Ho letto con grande interesse questo articolo sul Repubblica. Secondo gran parte dei teorici della felicità saper cambiare vita è molto importante. Si legge nell’articolo che “chi è scontento e insoddisfatto, deve cercare novità. Non bisogna credere che a decidere sia solo il destino e arrendersi. Queste teorie rivelano che non bisogna sognare le cose, ma servono energie per raggiungere risultati positivi. Agire molto e pensare meno. Inutile abbandonarsi al pensiero, bisogna fare tante cose. Interessante lo studio della psichiatra di Harvard, Ellen Langer, alla fine degli anni ’70. La studiosa chiese a un gruppo di uomini di cambiare vita, immaginando di essere più giovani di 20 anni e di vivere negli anni ‘50. La Langer dimostrò che dopo pochi giorni i partecipanti si sentivano più forti, completamente sicuri delle proprie azioni e camminavano più in fretta. Il giornale The Guardian conclude che decenni di studi hanno dimostrato che la teoria di William James può essere applicata a molti aspetti della vita quotidiana. Sarebbe una buona ricetta per evitare stress e preoccupazioni, agirebbe inoltre come stimolo per l’innamoramento. Raggiungere concretamente gli obiettivi desiderati è anche un modo per essere fiduciosi, sicuri di se e più felici. La ricetta della felicità sta dunque nell’azione e nel cambiamento.” E’ una teoria che personalmente non può che trovarmi pienamente d’accordo. Nella mia vita ho cambiato spesso e cambiare mi ha sempre portato nuovi stimoli, nuovi traguardi da raggiungere, aiutandomi a superare anche i momenti più difficili e i ricordi più tristi. Agire dunque è importante, perché solo agendo si riesce a cambiare vita. Ogni azione che porta ad un cambiamento è una pillola che ci aiuta a stare meglio.