No, non sono io quello nella foto anche se avrei voluto esserlo. Il sogno era quello – lo steelhead una trota iridea anandroma nativa della costa pacifica del Nord America, dalla California all’Alaska. La steelhead nasce e cresce in fiume per poi, dopo qualche anno, migrare nell’Oceano Pacifico dove resta a lungo. Qui le steelhead trovano abbondante cibo come le aringhe e varie specie di crostacei che le permettono di crescere rapidamente prima di tornare a riprodursi nei corsi d’ acqua di origine come i cugini salmoni. Appena entrate in acqua dolce (mediamente 3-5 Kg di peso), le steelhead cambiano livrea. Passano infatti da un colore acciaio a una livrea piu’ grigia e verde fondo di bottiglia puntinata di nero, mentre il ventre e’ di color alabastro. A differenza dei salmoni, le steelhead non sempre muoiono dopo essersi riprodotte. Infatti, una parte rilevante delle steelhead ritorna in Oceano alla fine della stagione riproduttiva per poi ritornare nuovamente a riprodursi in fiume l’ anno successivo. Siamo arrivati al fiume quando era ancora buio e speravamo di sfruttare le prime ore del mattino. Purtroppo e’ andata a buca, come e’ stato penso per molti altri pescatori. Il fiume era affollatissimo, soprattutto c’erano un sacco di barche. Quando si e’ in tanti così e’ davvero difficile prenderne uno. Adesso capisco perché da queste parti ci sia bisogno di un negozio di caccia e pesca di 13 mila metri quadrati. Qui e’ uno degli sport preferiti. Poi comunque oggi forse non era giornata perché non ho visto nessuno tornare a casa con un pesce e di steelhead nel fiume non c’era manco l’ombra. Alla fine una trota e un barbo sono fortunosamente finiti nel cestino del mio amico Dan che mi ha portato sul posto – il famoso fiume Cowlitz. Ma il sogno di catturare uno steelhead per me rimane. Dicono che sia uno dei pesci più combattivi, più del salmone e della trota. Dicono anche che sia un emozione indimenticabile riuscire a prenderne uno. Ma per ora dovro’ ancora attendere…