Siamo agli sgoccioli

Sono qui che guardo le foto che arrivano dall’Italia degli scaffali vuoti e dei Tir incolonnati. E’ incredibile come cose del genere possano succedere nel nostro paese. In America, in quindici anni che vivo qui, non ho mai avuto occasione di assistere a cose del genere a meno che ci si trovi in situazioni di emergenza dovute a calamita’ naturali. Incredibile poi che questo succeda a due settimane da natale.

I preparativi vanno avanti, ormai manca solo una settimana alla mia partenza per l’Italia. Ho finito di impacchettare, a fine settimana arrivera’ la ditta che si occupa di spedire tutto quello che ho in Cina. Solo qualche scatola di libri, vestiti e cose personali, due valigie, una snowboard, un basso e una chitarra. Alcuni cose a cui sono molto legato le riportero’ con me in Italia. Qui rimarranno solo dei quadri che ho collezionato durante i miei viaggi.

Oggi ho annunciato la mia partenza ai miei colleghi, e’ ovvio che dentro di me un po’ di commozione e di tristezza ci fosse, ma continuo ad essere molto entusiasta della scelta che ho fatto. La scorsa settimana quando ha nevicato ho fatto un po’ di foto delle case addobbate per il Natale. Se riesco ne faro’ ancora durante il weekend. Se guardate queste foto dall’Italia speriamo vi tirino su un po’ il morale.

Addio al COM.IT.ES….

Una delle cose che mi dispiace molto dover lasciare, a causa di questo mio imminente trasferimento a Pechino, e’ il COM.IT.ES., il Comitato degli Italiani all’estero. Era stato eletto nel Marzo del 2004, ricordo ancora l’emozione che ho provato quando Romana mi ha chiamato al telefono per comunicarmi la notizia, non ci potevo credere. Purtroppo ho dovuto dare le dimissioni di recente, ho preferito cosi’ visto che trasferendomi a Pechino non ritenevo di poter piu’ rappresentare adeguatamente la comunita’ italiana di Seattle. Era una scelta dovuta che pero’ mi ha lasciato un po’ di tristezza dentro, ci tenevo molto a questo incarico. Fortunatamente lascio con un Consolato di San Fransciso che finalmente, dopo tantissimi anni, sembra che inizi a funzionare, a dimostrazione che il lavoro che abbiamo svolto come comitato era nella giusta direzione. Mi dispiace solo per tutte le critiche che Romana, la presidente, si e’ dovuta subire in questi ultimi tempi. Non sopporto quando una persona viene attaccata ingiustamente in quel modo, diventando il capro espiatorio di una situazione che ha ben altre responsabilita’. E’ stata una battaglia dura quella che abbiamo condotto, e Romana in primis ha pagato il prezzo piu’ alto soffrendo parecchio per questi ripetuti attacchi anche a livello personale. Ma lei ha resistito… e con lei tutto il COM.IT.ES. e alla fine la giustizia ha prevalso…., come sempre. Quindi grazie Romana! Ora a San Francisco sono arrivati quattro impiegati nuovi e ti rinnovano il passaporto in due giorni. Qualche mese fa pareva un sogno…. Romana, che stimo e ammiro molto, ieri mi ha scritto questa lettera che mi ha davvero commosso:

Caro Davide,

Ho preso atto delle tue recenti dimissioni da membro del Comites con estrema tristezza e profondo rammarico, sentimenti che sono condivisi anche dagli altri consiglieri che hanno avuto modo in questi tre anni di constatare da vicino quanto sia stata proficua la tua corretta tenacia nel voler raggiungere obiettivi estremamente importanti e benefici per la comunita’ italiana all’estero. Il tuo prezioso operato nell’ambito del Comites  e’ stato sempre un elemento di vitale importanza per lo svolgimento delle attivita’ per cui siamo stati eletti. Ti sono grata per la realizzazione del nostro sito web, per la tua creativa e instancabile divulgazione a Seattle della cultura italiana ma ti sono soprattutto estremamente riconoscente per l’importante contributo del tuo sondaggio. Questo tuo intervento e’ stato l’inizio di una lunga catena di altri interventi che hanno portato a far si’ che il Consolato Italiano di San Francisco ora possa operare con efficienza nel servire la comunita’ italiana. Sono certa che i nostri connazionali, mentre si uniscono nel dimostrarti la propria riconoscenza, si rammaricano profondamente nel aver perso un giovane, energico, onesto consigliere, cosi’ preparato, volenteroso e pieno di iniziative

Sentiamo la tua mancanza nell’ambito del Comites, non mi resta altro che formularti i miei piu’ sentiti auguri per un futuro che ti sia foriero di successo e felicita’.

Con stima, riconoscenza ed affetto

Romana Bracco
     Presidente,
     Comites di San Francisco

Diamond Dave is back!

DSCN3063 Ieri ho coronato un sogno, vedere il concerto dei Van Halen con il ritorno del mitico cantante David Lee Roth. Li avevo gia’ visti a Milano e tre volte a Seattle, ma alla voce c’era sempre Sammy Hagar. Finalmente il gruppo s’e’ riunito, di questi tempi va molto di moda. Al basso pero’ non c’e’ piu’ Michael Anthony ma Wolfgang Van Halen, il figlio giovanissimo di Eddie il chitarrista. Non so quanti di voi conoscono questo gruppo ma Eddie Van Halen e’ veramente un pilastro del rock Americano. Con il suo stile unico di suonare la chitarra elettrica, con il suo famoso tapping che potete vedere nella foto, ha influenzato e ispirato i chitarristi rockettari di un’intera generazione. Davvero una bella serata.

Storia di una nevicata

Nevicata Ieri sono uscito per far spesa e veniva giu’ qualche fiocco di neve. Ho fatto sosta a Westlake Center dove ho comprato un libro per imparare a investire sul mercato azionario delle opzioni, un mondo che mi affascina molto in questi ultimi tempi, poi mi sono diretto verso Pacific Food Import per comprarmi un pandoro. Improvvisamente mi sono trovato in una vera e propria bufera di neve con vento forte e poca visibilita’. Era tempo che non mi succedeva. Non capita spesso a Seattle, qui di solito piove, in media 200 giorni l’anno. Di solito i venti sono da sud o da ovest, grazie a questi la temperatura si mantiene sopra lo zero per la maggior parte dell’inverno.  Sono poche le volte in cui le correnti fredde da nord, dall’Alaska, penetrano nel Puget Sound. Quando succede la temperatura scende e il gioco e’ fatto. Ieri gli ingredienti c’erano tutti. E cosi’ e’ arrivato un altro regalo…

E’ ufficiale

Ho appena firmato l’offerta circa dieci minuti fa’. Ormai e’ ufficiale a gennaio mi trasferiro’ in Cina definitivamente e lavorero’ nella sede Microsoft di Pechino. E’ un passo importante per me. Sono molto emozionato e felice di questa scelta. L’entusiasmo e’ alle stelle, era quello che volevo e alla fine l’ho ottenuto. Ora e’ tempo di salutare tutti, saro’ a Seattle ancora due settimane poi tornero’ in Italia per le vacanze natalizie. Non potevo farmi un miglior regalo quest’anno…… :-)

Thankschifing

DSC_1694 (2) Lo chiamava cosi’ il giorno del ringraziamento il mio amico Mario Vellotti originario di Napoli…. In realta’ il vero nome e’ Thanksgiving… :-) A parte i giochi di parole, quest’anno niente tacchino arrosto e patate dolci, niente commensali. La giornata l’ho trascorsa in compagnia del mio amico Cosmo nella foto.  Sono ospite da Nello che e’ andato con la famiglia in Arizona per festeggiare l’occorrenza, io mi sono offerto di guardagli la casa visto che in questo momento una dimora fissa a Seattle non ce l’ho. Thanksgiving, una tradizione che e’ nata nel 1623, in passato ci si festeggiava la fine della stagione del raccolto ringraziando Dio. L’usanza oggi e’ di ritrovarsi a tavola con la famiglia, mangiare il tacchino e in alcuni casi anche di condividere a voce con i partecipanti al banchetto le ragioni della propria gratitudine. Anche io ho pensato oggi alle cose di cui sono grato. Mi ritengo una persona molto fortunata, mi sono venute in mente tante ragioni, la salute, la mia famiglia prima di tutto. Ma oggi sono particolarmente grato a Seattle e a questa nazione che in 15 anni mi ha dato tanto. Ora e’ arrivato il momento pero’ di voltare pagina, non vedo l’ora che arrivi gennaio…..

Qualcuno se la spassa…

papa2Mi e’ arrivato un MMS da Alessandria con la foto che potete vedere qui accanto. Pare che da quelle parti qualcuno se la stia spassando…
Eccolo mio padre con un bel tartufo in mano…  :-) Ringrazio Domenico per aver immortalato l’evento e per avermi fatto venire nostalgia dell’Italia!!  Bravi, bravi!! Saluti e….. buon appetito!! Mangiatene qualche fettina anche per me!

Il giorno fatidico

19 Novembre. Qualche giorno fa avevo dato le dimissioni, volevo smettere di lavorare. Pensavo che a Pechino avrei potuto vivere senza un lavoro e con piu’ liberta’ avrei potuto viaggiare piu’ spesso. Ero anche sfiduciato e molto stanco. Credevo che fosse la soluzione migliore. Ma Rob, il mio manager a Redmond, le mie dimissioni non le ha accettate, mi ha detto “Quando torni ne parliamo”. Anche il general manager, Nick, mi ha messo in contatto con la sua segretaria per fissare un appuntamento, oggi avevo in programma di incontrarmi con lui alle 3 del pomeriggio. A mezzogiorno Rob e arrivato nel mio ufficio, siamo scesi nel garage sotterraneo e siamo saliti sulla sua macchina. Mentre guida mi dice “Scegli tu in quale ristorante vuoi andare a pranzo, offro io”. Gli ho risposto: “Non importa fa lo stesso per me” ma lui insisteva e alla fine ho desistito: “E’ tanto che non mi faccio una pizza….”. Siamo andati in pizzeria Da Guido. Abbiamo fatto una lunga chiacchierata e mi ha convinto a non lasciare Microsoft. Poi alle 3 mi sono presentato nell’ufficio di Nick. Lo avevo conosciuto a Pechino quando era venuto in visita, e’ a Microsoft da 15 anni. Mi ha chiamato col nome David, poi si e’ ricordato che Bradley gli diceva che il mio vero nome era Davide e si e’ corretto. Nick e’ andato subito al nocciolo: “Se hai un sogno non devi desistere, devi fare di tutto per ottenerlo. Abbandanare cosi’ e’ un trucco che funziona ma non puoi usarlo sempre”. Aveva ragione. Mi ha lasciato di stucco, gli ho parlato delle ragioni che mi hanno portato a quella decisione. Alla fine mi ha detto: “Sei un ragazzo in gamba, faro’ in modo che a gennaio tu venga trasferito a Pechino. Nel frattempo ricordati che se hai bisogno di qualcosa la porta e’ sempre aperta”. Gli ho stretto la mano e sono uscito, dentro ero davvero contento. Stento ancora a crederci ma oggi ho qualche ragione in piu’ per essere fiducioso. 

Si torna a Seattle

Sono dinuovo all’aereoporto di Pechino. Tra un’ora parte il volo per Seattle. Sono successe molte cose negli ultimi giorni e ho avuto davvero poco tempo per scrivere ma ci sono tante novita’ che avro’ sicuramente modo di raccontare presto. Probabilmente tornero’ a Pechino nelle prossimene settimane, almeno si spera, quindi non sono cosi’ triste di partire anche se l’idea di essere dinuovo a Seattle non mi eccita un granche’. Torno con uno spirito molto diverso da quando sono arrivato qui un mese fa’. Negli ultimi dieci giorni una brutta influenza mi ha messo a dura prova ma devo dire che fisicamente e mentalmente mi sento completamente rigenerato. Questo mi fa ben sperare per il futuro. Sono venuto in Cina due volte quest’anno e entrambe le volte ho ritrovato me stesso.   

E’ arrivato l’inverno

Fa molto freddo stanotte andremo sotto zero per la prima volta. L’influenza migliora ma non mi e’ ancora passata. Oggi sono andato per un massaggio a Bodhi. In programma avevo due ore e mezza con Yin Xiu. Mi ha portato delle medicine cinesi perche’ sapeva che non stavo bene. Le ho chiesto se le dovevo qualcosa e lei: “No niente, tu sei mio amico”. Quando ha iniziato a massaggiarmi ho visto subito che era stanca. Mentre lavorava con le mani, le si chiudevano gli occhi. Sul lavoro fa degli orari assurdi, lavora 12-13 ore al giorno, per 6 giorni la settimana. Dopo mezz’ora le ho detto: “Ho un’idea. Tu ti corichi sul letto al mio posto e dormi e io mi metto sulla poltrona”. Lei non voleva. Ho dovuto insistere, alla fine le ho detto: “Non importa se non mi fai il massaggio, tu sei mia amica”. Si vergognava quasi, poi ha accettato. Si e’ stesa sul lettino, le ho messo due asciugamani piegati sotto la testa. Si e’ addormentata quasi subito. Io sono rimasto sulla poltrona, ho messo lo sgabello contro la porta perche’ nessuno entrasse e scoprisse che stava dormendo. Ho spento il cellulare e le luci. Sono rimasto seduto sulla poltrona immobile aspettando che arrivasse l’ora di svegliarla.

Il dottor Bin

Qualcuno mi dice che fuori nevica. Il chiarore della neve traspare attraverso le tende scure sulle finestre, in una stanza buia. Mi affaccio per guardare fuori e sono felice, ce ne sara’ almeno mezzo metro!! Corro in cortile con la macchina fotografica e mi accorgo improvvisamente che sta piovendo, che la neve si sta ormai sciogliendo. Niente foto. Sono in Italia, nel cortile di casa mia, in campagna. Mi sveglio di soprassalto. Era soltanto un sogno….

Le quattro del pomeriggio, mi ero appisolato sul letto. Ero stanco, questa notte sono rientrato in hotel alle 5 del mattino. Stamattina ho fatto colazione a Wuangfujing in un bar francese chiamato Paris Baguette, fanno dei dolci da favola. Poi sono stato alla mia prima seduta di agopuntura. E’ stato Sandro a darmi il numero di telefono del professor Han Bin. Parla italiano, con un accento torinese molto simpatico ne’… Mi ha detto di aver vissuto a Torino per due anni per insegnare ad allievi agopuntori Italiani. Ad Alessandria c’e’ stato una sola volta, degli amici lo hanno portato a pescare in un fiume di cui non ricorda il nome. “Anche io sono un pescatore” ho risposto sorridendo.  Gli ho poi spiegato perche’ ero venuto. Mi ha detto che ci vorra’ un po’ di tempo prima che la sua cura abbia effetto. Ma gia’ dopo la prima seduta sto un pochino meglio e ho capito che l’agopuntura mi fara bene. 

Kevin Collins

Da piu’ di tre giorni ho mal di gola, raffreddore e dolori allo stomaco. Oggi va un po’ meglio. E’ la quarta volta che mi prendo l’influenza in Cina quest’anno. Non so se e’ il clima, l’inquinamento o il mio sistema immunitario che in questo momento non regge. E’ stato qui Kevin Collins, era a Shanghai per una conferenza di Microsoft. Lui gira sempre il mondo per conferenze, a Seattle non c’e’ quasi mai. Lavora a Miscosoft dal 1993 e ora si occupa di un prodotto per lettori DVD ad alta definizione (HD). E’ stato lui ad assumermi a Microsoft nel lontanto settembre 1994. E’ stato il mio manager per 5 anni nel mitico team di JET, il query engine di Microsoft Access. E’ stato anche il mio maestro di snowboard. Non dimentichero’ mai quando, dopo il mio terzo giorno sulla tavola, mi ha portato in cima a Crystal Mountain su una pista nera. Come se la rideva!!! Credeva di avermela fatta, ma io ce l’ho messa tutta e alla fine in qualche modo sono riuscito a scendere. In quegli anni poi mi sono molto appassionato di snowboard, andavo sempre, ero diventato un esperto. Soprattutto, Kevin e’ stato un grande amico, uno dei pochi amici americani che ho. Ci siamo divertiti nei giorni che e’ stato qui ricordando i vecchi tempi. Microsoft e’ molto cambiata da allora. Ricordo ancora quando ho fatto il colloquio con lui, ero tranquillo perche’ ero convinto che non mi avebbero assunto. Pensavo: “che se ne faranno di un tipo giovane e con poca esperienza come me?”. Avevo 25 anni, avevo finito i corsi al college da poco. Durante il colloqui dissi: “Per Microsoft lavorerei anche gratis” e poi “Visual Basic? Lo conosco meglio di mia moglie”. Sfrontatissimo, quando tornai a casa e ricevetti una telefonata sulla segreteria telefonica che mi avevano assunto ho toccato il cielo con un dito.

Sognando il Park Hyatt

DSC_1503 - Copy Finalmente ho rivisto Melissa, era a Hong Kong per lavoro. Mi ha fatto subito l’elenco delle conoscenze importanti che ha racimolato negli ultimi mesi tra cui una star del cinema Cinese fidanzata con un attore americano. Di recente si e’ pure divertita posando per una pubblicita’ di borse uscita sulla rivista Cosmopolitan cinese che mi ha mostrato orgogliosamente. Sono risalito sul suo Porche Chayenne, come al solito guida come se non ci fossero regole, volando i rossi o andando letteralmente a passo d’uomo in mezzo alla strada per mostrarmi comodamente il depliant del concessionario Ferrari, mentre dietro di noi due corsie di macchine in coda vanno giu’ di clacson quantomeno …. indispettite. Mi sembra di essere finito su Marte…  Alcuni riescono a sorpassarci guardanoci sbigottiti come se venissimo da quel pianeta… Non hanno tutti i torti, lei…  come se niente fosse. Mi racconta che il suo ragazzo le ha promesso la Ferrari, lei preferisce la 599. Poi dal depliant delle Ferrari passiamo a quello delle Maserati e io “Ma le Maserati non e’ che mi piacciano un granche’ preferisco la Ferrari”. Dentro di me mi scappa da ridere perche’ non credo a cio’ che sto vivendo. Le ho detto che sto cercando casa e mi dice: “Perche’ non vieni a stare al Park Hyatt?” lei e’ direttore delle vendite, “Ho alcuni clienti che potrebbero affittarti un appartamento a un buon prezzo, 4000 dollari al mese, ahh sarebbe proprio bello saremmo cosi’ vicini di casa e ti verrei a trovare spesso…”. Le rispondo cercando di azzardare un mezzo sorriso: “Eh… non e’ una brutta idea, dai ci pensero’…”. Il Park Hyatt verra’ innaugurato a Gennaio, sara’ uno dei grattacieli piu’ alti e lussuosi di Pechino, guardatevi il sito.  Poi le racconto che sono stato a Macao e mi parla di un suo amico che nelle ultime settimane si e’ giocato a un casino’ di Hong Kong quasi un milione di dollari e mi dice: “Ho detto alla sua ragazza di fermarlo, capisco se avesso perso cento mila dollari ma un milione….” guardo fuori dal finestrino e cerco di far mente locale pensando alla poverta’ che c’e’ in questo paese. Lei continua: “Sai prima che chiamassi tu ero al telefono con la moglie del fondatore di Alibaba.com” Avevo parlato di Alibaba.com in un post precedente, clicca qui per leggerlo, e guarda caso Alibaba.com proprio ieri ha debuttato in borsa a Hong Kong triplicando di valore in un giorno, ha fatto meglio solo Google. Intanto il telefono di Melissa continua a squillare e arriviamo in banca perche’ deve incontrare un cliente che vuole cambiare del contante in dollari di Hong Kong. Quando lo incontriamo il tipo apre la borsa, piena zeppa di dollari, non ho mai visto tante banconote in una sola borsa in vita mia, Melissa dice che c’erano solo 200 mila dollari e aggiunge mentre prendiamo un caffe’ a Starbuck: “Sono pochi per quello che dobbiamo fare, il profitto non sara’ un granche’…”

Concertino

DSC_1463 A Pechino si e’ alzato un vento gelido che ha spazzato via la nebbia e lo smog. Le giornate sono limpide e soleggiate. l’aria e’ diventata finalmente respirabile, ma fa molto freddo. Avevo lasciato qui una valigia a Sandro con le cose invernali sono andato a riprendermela. Poco distante dall’hotel dove alloggio ho scoperto un piccolo negozietto, si chiama Concertino come vedete dalla foto. Anche se in vetrina ci sono solo libri nel retro vende un po’ di tutto, dai dvd alla pasta. Ci sono anche delle poltrone e dei tavoli dove puoi passare qualche ora a leggere o prendere un caffe’. Sono entrato e ho comprato un notebook, cioe’ diario dove prendere appunti, e un dizionario di cinese-inglese. Dovro’ pur ricominciare da qualcosa. Ho deciso che cerchero’ un appartamento anche per rendermi conto dei prezzi. Mi sono reso conto che non c’e’ altro posto in cui vorrei essere adesso. Sto meglio, i forti dolori alla schiena che avevo prima di partire sono passati grazie ai massaggi di Yin Xiu. Mi sono accorto che devo stare attento a quando cammino per strada e attaverso gli incroci, anche se e’ verde e sono sulle strisce pedonali qui non si fermano, anzi, ti suonano perche’ tu li faccia passare. Qualcuno mi ha detto: “Qui non siamo mica in America o in Giappone, qui non si fermano, tanto siamo in tanti e anche se ne muore uno non gliene frega niente a nessuno”. Mi sono accorto che e’ un concetto che qui in Cina puo’ essere applicato a diverse situazioni.

Macao

DSC_1418 - Copy Anche questa gita in quel di Macao volge ormai al termine, domani torno a Pechino. Ho scritto poco anche perche’ in questo posto mi sento molto poco ispirato. Non mi e’ piaciuta questa citta’, anche se ha superato da poco il fatturato del gioco d’azzardo di Las Vegas.  In effetti ho notato questo, qui giocano forte, mi sono seduto solo per un’ora al tavolo di blackjack al Whynn (molto bello tra l’altro ma niente a che vedere con il suo omonimo di Las Vegas) e ho visto gente cambiare in chips migliaia di dollari davanti al mio naso e giocare puntate a cui onestamente non ero abituato anche se devo ammettere che non gioco quasi mai. Pero’, a parte il gioco d’azzardo, a mio parere Las Vegas rimane molto al di sopra di Macao per cio’ che offre in quanto a show e attrazioni turistiche, non ci sono paragoni. Non parliamo poi delle piscine e dei club di Las Vegas, che qui sono praticamente inesistenti. Penso solo alla discoteca Pure di Las Vegas che e’ considerata la migliore in tutti gli Stati Uniti o ai cinque show del Cirque de Soleil. Qui ho visto solo tavoli da gioco e slot machines. Non male i ristoranti, ma per il resto Las Vegas rimane su un altro pianeta. Per non parlare poi del giro di prostitute nei casino’ e  all’interno degli hotel, in certi posti pareva di essere al mercato. Menomale che domani tolgo le ancore e torno alla base.

Il futuro e’ roseo per Macao

DSC_1366 Come Hong Kong, Macao e’ una Zona Amministrativa Speciale della Cina. Era una colonia portoghese fino al 1999, infatti tutte le insegne sono ancora in due lingue. E’ una piccola penisola al sud della Cina, a soli 60 km da Hong Kong. Ha un clima subtropicale, molto umido. La sua economia ruota principalmente intorno al turismo e il gioco d’azzardo. Nel 2007 ha vinto il Future Award come la destinazione turistica piu’ in crescita di tutta l’Asia. Infatti in questo momento sono in costruzione i seguenti casino’ e hotel, tra parentesi l’anno in cui apriranno: Four Seasons (2008), MGM Grand Macau (2007), Ponte 16 (2007), Far East Consortium Complex (2007), Grand Hyatt (2009), Galaxy Cotai Megaresort (2008), City of Dreams (2008), Oceanus (2008), Mandarin Oriental (2009). Il casino’ Venetian ha innagurato da poco, e’ uno dei piu’ grandi edifici al mondo: il Venetian nel suo complesso ospita un albergo a 32 piani con 3000 camere, 7000 slot machines, 850 tavoli da gioco, uno spazio conferenze e un’area shopping di, rispettivamente, 120.000 e 100.000 metri quadrati.

In partenza per Macao

Sabato pomeriggio, sono dinuovo all’aereoporto questa volta in partenza per Macao, considerata la Las Vegas cinese. E’ ormai passata piu’ di una settimana da quando sono arrivato, saro’ in Cina fino al 18 di Novembre. In questi giorni dovro’ prendere una decisione importante, se traferirmi a Pechino a gennaio oppure no. Non e’ una decisione facile da prendere. Diciamo che in linea di massima sono favorevole all’idea, anche perche’ ho venduto tutto a Seattle in previsione di questo trasferimento. Non sono pero’ ancora convinto al 100% e spero di chiarirmi le idee durante questa vacanza. E’ per questo che ho deciso di raccontare delle persone che conosco a Pechino, perche’ ho sempre pensato che il posto lo fanno le persone. Poi penso che un paese non lo si conosce solo visitando musei, opere artistiche e templi, o guardando delle foto, e’ importante anche conoscere e osservare le persone del posto. Penso sia utile. 

%d bloggers like this: