Category Archives: Italia
Smile
Ieri sera ho guardato questo documentario. Mi ha messo una grande tristezza vedere in che situazione vivono in Italia i giovani di oggi. Se questa e’ la realta’, chi ha voglia di fare un figlio in questi tempi?
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a732507f-1356-4c68-910c-206dec9c6b9d.html
Il Monferrato entra a fare parte dell’Unesco
Con Langhe-Roero e Monferrato sono saliti a 50 i siti italiani che fanno parte della World Heritage List dell’Unesco, il patrimonio artistico e ambientale dell’umanità. È un altro prestigioso riconoscimento per l’Italia che ha il maggior numero di siti al mondo nell’elenco. Ecco alcune foto delle sue colline e i suoi prodotti
Al Museo Ferrari con Papa’ e Salvatore
Incubo banche Italiane
Un mese e cinque giorni, tanto ci e’ voluto per trasferire dei soldi da una banca italiana a una banca americana, una semplice operazione bancaria si e’ tramutata in un incubo. Sara’ che sono abituato troppo bene, spostare soldi da Singapore a Seattle ci vogliono una decina di ore. La mia avventura e’ iniziata un mese fa quando ero in Italia e ho messo dei soldi sul mio famigerato Conto Arancio. Non lo avessi mai fatto, mi sono accorto quando ero già partito che l’operazione non poteva essere fatta online. Ho dovuto spedire una dichiarazione scritta con tanto di fotocopia del passaporto. Passa una settimana e non si muove niente così chiamo la sede Milano e mi dicono che si sono persi la documentazione, la rispedisco. Passa un altra settimana e mi dicono hanno dovuto fare dei controlli per l’anti-riciclaggio e che e’ tutto a posto. Arriviamo alla terza settimana e incomincio a preoccuparmi, vista la cifra, chiamo quasi ogni giorno il call center ma nessuno sa darmi delle risposte sulle ragioni di un tale ritardo. Alla fine, salta fuori che si tratta di un problema tecnico e non si sa quando lo risolveranno. Non ne potevo più… allora sposto i soldi sul conto di mia madre. Allo sportello della Banca Popolare di Milano le dicono che ci vogliono dieci giorni per l’operazione. Vabbe’ stiamo calmi… Dopo dieci giorni ancora niente, mia madre chiama la banca e l’impiegato addetto e’ in ferie. Non ci credevo più ormai, poi oggi, come per incanto, dopo un mese e cinque giorni esatti, i soldi sono apparsi sul mio conto. Il danno e’ stato consistente perche’ nel frattempo l’euro e’ calato, ma almeno l’incubo e’ finito. Mi e’ venuto male invece a pensare alle ditte Italiane, chissà come faranno, ho pensato… Almeno mi posso consolare con il fatto che oggi ho una ragione in più per amare Singapore.
Italia sempre indietro
Oggi ho partecipato a un evento sponsorizzato dal ministero dello sviluppo di Singapore nel quale un centinaio di studenti al secondo anno di università di informatica hanno potuto di incontrare ditte come la mia con offerte di stage o tirocinio. Nel keynote di apertura dei lavoro un rappresentante del ministero ha detto che SOLO il 17% delle ditte di Singapore offrono questa opportunità. Sono rimasto scioccato… SOLO? Ma in Italia qual’e’ questa percentuale? Pensare alla situazione in cui e’ l’Italia mi mette sempre tanta tristezza…
L’elefante di Phuket
Grand Hyatt Phuket
Patong Beach
Italia mia
Non ho ancora parlato di Singapore ma questa ve la racconto. Ieri sera ho deciso di prendere la metropolitana per andare in aeroporto. Avevo due bagagli e un anziano signore quando mi ha visto in difficoltà sulla scala mobile mi ha aiutato, si è preso una delle mie valigie e mi accompagnato ai binari. Una cosa che mi ha colpito fin qui è la civiltà di questo paese. L’aeroporto e’ qualcosa di fantastico, un vero esempio di modernità ed efficienza. C’erano otto sportelli per la classe economica (a mezzanotte), più altri otto per il check-in tramite cellulare via app. Tutto fatto in un baleno. Poi controllo di passaporto velocissimo e niente security dei bagagli fino che arrivi al gate. In pratica non ci sono mai code e puoi tranquillamente sbrigare tutto nel giro di 20 minuti. Per non parlare del servizio a bordo della Singapore Airlines, con Wifi e possibilità di mandare SMS, posti spaziosi e un servizio davvero impeccabile, curato nei minimi particolari. Stento quasi a crederci che sia tutto vero… Adesso sono in qui a Milano, mettiamoci il maglione. Italia mia, quante cose hai da imparare… La foto che vedete l’ho scattata a Malpensa dove ho fatto mezz’ora di coda al controllo passaporti.
Clear view
I took this aerial picture of Beijing the night I left as the plane was taking off. The sky was so clear. So different compared to when I arrived in Beijing 7 years ago, as we landed in the thick pollution and I couldn’t see anything. This picture of Beijing symbolizes how I feel today, how clearly I can see things… What I like about Singapore is that people doesn’t need to “show” to have a good life, because people simply “have” a good life. And that’s refreshing as everything looks more real…
Che tristezza…
Ho una prozia di 92 anni. Sono andato a trovarla questa sera e quando ha aperto la porta mi è caduto lo spazzolone sui piedi, apparentemente lo tiene a portata di mano per cercare di proteggersi da intrusi. Negli ultimi anni e’ stata scippata non so quante volte, prima in strada, poi svariate volte in casa da presunte badanti e addetti alla manutenzione. Ultimamente ha aperto la porta di casa a una donna che si è spacciata per lavascale, l’ha spinta, e’ entrata e dopo averla probabilmente ipnotizzata le ha sottratto tutti i risparmi, che aveva nascosto per pagare la riesumazione del marito. In lacrime mi ha chiesto di aiutarla finanziariamente e lo farò, quello che mi indigna però è questo paese dove una persona anziana non può sentirsi più sicura, dove ormai regna la delinquenza a tutti i livelli. Questa sera faccio davvero fatica a sentirmi orgoglioso di essere italiano. Che tristezza…
Poor Italy
The Italian bank where I have an account in Italy has changed name twice on the last 2 years which is suspicious enough. I had 80 dollars to change into Euros and this morning I went into one of their agencies. They said that I couldn’t change the money there. “I have an account in this bank, don’t I?” – I asked, while the clerk’s colleague was commenting “My God so many people are changing dollars to euro this month…” – I felt like I was a poor man desperate for cash, not in a bank… And the clerk added: “You need to deposit your money in your account and you need to go to the same agency where you open your account” – they told me. “Wow… Why do I have to do all that?” – I asked and this is what they told me: “Because we don’t have a machine to check if your dollars are fake. These machines are expensive for banks, you know…, to purchase one is one thousand euro. So you need to deposit the money in your account. That way we can trace you in case you gave us fake notes”. I was laughing at the clerk : “You know, I live in China and I don’t have this problem. I can change money in every bank I want” and the final answer was “But this is Italy and things aren’t going too well…”. I guess so. It took me a while to get thing done, including writing a check to myself to cash out a mear 50 euros…. Terrible… Poor Italy… Poor Eurozone…
Italia, la fine e’ vicina
Seguo più da vicino la politica italiana da qualche mese e, guardando le cose da fuori, si fa più consistente in me la mia convinzione che in Italia state bene, anzi benissimo. Sto parlando rispetto alle condizioni ci saranno nel paese tra qualche anno, ovviamente, quando vi riguarderete indietro e questi sembreranno anni di lusso. Ormai il baratro e’ inevitabile. Ho sentito qualcuno dire che con il fiscal compact l’Italia si è messa il cappio al collo. Ma e’ ovvio. Per stare dentro al fiscal compact dovranno ogni hanno venire fuori con manovrine e tagli vari. Ma i tagli li faranno sempre all’italiana e cioè ne posti sbagliati. Ovviamente soldi per rilanciare seriamente l’economia non ce ne sono, e se qualche soldo salterà fuori state tranquilli che se lo mangieranno in fretta i pesci più grossi. In questa situazione le aziende italiane continueranno a chiudere, quindi più disoccupazione e meno gettito fiscale. Risultato: l’economia sara’ sempre più in discesa. Alla fine le banche e lo stato si arrenderanno, ci sarà il default e arrivera’ il vero collasso totale del paese perché addio pensioni e servizi sociali. Seguiranno anni molto duri ma e’ quella l’unica soluzione, purtroppo, perché le cose in Italia cambino veramente. Non ho piu’ dubbi su questo e mi dispiace anche dirvelo. Quindi godetevi questi bei momenti perché un giorno finiranno.
Italia, ormai l’unica speranza e’ la fuga
Il problema e’ culturale, in Italia ci sono troppe divisioni. E in piu’ gli italiani non sono in grado di valorizzare queste differenze, imparando gli uni dagli altri, ma le usano invece per ostacolarsi. Quello che siamo molto bravi a fare e’ litigare, urlare per aver ragione, e andare in conflitto gli uni con gli altri, e questo non solo nella politica. Oggi stavo guardando un programma editoriale su Rai.tv, ed e’ esattamente cio’ che vedo. Per me la politica e’ ormai diventata una forma di intrattenimento, uno spettacolo sul quale farmi qualche risata come un film di Toto’. Ma la conflittualuta’ i litigi sono deleteri in qualsiasi tipo di relazione. Nel caso della politica questi conflitti stanno portando il paese a uno stallo totale, dove ormai non si decide e non si fa piu’ niente in prospettiva futuro, ma si mettono solo pezze per tirare avanti. Ho vissuto 6 anni in un paese con un partito unico e ho apprezzato l’efficienza che questo comporta e ammirato cosa sono riusciti a coatruire in questi anni. Non fraintendetemi, non sono comunista e dopo aver vissuto qui mai lo saro’, pero’ almeno posso dire che vivere qui mi ha fatto comprendere come la politica italiana degli ultimi 30-40 anni ha saputo davvero buttare al vento tutto quello che la generazione dei nostri genitori aveva costruito. E quando sprechi cosi’ tanto tempo poi diventa troppo tardi ed e’ normale che a scappare siano ormai tanti. E’ un peccato…
Vacanza a Palinuro con Maria, Nello e Sally
Gran Premio di Monza
Gran Premio di Monza con Papa’ e Patty
Bottiglie di plastica per viaggiare in metropolitana
La metropolitana di Pechino consente ai passeggeri di viaggiare gratis in cambio di bottiglie di plastica. In questo modo i passeggeri possono contribuire a perservare l’ambiente e al contempo risparmiare i soldi del viaggio. Nel mezzo di trasporto, momentaneamente la linea 10, sono state installate quattro macchine di “reverse vending” atte a raccogliere i recipienti di plastica, secondo quanto riporta il sito China.org.cn. Per ogni bottiglia il passeggero riceverà tra i 0,5 e gli 0,15 dollari, che significa che con 15 bottiglie ci si può muovere liberamente per una qualsiasi delle 8 linee e 105 stazioni della metropolitana della capitale cinese. Le bottiglie vengono raccolte in modo automatico e dopo inviate a un impianto di riciclaggio. Il servizio è ancora in fase di rodaggio e dovrebbe essere esteso a tutte le fermate della metropolitana di Pechino. Le autorità stanno valutando anche la possibilità di estendere questo servizio alle fermate degli autobus e ad altri mezzi di trasporto.
Fonte Beppegrillo.it
I Cinesi sequestrano il datore di lavoro
Un giorno Grillo disse che per fermare la Cina avremmo dovuto mandargli i nostri sindacati. Si sbagliava, leggete questo articolo. Questo diventerà un problema serio in Cina nei prossimo anni.
Fonte dell articolo ItaliaOggi.it
Un imprenditore americano è stato sequestrato e tenuto in ostaggio per sei giorni dai propri dipendenti. È accaduto alla periferia di Pechino, dove l’uomo dirige Specialty Medical Supplies, società che ha la sede centrale negli Stati Uniti, in Florida. I lavoratori chiedevano, in cambio del rilascio che poi è avvenuto, una buonuscita, una rappresentante sindacale e un direttore generale in loco.
Il proprietario dell’azienda si chiama Chip Starnes, ha 42 anni e ha dichiarato di avere raggiunto un accordo con i suoi dipendenti, senza tuttavia fornire ulteriori dettagli.
Starnes ha detto di voler continuare a fabbricare tamponi di alcol nell’impianto cinese. L’anno scorso, inoltre, si sono poste le basi per trasferire in India le attività di produzione del kit per il test del diabete.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, tuttavia, è il fatto che i lavoratori sospettassero che l’imprenditore volesse chiudere la fabbrica senza predisporre alcun accordo con loro. Starnes ha cercato di rassicurarli, sostenendo che nel corso dell’ultimo anno più di cento lavoratori sono stati licenziati e che a tutti è stata versata la liquidazione.
Questo episodio va inquadrato nel clima generale di contrapposizione crescente, in Cina, tra imprenditoria e forza lavoro. La crescita economica sta rallentando rispetto alle mirabolanti performance a doppia cifra degli anni passati. Il China Labour Bulletin ha reso noto che tra gennaio e aprile si sono verificati 201 casi di controversia, comprese iniziative di sciopero: un numero doppio rispetto a dodici mesi prima. La conflittualità aumenta sempre più.
Non è frequente che imprenditori e dirigenti vengano sequestrati, anche se quello di Starnes non è il primo caso del genere. In gennaio un migliaio di lavoratori del gruppo Shanghai Shinmei Electric ha tenuti in ostaggio i manager giapponesi e cinesi, denunciando l’eccesso nelle regole riguardanti pause e punizioni. Secondo alcuni avvocati, i dipendenti cinesi hanno capito che possono ottenere di più con soluzioni di questo tipo, ricorrendo al fai da te, piuttosto che rivolgendosi alla magistratura. Non soltanto l’imprenditore deve vedersela con una situazione di pericolo, ma la risonanza mediatica obbliga la proprietà a fare davvero i conti con le richieste dei lavoratori. Nel caso in questione, Starnes ha precisato che d’ora in avanti, all’interno dei contratti, saranno specificate meglio le regole sulla buonuscita e sullo stipendio.