Iris Chang

nankino Alla fine del film Nanking che ho visto l’altra sera e’ apparsa la scritta: in memoria di Iris Chang. Si tratta di un documentario sulla strage di Nanchino, a quel tempo la capitale Cinese. Ted Leonsis l’autore del film si e’ ispirato a il libro di Iris Chang pubblicato nel 1997 (diventato best-seller mondiale) intitolato Lo stupro di Nanchino. La storia risale al 1937, dopo aver invaso e distrutto gran parte della citta’, in sole otto settimane l’esercito giapponese massacra 260.000 civili su una popolazione di un milione di abitanti. In proporzione è una tragedia che supera il bilancio di Dresda o di Hiroshima nella seconda guerra mondiale. Ma non solo, dopo l’invasione 20.000 donne vengono stuprate dai soldati giapponesi. Iris Chang aveva sfidato 60 anni di silenzi pubblicando un libro con i risultati delle ricerche dai lei condotte che hanno riportato alla luce quei terribili crimini. Ma come spesso accade la verita’ ha un prezzo alto, e le polemiche non sono tardate ad arrivare soprattutto da parte del Giappone che ancora oggi rifiuta le accuse pubblicate su quel libro malgrado le prove inconfutabili raccolte da Iris Chang. Ma il prezzo piu’ alto Iris lo ha pagato con la sua vita, perche’ la sua mente non ha retto alla pressione di forze esterne che lei giudicava piu’ potenti di lei (riferndosi forse alla CIA…). Come ci ha lasciato scritto in una nota, “quelle forze non hanno mai smesso di tormentarla”. Poi il suo animo sensibile l’ha portata ad assimilare le sofferenze patite da quella gente, cosi’ dopo tante notti senza sonno e’ arrivata la depressione e poi la fine… Nel 2004 e’ stata trovata morta nella sua automobile, Iris si’ e’ suicidata con un colpo alla testa vicino a San Jose’ in California dove viveva da alcuni anni.

Il popolo Cinese non ha ancora dimenticato quanto successo in quegli anni, mi e’ capitato spesso di notarlo parlando con le persone, c’e’ ancora molto rancore da parte dei Cinesi nei confronti del popolo giapponese. Il documentario chiarisce le ragioni di quest’odio anche se le reali intenzioni dell’autore del film penso siano quelle di ricordarci la reale stupidita’ di tutte le guerre.

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