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La torcia olimpica

Sono d’accordo con questo articolo di Li Xing, quelli che protestano contro la torcia olimpica lo fanno con cosi’ tanto odio e violenza che non si capisce come possano rappresentare gli abitanti del Tibet, persone generose e di indole pacifica. A Parigi hanno persino cercato di strappare la torcia da Jin Jing una donna in carrozzella, cose dell’altro mondo…. Finalmente leggo l’opinione di una persona intelligente e equilibrata che esprime il proprio parere senza seminare odio.  Li Xing e’ Cinese, ama il Tibet che ha visitato parecchie volte, e parla degli aspetti belli del Tibet ma anche di come prima dell’invasione Cinese, le donne in Tibet non contassero quasi niente. Mi chiedo perche’ i giornalisti occidentali non scrivono niente di positivo nei confronti della Cina e questo mi rammarica. Mi sono messo nei panni dei Cinesi e ho immaginato che le olimpiadi fossero in Italia e la nostra torcia venisse attaccata allo stesso modo mentre gira per il mondo. Penso ci rimarrei male perche’ la torcia rappresenterebbe anche me, la mia nazione e non solo i miei governanti. Manifestazioni di quel tipo non possono che aggiungere odio nei confronti di tutta la Cina, anche nei confronti della gente comune e tranquilla che di questa situazione non e’ responsabile. I Cinesi, per quel che li conosco e torno a ripetere parlo della gente comune, sono sicuro ci rimarra’ parecchio male vedendo certe dimostrazioni di odio nei confronti della loro nazione della quale sono molto orgogliosi. Conoscendo la loro generosita’ e indole pero’ non penso se la prenderanno piu’ di tanto. Anzi penso che se la torcia di qualunque paese un giorno attraversera’ la Cina verra’ sempre accolta con calore e con rispetto, perche’ la torcia ricordiamocelo rappresenta non solo la nazione ospitante ma gli sportivi di tutto il mondo. Un peccato, spero che i giochi olimpici di questa estate aiutino a diffondere nel mondo un immagine della Cina che rispecchi meglio i valori della loro cultura.

Tre chilometri con un litro…

L’altra sera e’ stata la volta di Kevin. Mi e’ venuto a prendere dove lavoro, e’ arrivato con la sua Corvette gialla 5700 di cilidrata, fara’ si’ e no 3 km con un litro.. ero emozionato quando ci sono salito sopra, non capita tutti i giorni che qualcuno ti passi a prendere in Corvette…. Siamo arrivati poi nella sua mega villa per la cena, ho conosciuto il figlio, Parker, simpaticissimo. Sua moglie, che fa la cuoca di professione ha cucinato una cena di piatti tipici Coreani, visto che e’ originaria di quelle parti. A cena abbiamo parlato come era ovvio aspettarsi della situazione in Tibet, tra le altre cose ho saputo che il Dalai Lama sara’ a Seattle l’undici di Aprile per un convegno di 5 giorni. Ho provato a difendere per quello che ho potuto la mia cara Cina, ma e’ stato come parlare al muro: “Davide non e’ che hanno lavato il cervello anche a te da quelle parti…”. Un peccato, la cosa che vado ripetendo a tutti qui e’ che non sono necessariamente dalla parte della Cina, ma quando non si ha il coraggio di guardare le cose da entrambi i lati si perde l’occasione di capire la verita’ nel suo profondo. Come se niente fosse…, cosi’ ho preferito lasciar stare e cambiare discorso. Con Kevin, si ‘e parlato della battaglia persa da Microsoft con la Sony per i DVD ad alta definizione. I due colossi erano venuti fuori con due standard diversi, quello della Microsoft denominato HD DVD e quello della Sony chiamato Blue-Ray. Alla fine, dopo un lungo braccio di ferro, gli studi di produzione hanno optato per il sistema Blue- Ray della Sony. Gli ho chiesto come e’ stato possibile che la Sony abbia vinto: “Si sono comprati gli studi di registrazione… la Sony si’ giocata  tutto su questo progetto e ha investito un sacco di soldi, per Microsoft non sarebbe valsa la pena rischiare cifre astronomiche per un investimento del genere”. Per Kevin, che aveva girato il mondo per convincere tutti che il sistema di Microsoft era il migliore, deve essere stata una bella botta. Infatti ora il suo team sara’ smantellato e Kevin dovra’ cercarsi lavoro da qualche altra parte all’interno di Microsoft. “Poco male”, mi ha detto Kevin, “adesso avro’ piu’ tempo per giocare a basketball e dedicarmi alla famiglia che non vedevo quasi mai perche’ ero sempre in viaggio per il mondo.”. Dopo la cena abbiamo guardato un film nel suo mega home theatre con un proiettore che costa piu’ di diecimila dollari. La sua collezione di DVD ad alta definizione e’ invidiabile, sono piu’ di mille, “Li usavo per lavoro” mi ha detto. Quando il film e’ finito e siamo usciti dalla stanza mi sentivo come se fossi stato al cinema, un esperienza incredibile questi DVD del futuro… Tornando a casa ho pensato a questa America, alla sua brutta situazione economica e alla questione tibetana . Si puo’ scegliere di guardare le cose da dove si vuole ma i dati non mentono mai: gli Stati Uniti hanno un debito, a causa della guerra in Iraq, che ha superato da poco i 9 mila miliardi di dollari. Da chi li hanno presi in prestito questi soldi? Una bella fetta, cioe’ mille miliardi di dollari secondo Wikipedia, sono arrivati dalla Cina, che essendo un paese in via di sviluppo di contante ne ha a non finire. I Cinesi hanno nelle mani un sacco di dollari in banconote e di bond americani (una specie di buoni del tesoro) …. Vi lascio immaginare cosa questo vuol dire… Credo che agli Stati Uniti convenga mantenersi in buoni rapporti con la Cina, a meno che qualcuno abbia deciso di non pagare i debiti cercando scuse…. Sono proprio curioso di vedere come andra’ a finire…

L’Angolo Rosso

bailing Ho visto un bel film su Rai Tre ieri sera intitolato l’Angolo Rosso con Richiard Gere e Bai Ling (nella foto). E’ la storia di un businessman americano che finisce in prigione a Pechino e di un’avvocatessa che sfida le regole del sistema per liberarlo. Nel film Bai Ling non appare come una donna appariscente o particolarmente attraente, dava piu’ l’idea di una donna semplice con una forte personalita’, forse dovuto al ruolo che interpretava. Sono rimasto catturato e sono andato a documentarmi su internet dove ho trovato questa bellissima foto di lei. Ho scoperto che questa attrice Cinese di 37 anni e’ un personaggio abbastanza controverso per aver militato, incredibile ma vero, nel movimento democratico di Piazza Tienanmen e per essere stata anche la prima donna Cinese ad apparire sulla copertina di Playboy cosa che ha suscitato un vero e proprio scandalo in Cina. Il suo nome, Ling, significa “spirito libero”, non e’ certamente un caso… Interessante questa intervista pubblicata da Federico Rampini. Una donna davvero affascinante.

Quello che pero’ non mi e’ piaciuto del film e’ la retorica anticomunista tipica americana. Ricordo in passato di avera odiato la Cina dopo aver visto il film Sette Anni in Tibet, incomincio a capire perche’. In America ho notato spesso il fatto che i media dipingono la Cina come un paese mostruoso dove vengono commesse ogni tipo di ingiustizie e crudelta’. Ricordo per esempio la campagna negativa che e’ stata fatta contro la Cina per i giocattoli al piombo. Chi ha messo quei giocattoli sul mercato senza controllarli? Una ditta Americana, non hanno responsabilita’ pure loro per non aver controllato cosa vendevano? Comunque non voglio entrare nel merito, cio’ che mi preme dire e’ che questo film e’ l’ennesima dimostrazione di quanto l’America sia un paese ipocrita, questo da cittadino americano lo posso sicuramente dire. Ricordo di un amico Italiano che parecchi anni fa si era’ sposato a Seattle con una americana e aveva fatto la domanda per legalizzare la sua residenza in America. Quando a causa di un errore di amministrazione, la residenza gli venne rifiutata, questo mio amico venne arrestato sul posto di lavoro dagli agenti dell’ufficio di immigrazione americana e portato nelle carceri dell’INS. Andai a trovarlo, e rimasi sconcertato visitando quelle carceri. Ma quello che piu’ mi colpi’ e’ che per le leggi americane, il malcapitato non aveva nemmeno diritto ad un processo e quindi di difendersi, avrebbe dovuto essere immediatamente deportato. Fu solo grazie all’intervento del Vice Console di Seattle e all’avvocato che l’INS riconobbe l’errore, lo scarcero’ e gli venne rilasciata immediatamente la residenza in America. Fu comunque per lui un’esperienza terribile. Nella trama del film in questione, il businessman americano arrestato in Cina almeno un processo gli e’ stato concesso e grazie a questo e’ stato alla fine scarcerato. Penso a quanto per certi versi la situazione del film fosse simile a quella del mio amico, soprattutto mi vengono in mente altri esempi di ingiustizie e crudelta’ commesse in America. Credo pertanto che i media, i giornalisti Americani e registi di Hollywood prima di esprimere giudizi o sentenze nei confronti della Cina debbano guardare alle ingiustizie e crudelta’ del proprio paese, soprattutto dovrebbero smettere di fare solo propaganda negativa nei confronti della Cina. Ci sono cose molto belle di questa cultura che andrebbero fatte conoscere al mondo non solo cio’ che e’ negativo. Come al solito l’America pensa di essere al di sopra di tutti, e questo diciamolo e’ un vero peccato.

Dottor Brocchetto

frattini Ci sono tanti ricordi, riguardanti la mia esperienza nel COM.IT.ES., che portero’ sempre con me. Quello che vi sto per raccontare e’ sicuramente il piu’ interessante. Nell’estate del 2004 l’allora Ministro degli Esteri Franco Frattini passo’ da Seattle. Era in vacanza, non in visita ufficiale, tornava da una crociera in Alaska con degli amici. Sapevo che il Console Generale di San Francisco avrebbe fatto gli onori di casa e che il Ministro a Seattle era solo di passaggio, da qui avrebbe preso l’aereo per tornare in Italia. Quella mattina ero in ufficio e il Console Generale mi chiama al telefono: “Il Ministro vuole visitare Microsoft”. Ero emozionattissimo e gli dissi: “Come facciamo? Non c’e’ tempo per organizzare un ricevimento anche con i miei colleghi Italiani e poi io sono in pantaloncini corti….”. “Non ti preoccupare” mi disse “anche lui e’ vestito normalmente, e’ qui in vacanza”. Ovviamente corsi subito a casa per mettermi qualcosa di piu’ decente, ma ricordo che vissi quei momenti con grande trepidazione. Visto che non si trattava di un visita ufficiale non dissi niente a nessuno, chiesi solo a Enzo, un mio collega di cui sono molto amico, di accompagnarmi. Lo aspettammo sulla piazzola antistante all’edificio numero 35. Arrivo’ con una lunga limusine nera, lui e gli amici, anche loro impiegati del Ministero. La prima cosa che mi colpi’ e’ che, diciamolo…, era accompagnato da una bellissima donna giovane, pare fosse la sua compagna. Scesero e io mi avvicinai per presentarmi: “Piacere, Davide Brocchetto”. Il Console Generale mi corresse subito: “Ingegner Brocchetto”, esclamo’. Non sono abituato ai titoli, anche se in quegli ambienti c’era chi mi si rivolgeva chiamandomi Dottor Brocchetto. La cosa, devo ammettere, mi divertiva molto perche’ prima di tutto non sono ne’ ingegnere ne’ dottore, poi i titoli secondo me non contanto niente, specialmente dopo aver vissuto in America dove il titolo non viene quasi mai usato e non ha tutta questa importanza che gli si viene data in Italia. Comunque ritorniamo al Ministro, andammo in giro per gli uffici e poi all Briefing Center di Microsoft. Chiesi se si poteva entrare per una visita ma la segretaria all’entrata mi disse che avremmo dovuto chiedere un’autorizzazione in anticipo.  Le dissi: “La visita non era stata programmata e questo e’ un Ministro, una persona importante…”. Niente da fare, non ci lascio’ entrare. Gli Americani sono cosi’, per loro il grigio non esiste, c’e’ solo il bianco o il nero. Decisi allora di portare tutti al Museo di Microsoft. Il Ministro e suoi colleghi ci fecero molto domande su come si lavora a Microsoft, ma una mi colpi’ in particolare perche’ era di carattere tecnico e svelo’ la scarsa conoscenza in materia di computer del Ministro. Rimasi subito sopreso, e gli risposi  sorridendo cercando di non imbarrazzarlo, ma lui taglio’ corto: “Ah… tanto io i computer non li uso…”. In quei giorni l’Italia era preoccupata per il rapimento in Iraq del giornalista Enzo Baldoni, che poi venne decapitato. Nei giorni successivi lessi un comunicato stampa in cui Frattini affermava che la Farnesina stava facendo il possibile per liberarlo.

Siamo agli sgoccioli

Sono qui che guardo le foto che arrivano dall’Italia degli scaffali vuoti e dei Tir incolonnati. E’ incredibile come cose del genere possano succedere nel nostro paese. In America, in quindici anni che vivo qui, non ho mai avuto occasione di assistere a cose del genere a meno che ci si trovi in situazioni di emergenza dovute a calamita’ naturali. Incredibile poi che questo succeda a due settimane da natale.

I preparativi vanno avanti, ormai manca solo una settimana alla mia partenza per l’Italia. Ho finito di impacchettare, a fine settimana arrivera’ la ditta che si occupa di spedire tutto quello che ho in Cina. Solo qualche scatola di libri, vestiti e cose personali, due valigie, una snowboard, un basso e una chitarra. Alcuni cose a cui sono molto legato le riportero’ con me in Italia. Qui rimarranno solo dei quadri che ho collezionato durante i miei viaggi.

Oggi ho annunciato la mia partenza ai miei colleghi, e’ ovvio che dentro di me un po’ di commozione e di tristezza ci fosse, ma continuo ad essere molto entusiasta della scelta che ho fatto. La scorsa settimana quando ha nevicato ho fatto un po’ di foto delle case addobbate per il Natale. Se riesco ne faro’ ancora durante il weekend. Se guardate queste foto dall’Italia speriamo vi tirino su un po’ il morale.

Addio al COM.IT.ES….

Una delle cose che mi dispiace molto dover lasciare, a causa di questo mio imminente trasferimento a Pechino, e’ il COM.IT.ES., il Comitato degli Italiani all’estero. Era stato eletto nel Marzo del 2004, ricordo ancora l’emozione che ho provato quando Romana mi ha chiamato al telefono per comunicarmi la notizia, non ci potevo credere. Purtroppo ho dovuto dare le dimissioni di recente, ho preferito cosi’ visto che trasferendomi a Pechino non ritenevo di poter piu’ rappresentare adeguatamente la comunita’ italiana di Seattle. Era una scelta dovuta che pero’ mi ha lasciato un po’ di tristezza dentro, ci tenevo molto a questo incarico. Fortunatamente lascio con un Consolato di San Fransciso che finalmente, dopo tantissimi anni, sembra che inizi a funzionare, a dimostrazione che il lavoro che abbiamo svolto come comitato era nella giusta direzione. Mi dispiace solo per tutte le critiche che Romana, la presidente, si e’ dovuta subire in questi ultimi tempi. Non sopporto quando una persona viene attaccata ingiustamente in quel modo, diventando il capro espiatorio di una situazione che ha ben altre responsabilita’. E’ stata una battaglia dura quella che abbiamo condotto, e Romana in primis ha pagato il prezzo piu’ alto soffrendo parecchio per questi ripetuti attacchi anche a livello personale. Ma lei ha resistito… e con lei tutto il COM.IT.ES. e alla fine la giustizia ha prevalso…., come sempre. Quindi grazie Romana! Ora a San Francisco sono arrivati quattro impiegati nuovi e ti rinnovano il passaporto in due giorni. Qualche mese fa pareva un sogno…. Romana, che stimo e ammiro molto, ieri mi ha scritto questa lettera che mi ha davvero commosso:

Caro Davide,

Ho preso atto delle tue recenti dimissioni da membro del Comites con estrema tristezza e profondo rammarico, sentimenti che sono condivisi anche dagli altri consiglieri che hanno avuto modo in questi tre anni di constatare da vicino quanto sia stata proficua la tua corretta tenacia nel voler raggiungere obiettivi estremamente importanti e benefici per la comunita’ italiana all’estero. Il tuo prezioso operato nell’ambito del Comites  e’ stato sempre un elemento di vitale importanza per lo svolgimento delle attivita’ per cui siamo stati eletti. Ti sono grata per la realizzazione del nostro sito web, per la tua creativa e instancabile divulgazione a Seattle della cultura italiana ma ti sono soprattutto estremamente riconoscente per l’importante contributo del tuo sondaggio. Questo tuo intervento e’ stato l’inizio di una lunga catena di altri interventi che hanno portato a far si’ che il Consolato Italiano di San Francisco ora possa operare con efficienza nel servire la comunita’ italiana. Sono certa che i nostri connazionali, mentre si uniscono nel dimostrarti la propria riconoscenza, si rammaricano profondamente nel aver perso un giovane, energico, onesto consigliere, cosi’ preparato, volenteroso e pieno di iniziative

Sentiamo la tua mancanza nell’ambito del Comites, non mi resta altro che formularti i miei piu’ sentiti auguri per un futuro che ti sia foriero di successo e felicita’.

Con stima, riconoscenza ed affetto

Romana Bracco
     Presidente,
     Comites di San Francisco

Al Gore ha vinto in Nobel per la pace

Sono contento, se lo merita. Proprio da poco avevo segnalato il suo documentario su questo blog, spero abbiate ora un motivo in piu’ per guardarlo. Intanto in Italia si continua a mangiare, oggi a pranzo e’ stata la volta della “bagna cauda”. Approposito questo weekend, per chi non ne avesse abbastanza a Francavilla alle 14:30 c’e’ il Merendone!! Mangiamo, mangiamo. Intanto ieri sera ho visto una bella puntata di AnnoZero di Santoro. Parlava del degrado della citta’ di Bologna, tra l’altro rimarcato da Casini piu’ tardi a Porta a Porta. E’ un po’ che non ci vado ma sembra che la citta’ sia cambiata “da cosi’ a cosi'”. Pare che sia dilagante il fenomeno dei punkabbestia, un termine che non conoscevo e che pare sia utilizzato per identificare un tipo di vagabondi e senzatetto metropolitani. Mi sembra ovvio ormai che la direzione che questo paese sta prendendo, con una classe politica sia di destra che di sinistra che pare essere completamente scollegata dalla realta’, diventi ogni giorno piu’ preoccupante.   

Che caldo

La cosa che mi stupisce non poco in questi primi giorni in Italia e’ come il clima sia cambiato. Siamo a Ottobre e oggi c’erano 22 gradi, domani le previsioni dicono che ce ne saranno 27. Sembra di essere a Maggio piu’ che in autunno, belle giornate, foglie degli alberi ancora verdi, si puo’ dormire con la finestra aperta. Di funghi al mercato manco l’ombra, non piove mai. Siamo a Ottobre, quando ero bambino faceva gia’ freddo e c’era la nebbia. Quando era bambina mia madre ai primi di Novembre c’era gia’ la neve. Il clima sta veramente cambiando. Ho visto un film interessante in DVD sull’effetto serra proprio una settimana prima di partire, si intitola Una Scomoda Verita’ di Al Gore. Ha vinto l’Oscar come miglior documentario nel 2007. E’ proprio vero che se non si pone rimedio alla sconsiderata crescita delle emissioni di gas inquinanti nell’atmosfera le conseguenze saranno catastrofiche per il nostro pianeta. I dati e i segnali parlano chiaro. Grosso modo dalla seconda metà del secolo scorso la popolazione mondiale è quasi triplicata, e la conseguente massiccia emissione di anidride carbonica (dovuta soprattutto all’utilizzo degli idrocarburi) ha inspessito l’atmosfera, che in tal modo trattiene maggiormente i raggi infrarossi solari e si surriscalda. I due poli, le cui calotte di ghiaccio hanno la fondamentale funzione di specchio per il 90% delle radiazioni provenienti dal sole, negli ultimi 40 anni hanno perso il 40% dello spessore. Insieme all’Europa, i principali colpevoli sono gli Stati Uniti che emettono nell’aria il 30% dell’anidrire carbonica del mondo. Il problema è che l’Istituto Petrolifero Americano ha avuto all’amministrazione l’incarico di occuparsi delle politiche ambientali. Non potendo però lavorare contro sè stessi, sono proprio i colossi dell’oro nero e dell’automobile a sostenere “il dubbio come prodotto da vendere” all’opinione pubblica per screditare risultati scientifici allarmanti sull’effetto serra. Ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Spero vedrete anche voi il film.

Presidenziali Americane su YouTube

041103_clinton_huhmedium.jpgQuesta sera ho assistito sulla CNN al primo dibattito politico virtuale per le elezioni presidenziali Americane. Le domande ai candidati democratici sono state formulate tutte attraverso dei video creati dagli utenti del sito internet YouTube.com. Ne e’ uscito un dibattito molto genuino e orginale, in alcuni casi anche molto divertente. Un’idea davvero azzeccata, ho avuto l’impressione di assistere ad un evento storico, sicuramente molto innovativo e all’insegna di uno grande spirito di democrazia. Certo mi sono reso conto che l’America ha un sacco di problemi da risolvere, dal fallimento della guerra in Iraq, al debito pubblico esorbitante, dal sistema pensionistico che rischia il fallimento all’assistenza sanitaria che e’ a pagamento per quelli che non hanno l’assicurazione  (45 milioni di Americani), dal problema dell’immigrazione clandestina alla dipendenza dal petrolio e la necessita’ di trovare fonti di energia alternative, etc. etc..  L’America non sta attraversando un buon periodo, il futuro e’ secondo me pieno di incognite e il successore di Bush non avra’ sicuramente vita facile. I favoriti sono sicuramente Hilary Clinton e Barack Obama. Alla fine sara’ uno di loro a vincere perche’ hanno piu’ soldi di tutti, e in politica vince chi ha piu’ soldi e perche’ sono due politici perfetti. Hilary in particolare mi sembra molto preparata rispetto agli altri candidati, una donna molto intelligente e molto scaltra, ha sicuramente tutte le carte in regola per vincere. Il mio favorito rimane pero’ Kucinich, si vede che e’ una persona semplice e io amo la semplicita’. Il padre era d’origine croata e faceva il camionista mentre la madre, che aveva discendenze irlandesi, era una casalinga. Sara’ di estrema sinistra ma non mi importa a me piace perche’ non ha peli sulla lingua e dice le come stanno, diciamolo… i politici come lui putroppo non hanno speranze.

Girotti colpisce ancora

La polemica del Sig. Girotti contro il Consolato e il COM.IT.ES. continua. Prima con un articolo rispondendo al nostro comunicato nel quale il nostro amico dice purtroppo altre verita’ ma ancora una volta mi soprende nel difendere il CGIE, se il Girotti avesse a cuore veramente lo sperpero di denaro pubblico a danno del cittadino sarebbe d’accordo con Romana nel chiedere l’abolizione del CGIE che non serve assolutamente a niente e ha un costo per lo stato Italiano che e’ una briciola in confronto a quanto viene speso per i Comites. Romana gli ha risposto con una lettera nel quale lo invita ad uscire allo scoperto, a partecipare alle riunioni e a proporre qualcosa di costruttivo ma il Girotti insiste nel voler non partecipare a un confronto in questo comunicato alla stampa cosa che non capisco perche’ rimanendo nell’anonimato non fa altro che darsi la classica zappa sui piedi: chi manda lettere anonime finisce sempre per alzare polveroni senza ottenere niente. Domani mattina ci sara’ la riunione del COM.IT.ES. a San Francisco con il Console, purtroppo potro’ partecipare solo per telefono via internet quindi speriamo che la connessione tenga, sara’ interessante vedere cosa succedera’.

Sindacati e previdenza sociale

15 anni fa qui andavano quasi tutti in bicicletta e pochissimi possedevano un computer, quando passava una macchina era quasi un evento, oggi a Pechino ci sono 2 milioni e mezzo di macchine in circolazione. 400 milioni di persone possiedono un telefonino cellulare e si laureano ogni anno 4 milioni di studenti, di cui il 40% in ingegneria. Oggi ho letto che Beppe Grillo ha detto “vogliamo bloccare l’avanzamento della Cina? Mandiamogli tutto spesato CGIL, CISL e UIL per sei mesi e vederete che dopo la Cina sarà paralizzata”. Vero, anche se vorrei vedere lui cosa farebbe se lavorasse in una fabbrica Cinese con le condizioni di lavoro che hanno qui. Questa e’ gente che lavora sodo, a testa bassa, e non pensa a lamentarsi. C’e’ ancora molta poverta’, persone estremamente semplici, attaccate ancora a valori e tradizioni di un tempo e pronti ad affrontare enormi sacrifici a beneficio della propria famiglia. Venti anni fa lo stipendio medio era 6 dollari al mese e la maggior parte delle famiglie Cinesi riuscivano a mettere da parte 2 dollari al mese. Ancora oggi i Cinesi sono un popolo di risparmiatori, molti giovani che lavarano a Pechino, a causa di un sistema previdenziale carente, sono costretti a mandare parte del loro stipendio alle loro famiglie che spesso vivono in zone povere della Cina.