Il giorno dopo abbiamo deciso di far visita a Shaoshan, la citta’ natale di Mao Zedong. Viaggio organizzato, tramite agenzia. Sono venuti a prenderci in hotel alle 8 del mattino. Il villaggio dista solo qualche ora da Changsha. Il pulmino era piccolo, vecchio, scomodo, senza riscaldamento. Durante il viaggio abbiamo attraversato villaggi di campagna e mentre osservavo incuriosito ho domandato a Vivi se le persone che incontravamo in quei posti fossero povere. Mi ha risposto cosi': “No, perche’? Hanno una casa, un lavoro, vivono una vita tranquilla. Secondo me non lo sono”. E’ una frase che mi ha colpito molto, e sono rimasto ancora piu’ colpito quando mi ha detto: “Io mi considero una di loro”. In effetti Vivi non abita a Changsha ma in una piccola citta’ a due ore di autobus. Durante il viaggio su quel pulmino ho scattato parecchie foto, molte sono di scarsa qualita’ in quanto andavamo veloci e avevo pochissime frazioni di secondo per i miei scatti. Spero pero’ che le guarderete tenendo ben presente cio’ che Vivi mi ha detto. Parole saggie per una ventiduenne, parole che fanno riflettere, parole che difficilemente una ragazza occidentale avrebbe pronunciato difronte a cio’ che guardavamo attraverso quel finestrino.