Alla fine del 1600 era la residenza del figlio dell’imperatore Kangxi, venne sucessivamente trasformato in un tempio buddista nel 1744. Quella che ho visitato oggi e’ un’altra delle attrazioni turistiche di Pechino. Tra i fedeli in preghiera e gli stranieri incuriositi, tra il profumo dell’incenso e gli scatti delle foto, ho cercato far finta di non aver pagato il biglietto per entrare, e ho cercato di dimenticare che qualche anno fa odiavo questo paese per aver distrutto gran parte dei monasteri buddisti del Tibet e costretto il suo leader spirituale all’esilio. A volte ancora mi rammarica il fatto di non aver visitato il Tibet quando ero in Nepal, ma un giorno sono sicuro che ci andro’.