Sempre sullo stesso diario ho trovato una poesia decisamente piu’ allegra scritta in dialetto alessandrino e dedicata al mio compagno di scuola e di quel viaggio Marco Rabellino. Il suo sogno era diventare Colonnello…. chissa che fine avra’ fatto
Avag semper a mange’ al Keski Koski
Um pias fime’, beivi e ande’ a munte’
A son in squilibra’, sat vori fe’
Son riusci’ a pase’ sensa l’ passport
E ades son chi che a fas el vagabond
Ragassi vado a farmi un pisolino
io sono ilĀ Colonnello Rabellino