Assunto

Dove eravamo rimasti? E’ stata una settimana ricca di eventi. Questa volta parliamo di lavoro pero’ perche’ e’ un argomento che non tocco da un po’ di tempo. Sono passati 6 mesi da quando sono arrivato qui e tante cose sono cambiate. All’inizio ero solo, oggi nel mio team siamo in 4, e sto per assumere altre due persone. Pian piano il mio ruolo e’ cambiato, non scrivo piu’ codice e oggi mi occupo solo di gestione, non solo di personale ma anche di un laboratorio di 250 computer. Devo dire che mi diverto molto in questo nuovo ruolo, lavorare con le persone e’ piu’ bello che con i computer. E’ stimolante aiutarli a crescere. Il nostro rapporto e’ molto positivo perche’ cerco sempre di mantenere un clima molto cordiale nel team. Non mi arrabbio mai con loro, la mia filosofia e’ di non dire mai di no a meno che sia proprio costretto a farlo, sono molto possibilista e preferisco non deludere le loro aspirazioni. Lascio molta liberta’ di azione in modo che possano crescere anche da soli, cerco solo di guidarli nella giusta direzione. Insomma un esperienza bella fin qui perche’ li vedo tutti molto contenti. Certo meglio che lavorare con i computer, macchine infernali, totalmente ignoranti e cui devi dire tutto cio’ che devono fare fino all’ultimo punto e virgola altrimenti si piantano. Beh, perche’ non dirvi anche i loro nomi: Quan, Annie e Emily. Oggi pero’ e’ un giorno particolare. Quan e’ un precario con un contratto a termine, e da tempo che insistivo con il management per farlo assumere fisso. E’ un talento, molto intelligente e davvero una persona per bene, educata e semplice. Dopo mesi ci sono riuscito ad avere il benestare per dargli un’opportunita’ e oggi ha dovuto affrontare i colloqui di rito che a Microsoft sono tour de force, un intera giornata nel quale vieni intervistato da almeno sei persone. Ma Quan e’ andato brillantemente, strabilliando tutti. Ero felice anche io per lui, so quanto quei colloqui sono duri e Quan mi ha ricordato quando li ho affronati io tanti tanti anni fa. Oggi invece sono io ad essere dall’altra parte del tavolo e a prendere la decisione finale. Sara’ davvero una soddisfazione unica, stringergli la mano e comunicargli il risulato finale: "Complimenti Quan, sei stato assunto"

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