Il flop di Rampini

secolo_cin Mi sono sempre chiesto leggendo il libro “il secolo cinese” perche’ Federico Rampini avesse scelto come copertina del suo libro l’immagine nella foto qui a fianco, un mostro terribile che quasi sembra aggredirti, con sopra la stella del partito comunista e la scritta Made in China. Che paura!! Mi ricordo che quando viaggiavo in aereo in mezzo ai Cinesi cercavo sempre di tenerla nascosta quella copertina perche’ mi sembrava poco rispettosa nei loro confronti. Leggo spesso il blog di Rampini che ho avuto occasione di conoscere quando facevamo entrambi parte del COM.IT.ES. di San Francisco. Ho sempre avuto grande rispetto per lui, ma il suo post di ieri mi e’ sembrato davvero infelice. Il giornalista di Repubblica scrive delle difficolta’ recenti incontrate da alcuni per ottenere i visti per la Cina, del fatto che per ottenere quello di sua moglie ha dovuto esibire un certificato matrimoniale, il contratto di affitto della sua casa e una lettera di invito. Incredibile come alcuni occidentali abituati ad avere tutto e subito si sentano subito privati dei loro diritti quando le cose si fanno piu’ complicate. Capisco come possa essere inconveniente per la famiglia Rampini dover presentare tutti questi documenti tradotti in Mandarino ma perche’ non mettersi nei panni dei Cinesi che per venire in Italia gli chiediamo gli stessi documenti, se non di piu’  tradotti nella nostra lingua (vedi questo sito segnalato da un lettore). Per non parlare poi del fatto che per loro e’ quasi impossibile andare negli Stati Uniti, devono dimostrare tra le altre cose di avere un lavoro stabile ed essere in possesso di una casa. Ho deciso di esternare il mio disappunto lasciando un commento su quanto ho letto, potete leggerlo anche voi mi sono firmato davibroc. E’ stato bello accorgersi che non ero il solo a ritenere quel post fosse infelice, anche perche’ Rampini scrive “Lo scopo delle autorità cinesi è impedire che arrivi qui un’ondata di militanti pro-Tibet, Amnesty International, Reporter Senza Frontiere e via dicendo” e aggiunge “Un caos scoppiato solo dalla fine di marzo, guarda caso dopo la rivolta del Tibet”. In realta’ Rampini viene di fatto smentito da un studentessa Italiana che vive in Cina e scrive “già da dicembre, quando io chiesi un prolungamento di sei mesi del mio visto, le autorità mi avvertirono che qualche mese prima dell’inizio delle olimpiadi, più o meno da marzo aprile, sarebbe stata cosa ardua ottenere un visto valido fino alla fine dei giochi olimpici”. Credo Federico si sia accorto del flop perche’ oggi ha pubblicato questa bellissima lettera di una cinese che parla Italiano e che voglio pubblicare anche io sul mio sito nel suo intero perche’ e’ il cornamento ideale a questo mio post che dimostra come il giornalismo mainstream possa essere dannoso e disinformativo. “Caro Federico, di tanto in tanto vado a leggere il tuo blog, perché con il passare del tempo ho imparato a vedere la realtà da tutti i punti di vista. Io non credo tutte le notizie che ci danno nelle news cinesi, soprattutto quelle della CCTV. Dall’inizio della faccenda del Tibet vedo e ascolto con riserva le notizie che si pubblicano e si vedono in TV. Forse quello che vediamo non è tutta la verità, ma di una cosa sono d’accordissimo con la tua collaboratrice che hai citato: non sopportiamo che le potenze straniere diano una immagine brutta della Cina ai vostri popoli che non conoscono nulla o sanno pochissimo di noi. Una giornalista ha il dovere di diffondere la verità, non pregiudizi. Per la figura del Dalai Lama , ho un ricordo di tanti anni fa. Ero appena arrivata in Italia e vidi su una rivista una foto del Dalai Lama in visita alla Casa Bianca, ai suoi piedi lui aveva un paio di scarpe di cocodrillo di Gucci! Per i suoi monaci, tu sai bene che in Italia esiste una base di Tibetani nella provincia di Grosseto in Toscana. Ho vissuto un po’ di tempo lì vicino e  ho avuto una o due volte contatti con alcuni di loro, non posso dirti cosa hanno fatto, ma certo non è roba da monaci! Perché tutto questo scatenarsi contro la Cina? Penso che dall’epoca di Tienanmen, il mondo occidentale oggi finalmente ha trovato un’altra occasione per attaccare la Cina. L’episodio del Tibet è solo all’inizio, se continua su questa strada, forse un giorno si finirà con attentati terroristici tibetani. Allora spero vi chiederete di chi è la colpa. Sempre e soltanto di noi cinesi Han? Riguardo al tuo articolo del 9 aprile “Chi sono gli sportivi che scortano la fiamma”: su Internet da tempo è stato pubblicato chi sono e cosa fanno, e sono amati da molti (puoi leggere i commenti che lasciano i lettori), ma mai nessuno ha mai detto o scritto che loro sono degli atleti sportivi. Da Pechino: Wu Wenci”.

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