La conversazione con la SAS si e’ fatta davvero interessante, oggi ho risposto con questo messaggio: “Mi dispiace ma declino l’offerta di cortesia delle bottiglie di vino. Sono in contatto con il mio avvocato di New York siccome sono un cittadino americano e vi faremo causa. L’incidente poteva essere evitato, quando eravamo ancora a terra l’allarme anticendo e’ scattato eppure il pilota, che era al suo primo volo come capitano, ha deciso di ignorarlo ed e’ partito ugualmente. Poi dopo quanto e’ successo, all’aereporto non c’era nessuno del personale SAS ad assisterci, non al check-in, non all’imbarco, e negli uffici della SAS…” insomma vi ho gia’ raccontato tutta la storia e non voglio ripetermi. Alla fine ho aggiunto: “.. e cosi’ dopo tutto quello che e’ successo mi date due bottiglie di vino da bere per dimenticare? Cos’e’ questo uno scherzo?”. La risposta non ha tardato ad arrivare, questa volta la pubblicita’ per il volo Pechino-Stoccolma a $460 euro (sola andata) non l’hanno inserita. “Ci dispiace molto sentire che avvierai azioni legali nei nostri confronti.” – ho letto in una frase molto formale, poi pero’ la conversazione e’ andata molto piu’ sul personale: “Comunque capisco come tu ti possa sentire in questo momento. Potresti dirmi quale pensi sia un gesto di cortesia appropriato? Faro’ del mio meglio per accontertarti. Firmato Yolanda” che notare scrive dall’ufficio di Pechino… A quel punto, molto scherzosamente sia chiaro, ho pensato di risponderle: “Cara Yolanda perche’ una sera io e te non andiamo a cena fuori o vieni a casa mia a portarmele quelle bottiglie che ce le beviamo insieme….?”… hehe…. Poi ho pensato che forse era meglio fare i seri e ho scritto: “Yolanda, sono un cliente della SAS dal 1997, vai a guardarti quanti voli ho fatto con la SAS e i suoi partner negli ultimi 11 anni. E’ questo il trattamento che mi riservate? Per favore di al tuo manager di contattare la signorina che lavorava alla ricezione della business lounge della SAS tra le 6 e le 8 di quel giorno. Visto che non mi credete chiedete a lei se e’ riuscita a trovare solo uno dei membri del personale SAS in tutto l’aereoporto. Nessuno. Ha chiamato pure il direttore dello scalo ma pure lui non sapeva dove dovevamo andare o cosa fosse successo. Dille che mezz’ora prima siamo stati negli uffici della SAS con un gruppo di passeggeri scandinavi che mi seguivano perche’ parlavo italiano. Una persona ci ha trattato malissimo, ci ha detto che non sapeva niente e poi si e’ chiusa nell’ufficio a chiave. Puoi chiedere di investigare la cosa e farmi sapere se secondo loro tutto il personale della SAS stava svolgendo le proprie funzioni regolarmente quel giorno? Quello si’ che per me potrebbe essere un miglior gesto di cortesia invece delle bottiglie di vino che mi aveve offerto per dimenticarmi di quanto e’ successo.”