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Flexcar che comodita’

flexcar.jpgPer quelli che non possiedono piu’ la macchina un’alternativa all’autobus negli Stati Uniti esiste. Si chiama Flexcar. Per 10 dollari all’ora o 65 al giorno, si puo’ affittare una macchina come quella nella foto e nel prezzo e’ compresa pure la benzina e l’assicurazione. Il procedimento e’ facile, una volta completata l’iscrizione online ti viene recapitata una scheda elettronica a casa. Le vetture sono prenotabili online o via telefono, a Seattle ce ne sono 285 parcheggiate un po’ ovunque. Prenotata la vettura ti danno istruzioni per come arrivare alla macchina che aprirai con la scheda elettronica che ti hanno recapitato. Le chiavi sono nel cruscotto e il mezzo dovrai riparcheggiarlo dove l’hai trovato. Per la benzina spetta a te fare il pieno se l’indicatore ti segnala che ne e’ rimasta solo un quarto di serbatoio altrimenti paghi una penale di 25 dollari. Ma come ripeto la benzina e’ gratis, per fare il pieno si puo’ usare una carta speciale che si trova all’interno della macchina accettata dalla maggiorparte dei benzinai e se la lavi ti fanno pure 2 dollari di sconto la prossima volta che fai una prenotazione. L’ho provata per la prima volta ieri, davvero un’idea geniale e un servizio comodissimo. Per maggiori informazioni consultate www.flexcar.com

Il Vice Ministro Danieli risponde all’esposto

danieli.jpgFinalmente una risposta e’ arrivata, potete leggerla cliccando qui. Devo ammettere che ho provato inizialmente una certa soddisfazione pensando che quanto meno qualcuno l’esposto lo ha letto…. pero’, riflettendo bene, le parole della lettera inviataci dal Vice Ministro ripagano solo in parte i nostri sforzi.  Come mi ha fatto notare l’amico e collega Carlo, come al solito si tratta di tanto fumo e niente arrosto. La diplomazia in questi casi e’ quasi d’obbligo: “Si e’ giunti alla conclusione dell’esigenza di ulteriori profondi interventi” ….Quali?…..”sono al vaglio iniziative per affrontare…”….Quali?…. “altre iniziative sono in fase di avanzata programmazione”… ….Quali?…. “il processo di rinnovamento del Consolato Generale rimane al centro dell’attenzione di questo Ministero ed è stato concretamente avviato – come già evidenziato – ancor prima che codesto Comitato e membri della nostra collettività sollevassero la questione” ma che bravi i risultati si vedono proprio… La mera realta’ e’ che in Italia mancano soldi per tutto, e i Consolati sono l’ultima ruota del carro. Pare che ci fossero dei fondi per integrare il numero degli addetti e lavoratori a contratto “dovrebbero venire dalla prossima Finanziaria o dal tesoretto”, aveva detto il vice Ministro. Sara’, intanto pero’ i soldi non si sa come ma li trovano per mandare, come si puo’ leggere da questo articolo, una delegazione in Uruguay capitanata dal presidente della Regione Piemonte di ben 18 persone e poi successivamente il presidente della camera Bertinotti su aereo di stato, accompagnato da ben 12 delegati e una trentina di giornalisti, il tutto a spese del contribuente. Questa macchina burocratica targata Italia, spinta solo da mangerie a destra e a manca, secondo me andra’ sempre piu’ lenta, prima o poi si fermera’ e saranno dolori per tutti. Se si vuole guardare al futuro con ottimismo ci vogliono prima di tutto onesta’, e riforme serie. Ma vedendo come funziona oggi la politica in Italia, nutro poche speranze.

Auguri Ma’

ma_primaoperazione1.jpgIl post di oggi e’ dedicato a mia madre che e’ in ospedale e lunedi’ entra in sala operatoria per un intevento al femore e l’anca. Purtroppo non potro’ starle vicino durante questo momento difficile e questo mi dispiace molto, vivere all’estero significa purtroppo anche questo.  Mia sorella le ha regalato il pupazzo nella foto, si chiama Teodoro, e questa foto e’ proprio tenerissima!!  Auguri di cuore Ma’!!! Ti sono vicino anch’io…..

Dinuovo a Seattle

seattle_morning.JPGTornare a Seattle e’ stato difficile. Pur avendo molti amici qui e mille cose da fare come al solito ci vorra’ tempo prima di ingranare la marcia giusta dopo la bellissima esperienza in Cina e il viaggio in Italia che lascia sempre tanta malinconia. Il tempo fortunatemente e’ soleggiato, la temperature tiepida, sembra Aprile in Italia. Si fa fatica a girare in maniche corte la mattina presto. Mi dispiace che in questi giorni non ho aggiornato il blog ma in Italia e’ stato difficile per via della difficolta’ di trovare una connessione veloce su internet e mancanza di tempo. Sono contento di essere tornato a scrivere. Per chi mi segue il viaggio continua anzi, voglio mettere sul sito le foto e di viaggi che ho fatto in passato, continuero’ insomma a raccontare storie e a raccontarmi, mi fara’ bene. Sono sicuro che presto tornero’ in Asia forse a Settembre, ma non voglio svelarvi i dettagli anche perche’ non sono ancoro sicuro lungo quale strada mi incamminero’……. come al solito….

Partire

La domanda di rito che mi fanno tutti prima di partire per Seattle e’ “Quando torni” e la risposta di rito purtroppo e’ spesso sempre la stessa “non lo so”. Gli ultimi giorni li passo sempre a comprare cose da mangiare e da bere che non si trovano a Seattle di cui riempio sistematicamente la valigia. Poi e’ una corsa contro il tempo per salutare tutti, al telefono o di persona. In quei momenti riesco sempre a sorridere forse perche’ cerco di pensare il meno possibile, di distaccarmi dalle emozioni, proprio come un attore, un chirurgo o un soldato. Poi una volta all’aeroporto, dopo aver salutato chi mi  ha accompagnato, che di solito e’ mia madre (mio padre invece mi viene a prendere) passato il metal detector, dopo l’ultimo saluto da lontano con la mano, mentre faccio su le mie cose, vengo assalito da tutte le emozioni che ho dentro di me. In quel momento contenerle e’ piu’ difficile, tanto ormai nessuno piu’ mi vede. Mentre cammino lentamente lungo i corridoi del terminale dell’aereporto spesso mi sale il nodo alla gola e devo inforcare gli occhiali da sole scuri. Mordo le labbra, stringo i denti e cerco di camminare come se niente fosse. In quel momento penso che se passasse uno e mi desse un pugno allo stomaco forse non lo sentirei. Camminando questa volta mi sono venute in mente tutte le volte che i miei genitori mi hanno accompagnato e salutato in questo areoporto, quante volte…, tante. Ho pensato a cio’ che mi ha detto mia madre oggi, che di solito prima del mio arrivo nota sempre quando si sente il rumore di un areo passare alto nel cielo, mentre dopo che sono partito non li sente piu’, quasi volesse dimenticare che gli aerei esistono. Poi arrivo al gate mi siedo e guardo l’aereoplano che mi portera’ via e mi accorgo che i giorni sono letteralmente volati. Eppure qui c’ero tornato nel cinque anni fa per rimanenerci definitivamente ma non sono resistito piu’ di nove mesi. Fa male andare via cosi’, sentirsi come se stessi seguendo egoisticamente la mia strada, i miei obiettivi, fregandome della sofferenza di chi mi vuole bene. Devo ammetterlo, sotto sotto mi sento un po’ colpevole con me stesso per questo anche se so che e’ giusto che segua la mia strada. Non e’ facile. Devo trovare il modo di venire qui piu’ spesso, di essere piu’ presente.   Sto scrivendo queste parole dall’aereoporto di Malpensa, tra qualche minuto cominiceranno ad imbarcare il volo.

Il concerto dei Genesis

Amsterdam e’ sempre uguale non cambia mai, ho fatto qualche foto alla citta’ nei pressi della stazione  prima di prendere la metropolitana verso lo stadio dove e’ di casa la squadra di calcio olandese dell’Ajax. Il concerto e’ stato bello, appena sono apparsi sul palco Mike, Phil e Tony sono apparsi penso a tutti molto invecchiati, Phil in particolare. Era logico aspettarselo, ma cio’ che non mi aspettavo e’ 3 ore di musica al top, Phil che nonostante sia quasi sordo canta e suona la batteria ancora divinamente con ancora tanta passione e gusto. Bellissimo ascoltare per la prima volta per me dal vivo alcuni pezzi vecchi dei Genesis, peccato che manchi il tocco di Peter. Il palco era ispirato alla pellicola di un film, e come un film sono apparse su quella pellicola, durante tutto il concerto, un sacco di immagini e vecchie foto della band. E se le foto ti riportavano indietro nel tempo, quelle canzoni, che conosco tutte e che hanno accompagnato la mia vita fin da quando ero adolescente, mi hanno fatto ripercorre un sacco di emozioni  portandomi spesso a sentire la pelle d’oca e in alcuni casi anche a commuovermi. Una bella serata, emozionante, finita con una meritata “standing ovation” per questa band che compie quarant’anni di grande musica.

Volare in Italia con le compagnie aeree low cost

easyjet.jpgPer andare ad Amsterdam a vedere il concerto dei Genesis ho preso per la prima volta un volo low cost. L’esperienza e’ stata positiva nonostante le code che ho dovuto fare per il check in (calcolate almeno un’ora in piu’ di quello che ci vuole normalmente). Il prezzo del biglietto per Amstedam era solo 150 euro con la EasyJet che e’ la piu’ grande in Europa con 290 voli giornalieri in 78 citta’ europee. Sulle compagnie normali per lo stesso biglietto avrei speso almeno 4-500 euro.  Sull’aereo non ci sono i posti a sedere assegnati, un po’ come fa la Southwest Airlines in America. Di differente la EasyJet ha lo Speedy Boarding, praticamente pagando 7 euro in piu’ hai la possibilita’ di imbarcarti tra i primi e praticamente di scegliere dove sederti (io ero seduto in prima fila).  Gli aerei sono tutti nuovi e il servizio e’ buono, devi pagare se vuoi comprarti qualcosa da bere o da mangiare ma con quello che si risparmia per il biglietto ne vale la pena e il menu era migliore e molto piu’ vario rispetto alle normali compagnie aeree dove ti devi accontentare a volte di due noccioline o di cibi stantiti.

Ricordi

Alessandria e’ piena di ricordi, persone care, vecchi amici, volti noti che incontri sempre per la strada, viottoli che ho percorso da bambino, foto appese a un muro, quadri di un tempo, oggetti dimenticati su una credenza, suoni. Tutto ti riporta indientro con la mente facendoti accorgere quanto il tempo passa scorrendo veloce, specialmente quando incontri persone che non vedevi da un tempo e vedi che sono invecchiate.  Allo stesso tempo alcuni ricordi piano piano sbiadiscono o spariscono dalla mente, le cose anche se non te ne accorgi cambiano, cosi’ lentamante. Mentre vivo negli Stati Uniti la quotidianita’ prende il sopravvento, quando viaggio tutto cio’ che importa e vivere l’attimo scoprendo nuove cose, nel frattempo tutto quello che ho lasciato qui finisce tristemente e irrimediabilmente nel dimenticatoio e il tempo passa quasi senza accorgersi di niente. Tornare qui e’ bello ma ha un sapore amaro realizzare quanto si e’ stati lontani da tutto, specialmente dalle persone care, mentre il tempo scorre via come un soffio, come i pochi giorni di questa vacanza.

Siete ancora curiosi?

Ho parlato di curiosita’ in occasione di un post da Tokyo dopo la mostra che ho visitato di Leonardo Da Vinci. In questi giorni mi e’ capitato di pensare di nuovo all’importanza della curiosita’ riflettendo su quante relazioni o amori finiscono o sono in crisi, in Italia i divorzi negli ultimi dieci anni sono aumentati del 74%. Difficile trovare oggi una relazione che veramente funzioni. Personalmente sono stato scottato da relazioni finite male tante volte e spesso ho pensato che una delle ragioni piu’ importanti che ne segnano la fine e’ la quotidianita’. Quando sono solo la quotidianita’ non mi annoia anzi , mentre durante una relazione noto che nasce dentro di me una perdita di curiosita’ e di stimoli verso le cose che mi appassionano di piu’. Ci si impigrisce perdendo interesse per se stessi e per la persona a cui si vive accanto, fino ad arrivare alla noia totale.  In casi estremi si arriva fino al punto di tradire la persona che cosi’ tanto avemo amato solo per cercare di sentirsi ancora vivi, ancora curiosi. Penso che una relazione che funzioni sia quella in cui fondamentalmente esiste il rispetto reciproco, ma soprattutto dove si e’ in grado assieme di continuare stimolare la propria curiosita’, quella recipricoca e quella verso il mondo esterno. Non e’ facile ma secondo me e’ qui che sta “il nocciolo”….

I Castelli del Monferrrato

E’ stata una domenica passata a “visitar castelli”, in effetti Alessandria fa parte di una zona, il Monferrato, ricca di Castelli alcuni di questi poco conosciuti e spesso chiusi al pubblico. Grazie ad un iniziativa patrocinata dalla Regione Piemonte giunta alla undicesima edizione, questi Castelli aprono le porte al pubblico nei weekend estivi, una ghiotta occasione per visitarli e scattare qualche foto e assaggiare del buon vino. Quelli che ho visitato sono Il Castello di Tagliolo Monferrato con la torre che risale al X secolo, Castello Malaspina a Cremolino del XI secolo e il Castello di Trisobbio che risale al XIII. Solo tre ma tra Asti, Cuneo e Alessandria saranno almeno una quarantina, per maggiori informazioni vi rimando a questi siti  http://www.castelliaperti.it/ http://www.piemontefeel.it/

Alessandria della paglia

Arrivando ad Alessandria sono tornato con la mente a quando ho visto per la prima volta Shanghai. In quindici anni che vivo all’estero fa sempre piacere tornare nei luoghi di origine ma mai come questa volta mi sono accorto di quanto sia piccola la citta’ dove sono nato. Ripensando all’imponenza di Shanghai, che quasi sembra una citta’ del futuro, cercare di trasmettere le sensazioni che si provano per uno come me nato ad Alessandria e cresciuto in campagna a Valmandonna nel tornare in questi luoghi e’ davvero difficile. Essere qui pero’, dopo avere visitato le piu’ grandi metropoli dell’Asia, ha un grande valore per me, anche se tutto rimane sempre tale e quale, qui c’e’ la mia famiglia ed e’ per me un punto di riferimento, il punto da cui il mio viaggio e’ partito. E’ triste accorgersi che se tutto rimane sempre tale e quale, un peccato per le generazioni giovani che rimangono qui e hanno poche prospettive. Mette di buon umore riabbracciare tutti e andare dal panettiere per comprarmi, come ormai di rito, un pezzo di focaccia perche’ come la fanno qui non la fanno da nessuna parte. Poi sono passato davanti al negozio di lavora mia madre (ancora per poco, chiudera’ per lasciare il posto a una catena dove vendono tutto a 9 euro) e c’era parcheggiata la mitica cinquecento che si vede nella foto. Mia nonna Tecla ne aveva una dello stesso colore, quanti ricordi…

Come guadagnarsi un biglietto gratis

Sono all’aereoporto in partenza per l’Italia. Avrei dovuto partire ieri ma anche questa volta ho provato con il solito trucco per scroccare un upgrade in business class o biglietto gratis, e anche questa volta ha funzionato. L’avevo imparato quando, quasi ogni weekend, andavo a Las Vegas e credetemi…. funziona. Vi spiego come: le compagnie aere di solito vendono un tot di biglietti in piu’ rispetto a quanti posti ci sono disponibile sull’aereo, in inglese c’e’ un termine apposta, si chiama “overbooking”. Lo fanno sperando che qualcuno non si presenti, cancelli all’ultimo momento e quindi in questo modo riescono a massimizzare i profitti con l’aereo sempre pieno. A volte pero’ non hanno abbastanza posti a sedere in economy class, cosi’ spostano alcuni dei passeggeri in business class gratis o addirittura sono costretti a trovare dei volontari che siano disponibili a partire su un volo sucessivo, magari su una linea partner. Ai volontari in cambio danno un compenso in denaro o un volo gratis. Quindi il trucco sta nel presentarsi all’aereoporto appena apre il check in dalla compagnia aerea e chiedere se il volo e’ “overbooked”. Se lo e’ allora si chiede se cercano volontari per partire sul volo sucessivo, ricordatevi che e’ importante essere i primi della lista. Cosi’ ho fatto anche ieri e per la quinta volta da quando uso questo trucco mi hanno scelto e mi hanno dato un biglietto gratis. In quanto ad upgrade in business mi succede ancora piu’ spesso. L’ultima volta che sono andato in Italia con la SAS mi hanno dato l’upgrade in business sia all’andata che al ritorno. Insomma fidatevi che funziona… E’ per questo che sono partito da Seattle con un giorno di ritardo ma tra 12 ore sono in Italia e a Natale ci vado gratis……

Dinuovo in letargo

Sono tornato a Seattle, questa citta’ letargica, fredda e nuvolosa. Dopo essere stati a Tokyo per 3 giorni dove la maggior parte della gente si veste bene e alla moda, mi sembra di essere finito in un villaggio di montanari. Stamattina sull’autobus che ci portava a Redmond pareva che stessimo andando a un concerto di musica grounge. Che tristezza… poi l’altra cosa che ho notato e’ l’obesita’ di molte persone, epidimia dilagante e preoccupante in questo paese. In Asia si faceva fatica a trovare una persona sovrappeso, qui ci sono molte persone che sono grasse a livello sproporzianato, a volte quasi disumano, vittime di un alimentazione poco sana e sregolata. Molto triste a vedersi… Non c’ero piu’ abituato.

Curiosita’

dscn2499.JPGQuesta mattina mi sono recato all’Hotel Gran Hyatt di Tokyo per prendere l’autobus che mi portasse all’aereoporto. Mentre attendevo che arrivasse avevo davanti a me la Lamborghini nella foto. A un certo punto si apre un garage non lontano da me. Un ragazzo dello staff sale su un auto nera e l’accende il motore, poi velocemente esce, passa davanti a me che osservo con gli occhi strabiliati e si ferma difronte all’entrata dell’hotel. Esce immediatamente la proprietaria, in incognito con gli occhiali neri, sale sull’auto e poi’ schizza via veloce mentre tutto il personale dello staff si inchina a 45 gradi. Beh’ te parava…. era una Ferrari nera, nuova fiammante… Vi lascio con un ultimo set di foto, scattate  un po’ ovunque ma soprattutto al Museo Nazionale di Tokyo al Parco Imperiale di Ueno dove ho visitato tra l’altro un’interessante mostra su Leonardo da Vinci. La cosa che mi ha stupito di Leonardo, oltre l’ovvio talento e incredibile intelligenza, e’ la sua incredibile curiosita’. Mi ha ricordato una domanda che feci al Console Generale di San Francisco Francesco Sciortino qualche hanno fa’ prima che tornasse a Roma per la fine del mandato. Gli chiesi che cosa fosse importante avere per essere un buon diplomatico e lui mi rispose: tanta cuirosita’.

Tokyo una delle metropoli piu’ grandi e piu’ pulite al mondo

Con ben 12 milioni di abitanti e 14 linee metropolitane Tokyo e’ davvero una grande citta’. Il sistema di trasporti e’ incredibilmente efficiente, i mezzi sono molto moderni e puliti. Infatti, il livello di pulizia di questa citta’ e’ davvero impressionante, sembra di essere in Svizzera. Mantenere una citta’ di queste dimensioni in questo stato non dev’essere facile ma penso che sia soprattutto un segno di grande civilta’, simbolo del rispetto che i cittadini giapponesi hanno verso i beni comuni. Tanto di cappello. Quando torno in Italia a volte rimango davvero deluso quando vedo la gente buttare fuori dai finestrini delle macchine qualsiasi cosa. Vivendo negli Stati Uniti da molto tempo ho imparato anche io le buone abitudini, prima facevo anche io la stessa cosa purtroppo…. :-( Oggi ho girato molto per la citta’

Arigatò

Appena si arriva in Giappone la prima cosa che colpisce e’ sicuramente la gestualita’ e la cortesia delle persone. Il saluto avviene con l’inchino che puo’ assumere significati diversi a secondo dell’angolatura. Le persone sono tutte sempre molto sorridenti e cordiali, e’ molto gradevole questo aspetto della cultura di questo paese. La seconda cosa che si nota, specialmente per me che arrivo dalla Cina e’ sicuramente la qualita’ dell’aria che qui e decisamente piu’ respirabile. La terza cosa che colpisce e’ che sembra di essere improvvisamente finiti in un paese molto avanzato tecnologicamente, forse uno dei primi al mondo. Basta solo sedersi in un taxi per rendernese conto, qui sono tutti dotati di navigatore satelllitare quindi arrivare a destinazione e’ decisamente meno problematico che in Cina. Questo e’ solo un esempio, ma in generale si ha l’impressione che qui le cose funzionino meglio sotto tutti i punti di vista. La prima notte l’ho passata al Keio Plaza Hotel, prezzo non eccessivo nonostante Tokyo sia una citta’ molto cara. Ho mangiato in uno dei ristornanti dell’hotel. Sono un appassionato di cucina giapponese ma essere qui mi ha ulteriormente convinto che quella giapponese sia una delle cucine piu’ sane e raffinate al mondo. La cena a base di pesce mi ha lasciato davvero soddisfatto. Oggi e’ sabato e ho visitato uno dei parchi vicino all’hotel, si chiama Shinjuku Gyoen Garden ed e’ stato bellissimo passeggiare tra il verde respirando un po’ di aria senza preoccuparsi per il futuro dei propri polmoni.

The end

Mi sono svegliato dopo aver dormito solo qualche ora. Le 6 del mattino, era una bella giornata chiara e soleggiata. Sono arrivato in meno di mezz’ora in aereoporto. Prima di salire sull’aereo per Tokyo ho passato il tempo che mi rimaneva a mandare SMS a tutte le persone che mi sono state vicino in questo periodo. Cercando il passaporto tra le scartoffie, e’ saltato fuori un biglietto di Katya e Anthony. Aveva ancora un leggero profumo, me lo avevano dato l’ultlima volta che li ho visti a Las Vegas prima di partire per Pechino. Sull’aereo quel biglietto ha dominato la mia mente. Questo post e’ dedicato a loro (so che ora stanno bene e sono a Mosca) e a tutti quelli cha ancora credono nell’amore.

Domani e’ l’ultimo giorno

Siamo agli sgoccioli. Domani per l’occasione abbiamo organizzato un party a mezzogiorno, ci saranno una ventina di colleghi. Ho riservato una sala riunioni e mangieremo penne con sugo alla bolognese (cucinate da me) e berremo vino a volonta’. E’ una sorpresa che ho organizzato per salutare tutti dando un tocco di italianita’ a questo ultimo giorno in Cina. La salsa e’ gia pronta, domani mattina faccio bollire i 3 chili di pasta che ho comprato e li condisco con il sugo aggiungendo del parmiggiano. Ho gia’ pronti due contenitori di plastica che mi serviranno per il trasporto in taxi. Sono sicuro sara’ una bella festa, e poi la notte la passero’ tutta in discoteca. Alle 6 del mattino andro’ direttamente in aereoporto.