Chi si ferma e’ perduto

E’ stata una vacanza lampo. Il tempo vola. Sono gia’ passati quattro anni da quando sono arrivato a Pechino e ho incominciato a scrivere questo blog. Mi sono riletto il primo post, e’ sempre emozionante pensare a quel periodo. E cosi’ e’ passato un altro Natale, ho lasciato l’Italia con un po’ di tristezza nel cuore. Non dimentichero’ le parole di mia madre l’ultima sera in pizzeria, la sofferenza di quel vuoto che prima non riusciva a colmare e che ora non esiste nemmeno piu’. Piu’ si invecchia, piu’ la rassegnazione prende il sopravvento. E’ tristissimo dover ammettere di arrendersi, chissa’ forse a volte e’ salutare. Ma sono contento che ci siamo parlati un po’ di piu’ questa volta. E’ triste anche non poter fermare le lacrime di chi non vorrebbe vederti andar via. Ma la rabbia piu’ grossa la provo nei confronti dell’Italia, di questa Italia, che piu’ il tempo passa e piu’ peggiora, piu’ sento lontana da me. Rabbia per questi politici e quelli che sono venuti prima di loro, che mai hanno pensato, seriamente, al futuro di questo paese, ai giovani. L’appello di Napolitano e’ un sasso tirato in uno stagno. Ormai e’ troppo tardi. Che all’estero esistessero piu’ opportunita’ io l’avevo gia’ capito vent’anni fa e di questo passo le cose non possono che peggiorare. Ma, come ha detto mia zia che a 90 anni ormai cammina a stento, "chi si ferma e’ perduto". Quindi continuero’ a scrivere su questo blog e a raccontare quest’avventura Cinese, cercando di stare il piu’ possibile vicino a chi e’ rimasto in Italia, anche ritornandoci piu’ spesso.

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