Il Vice Ministro Danieli risponde all’esposto

danieli.jpgFinalmente una risposta e’ arrivata, potete leggerla cliccando qui. Devo ammettere che ho provato inizialmente una certa soddisfazione pensando che quanto meno qualcuno l’esposto lo ha letto…. pero’, riflettendo bene, le parole della lettera inviataci dal Vice Ministro ripagano solo in parte i nostri sforzi.  Come mi ha fatto notare l’amico e collega Carlo, come al solito si tratta di tanto fumo e niente arrosto. La diplomazia in questi casi e’ quasi d’obbligo: “Si e’ giunti alla conclusione dell’esigenza di ulteriori profondi interventi” ….Quali?…..”sono al vaglio iniziative per affrontare…”….Quali?…. “altre iniziative sono in fase di avanzata programmazione”… ….Quali?…. “il processo di rinnovamento del Consolato Generale rimane al centro dell’attenzione di questo Ministero ed è stato concretamente avviato – come già evidenziato – ancor prima che codesto Comitato e membri della nostra collettività sollevassero la questione” ma che bravi i risultati si vedono proprio… La mera realta’ e’ che in Italia mancano soldi per tutto, e i Consolati sono l’ultima ruota del carro. Pare che ci fossero dei fondi per integrare il numero degli addetti e lavoratori a contratto “dovrebbero venire dalla prossima Finanziaria o dal tesoretto”, aveva detto il vice Ministro. Sara’, intanto pero’ i soldi non si sa come ma li trovano per mandare, come si puo’ leggere da questo articolo, una delegazione in Uruguay capitanata dal presidente della Regione Piemonte di ben 18 persone e poi successivamente il presidente della camera Bertinotti su aereo di stato, accompagnato da ben 12 delegati e una trentina di giornalisti, il tutto a spese del contribuente. Questa macchina burocratica targata Italia, spinta solo da mangerie a destra e a manca, secondo me andra’ sempre piu’ lenta, prima o poi si fermera’ e saranno dolori per tutti. Se si vuole guardare al futuro con ottimismo ci vogliono prima di tutto onesta’, e riforme serie. Ma vedendo come funziona oggi la politica in Italia, nutro poche speranze.

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