Oggi a pranzo ho notato due cose interessanti. La prima e’ che ci sono dei bellissimi acquari con lo sfondo blu e solo oggi mi sono accorto che c’e’ un retino appoggiato al mobile che li sostiene, incuriosito ho chiesto spiegazioni. Mi e’ stato detto che se vuoi mangiare uno dei pesci che e’ dentro l’acquario te lo prendono con il retino e te lo portano al tavolo. Se e’ di tuo gradimento te lo cucinano altrimenti lo rimettono nell’acquario. Interessante. Poi scorro il menu, accanto a ogni scritta cinese c’e’ la foto del piatto. Ne indico uno al mio collega dall’aspetto interessante chiedendo di cosa si tratta e lui si mette a ridere e mi dice che e’ intraducibile. Chiedo conferma anche agli altri ma anche loro ridono. Sara’ meglio che ordino qualcos’altro…. Cosi’ ne scelgo uno che dicono sia pollo fritto. Devo essere onesto quello che ho mangiato del pollo mi ricordava davero poco, sia nell’aspetto perche’ le ossa erano tutte molto piccole ed erano in pratica dei piccolissimi bocconi, e anche nel gusto… non erano male pero’.. ho cercato di non pensare troppo a che animale fosse e ho mangiato. Speriamo bene….
All posts by Davide
Il progetto Marco Polo
Alcuni mi hanno fatto notare che non ho spiegato cosa sono venuto a fare in Cina. Sono venuto qui come parte del programma di rotazione Marco Polo di Microsoft, in pratica saro’ qui a Pechino per 3 mesi e dovro’ seguire uno dei nostri team che ha sede qui negli uffici dell’Advanced Technology Center di Microsoft a Pechino. L’obiettivo e’ quello di aiutarli a conoscere meglio la nostra metodologia di lavoro e seguire gli ingegneri meno esperti o freschi di universita’ in modo che apprendano il prodotto e le tecnologie su cui lavoriamo piu’ velocemente. Un altro compito che ho e’ quello di seguire il lavoro di alcuni partner come ChinaSoft con cui abbiamo allacciato un rapporto di collaborazione. E’ parte del programma di rotazione che in futuro alcuni ingegneri che hanno sede qui si traferiscano a loro volta per un eguale periodo a Seattle per continuare e migliorare sempre piu’ questo processo di integrazione e colloborazione.
Tieni a mente Tiananmen
E’ domenica, una bella giornata. Decido di prendere la metropolitana e andare a piazza Tienanmen e visitare la Citta’ proibita il palazzo imperiale eretto tra il 1400 e il 1600 che si estende su di una superficie di 720.000 metri quadrati e consiste di 800 edifici, divisi in 8.886 stanze. Ma la cosa che mi ha piu’ emozionato e’ l’arrivo alla piazza Tiananmen per quello che ha significato. Mentre salivo le scale che del sottopassaggio del metro’ dentro di me avevo in mente la canzone dei Litfiba, il Vento. Quante volte l’ho ascoltata, e ora finalmente ero li’. Quando mi sono affacciato su questa piazza immensa ho pensato alle parole di quella canzone.
Pechino una citta’ in cantiere
Oggi e’ una bella giornata, il vento si e’ alzato e ha spazzato via la foschia dal cielo. Fa molto freddo ma l’aria e’ finalmente piu’ respirabile. Sono con la guida per il secondo e ultimo giorno. Decidiamo di visitare il business center della citta’. Nel tragitto scatto molte foto. E’ incredibile quanti edifici e palazzi nuovi ci sono in costruzione, e quanti ormai vecchi e abbandonati vengono nel frattempo demoliti. Ci fermiamo in un supermarket dove e’ trovare roba da vestire a buon prezzo. Ci sono anche capi firmati, tutti contraffatti e copiati ovviamente. La qualita’ pero’ e’ bassa a parte le giacche di pelle. Ne ho trovata una nera di Dolce a Gabbana, molto bella solo per 150 euro. Ho solo comprato qualche calzino, ero quasi senza. Poi abbiamo pranzato in un ristorante italiano Casa Mia di proprieta’ di un signore di Parma che pero’ non c’era. La pizza non era male.
Nel pomeriggio decido di rilassarmi un po’ e consigliato dalla mia guida vado da Bodhi, un centro dove fanno massaggi di ogni tipo. Entrando ti presentano il menu e sciegli. Per circa 50 euro mi sono fatto fare un’ora e mezza ai piedi e un’ora e mezza a tutto il corpo con particolare attenzione per la schiena. Negli Stati Uniti per una cosa del genere avrei speso minimo 200 euro. E’ stata davvero una bella e piacevole esperienza, qui sono molto bravi. La cosa particolare e’ che sulla schiera mi hanno messo questa cera liquida bollente che scottava da morire all’inizio ma poi si e’ trasformata in questa sensazione di piacevole calore. Per tre ore mi sono sentito come se fossi in paradiso. Sono uscito rilassatissimo e sono tornato a casa. Ho dormito come un ghiro.
Sull’areo in viaggio per Pechino
Sono partito. Sull’aereo mi sono accorto di essere in una direzione opposta a quella che di solito mi porta in Italia. Mi ha colpito, mi sono sentito come se mi allontanassi ancor di piu’ da qualcosa. Verso la Cina, ancora piu’ distante da dove 15 anni fa sono partito, Alessandria un paesino di meno di centomila abitanti per dirigermi verso una citta’ di 15-20 milioni di persone. Quale sara’ l’impatto? Non mi rendo conto ancora. Lascio Seattle un’altra volta, questa volta solo per 3 mesi. 15 anni fa non ci avrei nemmeno lontanamente pensato. Eppure eccomi qua, sono contento. Penso sia la scelta giusta in questo momento per tanti motivi. E’ accaduto tutto cosi’ velocemente che non sono riuscito quasi ad accorgermene. Anche ora, sull’aereo, attorniato da molti orientali continuo a non realizzare dove questo viaggio mi sta portando. Forse e’ meglio cosi’, e’ meglio non aspettarsi niente per non rimanere delusi, almeno e’ quello che ho sempre creduto. Sara’ poi vero?.
Sono sicuro che un giorno, leggero’ e rileggero’ queste note e chissa’ cosa provero’. Poi parto anche per un altro viaggio, questo blog che leggeranno in molti. Un po’ sento a disagio a scrivere tutte queste cose, quasi come se mi stessi togliendo i vestiti di fronte a tutti. Poi non so, scrivere in inglese o in Italiano? Se avro’ tempo provero’ in entrambe le lingue. Ma questi pensieri oggi mi sono usciti in Italiano.
Sull’aereo ho notato che c’e’ una buona energia. Il tipo Cinese che si e’ seduto accanto a me la prima cosa che ha fatto si’ e’ presentato, molto educatamente mi ha stretto la mano e mi ha detto “Piacere di conoscerti” e poi “Vai a Pechino?” Ho risposto di si’. Ho pensato che in tanti anni di viaggi in aereo non mi era mai successo. L’ho apprezzato molto.