Sono dinuovo sull’aereo, questa volta in direzione opposta. Mi sono svegliato da poco dopo aver sognato di comporre una canzone. Nel sogno ero seduto ad un tavolo insieme ad un vecchio amico con cui suonavo in una band tantissimi anni fa, Cristiano Mussi. Gli stavo canticchiando una mia idea per un brano perche’ pensavo fosse adatta alla sua voce. Quando poi mi sono svegliato da quel sogno la melodia mi e’ rimasta in testa. Cosi’ ho dovuto accendere il portatile e registrare la mia voce mentre la canticchiavo altrimenti poi come al solito me la sarei dimenticata. Fortunatamente il passeggero accanto a me dormiva. Sul pezzo ci starebbe bene un bell’inizio di violino e un tocco di fisarmonica, quindi non so se riusciro’ mai a registrarlo. Pero’ e’ carino, anche se non ho ancora le parole. Che peccato, mi ero ripromesso che a Seattle avrei comprato le corde nuove per la mia chitarra classica e invece mi sono scordato. Bah, troppe cose da fare e troppo poca memoria. Mi sono chiesto se la musica che ho sognato e’ simile a una canzone che ho sentito in passato. In effetti a pensarci bene la struttura armonica e’ simile a un vecchio pezzo di Riccardo Fogli che ascoltavo spesso quando sono arrivato a Seattle nel 92: Storie di Tutti i Giorni. Ma la melodia della mia canzone e’ diversa. Interpretare un sogno e’ facile, desideri, ricordi, suoni e volti che si mescolano e affiorano dall’inconscio. In genere e’ per comunicarci qualcosa di importante come le parole di un testo di una canzone