Sono qui all’aereoporto di Las Vegas in attesa del mio volo. Lo speaker con una voce seria annuncia. “Il passeggero che avesse perso un rotolo di banconote di 5000 dollari fatte su con un elastico giallo si presenti subito all’ufficio informazioni”…. una pausa lunga… “abbiamo qui l’elastico giallo”…. A Las Vegas e’ tutto un gioco… realta’ e illusione si mescolano, come il caffe’ con lo zucchero, e’ davvero la citta’ dei balocchi. Ho fatto un colloquio informale con IGT, una ditta interessante. Vediamo se qualcosa maturera’. Chissa’ che forse un giorno… intanto l’aereo e’ in ritardo. Spero di non perdere la coincidenza a San Francisco. Come dicono da queste parti: “Tutto cio’ che succede a Las Vegas rimane a Las Vegas…”
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Il sole di Las Vegas
L’inverno che ho passato a Seattle e’ stato uno dei piovosi della storia, a Novembre ha piovuto 26 giorni su 30. Tutte le volte che vengo a Las Vegas mi rendo conto di quanto sia tonificante alzarsi al mattino e vedere sempre il cielo azzurro invece che grigio. Siamo a Febbraio, 22 gradi, posso gia’ stare in costume a prendere il sole in piscina. Ho gia’ un discreto colorino, e l’influenza e’ passata. Cielo blu limpidissimo, visibilta’ illimitata. Ho scoperto un sito interessante che parla del futuro di Las Vegas http://www.vegastodayandtomorrow.com incredibile come cambiera’ questa citta’ nei prossimi anni. L’appartamento che ho comprato al Cosmpolitan e’ ancora in fase di costruzione, sono andato a visitare il cantiere, ci vorranno altri due anni prima che sia ultimato. Ormai mancano solo due giorni alla partenza. Sabato ritorno a Pechino, non vedo l’ora…..
Bellagio
Nella hall del casinò Bellagio, aperto nel 1998 e ispirato a un paesino sul Lago di Como, vi e’ un giardino botanico che in questo periodo e’ dedicato al capodanno cinese. Tra la moltidudine di fiori coloratissimi spunta un enorme maiale rosa, quest’anno appunto si festeggia il segno del maiale secondo lo zodiaco cinese. Mentre cammino un ragazzo dietro di me gli scatta una foto col telefonino ed esclamana: “Questa la mando a tutti i miei amici grassi”. Che tristezza… Al buffet ho ordinato un dolce alla fragola. La cameriera, gentilmente ha tentato invano di portamelo via, ma continuavo a dirle che non lo avevo ancora finito. Poi e’ arrivato il conto senza che lo chiedessi, e mi e’ venuta in mente la cameriera di un risorante cantonese di Pechino. Avra’ avuto 15-16 anni, si vedeva da come vestiva che era una ragazza umile, teneva le mani sempre dietro la schiena. Nei ristoranti cinesi di solito non portano via i piatti dal tavolo fin quando ti sei alzato per andare a pagare il conto.
Lake Las Vegas
Dopo quasi un mese che mangio piatti a basi di riso e tofu’ con i bastoncini, e’ stato bello riassaporare una bella bisteccona americana con un pezzo di pane. Poi sono andato in farmacia a prendere delle medicine, ora la gola va un po’ meglio. Vale la pena parlare di Lake Las Vegas perche’ non molti la conoscono. E’ una zona residenziale molto tranquilla a mezz’ora di macchina da Las Vegas. Il lago artificiale, creato tramite una diga, e’ stato ultimato solo nel 1994. Attorno al lago e’ nato cosi’ un piccolo paese di stile mediterraneo con campi da golf, hotel, e ristoranti. I complessi residenziali hanno nomi Italiani, Monte Lago, Vita Bella, Palermo, Tuscany, anche vie del centro hanno nomi Italiani. Sul lago e’ possibile anche farsi un giro in gondola. E’ posticino molto tranquillo, tra le montagne e il deserto, molto indicato per venire a rilassarsi.
‘Tall mocha and a lemon pound cake, please…’
….e’ la prima cosa che ho ordinato allo Starbucks in attesa del volo per Las Vegas. Mi e’ uscito un filo di voce, tra mal di gola, influenze e inquinamento ho l’apparato respiratorio in ginocchio. Sono uscito brevemente dal’aereoporto, ho notato subito la qualita’ e il profumo dell’aria, un’altra cosa. Qui e’ ormai primavera inoltrata, la gente gira con la maglietta maniche corte, io con la maglia di lana, il cappotto e la sciarpa. In coda dietro di me per il security check c’era un attore abbastanza famoso a Hollywood, Don Cheadle. Nella foto e’ con Nicholas Cage in The Family Man, uno dei miei film preferiti. Mi ricorda che siamo a Los Angeles. Mi ricorda anche un mio collega Cinese che ieri a pranzo mi ha detto che se deve guardare dei film di intrattenimento sceglie quelli americani, quando invece vuole guardare un film profondo che lo faccia riflettere sulla propria vita sceglie i film Cinesi. L’impatto fin’ora e’ stato OK, d’altronde e’ passato solo poco meno di un mese da quando ero partito. Pero’ mi sento come se venissi da un altro mondo, catapultato dinuovo tra le persone con cui ero abiutato a vivere prima, anche se dentro di me ora le vedo in modo molto diverso. Non sono poi cosi’ elettrizzato di essere qui, pero’ sono contento che questa sera saro’ a Las Vegas, uno delle mie citta’ preferite. Parto tra mezz’ora.