Aereoporto di Seattle. 6:30 del mattino. Tra meno di un’ora lasciero’ dietro le mie spalle anche questa semi-vacanza/lavoro. E’ stata una settimana piena di eventi, questa volta sono riuscito a incontrare piu’ persone, anche se per poco tempo. C’e’ dentro di me tanta nostalgia per questa citta’, piena di ricordi e veri amici, alcuni molto cari da cui e’ sempre dura separarsi. Ci ho pensato e ripensato, Seattle e’ una citta’ tranquilla, molto “mellow” direbbero gli americani, quasi letargica direi almeno per me che vivo a Pechino, che e’ piena di vita. Mi sono reso conto, ancor di piu’ questa volta, che farei fatica a tornare a vivere qui, anche se nella vita non si sa mai. Certo e’ stato bello poter socializzare che mi mancava tanto, sono stato a piu’ party e feste qui in un settimana, che in un intero anno a Pechino. Quindi, senza dubbio qui vivrei una vita piu’ tranquilla e potrei parlare e socializzare con molta piu’ gente, e forse mi sentirei meno solo grazie ai tanti amici. Ma ci sono aspetti della societa’ americana che non mi piacciono piu’ dopo aver vissuto in Asia. Poi io sono un avventuriero, almeno il mio spirito e’ quello, e non sono ancora pronto per andare in pensione, ne finanziariamente, ne con il corpo e nemmeno con lo spirito. Quindi, si’ da un lato e’ triste partire, dall’altro …. fa parte del mio destino e delle scelte che ho fatto. Quindi cerco almeno di non rammaricarmi perche’ chissa’ quali nuove avventure mi aspettano….
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Tre chilometri con un litro…
L’altra sera e’ stata la volta di Kevin. Mi e’ venuto a prendere dove lavoro, e’ arrivato con la sua Corvette gialla 5700 di cilidrata, fara’ si’ e no 3 km con un litro.. ero emozionato quando ci sono salito sopra, non capita tutti i giorni che qualcuno ti passi a prendere in Corvette…. Siamo arrivati poi nella sua mega villa per la cena, ho conosciuto il figlio, Parker, simpaticissimo. Sua moglie, che fa la cuoca di professione ha cucinato una cena di piatti tipici Coreani, visto che e’ originaria di quelle parti. A cena abbiamo parlato come era ovvio aspettarsi della situazione in Tibet, tra le altre cose ho saputo che il Dalai Lama sara’ a Seattle l’undici di Aprile per un convegno di 5 giorni. Ho provato a difendere per quello che ho potuto la mia cara Cina, ma e’ stato come parlare al muro: “Davide non e’ che hanno lavato il cervello anche a te da quelle parti…”. Un peccato, la cosa che vado ripetendo a tutti qui e’ che non sono necessariamente dalla parte della Cina, ma quando non si ha il coraggio di guardare le cose da entrambi i lati si perde l’occasione di capire la verita’ nel suo profondo. Come se niente fosse…, cosi’ ho preferito lasciar stare e cambiare discorso. Con Kevin, si ‘e parlato della battaglia persa da Microsoft con la Sony per i DVD ad alta definizione. I due colossi erano venuti fuori con due standard diversi, quello della Microsoft denominato HD DVD e quello della Sony chiamato Blue-Ray. Alla fine, dopo un lungo braccio di ferro, gli studi di produzione hanno optato per il sistema Blue- Ray della Sony. Gli ho chiesto come e’ stato possibile che la Sony abbia vinto: “Si sono comprati gli studi di registrazione… la Sony si’ giocata tutto su questo progetto e ha investito un sacco di soldi, per Microsoft non sarebbe valsa la pena rischiare cifre astronomiche per un investimento del genere”. Per Kevin, che aveva girato il mondo per convincere tutti che il sistema di Microsoft era il migliore, deve essere stata una bella botta. Infatti ora il suo team sara’ smantellato e Kevin dovra’ cercarsi lavoro da qualche altra parte all’interno di Microsoft. “Poco male”, mi ha detto Kevin, “adesso avro’ piu’ tempo per giocare a basketball e dedicarmi alla famiglia che non vedevo quasi mai perche’ ero sempre in viaggio per il mondo.”. Dopo la cena abbiamo guardato un film nel suo mega home theatre con un proiettore che costa piu’ di diecimila dollari. La sua collezione di DVD ad alta definizione e’ invidiabile, sono piu’ di mille, “Li usavo per lavoro” mi ha detto. Quando il film e’ finito e siamo usciti dalla stanza mi sentivo come se fossi stato al cinema, un esperienza incredibile questi DVD del futuro… Tornando a casa ho pensato a questa America, alla sua brutta situazione economica e alla questione tibetana . Si puo’ scegliere di guardare le cose da dove si vuole ma i dati non mentono mai: gli Stati Uniti hanno un debito, a causa della guerra in Iraq, che ha superato da poco i 9 mila miliardi di dollari. Da chi li hanno presi in prestito questi soldi? Una bella fetta, cioe’ mille miliardi di dollari secondo Wikipedia, sono arrivati dalla Cina, che essendo un paese in via di sviluppo di contante ne ha a non finire. I Cinesi hanno nelle mani un sacco di dollari in banconote e di bond americani (una specie di buoni del tesoro) …. Vi lascio immaginare cosa questo vuol dire… Credo che agli Stati Uniti convenga mantenersi in buoni rapporti con la Cina, a meno che qualcuno abbia deciso di non pagare i debiti cercando scuse…. Sono proprio curioso di vedere come andra’ a finire…
Che pizza questa Seattle…
Sono qui dal parrucchiere, aspettando che il mio caro amico Nello mi tagli i capelli, un po’ di tempo finalmente ce l’ho per tirare fuori il portatile e scrivere due righe. Sono stati giorni molto intensi, manco il tempo di fare una telefonata in Italia, da una sala riunioni all’altra e poi la sera di corsa verso Seattle per incontrare i vecchi amici. Sto cercando di fare il possibile ma non riusciro’ a vederli tutti, peccato. Col pensiero sono gia’ a Pechino. Non vedo l’ora di tornare farmi un bel massaggio e di rilassarmi un po’, raccogliere le idee e di scrivere con piu’ calma. Qui mi sento molto di passaggio e continuo a non trovare l’ispirazione giusta per scrivere qualcosa di interessante, poi ho troppa stanchezza addosso… Il taglio e’ finito, Franco e’ passato a prendermi e andremo a mangiarci una …….pizza!!!!!!!!!!!!
Buon Natale
Ieri notte rientrando in hotel ho scattato questa foto che testimonia chiaramente come il tempo a Seattle sia letteralmente impazzito… Anche oggi ho visto qualche fiocco di neve ma questo dovrebbe essere l’ultimo giorno di freddo, poi solo pioggia fino a Martedi’…. Spero di riuscire a vedere almeno quache giorno di sole prima di rientrare a Pechino venerdi mattina.
Non mangiate i biscotti Cinesi che vi fanno male…
Anche oggi e’ nevicato. Sono appena tornato da una pizza con Felice e Edmondo. E’ stata una settimana impegnativa, meeting, dopo meeting, dopo meeting, senza un attimo di fiato. Non ci sono abituato a questi ritmi. Ho incontrato molte facce nuove, alcune persone devo dire molto interessanti. Ho rivisto i miei vecchi (si fa per dire) colleghi di 4 mesi fa, inaspettata la loro accoglienza quando mi sono presentato di sopresa nei loro uffici. Per fare il simpatico ho offerto a tutti biscotti e paste Cinesi, alcuni li hanno graditi molto ma e’ stato bello osservare come invece altri non si azzardavano manco ad avvicinarli, o chi li prendeva in mano per esaminarli da vicino, guardandoli con quell’aria sospettosa di chi guarda qualcosa di potenzialmente velenoso, o come se avessero chissa’ quale terribile gusto…. c’e’ chi ha avuto il coraggio di chiedermi: “Ma sono dolci???” …. gli avrei sparato…. Incredibile cosa ti portanto a pensare certi stereotipi…. Quei biscotti e quelle paste sono fatti da una piccola pasticceria, non preconfezionati con i conservanti. Sono cosi’ genuini, buoni e gustosi che li ho portati qui per regalarli ma alla fine me li sto mangiando tutti io al mattino per colazione…. Incredibile cosa queste persone si perdono perche’ non pensano con la loro testa, scelgono un percorso deciso da altri senza rendersi conto di niente………. Ma c’e’ di piu’, la nazionale olimpica statunitense sara’ l’unica a portarsi le proprie forniture di cibo alle Olimpiadi di Pechino. Leggetevi questo articolo… Notare come la carne americana venduta nei supermercati qui sia notariamente gonfiata con gli antibiotici che in Italia sono vietati …
Nevica
Di tutto mi sarei aspettato a Seattle ma non di vedere la neve…. e invece questa sera mentre mangiavo una pizza al ristorante da Guido con alcuni amici ha incominciato a nevicare. Le previsioni danno neve anche per il weekend. Fa molto freddo qui. Ho scritto poco, troppi impegni e meeting di lavoro, arrivo sempre in hotel sfinito e col fuso orario sotto sopra non ho la forza per scrivere. Strano, ma devo ammettere anche che tutte le volte che capito da queste parti mi sento sempre poco ispirato. L’unica cosa che mi viene in mente e’ che l’altra sera sono andato a fare la spesa in un supermercato, c’erano si e no dieci persone. Abituato a Pechino, dove quando faccio la spesa al Carrefour e dovunque vado e’ sempre sovraffolato di gente mi sono sentito cosi’ solo e mi sono chiesto come ho fatto a resisterci cosi’ tanti anni in un posto cosi’. E’ vero che qui ho avuto e ho ancora tantissimi amici e conosco tantissima gente, ma a Seattle mi sono spesso sentito solo…. cosa che in Cina non mi capita quasi mai chissa’ perche’…
Come me la rido…
Cari amici di Seattle, non me ne volete se ogni tanto guardo che tempo fa da quelle parti… a giudicare dalle previsioni per i prossimi 7 giorni, come potete vedere qui sopra, pare che nulla sia cambiato…. Non lo so se lo faccio perche’ ho nostalgia di Seattle, perche’ mi mancate o perche’ sono cosi’ contento che qui a Pechino mi sveglio e fuori, anche se fa freddo, c’e’ sempre il sole…….. hehe…… 😉 Credetemi pero’ che svegliarsi senza vedere quel cielo pieno di nuvole ti fa vivere la giornata con tutt’un altro umore…. Meditate gente, meditate…….
Dottor Brocchetto
Ci sono tanti ricordi, riguardanti la mia esperienza nel COM.IT.ES., che portero’ sempre con me. Quello che vi sto per raccontare e’ sicuramente il piu’ interessante. Nell’estate del 2004 l’allora Ministro degli Esteri Franco Frattini passo’ da Seattle. Era in vacanza, non in visita ufficiale, tornava da una crociera in Alaska con degli amici. Sapevo che il Console Generale di San Francisco avrebbe fatto gli onori di casa e che il Ministro a Seattle era solo di passaggio, da qui avrebbe preso l’aereo per tornare in Italia. Quella mattina ero in ufficio e il Console Generale mi chiama al telefono: “Il Ministro vuole visitare Microsoft”. Ero emozionattissimo e gli dissi: “Come facciamo? Non c’e’ tempo per organizzare un ricevimento anche con i miei colleghi Italiani e poi io sono in pantaloncini corti….”. “Non ti preoccupare” mi disse “anche lui e’ vestito normalmente, e’ qui in vacanza”. Ovviamente corsi subito a casa per mettermi qualcosa di piu’ decente, ma ricordo che vissi quei momenti con grande trepidazione. Visto che non si trattava di un visita ufficiale non dissi niente a nessuno, chiesi solo a Enzo, un mio collega di cui sono molto amico, di accompagnarmi. Lo aspettammo sulla piazzola antistante all’edificio numero 35. Arrivo’ con una lunga limusine nera, lui e gli amici, anche loro impiegati del Ministero. La prima cosa che mi colpi’ e’ che, diciamolo…, era accompagnato da una bellissima donna giovane, pare fosse la sua compagna. Scesero e io mi avvicinai per presentarmi: “Piacere, Davide Brocchetto”. Il Console Generale mi corresse subito: “Ingegner Brocchetto”, esclamo’. Non sono abituato ai titoli, anche se in quegli ambienti c’era chi mi si rivolgeva chiamandomi Dottor Brocchetto. La cosa, devo ammettere, mi divertiva molto perche’ prima di tutto non sono ne’ ingegnere ne’ dottore, poi i titoli secondo me non contanto niente, specialmente dopo aver vissuto in America dove il titolo non viene quasi mai usato e non ha tutta questa importanza che gli si viene data in Italia. Comunque ritorniamo al Ministro, andammo in giro per gli uffici e poi all Briefing Center di Microsoft. Chiesi se si poteva entrare per una visita ma la segretaria all’entrata mi disse che avremmo dovuto chiedere un’autorizzazione in anticipo. Le dissi: “La visita non era stata programmata e questo e’ un Ministro, una persona importante…”. Niente da fare, non ci lascio’ entrare. Gli Americani sono cosi’, per loro il grigio non esiste, c’e’ solo il bianco o il nero. Decisi allora di portare tutti al Museo di Microsoft. Il Ministro e suoi colleghi ci fecero molto domande su come si lavora a Microsoft, ma una mi colpi’ in particolare perche’ era di carattere tecnico e svelo’ la scarsa conoscenza in materia di computer del Ministro. Rimasi subito sopreso, e gli risposi sorridendo cercando di non imbarrazzarlo, ma lui taglio’ corto: “Ah… tanto io i computer non li uso…”. In quei giorni l’Italia era preoccupata per il rapimento in Iraq del giornalista Enzo Baldoni, che poi venne decapitato. Nei giorni successivi lessi un comunicato stampa in cui Frattini affermava che la Farnesina stava facendo il possibile per liberarlo.
Addio al COM.IT.ES….
Una delle cose che mi dispiace molto dover lasciare, a causa di questo mio imminente trasferimento a Pechino, e’ il COM.IT.ES., il Comitato degli Italiani all’estero. Era stato eletto nel Marzo del 2004, ricordo ancora l’emozione che ho provato quando Romana mi ha chiamato al telefono per comunicarmi la notizia, non ci potevo credere. Purtroppo ho dovuto dare le dimissioni di recente, ho preferito cosi’ visto che trasferendomi a Pechino non ritenevo di poter piu’ rappresentare adeguatamente la comunita’ italiana di Seattle. Era una scelta dovuta che pero’ mi ha lasciato un po’ di tristezza dentro, ci tenevo molto a questo incarico. Fortunatamente lascio con un Consolato di San Fransciso che finalmente, dopo tantissimi anni, sembra che inizi a funzionare, a dimostrazione che il lavoro che abbiamo svolto come comitato era nella giusta direzione. Mi dispiace solo per tutte le critiche che Romana, la presidente, si e’ dovuta subire in questi ultimi tempi. Non sopporto quando una persona viene attaccata ingiustamente in quel modo, diventando il capro espiatorio di una situazione che ha ben altre responsabilita’. E’ stata una battaglia dura quella che abbiamo condotto, e Romana in primis ha pagato il prezzo piu’ alto soffrendo parecchio per questi ripetuti attacchi anche a livello personale. Ma lei ha resistito… e con lei tutto il COM.IT.ES. e alla fine la giustizia ha prevalso…., come sempre. Quindi grazie Romana! Ora a San Francisco sono arrivati quattro impiegati nuovi e ti rinnovano il passaporto in due giorni. Qualche mese fa pareva un sogno…. Romana, che stimo e ammiro molto, ieri mi ha scritto questa lettera che mi ha davvero commosso:
Caro Davide,
Ho preso atto delle tue recenti dimissioni da membro del Comites con estrema tristezza e profondo rammarico, sentimenti che sono condivisi anche dagli altri consiglieri che hanno avuto modo in questi tre anni di constatare da vicino quanto sia stata proficua la tua corretta tenacia nel voler raggiungere obiettivi estremamente importanti e benefici per la comunita’ italiana all’estero. Il tuo prezioso operato nell’ambito del Comites e’ stato sempre un elemento di vitale importanza per lo svolgimento delle attivita’ per cui siamo stati eletti. Ti sono grata per la realizzazione del nostro sito web, per la tua creativa e instancabile divulgazione a Seattle della cultura italiana ma ti sono soprattutto estremamente riconoscente per l’importante contributo del tuo sondaggio. Questo tuo intervento e’ stato l’inizio di una lunga catena di altri interventi che hanno portato a far si’ che il Consolato Italiano di San Francisco ora possa operare con efficienza nel servire la comunita’ italiana. Sono certa che i nostri connazionali, mentre si uniscono nel dimostrarti la propria riconoscenza, si rammaricano profondamente nel aver perso un giovane, energico, onesto consigliere, cosi’ preparato, volenteroso e pieno di iniziative
Sentiamo la tua mancanza nell’ambito del Comites, non mi resta altro che formularti i miei piu’ sentiti auguri per un futuro che ti sia foriero di successo e felicita’.
Con stima, riconoscenza ed affetto
Romana Bracco
Presidente,
Comites di San Francisco
Diamond Dave is back!
Ieri ho coronato un sogno, vedere il concerto dei Van Halen con il ritorno del mitico cantante David Lee Roth. Li avevo gia’ visti a Milano e tre volte a Seattle, ma alla voce c’era sempre Sammy Hagar. Finalmente il gruppo s’e’ riunito, di questi tempi va molto di moda. Al basso pero’ non c’e’ piu’ Michael Anthony ma Wolfgang Van Halen, il figlio giovanissimo di Eddie il chitarrista. Non so quanti di voi conoscono questo gruppo ma Eddie Van Halen e’ veramente un pilastro del rock Americano. Con il suo stile unico di suonare la chitarra elettrica, con il suo famoso tapping che potete vedere nella foto, ha influenzato e ispirato i chitarristi rockettari di un’intera generazione. Davvero una bella serata.
Storia di una nevicata
Ieri sono uscito per far spesa e veniva giu’ qualche fiocco di neve. Ho fatto sosta a Westlake Center dove ho comprato un libro per imparare a investire sul mercato azionario delle opzioni, un mondo che mi affascina molto in questi ultimi tempi, poi mi sono diretto verso Pacific Food Import per comprarmi un pandoro. Improvvisamente mi sono trovato in una vera e propria bufera di neve con vento forte e poca visibilita’. Era tempo che non mi succedeva. Non capita spesso a Seattle, qui di solito piove, in media 200 giorni l’anno. Di solito i venti sono da sud o da ovest, grazie a questi la temperatura si mantiene sopra lo zero per la maggior parte dell’inverno. Sono poche le volte in cui le correnti fredde da nord, dall’Alaska, penetrano nel Puget Sound. Quando succede la temperatura scende e il gioco e’ fatto. Ieri gli ingredienti c’erano tutti. E cosi’ e’ arrivato un altro regalo…
Un po’ di foto di Seattle
Festa Italiana al Seattle Center
Festa Italiana e’ ormai giunta alla sua 20esima edizione. Ho fatto un giro oggi al Seattle Center per fare qualche foto. Una volta facevo parte del consiglio di amministrazione, e ho partecipato anche per diversi anni con uno stand di ItaliaSeattle.com. Di veramente Italiano come al solito a questa manifestazione c’e’ poco, in passato ho cercato di portare delle idee innovative intese a diminuire il gap generazionale tra gli Italiani che sono nati in Italia che si sono trasferiti qui da poco e gli Italo-americani, figli di immigrati che sono arrivati qui negli ultimi cent’anni e forse piu’. Per loro l’Italia rimane cio’ che i loro genitori gli avevano nostalgicamente raccontato a quei tempi. Per loro il piatto tipico Italiano rimane ancora oggi quello degli spaghetti con le polpette (meat balls) e il dolce tipico quello dei cannoli siciliani. Le canzoni tipicamente Italiane sono quelle dei cori degli Alpini, di Funniculi’ Funnicola’, delgi stornelli romani e i loro cuori si riempiono di emozione quando ascoltano i tenori cantare le arie dell’opera o That’s Amore di Dean Martin. Lo sport tipico degli Italiani per loro e’ ancora quello delle bocce e il vino lo facciamo ancora pestando l’uva. L’Italia pero’ nel frattempo si e’ evoluta, e’ cambiata, ma per loro nostalgicamente e’ rimasta sempre la stessa. La Festa Italiana che in questi giorni si svolge al Seattle Center e’ purtroppo il surrogato di questa nostalgia del passato, in cui oggi il giovane Italiano appena sbarcato qui dall’Italia con in mente solo i miti della musica e di Hollywood non si identifica piu’. Un peccato per gli Americani che vengono a questa manifestazione e ogni anno perdendo un’occasione importante per conoscere meglio l’Italia. Un peccato per gli Italo Americani visto che invece perdono un’occasione disfarsi del passato che li ha visti a volte anche soffrire, a quei tempi infatti essere Italiano poteva essere motivo di scherno visto che eravamo considerati una minoranza. Alcuni venivano pure malmenati per strada solo perche’ erano Italiani. Che bello per loro sarebbe riscoprire che l’Italia di oggi fortunatamente non e’ piu’ quella che esiste nell’immaginazione condizionata da quei ricordi lontani. Allo stesso stempo dobbiamo dare atto ed essere risconoscenti a loro del tentativo generoso di voler di preservare, e spesso ci riescono meglio di noi, quel partrimonio di valori Italiani di una volta che il nostro paese di oggi sta ormai dimenticando.
Steve Vai, il maestro
Stupendo, magnifico, strepitoso, sono appena rientrato dal concerto di Steve Vai. L’avevo visto con David Lee Roth a Milano 20 anni fa, poi qualche anno dopo a Bologna con i White Snake e un paio di volte a Seattle, ma questo e’ stato sicuramente il miglior concerto. Band di ragazzi giovani messa insieme lo scorso Maggio, la novita’ dell’aggiunta di due violinisti, Steve e’ uno di quegli artisti in continua evoluzione, e piu’ passano gli anni e piu’ e’ bravo. Per me uno dei migliori chitarristi al mondo. Quante notti ho passato con la chitarra, le cuffie e la sua musica in sottofondo cercando di stargli dietro. E’ veramente su un’altro pianeta. Che serata!!
Il parco Golden Garden
La corsa degli Idroplani
Lo spettacolo acrobatico delle Blue Angels
Tramonti a Seattle
La parata di SeaFair
A Seattle e’ tempo di SeaFair, una manifestazione giunta alla sua 57esima edizione che coinvolge piu’ di 5 mila volontari e si protrae per un mese intero, da inizio Luglio fino ai primi di Agosto. Parte di SeaFair e’ la torchlight parade, una parata serale con alcune fiaccolate che attraversa le vie del centro, a cui partecipano tutte le bande delle forze armate americane, la polizia, i pompieri, ma anche varie scuole, universita’, gruppi etnici, associazioni varie, politici e autorita’ locali. E’ un po’ la parata della popolo di Seattle, in cui ogni gruppo e comunita’ cerca di avere una propria rappresentanza. Interessante notare che ogni volta che passavano i militari delle varie forze armate Americane accompagnando la bandiera tutti gli spettatori si alzavano in piedi in segno di rispetto con un’ovazione di applausi. Ho scattato alcune foto ma non sono venute molto bene, questo mi ha convinto ad acquistare una macchina fotografica migliore, penso lo faro’ nei prossimi giorni. Mi sta venendo la passione per la fotografia, anzi mi sta ritornando, l’avevo anche quando ero ragazzino.
Dinuovo in letargo
Sono tornato a Seattle, questa citta’ letargica, fredda e nuvolosa. Dopo essere stati a Tokyo per 3 giorni dove la maggior parte della gente si veste bene e alla moda, mi sembra di essere finito in un villaggio di montanari. Stamattina sull’autobus che ci portava a Redmond pareva che stessimo andando a un concerto di musica grounge. Che tristezza… poi l’altra cosa che ho notato e’ l’obesita’ di molte persone, epidimia dilagante e preoccupante in questo paese. In Asia si faceva fatica a trovare una persona sovrappeso, qui ci sono molte persone che sono grasse a livello sproporzianato, a volte quasi disumano, vittime di un alimentazione poco sana e sregolata. Molto triste a vedersi… Non c’ero piu’ abituato.