello che e’ successo a Parigi.  Jin Jing l’atleta disabile Cinese aggredita mentre trasportava la torcia olimpica e’ ormai diventata un eroe nazionale tanto che e’ stata soprannominata “angelo sulla sedia a rotelle”. Pare che alcuni attivisti Cinesi abbiano organizzato a Pechino una manifestazione di protesta a fine mese. Hanno usato dei messaggi sui telefonini per spargere la notizia. Selina mi ha detto che partecipera’ e se fossi rimasto a Pechino vi avrei partecipato anche io, i francesi non mi sono simpatici…. Da quando sono stato da ragazzino in Francia, dove parlavo alla gente in inglese e mi rispondevano sempre e immancabilmente in francese, non ne ho una gran simpatia. Come si fa invece a non commuoversi guardando Jin Jing in questo video?. Alcuni siti hanno scritto che e’ stato un attivista cinese ad attaccarla a Parigi, che e’ stato il governo Cinese a organizzare tutto. Sara’…  Con il suo sorriso ha conquistato e ispirato un milardo di Cinesi, avete sentito parlare di Jin Jing da quelle parti? La mia amica Zheng Xi mi ha appena scritto un bel messaggio: la cultura ha tante facce, e’ cosi’ anche per le persone….

Il giardino botanico

giardino C’ero gia’ stato l’anno scorso e ho voluto ritornarci quest’anno. Il giardino botanico di Pechino e’ un esplosione di colori, poi quest’anno ho un obiettivo macro quindi ho potuto sbizzarrirmi. Ho voluto portare con me la mia amica Dong Qing che non vedevo da tempo, e’ un fiore pure lei e quando mi ha chiesto: “Posso portare la mia mamma con me?” le ho risposto “Ma certo!”. E’ stata una domenica pomeriggio profumata e rilassante, finalmente la temperatura era sopra i venti gradi. Ormai la primavera e’ iniziata.