Category Archives: Consolato

Evvia verso nuove avventure!

E’ stata una giornata terribile, la piu’ triste di tutta la mia carriera in Microsoft. Sono arrivato di buon’ora. All’ingresso ho incontrato Lifeng, era’ giu’, preoccupato, un bravo ragazzo, onesto, loquace, che ho visto crescere e formarsi da quando, due anni e mezzo fa’, sono approdato a Microsoft China – “Hey Lifeng, finalmente oggi conosceremo il nostro destino”. Mi ha dato una pacca sulla spalla come fa di solito, e mi ha sorriso annuendo. Siamo entrati in ascenscore assieme. Il tempo di prendere un caffe’ poi tutti e 120, insieme a una decina di assitenti, siamo entrati in una grande sala. Sul video il faccione del capo in teleconferenza da Seattle, per annunciare ufficialmente quello che ormai tutti ci aspettavamo. Tanti complimenti, tante parole, ma putroppo e’ necessario tagliare i costi. Il nostro team ha due settimane di vita, e per noi dipendenti ci sono due opzioni, cercare una posizione in un altro team oppure prendere la liquidazione e ciao a tutti. Non c’erano emozioni in quelle parole, quella faccia, stanca, sbadigliante, distaccata. Lifeng era seduto accanto a me, sconsolato, in mano il telefonino. A un certo punto mi mostra le foto della moglie, non so perche’ le guardasse in quel momento. “Le abbiamo scattatte nella provincia di Yunan” – mi ha detto. Alla fine siamo usciti tutti, una ragazza non ha retto, piangeva a dirotto. Vedendola mi sono commosso anche io. Qualche ora prima era uscita una nota di agenzia, Microsoft tagliera’ altre 800 persone. Ma i giornali hanno dato poco risalto alla notizia. Anzi le azioni sono salite di prezzo. E’ questa la realta’ del mondo corporativo – tagliare costi significa piu’ profitti, quindi per gli investitori buone notizie. Che tristezza. Il pomeriggio l’ho passato a consolare, aiutare, consigliare ragazzi che si sentivano traditi, illusi, ed erano preoccupati per il loro futuro e quello della loro famiglia, e che ripeto non meritavano tutto questo. Nei prossimi giorni cerchero’ di dare loro una mano, per quello che posso, a trovare un altro posizione in ditta. Hanno 6 settimane di tempo, poi se niente si materializza saranno licenziati. Io e Lifeng invece la nostra decisione l’abbiamo gia’ presa, abbiamo accettato di andarcene, come tanti altri, e’ troppa la delusione per rimanere, anche se entrambi abbiamo ricevuto delle offerte. Non sono preoccupato. Viaggero’, studiero’ Cinese, avro’ piu’ tempo per me stesso. Scrivero’ (toccando ferro) altre pagine di questo blog, di questo viaggio, di questa vita. Sara’ una nuova avventura, emozionante come sempre.

Siamo agli sgoccioli

Parlo poco di lavoro in questo blog, ma in questo caso e’ difficile non farlo. Ricordo ancora quando mi sono trasferito qui due anni fa e quanto era l’entusiasmo tra i colleghi, una delle ragioni che mi ha spinto a venire qui e a credere in questo progetto. Il morale di tutti noi invece, di questi tempi, ha davvero raggiunto livelli bassi mai visti prima. Allora eravamo 150, oggi siamo rimasti in un centinaio, forse meno. Durante gli ultimi 6 mesi molte cose sono cambiate, ci sono stati degli avvicendamenti ai vertici del management di Redmond e di conseguenza tutta la strategia del prodotto su cui lavoriamo e’ stata completamente sovvertita. E’ da allora che i tagli per noi sono cominciati, c’e’ chi e’ stato trasferito ad altri progetti, chi ha lasciato il team o addirittura la compagnia, e ai meno fortunati non e’ stato rinnovato il contratto temporaneo ed e’ rimasto a casa. E’ stato un susseguirsi di eventi che ha portato a dei cambiamenti drastici e un lungo interminabile periodo di incertezza che sembrava non risolversi mai. Ultimamente pero’ le cose sono precipitate, e anche per quel centinaio di persone che sono rimaste, incluso me, nella speranza che qualcosa si mettesse per il verso giusto, la situazione sembrai ormai compromessa. Ci e’ stato chiesto di prepararci al peggio e di pensare a cosa vogliamo fare se il peggio si presentasse. Certo, la situazione non e’ cosi’ disperata, probabilmente qualche altro reparto all’interno della ditta ci offrira’ un posto di lavoro, e si ricomincera’ da capo. Pero’ la tristezza rimane ugualmente per tutti noi perche’ eravamo un bel gruppo, perche’ abbiamo lavorato duro, con ottimi risultati direi, su un progetto per 3 anni senza poterlo finire, senza poter festeggiare al traguardo finale, senza nemmeno un grazie, almeno per il momento… Quindi e’ sicuramente piu’ l’atteggiamento da parte di alcuni signori a Redmond, e il modo nel quale questa capitolazione si sta consumando, che ferisce. Siamo stati trattati come dei numeri, e la delusione e’ forte. Personalmente non sono preoccupato, trovero’ altre strade, anzi forse meglio cosi’. Ma non penso che questo gruppo di ragazzi meritasse una delusione del genere. E penso che questo cambiamento sia frutto di una strategia politica che parte da ben piu’ in alto. Per chi non lo sa o non se lo ricorda infatti (leggetevi questo articolo del Los Angeles Time di allora), nel 2004 Bush aveva detto che “esportare posti di lavoro all’estero faceva bene all’America”, incentivando con onerosi sgravi fiscali le grosse compagnie che seguissero questo suo invito. E cosi’ in molti si sono buttati sulla Cina. Ora pero’ la strategia a Washington e’ cambiata, quei tagli sulle tasse che Bush aveva offerto alla compagnie per esportare posti di lavoro all’estero potrebbero essere revocati, e con la disoccupazione al 10% negli States, era ovvio aspettarsi questa inversione di tendenza. E probabilmente e’ giusto che sia cosi’, Obama protegge gli interessi del suo paese, e fa bene. E’ tempo di guardare avanti, rimanere ottimisti e rimettersi in gioco. Almeno adesso, dopo tanti mesi, l’incertezza e’ finita e sappiamo quale sara’ il nostro destino.

Le donne sui “caccia” miliari

donne Mentre in Italia si discute animatamente di veline e di escort, io invece voglio parlarvi di queste incredibili 15 donne che durante la parata di Giovedi’ ho visto volare a su dei Jet K8, aerei militari dell’esercito Cinese – nella foto che ho scattato qui a fianco. Sono rimasto a bocca aperta cosi’ sono andato a documentarmi. Sono state reclutate 5 anni fa, inizialmente erano 35 e ne sono rimaste solo 16. Fanno parte della prima generazione di donne pilota in Cina e hanno da poco tutte completato i corsi all’accademia militare a pieni voti, quindi congratulazioni!. Questa era anche la loro prima esibizione pubblica. Secondo fonti ufficiali in futuro queste donne faranno parte di una squadra di piloti mista, senza distinzione di sesso, che volera’ i J-10, aerei da combattimento della terza generazione. Secondo la stessa fonte le donne pilota, anche se dimostrano qualche difficolta’ nelle manovre piu’ difficili, pare siano precise, soprattutto dimostrano di avere piu’ resistenza e piu’ ampi limiti di sopportazione rispetto ai piloti di sesso maschile. Volete mettere scusate? Queste si che sono donne!!! Altroche’ Patrizia d’Addario, escort, e veline…

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Il Segreto

secret Piu’ di una settimana fa, erano le due di mattina quando con alcuni amici siamo capitati in un negozio di DVD a Sanlitun. Quasi per caso mi e’ finito in mano un film intitolato “The Secret” – il segreto. Sul retro della copertina leggo: “In questo momento hai in mano il grande segreto dell’universo”. Interessante – ho pensato – sara’ questo un segnale?. Apparentemente si tratta di un antichissimo segreto noto ai più grandi personaggi della storia: Platone, Galileo, Beethoven, Edison, Carnegie, Einstein, ed altri inventori, teologi, scienziati e filosofi. Chi ne e’ a conoscenza pare sia in grado di ottenere una salute migliore,  instaurare relazioni solide e durature, attrarre più denaro, in altre parole, ottenere la tanto desiderata felicità…. In un primo momento ho pensato che fosse la solita bufala e ho rimesso il DVD sullo scaffale. Poi pero’ la cosa mi intrigava e mi sono detto: “Beh siccome costa solo un euro lo compro” mi aveva troppo incuriosito.

Del DVD mi ero quasi scordato fino a ieri sera. Poi dopo una pizza ho deciso di guardarmelo. Il film ha il formato di un documentario con testimonianze di alcune persone che credono ciecamente in questa teoria. Il segreto che viene svelato e spiegato è la Legge dell’Attrazione (in inglese Law of Attraction), a volte viene anche chiamato il Principio dell’Intenzione – Manifestazione. In sostanza la legge afferma che se tu pensi a cose positive e al fatto che tu possa avere successo, attrarrai questi risultati; invece se pensi sempre al peggio e pensi che non riuscirai ad avere successo, attrarrai esattamente questi risultati che stavi aspettando. Un concetto molto semplice, direte voi, difficile da mettere in pratica, certo, senza dubbio. In verita’ pero’ io mi sento perfettamente allineato con il pensiero e la filosofia che questo film cerca di trasmettere e sono felicissimo di aver trovato questo film e persone che la pensano esattamente come me. Certo forse nel DVD esagerano un po’ facendoti credere che puoi guarire dalla malattia, diventare un miliardario, superare ogni ostacolo se segui in questa legge, ma se ci a pensarci attentamente non e’ detto che cio’ non sia possibile. Il DVD mi trova totalmente d’accordo sul concetto di base. Anche io nella vita ho sempre pensato che se veramente vuoi qualcosa, tutto e’ raggiungibile e spesso ottenuto risultati davvero insperati e che altri pensavano fossero irraggiungibili. Quante volte mi e’ successo! Potrei anche io raccontarvi un sacco di storie del genere! Basta volere cio’ che si desidera con tutte le proprie forze. Ho sempre cercato di trasmettere questo alle persone. Quanti mi hanno sempre detto: “Tu sei fortunato perche’ puoi viaggiare, puoi fare questo e quell’altro” e la mia risposta e’ sempre stata: “Non e’ questione di essere fortunati, io ho sempre ottenuto cio’ che ho desiderato  perche’ l’ho sempre desiderato intensamente dentro di me, ed ero disposto a tutto pur di otternerlo. Lo puoi fare anche tu, basta che tu abbia lo stesso atteggiamento”. Pochi mi hanno ascoltato o seguito, forse perche’ non sono un tipo molto convincente di persona, non ho mai avuto un gran successo in questo. Fondamentalmente sono un timido, a volte introverso, mi conosco, ma la ragione in parte e’ anche che ho sempre pensato che non posso essere io a convincere le altre persone a fare quello che desiderano, devo essere loro stessi a credere ciecamente di poter ottenere cio’ che desiderano altrimenti non succedera’ assolutamente niente. Spero quindi che il DVD arrivi dove io sono stato incapace forse di arrivare e vi cambi la vita.

Se siete scettici o pessimisti di natura vi sconsiglio di guardarlo perche’ tanto non cambierete mai. Ma se come me siete ottimisti e possibilisti allora questo film e’ da non perdere perche’ rimarrete totalmente ispirati.

“The Secret” è stato il DVD più venduto del 2007 su Amazon, il primo nella storia della prestigiosa libreria online americana a superare le patinate produzioni hollywodiane. Esiste anche una versiona Italiana ed e’ acquistabile online qui.

La stanza dei bottoni

Secondo Wikipedia la “stanza dei bottoni” e’ un’ espressione che serve ad indicare “il luogo dove si comanda”. Invece a me viene in mente un’altra cosa. Qui a Pechino ci sono persone che lavorano in una stanza molto piccola, con tanti bottoni, sto parlando dell’ascensore. C’e’ chi e’ vestito bene, e deve stare in piedi tutto il tempo, e chi puo’ invece permettersi un seggiolino, ma il compito e’ lo stesso. Passano l’intera giornata li’ dentro, a premere il bottone corrispondente al piano a cui tu vuoi andare. Non penso che guadagnino piu’ di un euro all’ora. Chi, quale persona, nei paesi occidentali accetterebbe un impiego del genere? Non penso nessuno, forse manco i piu’ disperati. Meglio la fame piuttosto che una tale umiliazione. Eppure qui loro non battono un ciglio, almeno apparentemente, qualcuno li ha messi li’ e loro eseguono gli ordini, in alcuni casi sorridenti. A che pro? Non si capisce bene. Risparmiare a qualcuno l’onere o la fatica di premere il bottone dell’ascensore? Mah… rimango perplesso e un po’ triste per loro, pensando che c’e’ gente piu’ fortunata che fa un’altra vita e guadagna ben altri stipendi, e magari non e’ mai felice.

Il Corvo Giapponese maestro di vita

Questo che pubblico di seguito e’ il video di apertura con cui e’ iniziato il corso per manager che ho seguito recentemente, intitolato Manager Foundation Excellence di cui prima o poi vi parlero’ e nel quale ho imparato moltissime cose. Il filmato, mandato in onda dalla BBC, tratta di alcuni corvi giapponesi che vanno pazzi per le noci e del loro processo di apprendimento sul come romperle per potersele poi gustare. Inizialmente per aprirle le lasciavano semplicemente cadere dall’alto. Poi col passare del tempo hanno studiato un ingegnoso sistema: lasciare cadere in mezzo al traffico in modo che siano le ruote delle macchine a rompere il guschio! E alla fine, per non richiare di venire stirati dalle auto, hanno imparato uno stratagemma ancora migliore:  lasciarle cadere su un passaggio pedonale! Quando passano le macchine le noci si rompono, quando invece il traffico si ferma per lasciar passare i pedoni, il corvo puo’ avere tutto il tempo di scendere in strada e gustarsi la sua noce! Quando l’ho visto sono rimasto allibito, incredibile ma vero. E il messaggio qual’e’? Quanto sia importante osservare, conoscere, imparare, delegare, addattarsi e reinventarsi, sempre e in continuazione, insomma tante cose utili per essere un buon manager…

La terra dei grassi

Ma quanto mangiano sti americani? Sono all’aereoporto di San Francisco e sto aspettando che arrivi Carlo da Portland. Quando metto piede in sto paese la prima impressione e’ sempre la stessa. Sono enormi. Abituato a vedere persone con corporature normali, vedere cosi’ tante persone sovrappeso, e alcuni di loro che assomigliano a dei veri e propri giganti di grasso, mi colpisce sempre. Mi abituero’…. Sara’ che fanno una vita sedentaria? Sara’ una questione genetica, o colpa dei cibi poco sani? Sara’ per mancanza di affetto? Fatto sta che sono in America da un’ora e mi manca gia’ la Cina….

Saluti da Pechino

alpi Sono rientrato alla base. Il volo e’ andato bene questa volta. Anzi devo dire che in giornate come queste e’ un vero piacere volare, il cielo era limpidissimo sia durante il decollo dalla Malpensa che all’arrivo a Pechino. Le Alpi erano un vero spettacolo da lassu’, cosi’ ho voluto scattare qualche foto dall’aereo e dedicarle a quelli che mi seguono dall’Italia e che non hanno il coraggio di volare, con la speranza di riuscire a convincervi a cambiare idea…

La ricetta della nonna

pansotti Oggi voglio consigliarvi una ricetta, uno dei miei piatti preferiti dopo la pizza. In realta’ la ricetta non e’ proprio della nonna, e’ stata mia zia Dina a cucinarmeli la prima volta. Abitava a Chiavari a quei tempi, quando ero bambino d’estate passavo qualche settimana in vacanza da lei. Li chiamava i “Pansotti”, in pratica degli involtini fritti con lo stracchino dentro. Il sapore e’ molto simile alla famosa focaccia col formaggio di Recco. Mi piacevano cosi’ tanto che mia nonna Tecla imparo’ a cucinarli e li chiamava molto semplicemente “i cosi col formaggio”. Sono buonissimi e ogni volta che torno in Italia non posso fare a meno di cucinarli anche perche’ all’estero lo stracchino putroppo non si trova. Si puo’ usare dell’altro formaggio ma non e’ la stessa cosa. La ricetta e’ facile facile. Bastano 500 grammi di farina e un po’ di sale e 2 etti di stracchino. Mettete la farina e il sale in una terrina e usate dell’acqua calda per preparare la pasta. Stendete la pasta con il mattarello, aggiungete lo stracchino e create un grosso raviolone, chiudendo bene i bordi. L’importante e’ non fare la pasta troppo sottile perche’ lo stracchino bollente, durante la frittura, potrebbe bucare la pasta e fuoriuscire compromettendo il risultato finale. Friggere in olio bollente, e cospargere di sale prima di servire

Salute!! …….che se ne va…….

Non sono tanto in forma. La settimana prima di venire in Italia mi e’ venuta l’ennesima influenza con febbre e mal di gola. Arrivato in Italia sono andato dal dottore e mi ha trovato una cistite. Ma non finisce qui, ieri sera mi girava la testa e non mi sentivo bene, e ho deciso di andare in ospedale al pronto soccorso. Fortunatamente niente di grave, ho “solo” una forte carenza di ferro nel sangue. Insomma non sarebbe male se mangiassi un po’ di carne ogni tanto… Non voglio certo annoiarvi con la mia lista di malanni, penso invece che sia questa un’occasione interessante per tentare di fare un analisi dei servizi sanitari dei tre paesi nei quali ho vissuto fino ad’ora, Italia, Stati Uniti e Cina, in base ovviamente alla mia esperienza personale.

Diciamo subito che il mio viaggio di due giorni nel sistema sanitario Italiano lo ritengo tutto sommato positivo. L’altro giorno quando ho incominicaito a capire che qualcosa non funzionava non c’e’ stato bisogno di fissare un appuntamento, mi sono recato subito nello studio del mio medico di famiglia che mi ha visitato e mi ha prescritto medicine ed esami senza farmi pagare niente. La mattina dopo sono andato in clinica e nel giro di mezz’ora mi hanno fatto gli esami pagando un ticket di soli 12 euro. Poi sono uscito e sono passato da una farmacia dove mi hanno dato le medicine gratis. Anche all’ospedale ieri sera nel complesso sono stati tutti gentili e l’assistenza e’ stata buona. Nel giro di poche ore, anche se era notte tarda, mi hanno visitato da capo a piedi, mi hanno fatto le analisi del sangue e la TAC. Nel complesso quando sono tornato a casa ero tranquillo perche’ almeno ho saputo in pochissimo tempo di cosa soffrivo e anche qui senza spendere una lira.

Se la stessa cosa mi fosse successa in America durante una vacanza o per lavoro, adesso che non ho piu’ un’assicurazione medica che vale in quel territorio, mi avrebbero presentato il conto che sono sicuro, tra visita al medico, pronto soccorso, esami vari e medicine, sarebbe stato non meno di 2000 dollari. In Cina, fortunatamente ho l’assicurazione perche anche li’ l’assistenza medica non e’ gratis. Pero’ esistono due tipologie di ospedali in Cina: le cliniche ospedaliere per stranieri, che hanno costi in alcuni casi anche piu’ alti delle cliniche americane e poi le cliniche per i Cinesi, che costano molto meno, ma e’ chiaro che il servizio non e’ lo stesso, ci sono code lunghe, anche di giorni solo per poter vedere un medico, figurariamoci per gli esami e poi chi si fida…. Comunque anche in Cina il servizio sanitario non e’ gratis contrariamente a quanto uno possa pensare.

Stamattina pensavo che, per quanto si possa criticare il nostro sistema sanitario, di una cosa sono sicuro, dobbiamo esserne fieri e tenercelo stretto. E’ un sistema che viene garantito a tutti, e quando si parla di salute non ci sono dubbi questo e’ un fattore fondamentale. Negli Stati Uniti purtroppo non e’ cosi, senza dubbio in quanto a qualita’ e professionalita’ il servizio e’ di gran lunga il migliore ma e’ un sistema che privilegia chi ha soldi in tasca da spendere o ha un assicurazione alle spalle che paga. Se sei povero o non puoi permetterti l’assicurazione, come si dice in Italia, “ti attacchi al tram…”. Eticamente la trovo una cosa molto triste, ricordo una volta che ho fatto un incidente in macchina a Seattle e mi sono fatto un taglio profondo al sopracciglio. Quando mi presentai al pronto soccorso tutto sanguinante la prima cosa che mi chiesero fu: “Ce l’ha l’assicurazione? Bene, allora riempia questo modulo con tutti i suoi dati”. Ci rimasi veramente male perche’ avevo altro per la testa in quel momento. Certo se devo essere onesto al servizio sanitario americano devo molto, quanto mi sono rotto i legamenti del ginocchio sinistro mi operarono dopo un mese, la camera della clinica pareva una stanza di un grand hotel, con camera a letto singolo, bagno privato, televisore e letto reclinabile elettronicamente e dopo l’intervento il ginocchio e’ tornato esattamente quello di prima, se non meglio. Se penso al mio ginocchio destro invece la storia cambia completamente. Ebbi lo stesso infortunio in Italia quando avevo 16 anni. Mi fecero aspettare 9 mesi in lista d’attesa per entrare in ospedale al famoso CTO di Torino. Una volta ricoverato, in un stanza con altre 3 persone, rimasi in ospedale un mese perche’ c’erano troppi pazienti e non avevano tempo di operarmi. Dopo l’operazione non ero guarito completamente e un paio d’anni dopo i legamenti che mi avevano ricostruito si ruppero dinuovo. Rifeci l’intervento in un altro ospedale a Pavia, stessa trafila anche se qualche mese in meno di attesa. Dopo 3 partite a pallone altra rottura. Risultato che oggi ho un ginocchio a pezzi, con l’artosi precoce e dovro’ fare altre due operazioni per rimediare ai danni di allora, ve ne ho gia’ parlato in questo post. Oggi pensavo alle mie ginocchia e guardando ai risultati delle mie due gambe e’ chiaro che, per quanto riguarda la mia esperienza, posso sicuramente mettere il servizio sanitario Americano al primo posto in classifica. Pero’ chissa’ forse sono stato sfortunato, forse a quei tempi le tecniche di intervento erano piu’ avanzate negli Stati Uniti, dove gli ospedali, molto spesso hanno anche dei centri di ricerca alle spalle che permettono di sperimentare cure innovative e di essere cosi’ sempre all’avanguardia. Ma e’ ovvio che i costi di questo servizio finisco per essere molto piu’ alti, anche perche’ si tratta di strutture private senza sovvenzioni da parte dello stato, e tutto questo ne va a discapito della gente piu’ disagiata, che non puo’ permettersi di curarsi e questo non lo trovo giusto. Chissa’ forse l’ideale sarebbe un soluzione a meta’ tra il sistema Americano e quello Italiano, non so, e’ un discorso molto lungo e lascio giudicare a voi…

Intanto cerchero’ di godermi il resto di queste vacanze. Domani si va al mare…. direzione Porto Venere.

Senza nome, senza famiglia

Venerdi’ sera sono stato per la prima volta a Duck de Chine, un ristorante aperto da poco molto innovativo che fa parte di un piccolo complesso di locali chiamato 1949: The Hidden City, un nuovo concetto sviluppato da un gruppo di investitori di Hong Kong. Cucina Cinese fusion, un mix tra Cinese e Francese, abbinamento azzeccato, locali molto belli, sicuramente il miglior ristorante che ho provato a Pechino fin’ora. Date un’occhiata alla review sul Financial Times. Ma l’argomento davvero interessante di oggi non e’ dove sono stato mangiare ma il contenuto della conversazione di quella serata.

Ho chiesto a Ying: “Cosa e’ successo al cielo di Pechino, e’ tornato l’inquinamento?” e lei “Non lo so, siamo stati davvero fortunati che durante le Olimpiadi c’e’ stato quasi sempre il sole”. Eh si’…. fortunati ho pensato. “Lo sai la mia amica ha avuto un bambino” mi ha detto Ying. “Congratulazioni e  come si chiama?” – le ho chiesto – “No ha ancora un nome, i Cinesi sono molto superstiziosi, spesso il nome viene deciso dopo la nascita in base a al giorno e l’ora che sei nato, l’anno, se pioveva oppure no, etc. etc. e di solito e’ un indovino che aiuta la famiglia a scegliere il nome. Nel mio caso, per esempio, sono nata nell’anno della tigre e il mio nome e’ stato scelto anche cercando una parola che si contrapponesse alla aggressivita’ della tigre. Ying significa femminilita’.” – e io – “Beh comunque sempre tigre sei rimasta…. hehe…”. La nostra conversazione e’ poi proseguita, e abbiamo parlato delle nascite in Cina, in alcune zone molto povere purtroppo succede ancora oggi che le femmine neonate vengano abbandonate per strada o vicino agli ospedali. Putroppo la gente che commette questi orrori e’ molto povera e senza la benche’ minima educazione scolastica, vive ancora come cent’anni fa quando non avere un primogenito maschio significava una grave perdita economica per la famiglia. A volte succede che questi bambini vengono recuperati e adattati spontaneamente da altre famiglie, ma non sempre e’ cosi’ purtroppo. “A me e’ andata bene” – ha continuato Ying – “i miei genitori a quel tempo erano poveri ma la legge che ogni famiglia puo’ avere un solo un figlio, per controllare le nascite, allora non esisteva. A quei tempi era possibile averne due, io sono nata per prima e i miei i genitori avevano ancora una possibilita’ che il secondo figlio fosse machio, cosi’ hanno deciso di tenermi”…… “Beh… menomale, le ho risposto…” – senza dare a vedere che dentro di me ero scioccato…, Ying ha continuato: “Purtroppo la vera Cina non e’ quella che vedi a Pechino, e non e’ quella che vedi in questo ristorante dove tu stasera hai speso la cifra che equivale a uno stipendio mensile intero per molti altri. La vera Cina e’ ancora molto povera”.

Il mio giorno da volontario

DSC_0028 Ero molto felice ed emozionato Venerdi’ perche’ era finalmente arrivato il giorno in cui anche io avrei potuto far parte, in qualita’ di volontario, di queste olimpiadi. Quando ho indossato la maglia da volontario e ho preso la metropolitana per incontrare il mio gruppo ho capito subito che la gente era sorpresa e avrrebbe apprezzato il mio gesto perche’ mi sorridevano in tanti. In effetti sono 450 mila i volontari delle Olimpiadi, un numero impressionante, e’ facile incontrarli per strada perche’ sono sparsi per tutta la citta’, ma non avevo ancora visto nessun straniero. Presto, ho raggiunto gli altri colleghi di Microsoft che facevano parte del mio gruppo, ci siamo trovati verso le 4 del pomeriggio per conoscerci e mangiare qualcosa assieme. Verso le 6 di sera, mentre stavamo per arrivare allo stadio di Beach Volleyball a Chao Yang Park e’ arrivata una telefonata che alcuni media ci avrebbero raggiunti piu’ tardi: “Davide te la senti di farti intervistare?”. “Certo”, ho risposto anche se ovviamante provavo un po’ di tensione. Non me l’aspettavo e ho incominciato a pensare come avrei risposto alla domande. Siamo arrivati al chiosco informazioni e abbiamo incominciato il nostro lavoro di volontari. La domanda piu’ frequente? “Sapete se e’ possibile comprare ancora dei biglietti?”. Risposta di rito: “Ci dispiace, e’ tutto esaurito”. Poco dopo e’ arrivata una troupe di “Beijing TV” e senza sprecare tempo mi hanno subito microfonato e mi hanno chiesto di buttarmi tra la folla per qualche ripresa: “Salve, mi chiamo Davide, sono un volontario delle Olimpiadi, posso aiutarla?”. Telecamere accese, un nugolo di curiosi attorno, atmosfera surreale, non ci potevo credere. Ho parlato con parecchie persone. “Di dove siete? Vi piace Pechino? Cosa ne pensate di queste Olimpiadi? Vi piace la cucina cinese?”. Volevano che facessi l’intervista in inglese, italiano e spagnolo. Fortunatamente ho trovato una ragazza di Barcellona ma di Italiani manco l’ombra… Non mi piace essere al centro dell’attenzione, ma col tempo mi sono sempre piu’ immedesimato nel ruolo e ho incominciato ad essere meno teso, anzi cominciavo a prenderci gusto. Poi la giornalista mi ha fatto qualche domanda, volevano sapere perche’ ho deciso di fare il volontario: “Questo e’ un momento storico per la Cina e fin da quando sono arrivato qui, speravo di poter fare il volontario. Sono molto orgoglioso di essere qui oggi. La Cina ha fatto molto per me e volevo  contraccambiare in qualche modo….” Poi mia madre mi ha chiamato sul telefonino e cosi’ hanno pensato bene di riprendermi mentre parlavo con lei: “Ciao mamma, siamo in televisione!! Come stai?”. Insomma non mi sembrava vero cio’ che stavo vivendo…  Piu’ tardi a sorpresa sono arrivate 4 persone responsabili delle pubbliche ralazioni di Microsoft. Una di loro mi ha preso da parte e mi ha detto che sarebbe arrivata un altra giornalista del China People’s Daily una delle testate giornalistiche piu’ importanti della Cina gestita dal governo, cosi’ mi sono stati dati “alcuni consigli utili”…. Incredibile, facevo ancora fatica a realizzare cosa stesse accadendo, pero’ ero felice. L’intervista e’ durata per circa un’ora e abbiamo dovuto usare il traduttore perche’ la giornalista non parlava il Cinese. E’ stato un colloquio molto interessante, mi ha fatto un sacco di domande, era molto curiosa. Abbiamo parlato della mia esperienza in Cina da quando sono arrivato, di aspetti culturali, della cerimonia di apertura, della mia esperienza di volontario… Sono stato molto sincero e ho finalmente potuto esternare il mio amore per la Cina, hehe….  Spero’ che pubblicheranno tutto cio’ che ho detto. Per ora, che dirvi, e’ stata un’esperienza davvero memorabile e che non dimentichero mai.

Fritto misto di pipistrelli

Ho parlato di cibi strani e di quanto sia disposto a provare ad assaggiare di tutto… Poi ieri sera guardando le news locali in televisione sono rimasto sconcertato. Pare che in una zona della Cina, non sono riuscito a capire bene quale, mangiano pure i pipistrelli…. Hanno fatto vedere mentre li preparvano fritti nel wok… e li hanno pure ripresi mentre se li pappavano tutti belli contenti…. Sono rimasto a bocca aperta…. che dire… Altro che esercizio di apertura mentale, questa e’ fame…. Certo che maccheroni, yougurt al limone e zafferano suggerito da una una mia amica, e’ un gioco da ragazzi a confronto…. hehe…  :-)

Storia di un pomodoro

pomis In Italia i pomodori si mangiano in insalata, o anche solo con un po’ di sale. In Cina d’estate i pomodori si mangiano con lo zucchero… hehe… avete letto bene…. state storgendo il naso percaso? Nooo….!!! Aspettate…. Ero scettico anch’io poi ho deciso di provare… e devo dire che non sono niente male, anzi mi sono piaciuti….! La Cina mi sta mettendo veramente alla prova, mi piace molto asseggiare novita’ culinarie, anche se ci sono alcune cose che proprio non riesco a mangiare tipo la tartaruga. Mi fanno cosi’ pena poverette…. Eppure dicono che sono molto buone e fanno bene alla pelle…. sara’… Prima o poi le provero’, perche’ no? Pensavo ieri mentre mangiavo quei pomodori che aprirsi a gusti diversi e sapori nuovi e’ anche un buon esercizio per la mente. Per alcuni e’ molto difficile, chissa’ perche’ per me non lo e’… Pensandoci bene, poi, ai pomodori col sale ci sono legato, mi ricordo quando la sera in campagna bagnavo l’orto che mio nonno coltivava. Ne staccavo uno pian piano dalla piantina ed erano cosi’ profumati e gustosi, ad ogni morso aggiungevo un po’ di sale. Eppure, pensavo, oggi mi trovo qui in Cina e i pomodori li mangio con lo zucchero…. chissa’ perche’? Provate anche voi stasera, prendete un bel pomodoro fresco, tagliatelo a fette, cospargetelo di zucchero e mescolate per bene. Chiudete gli occhie e pensate di mangiare una cosa buonissima e il gioco e’ fatto… poi scrivetemi e fatemi sapere come e’ andata.

La lettera di Bill

I want to share some thoughts on my last day as a full-time Microsoft employee.

For the last 33 years, I’ve had the ideal job. It’s been incredibly exciting to come here every day to work with the smartest people in the world to develop breakthrough software. Together, we have built a great company that has profoundly changed the world for the better.

After today, I will be shifting my full-time focus to the work of the Bill and Melinda Gates Foundation while keeping a strong connection to Microsoft.

The fact that I am making a career change does not mean that our work at Microsoft is done. In fact, the most exciting impact of our software is still ahead of us. Everything we have done up to now is just the foundation for the more dramatic breakthroughs to come. As you apply the magic of software to delivering a new generation of innovations, this company will continue to transform the way people communicate, create, and share experiences.

Microsoft is in an incredible position because we have momentum and a great pipeline of products and technologies. Even more important, we have great people at every level. In research and development we have great engineers focused on solving the most pressing challenges in computer science and turning new ideas into innovative products. In marketing, sales, and customer service, our world-class organizations keep getting better.

We also have strong leadership. As Microsoft has grown, one of the most exciting and fulfilling things for me has been to watch new leaders develop.

It starts at the very top. For the last 28 years, I have loved working side by side with Steve. Even now after all these years I am regularly impressed with his energy and insight. I think he and I have enjoyed one of the great business partnerships of all time. Steve has done a great job leading the company since he became CEO in 2000. Steve’s passion for democratizing the power of technology and inspiring customers, partners, and employees will keep us driving ahead.

I am thrilled to have Ray and Craig playing key roles in guiding the company’s strategy. For over a decade I had hoped that we could convince Ray to join Microsoft—and in the three years he has been here, he has made a huge difference in helping us focus on the challenge and opportunity of software plus services. I have worked with Craig for more than 15 years. His ability to anticipate the future direction of technology is a key asset, as is his deep interest in and understanding of emerging markets.

Of course, I’ll continue to be involved in the work of the company as part-time Chairman. As part of this I will help with a handful of projects that Steve, Ray, and Craig select.

As I reflect on the last three decades, the thing I’m proudest of is the role that this company has played in making the power of digital technology accessible and affordable. Software running on personal computers and other devices is the best tool for empowerment in human history. Microsoft founded the personal computer software business and we built the platforms that enabled the software industry to develop. Without your contributions, we would not have succeeded in making our dream of a computer on every desk and in every home a reality for more than 1 billion people worldwide—a dream we will extend to everyone in the future.

As I make the transition to focus more of my time and energy on the Gates Foundation, I am looking forward to applying the lessons I’ve learned—and, in some cases, the technologies that we have developed—to help address some of the critical issues that people around the world face in education, economic development, and health.

I want to thank all of you for your hard work and your dedication. It has been a privilege and an inspiration to come to Microsoft every day. I look forward to the amazing, world-changing innovations you will deliver in the years ahead as you continue the great work this company has always done.

Bill

L’ultimo giorno di Bill

Venerdi’ scorso e’ stato l’ultimo giorno di Bill Gates a Microsoft. Ho scritto questo messaggio sul libro di addio che Bill ha offerto di firmare a tutti gli impiegati di Microsoft (ovviamente in formato digitale)

Caro Bill

Nel 1987 avevo 18 anni e vivevo ad Alessandria, un piccola citta’ Italiana. Alle superiori studiavo gia’ programmazione e un giorno il mio professore mi consiglio’ di leggere “Il libro dei programmatori”. Era un libro con le interviste ai 15 migliori libro programmatori del mondo, uno dei quali eri tu. Conservo ancora quel libro di cui ti mando una foto. Ricordo che lo lessi con grande entusiasmo e passione, ricordo ancora quando sottolineai un’unica tua frase che condividevo totalmente: “Un bravo programmatore deve essere brillantissimo: deve pensare continuamente al programma che sta sviluppando, sia quando mangia, sia quando guida, e farlo richiede una concentrazione incredile”. Allora Microsoft aveva solo 160 sviluppatori e se qualcuno mi avesse detto allora che 7 anni dopo sarei stato assunto da Microsoft gli avrei detto che era impazzito. Oggi che lavoro per Microsoft China a Pechino e mi rendo conto di cosa Microsoft e’ diventata in questi anni (oggi siamo piu’ di sessantamila impiegati, nota di redazione), a volte mi chiedo ancora se e’ tutto vero oppure sto ancora sognando. Per me sei stato un insipirazione e non nascondo di essere triste sapendo che oggi e’ il tuo giorno qui tra noi. E’ stato un grande onore e un privilegio aver avuto l’opportunita’ di lavorare qui, guidati dalla tua mente incredibile e dalla tua visione. Grazie per avermi dato la possibilita’ di coronare un sogno. Continuerai ad essere un ispirazione per me nella tua prossima avventura e spero un giorno di potere contribuire anche io alla tua causa seguendo il tuo nobile esempio”.

Infatti devo ammettere, non mi dispiacerebbe in futuro lavorare anche gratis nella fondazione di Bill o forse semplicemente donando cio’ che ho avuto e il mio tempo agli altri. Sarebbe bellissimo pero’ se Bill riuscisse a inspirare tante altre persone a seguire il suo esempio. Purtroppo so bene che di gente ricca al mondo con la sua intelligenza ce n’e’ poca. Guardate cosa fanno gli umini piu’ ricchi d’Italia, gente come Moratti e Berlusconi, e a come spendono i loro soldi. Io forse continuo a sognare, ma se Bill sara’ in grado di eguagliare gli stessi successi che ha ottenuto nella tecnologia, anche nella filantropia, cosa del tutto possibilie, Bill Gates ha la possibilita’ di diventare una vera e propria leggenda, un vero esempio per le nostre generazioni future. Oggi forse non ci rendiamo ancora conto di cosa Bill sara’ in grado di fare nei prossimi anni, ma io sono sicuro che  continuera’ a stupirci.

Assunto

Dove eravamo rimasti? E’ stata una settimana ricca di eventi. Questa volta parliamo di lavoro pero’ perche’ e’ un argomento che non tocco da un po’ di tempo. Sono passati 6 mesi da quando sono arrivato qui e tante cose sono cambiate. All’inizio ero solo, oggi nel mio team siamo in 4, e sto per assumere altre due persone. Pian piano il mio ruolo e’ cambiato, non scrivo piu’ codice e oggi mi occupo solo di gestione, non solo di personale ma anche di un laboratorio di 250 computer. Devo dire che mi diverto molto in questo nuovo ruolo, lavorare con le persone e’ piu’ bello che con i computer. E’ stimolante aiutarli a crescere. Il nostro rapporto e’ molto positivo perche’ cerco sempre di mantenere un clima molto cordiale nel team. Non mi arrabbio mai con loro, la mia filosofia e’ di non dire mai di no a meno che sia proprio costretto a farlo, sono molto possibilista e preferisco non deludere le loro aspirazioni. Lascio molta liberta’ di azione in modo che possano crescere anche da soli, cerco solo di guidarli nella giusta direzione. Insomma un esperienza bella fin qui perche’ li vedo tutti molto contenti. Certo meglio che lavorare con i computer, macchine infernali, totalmente ignoranti e cui devi dire tutto cio’ che devono fare fino all’ultimo punto e virgola altrimenti si piantano. Beh, perche’ non dirvi anche i loro nomi: Quan, Annie e Emily. Oggi pero’ e’ un giorno particolare. Quan e’ un precario con un contratto a termine, e da tempo che insistivo con il management per farlo assumere fisso. E’ un talento, molto intelligente e davvero una persona per bene, educata e semplice. Dopo mesi ci sono riuscito ad avere il benestare per dargli un’opportunita’ e oggi ha dovuto affrontare i colloqui di rito che a Microsoft sono tour de force, un intera giornata nel quale vieni intervistato da almeno sei persone. Ma Quan e’ andato brillantemente, strabilliando tutti. Ero felice anche io per lui, so quanto quei colloqui sono duri e Quan mi ha ricordato quando li ho affronati io tanti tanti anni fa. Oggi invece sono io ad essere dall’altra parte del tavolo e a prendere la decisione finale. Sara’ davvero una soddisfazione unica, stringergli la mano e comunicargli il risulato finale: "Complimenti Quan, sei stato assunto"

Il nuovo campus di Microsoft

image008 Si e’ tenuta ieri a Pechino la cerimonia di apertura del cantiere del nuovo campus che Microsoft costruira’ a ZhungGuanChun, la Silicon Valley di Pechino. Un investimento di 280 milioni di dollari, quando sara’ completato nel 2010 sara’ il piu’ grande centro di ricerca di Microsoft al di fuori degli Stati Uniti. Il cantiere e’ a un centinaio di metri da casa mia, sara’ interessante vederlo costruire in questi anni. Chissa’, se faro’ ancora parte di Microsoft quando sara’ pronto, sarebbe veramente una fortuna poter avere un ufficio cosi’ vicino a casa, specialmente in una citta’ grande come Pechino. Soprattutto sara’ per me un onore fare parte di questo progetto. Clicca qui per vedere le foto della cerimonia.

Ci vediamo a Pechino

Ieri uscendo da una pizzeria mi sono trovato davanti questo cartello. Ho fatto un sacco di risate e ci sono ritornato stamattina per scattare una foto visto che sono nato lo stesso giorno di Michelangelo… :-)

Pare che qui ad Alessandria di recente abbiano messo queste ‘statue’ molto moderne al centro di alcune rotonde, e pare che qualcuno non abbia gradito. Ormai mi rimangono poche ore prima di del viaggio che mi riportera’ a Pechino. Faro’ scalo a Stoccolma questa volta. Stamattina sono riuscito finalmente a ritrovare un album di foto che cercavo da tempo che documentano dei miei viaggi in Finlandia. Ho pensato che sia arrivato forse il momento giusto per raccontare meglio quei viaggi…