In mezzo ai Mongoli

Sono successe tantissime cose in questi ultimi dieci giorni, tutte davvero interessanti. Ma andiamo con ordine, partiamo dallo scorso weekend quando con i miei colleghi di lavoro ci siamo trovati la domenica mattina di fronte alla sede di Microsoft per una gita di due giorni organizzata dalla nostra ditta. Destinazione un piccolo villaggio nella Mongolia Interna, una regione autonoma della Repubblica Popolare Cinese, al confine con la Mongolia, quella vera…. Qui la chiamano molto piu’ semplicemente “Grassland” ovvero la “Terra dell’Erba.” La zona e’ a circa 4-5 ore di macchina a nord di Pechino con una popolazione, in parte di razza mongola, dedita all’allevamento nomade di cavalli e ovini. E’ stata un esperienza diversa dal solito, a tratti divertente, un’ occasione per “fare morale” con i colleghi, che e’ l’obiettivo di questi viaggi aziendali. Pero’ non nego che si e’ rivelata un po’ un flop. Nell’hotel il bagno era un disastro, niente acqua calda, per non parlare della camera da letto. Un freddo terrificante senza riscaldamento, ho dormito su una mezza asse di legno, senza nemmeno le lenzuola. Solo un vecchio piumone e due cuscini ammuffiti. L’unica nota positiva l’agnello cotto sulla brace alla spiedo. Buono ma per mangiarlo niente piatti, forchetta o coltello, ci si serve da soli strappando pezzi di carne con le mani mentre cucina sulla brace (come si vede dalla foto). La regola e’: “Se risci a staccarne un mangia pezzo vuol dire che e’ cotto”. Visto che tutti usano le mani, a richio anche di scottarsi, piu’ che cotto a me sembrava “condito”…. Per non parlare del risveglio l’indomani mattina, durante la notte un temporale si e’ abbattuto nella zona quindi niente corrente elettrica e quindi nemmeno acqua fredda. Siamo scappati di corsa, veloci come il vento,  l’arrivo a Pechino con conseguente doccia, e’ stata come la liberazionea da un incubo…

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