Una catastrofe annunciata

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Molta gente non capisce le proteste contro l’Expo.  Molti si indignano per la violenza con qui questi manifestanti si scagliano contro tutto. Anche io sono il primo a non giustificare chi e’ violento, tuttavia conosco e comprendo le ragioni che muovono questa protesta.

E’ iniziato tutto nel 1994 quando al WTO di Seattle Bill Clinton firmo’ il North American Free Trade Agreement (Nafta) “Il libero scambio significa occupazione, porterà più posti di lavoro agli americani, e saranno impieghi ben remunerati » dichiaro’ allora il presidente degli Stati Uniti mentre firmava un trattato che fu l’atto di nascita della globalizzazione. Era l’avvio di un processo “rivoluzionario”, che ha dato nuove regole all’economia mondiale, ha segnato il destino di interi popoli, ha sconvolto gerarchie secolari. Il movimento No Global, il popolo di Seattle, e’ nato allora. L’effetto di quel trattato lo vediamo sull’Italia oggi, fabbriche che chiudono e si delocalizzano, disoccupazione ai massimi storici, crisi economica e sociale. Una spirale che difficilmente si arresterà. Nel 1994 le proteste dei No Global vennero ignorate, e così fu nei successivi G8 come quello di Genova nel 2001. Eppure se mi vado a leggere la definizione del movimento No Global su Wikepedia trovo questo: “La critica principale del movimento è volta verso le multinazionali: secondo gli aderenti, il loro potere è così forte da condizionare le scelte dei singoli governi verso politiche non sostenibili da un punto di vista ambientale ed energetico, non rispettose delle peculiarità locali e dannose per le condizioni dei lavoratori”. Avevano e hanno ragione insomma a ribellarsi, e i fatti lo stanno dimostrando. L’Italia, grazie soprattutto alla globalizzazione, dal 1994 e’ cambiata molto, oggi e’ un paese in ginocchio. Quella gente con le loro proteste ci avvisavano che questo sarebbe successo eppure li abbiamo manganellati, picchiati e addirittura qualcuno ci ha anche rimesso la vita. Quello che e’ avvenuto durante le manifestazione contro l’Expo non mi stupisce. E’ un altro avvertimento, il mondo sta andando nella direzione sbagliata, troppa ricchezza nelle mani di pochi e sta creando una classe sociale marginalizzata, che non ha più niente da perdere. Renzi li chiama “teppistelli figli di papà” ma si sbaglia. Prima o poi le generazioni future guarderanno al movimento no global come degli eroi, ma sara’ ormai troppo tardi per tornare indietro.

 

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