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Goodbye Microsoft

pic3E’ stato un giorno che non mi dimenticherò mai. Il mio terzo addio a Microsoft a 18 anni di distanza dal mio primo impiego era iniziato in preda alla tristezza ma i messaggi di auguri e le testimonianze di affetto non hanno tardato ad arrivare e sono continuate fino a tarda sera. E poi quando siamo andati sul prato per le foto di addio non mi sarei mai aspettato che mi avrebbero festeggiato portandomi in trionfo come se fossi l’allenatore di una squadra di calcio che ha vinto un campionato o una coppa. Quando mi hanno buttato per aria i sono sentito un po’ come Guardiola o Mourinho. E’ stata un’ esperienza fantastica che mi ha toccato profondamente. Sono tutti ragazzi fantastici e sono orgoglioso di aver lavorato con loro per due anni. Lunedì inizia una nuova avventura. Aspettarsi che finisca meglio di questa sembra quasi un sogno. Ma sognare non è vietato.

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Il Dentista che ama l’Italia

Ultimamente sono stato dal dentista per curarmi un molare che mi tormentava dal dolore. Tramite un collega mi sono rivolto all’ospedale dell’Università di Pechino Bei Da. Normalmente hanno accesso a questo ospedale solo studenti e professori ma per me hanno chiuso un occhio. Il dentista e’ un ragazzo giovane, un amante dell’Italia e tifoso milanista. Nel suo studio mentre ero steso sul lettino metteva come sottofondo musica italiana. Due settimane fa era in Italia ed e’ stato a San Siro a vedere il Milan. E’ andato pure a L’Aquila e fatto un reportage sulla città. “Incredibile quante case sono ancora diroccate dopo tre anni” mi ha detto. “Questa e’ l’Italia” gli ho risposto “va sempre tutto a rilento”. Bellissime le sue foto di Porto Venere dove davanti a una chiesa ha chiesto alla sua ragazza di sposarlo. Mi ha detto che tornerà presto in Italia. Devo dire che sono rimasto molto soddisfatto delle cure. Dopo quattro visite, devitalizzazione ed estrazione del nervo, il mio dente e’ come nuovo. Ho una capsula interamente di porcellana e la spesa totale e’ stata modica, 500 euro.

Nero su bianco

Ieri e’ stato il giorno della firma. E’ ormai ufficiale, il 18 Maggio sara’ il mio ultimo giorno a Microsoft. E’ una decisione che avevo preso da tempo. Il futuro dice Nokia, ho firmato un contratto per un posizione da Senior Software Test Manager. E’ un sogno che rincorrevo da quando sono arrivato in China nel 2008, diventare Test Manager e alla fine ce l’ho fatta e su un progetto che mi stimola molto. Poi si tratta di una ditta Finlandese e a buon intenditor poche parole… Lavorare per una ditta Finlandese è il sogno di una vita… Provate a immaginare come mi sento….

Eureka!

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E’ una vittoria del cuore questa in un giorno da ricordare. Non c’è ancora la firma nero su bianco ma ci sarà molto presto. Davvero faccio ancora fatica a credere che sia tutto vero tanta è la gioia. Non voglio svelare i particolari, lo farò al momento giusto, adesso voglio godermi questo momento importante. E’ stata dura, ma alla fine è il risultato quello che conta.

Mi piego ma non mi spiezzo….

Sorpresa! Rieccomi qui dopo tanto tempo. E’ stato un lungo silenzio. Sono successe tante cose, alcune molto tristi, e non ho avuto ne il tempo ne la voglia di scrivere. Fortunatamente adesso le cose vanno meglio. Sono sulla strada giusta, sto recuperando sia fisicamente che mentalmente. Sento che sto uscendo da questo lungo tunnel, come in galleria in autostrada quando finalmente si apre il cielo e hai davanti il mare. Mi scuso con quelli che mi seguono da tempo, avrò modo di raccontare e spiegarvi tutto, almeno spero. La prima buona notizia è che dal primo di Marzo ho trovato fissa dimora, mi trovo molto bene in questo appartamento nel centro di Pechino e non rimpiango certo i tempi passati in giro per con la valigia in mano. Il posto mi piace davvero anche se è piccolo. Il ginocchio va meglio, riesco finalmente a fare lunghe camminate senza dolore anche se la gamba non si è ancora ristabilita del tutto. E sul piano sentimentalmente sono più sereno. Mi fermo qui, voglio fare un passo alla volta e questo è un passo importante.

Addio Giacomo Porzia

Se n’e’ andato in una notte al buio sull’autostrada A21. Il furgone del corriere per cui lavorava era dietro di lui in fiamme. Le cronache dicono che stesse camminando in mezzo alla carreggiata mentre il TIR che arrivava diventava sempre più grande difronte a lui. Difficile crederci, difficile immaginare che sia andata davvero così. Giacomo da ragazzino viveva a pochi centinaia di metri dal bar di mia madre. I suoi genitori avevano una rosticceria all’inizio di Via Vochieri anche quella a due passi. Quanti pomeriggi passati insieme con lui e Mamo. La sua passione erano le moto. E quando ci siamo rivisti ad Alessandria lo scorso Aprile saranno passati almeno vent’anni, ma anche quella volta, immancabile, è arrivato sulla sua moto. Era orgoglioso di quel mezzo. Era felice anche di aver ritrovato un amore perduto, la stessa donna che aveva amato quando era ragazzino. L’unica cosa che lo turbava era il lavoro, da un po’ di tempo si era messo a fare l’autotrasportatore per una ditta di Milano per poco più di mille euro al mese. Ma l’unica casa che aveva era quella dei suoi genitori ad Albenga. Su quel furgone che è bruciato quella notte ci dormiva spesso a Milano. Abbiamo anche parlato di aprire una pizzeria insieme da qualche parte un giorno. Fantasticavamo quasi fossimo ancora ragazzini davanti a un aperitivo sui tavoli all’aperto di un bar. Quando sono andato alla cassa per il conto aveva già pagato. Non so davvero come diavolo avesse fatto. Oggi ho letto su Facebook che quella moto la voleva vendere e che era tornato ad essere single. Chissà a che cosa avrà pensato camminando in mezzo all’autostrada quella notte. Poi il vento se l’è portato via. Ho solo un grande rimpianto, di non averlo chiamato per Natale per fargli gli auguri, ma è troppo tardi ormai. Addio Caro Giacomo, spero che adesso non soffrirai più.

Non c’e’ il 2 senza il 3

Siamo nell’anno del drago. E’ stato un capodanno Cinese estroverso, diciamo così. Sinistro, destro e colpo del KO. E’ finita ma forse è meglio, era nell’aria da tempo. Come da bambino non ho resistito alla tentazione di salire su quella famosa bicicletta, per poi sbandare e cadere ancora. E’ la terza volta che mi succede nel giro di poco tempo. Sento che le mie difese si stanno abbassando e devo rialzarmi. Camminare senza stampelle è già un risultato ma non basta. Purtroppo sono costretto anche questa volta ad evitare i dettagli ma prima o poi vuoterò il sacco. 

40 giorni

Tanti giorni. Sembrano un eternità invece eccomi qua. Sarà pur vero, cammino per Pechino senza stampelle. E’ un freddo incredibile. Siamo a -10 e questa notte toccheremo -16. Eppur cammino e no mi sembra vero. Ne ho passate letteralmente di tutti i colori. Eppur resisto. Mi sembra un record, Vorrei poter parlare ma resisto.